Image: Theme 'Education' by Pancho

L'istruzione è il processo con il quale la società trasmette le sue conoscenze acquisite, le sue capacità e i suoi valori da una generazione a un'altra. In senso ampio, l'istruzione può includere qualunque atto o esperienza che abbia un effetto formativo sulla mente, sulla personalità o sull’abilità fisica di una persona. Ha un’influenza fondamentale sulle capacità e sul potenziale degli individui e delle comunità di raggiungere sia lo sviluppo che il successo economico e sociale. È uno dei fattori chiave per la crescita e per il coinvolgimento dei cittadini. L'istruzione fornisce alle persone le conoscenze e le informazioni e in più contribuisce a costruire un senso di autostima e di fiducia in sè stessi attraverso la realizzazione del proprio potenziale umano.

L'istruzione è sia un diritto umano in sè stesso che un mezzo indispensabile per le per la realizzazione degli altri diritti umani. Essendo un diritto di emancipazione, l'istruzione è il mezzo principale attraverso il quale sia adulti che bambini economicamente e socialmente emarginati possono uscire da una condizione di povertà e ottenere i mezzi per avere un ruolo pienamente attivo nelle loro comunità. L'istruzione ha un ruolo fondamentale nell’ emancipazione femminile, nella salvaguardia dei bambini dallo sfruttamento e dal lavoro pericoloso e dallo sfruttamento sessuale, nella promozione dei diritti umani e della democrazia, nella protezione dell'ambiente e nel controllo della crescita della popolazione.


Commento generale 13 sul diritto all'istruzione Articolo 13 della Convenzione internazionale sui diritti economici sociali e culturali1

Domanda: Quanto l'istruzione ha influenzato il vostro modo di pensare, di comprendere voi stessi e di agire oggi?

L'istruzione nel mondo

Il primo sistema di educazione primaria universale fu creato in Prussia nel 1717. Fu grandemente evoluto durante la prima metà del Diciannovesimo secolo e successivamente copiato da altre nazioni europee e dagli Stati Uniti. Molti paesi seguirono l’esempio durante il ventesimo secolo, e la capacità di leggere e far di conto crebbe in tutto il mondo.

Secondo l'UNESCO il tasso globale di alfabetizzazione nel 1950 era del 56% ed era salito al 76% nel 1990. Da allora ci sono state diverse iniziative internazionali per portare il  tasso di alfabetizzazione al 100%. Nel 1990 la Conferenza Mondiale sull’Educazione per Tutti  a Jomitien, in Tailandia, ideò il movimento “Educazione per tutti”. Nel 2000 si svolse il Forum mondiale per l’educazione (WEF) a Dakar, il Senegal adottò il Quadro d’Azione di Dakar per assicurare un’istruzione di base per tutti entro il 2015. L’iniziativa del WEF coincise con l’adozione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OMS). Gli OMS comprendevano otto obiettivi per combattere la povertà, la fame, le malattie, la mancanza di un'adeguata condizione abitativa, l'esclusione mentre promuoveva l'uguaglianza di genere, l'istruzione, la sostenibilità ambientale da raggiungere entro l'anno 2015. Gli obiettivi 2 e 3 si occupavano specificamente di istruzione.

Il report del 2015 sugli obiettivi di sviluppo del millennio (un.org) riassume la situazione dell'istruzione nel mondo alla fine del progetto:

"Liberate il potenziale del bambino, e lo trasformerete nel mondo"
Maria Montessori

Obiettivo 2: rendere l'istruzione primaria universale

  • Il tasso di iscrizione netto della scuola primaria nelle regioni in via di sviluppo ha raggiunto il 91 per cento nel 2015, rispetto all'83 per cento del 2000
  • Il numero di bambini che non vanno a scuola, pur essendo in età scolare, in tutto il mondo è sceso di quasi la metà, a circa 57 milioni nel 2015, rispetto ai 100 milioni del 2000.
  • L'Africa subsahariana ha registrato il miglior livello di miglioramento nell'istruzione primaria di qualsiasi regione da quando sono stati stabiliti gli OSM. La regione ha conseguito un aumento di 20 punti percentuali del tasso netto di iscrizione dal 2000 al 2015, rispetto a un aumento di 8 punti percentuali tra il 1990 e il 2000.
  • Il tasso di alfabetizzazione tra i giovani dai 15 ai 24 anni è aumentato globalmente dall'83 al 91 per cento tra il 1990 e il 2015. Il divario tra donne e uomini si è ridotto.


Obiettivo 3: promuovere l'uguaglianza di genere e l'emancipazione femminile

  • Molte più ragazze sono ora a scuola rispetto a 15 anni fa. Le regioni in via di sviluppo nel loro complesso hanno raggiunto l'obiettivo di eliminare la disparità di genere nell'istruzione primaria, secondaria e superiore.
  • In Asia meridionale, solo 74 ragazze sono state iscritte alla scuola elementare per ogni 100 ragazzi nel 1990. Oggi, 103 ragazze sono iscritti per ogni 100 ragazzi.

Secondo l'UNESCO l'alfabetizzazione nel mondo nel 2014 era dell' 84%. L'alfabetizzazione-essere capaci di leggere e scrivere- è uno delle dei più importanti scopi dell'istruzione. Come componente centrale dell’ istruzione e base fondamentale per l'apprendimento, l'alfabetizzazione contribuisce al miglioramento delle capacità umane e fornisce benefici non solo all'individuo, ma anche alla famiglia, alla comunità e alla società. L'alfabetizzazione aiuta ad eliminare la povertà e aumenta la partecipazione nella società.

Nel 2015 c'erano 757 milioni di adulti a cui ancora mancavano le competenze di base di lettura e scrittura, tra loro 115 milioni di giovani che ancora non erano in grado di leggere o scrivere una frase semplice. Circa 2/3 di loro erano femmine. L'alfabetizzazione tra i giovani (in età compresa tra i 15 e i 24 anni) è costantemente aumentata fino al 91% in tutto il mondo, grazie ad un migliore accesso all'istruzione per questa generazione. Ma nell'Africa Subsahariana nell'Asia del Sud e dell'Ovest i dati sull'alfabetizzazione dei giovani sono rispettivamente solo del 70% e dell' 84%. Il Sud e l'Ovest dell’Asia e l'Africa Subsahariana sono ancora lontane dalla parità di genere: le donne all'età di 15 anni e più grandi sono il 24% meno alfabetizzate degli uomini nella stessa fascia di età. Allo stesso tempo i giovani nell'Asia dell'Est e nel Pacifico hanno raggiunto una parità di genere, raggiungendo gli adulti e i giovani dell'Asia centrale, dell'America Latina e dei Caraibi e dell'Europa centrale e dell'est.

Nonostante i progressi, gli obiettivi dell'EFA e degli OSM non sono stati raggiunti e c'è ancora molto lavoro da fare. A tal fine le Nazioni unite al Vertice ONU sullo sviluppo sostenibile di New York, nel settembre 2015 hanno adottato un'agenda per "Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile". Ci sono 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG); il 4, con sette obiettivi, riguarda l'istruzione.

L'obiettivo riguarda l'assicurare un'educazione di qualità inclusiva ed equa e la promozione di opportunità di apprendimento per tutti

I target dell'obiettivo 4:

  • 4.1          Garantire entro il 2030 ad ogni ragazza e ragazzo libertà, parità e qualità nel completamento dell’educazione primaria e secondaria che porti a risultati di apprendimento adeguati e concreti
  • 4.2          Garantire entro il 2030 che ogni ragazza e ragazzo abbiano uno sviluppo infantile di qualità, ed un accesso a cure ed istruzione pre-scolastiche così da essere pronti alla scuola primaria
  • 4.3          Garantire entro il 2030 ad ogni donna e uomo un accesso equo ad un’istruzione tecnica, professionale e superiore -anche universitaria- che sia economicamente vantaggiosa e di qualità
  • 4.4          Garantire entro il 2030 un considerevole aumento del numero di giovani e adulti con competenze specifiche -anche tecniche e professionali- per l’occupazione, posti di lavoro dignitosi e per l’imprenditoria
  • 4.5          Eliminare entro il 2030 le disparità di genere nell’istruzione e garantire un accesso equo a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale delle categorie protette, tra cui le persone con disabilità, le popolazioni indigene ed i bambini in situazioni di vulnerabilità
  • 4.6          Garantire entro il 2030 che tutti i giovani e gran parte degli adulti, sia uomini che donne, abbiano un livello di alfabetizzazione ed una capacità di calcolo
  • 4.7          Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’istruzione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile

I diritti umani sono indivisibili dagli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile. A titolo di riferimento, i collegamenti tra il SDG 4 (istruzione di qualità) e gli strumenti internazionali in materia di diritti umani sono:

  • Diritto all'istruzione [DUDU art. 26; ICESCR art. 13], in particolare in relazione ai bambini [CRC arts. 28, 29]; persone con disabilità [CRC art. 23(3), CRPD art. 24]; e popolazioni indigene [UNDRIP art. 14]
  • Parità di diritti tra donne e ragazze nel campo dell'istruzione [CEDAW art. 10] 23(4), 28(3)], persone con disabilità [CRPD art. 32], e le popolazioni indigene [UNDRIP art. 39] (www.ohchr.org)
  • Diritto al lavoro, compresa la formazione tecnica e professionale [ICESCR art. 6] Cooperazione internazionale [DUDU art. 28; Drtd arts. 3-4], in particolare in relazione ai bambini [art. CRC

Donne e istruzione

“Investire nell'alfabetizzazione delle donne comporta benefici molto elevati: migliora i mezzi di sussistenza, migliora la salute infantile e materna e favorisce l'accesso delle ragazze all'istruzione. In breve, le donne recentemente alfabetizzate hanno un impatto positivo su tutti gli indicatori di sviluppo". Irina Bokova, Direttore Generale dell'UNESCO, nel suo messaggio per la Giornata Internazionale dell'Alfabetizzazione 2010, quando il tema era Alfabetizzazione ed emancipazione delle donne
I dati dell'UNESCO per il 2010 mostrano che dei 796 adulti nel mondo che erano analfabeti circa due terzi erano donne. I dati per il 2015 non sono molto diversi: 757 milioni di adulti analfabeti, di cui il 63% erano donne.

Domanda: Perchè, secondo voi, fra le persone analfabete i 2/3 sono donne?

L'istruzione come diritto umano

Il diritto all'istruzione è alla base dell'idea stessa dei diritti umani. Nel 1948 la dichiarazione universale dei diritti umani ha proclamato che un'educazione elementare gratuita e obbligatoria è uno dei diritti umani di base. L'istruzione non è vista solo come un diritto, comunque, ma anche come un mezzo per la realizzazione piena ed effettiva degli altri diritti umani. La convenzione internazionale sui diritti economici sociali e culturali, che entrata in vigore nel 1976 ed è stata ratificata da 160 paesi4, ha riaffermato il diritto all'istruzione come un obbligo legalmente vincolante. L'articolo 13 è la disposizione più lunga nella convenzione e l'articolo più ampio e completo sul diritto all'istruzione nel diritto internazionale in materia di diritti umani.

Se fai un progetto per un anno, pianta il riso; se fai un progetto per 10 anni, pianta degli alberi; se fai un progetto per la vita, educa le persone. 
Proverbio cinese

Articolo 13

1.  Gli Stati Parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo all'istruzione. Essi convengono sul fatto che l'istruzione deve mirare al pieno sviluppo della personalità umana e del senso della sua dignità e rafforzare il rispetto per i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali. Essi convengono inoltre sul fatto che l'istruzione deve rendere tutti gli individui in grado di partecipare in modo effettivo alla vita di una società libera, deve promuovere la comprensione, la tolleranza e l'amicizia fra tutte le nazioni e tutti i gruppi razziali, etnici o religiosi ed incoraggiare lo sviluppo delle attività delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
2. Gli Stati Parti del presente Patto, al fine di assicurare la piena attuazione di questo diritto, riconoscono che:
(a) l'istruzione primaria deve essere obbligatoria e accessibile gratuitamente a tutti;
(b) l'istruzione secondaria, nelle sue diverse forme, inclusa l'istruzione secondaria tecnica e professionale, deve essere resa generalista ed accessibile a tutti con ogni mezzo a ciò idoneo, ed in particolare mediante l'instaurazione progressiva dell'istruzione gratuita;
(c) l'istruzione superiore deve essere resa accessibile a tutti su un piano d'uguaglianza, in base alle attitudini di ciascuno, con ogni mezzo a ciò idoneo, ed in particolare mediante l'instaurazione progressiva dell'istruzione gratuita;
(d) l'istruzione di base deve essere incoraggiata o intensificata, nella misura del possibile, a beneficio degli individui che non hanno ricevuto istruzione primaria o non ne hanno completato il corso;
(e) deve essere perseguito attivamente lo sviluppo di un sistema di scuole di ogni grado, deve essere stabilito un adeguato sistema di borse di studio e deve essere assicurato un continuo miglioramento delle condizioni materiali del personale docente.
3. Gli Stati Parti del presente Patto si impegnano a rispettare la libertà dei genitori e, ove del caso, dei tutori legali, di scegliere per i figli scuole diverse da quelle istituite dalle autorità pubbliche, purché conformi ai requisiti fondamentali che possono essere prescritti o approvati dallo Stato in materia di istruzione, e di curare l'educazione religiosa e morale dei figli in conformità alle proprie convinzioni..
4. Nessuna disposizione di questo articolo sarà interpretata nel senso di recare pregiudizio alla libertà degli individui e degli enti di fondare e dirigere istituti di istruzione, purché i principi enunciati nel primo paragrafo di questo articolo vengano rispettati e l'istruzione impartita in tali istituti sia conforme ai requisiti fondamentali che possano essere prescritti dallo Stato.

"Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione."
Victor Hugo

Il diritto all'istruzione è sostenuto in molti altri strumenti per i diritti umani, compresa la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e vari altri trattati regionali (per esempio la Carta Sociale europea, la Carta africana sui diritti dell'uomo e dei popoli, o la Carta araba dei diritti dell'uomo-emendata-) e convenzioni che si occupano di particolari gruppi di persone (ad esempio la Convenzione sui diritti delle persone disabili o la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne).

Tutti gli strumenti sui diritti umani si basano sulla conoscenza e sull’istruzione per quanto riguarda i loro standard e i loro obiettivi. Il Preambolo della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo lo ha riconosciuto quando ha osservato che” una comprensione comune di questi diritti e di queste libertà è di enorme importanza per la completa realizzazione di questo impegno per promuovere il rispetto universale e l'osservanza dei diritti umani. Questo significa che l'educazione ai diritti umani è essenziale per creare un mondo dove i diritti umani siano rispettati"

L'istruzione, seguendo lo schema delle quattro “A” (available, accessible, acceptable and adaptable) dovrebbe essere disponibile, accessibile, accettabile e adattabile. L'idea di queste quattro “A” è stata sviluppato da Katarina Tomaševski, ex relatrice speciale delle Nazioni Unite sul diritto all'istruzione.

  • Availability (Disponibilità): l'istruzione è gratuita e finanziata dal governo; ci devono essere infrastrutture appropriate ed insegnanti formati.
  • Accessibility (Accessibilità): il sistema è non discriminatorio e accessibile per tutti, si fanno sforzi positivi per includere le persone emarginate.
  • Acceptability (Accettabilità): il contenuto dell'istruzione è rilevante virgola non discriminatorio e culturalmente appropriato e la qualità è garantita
  • Adaptability (Adattabilità): l'istruzione si evolve con il cambiamento dei bisogni della società e il sistema può essere adattato al contesto locale.

I governi devono rispettare, proteggere, garantire il diritto all'istruzione rendendola disponibile accessibile, accettabile e adattabile. Tuttavia ci sono anche altri soggetti responsabili nel processo educativo, compreso il bambino, che beneficia del diritto all'istruzione, e sono tenuti a rispettare i requisiti obbligatori dell'istruzione: i genitori del bambino, che sono i” primi educatori” e sono responsabili di offrirgli una guida e i professionisti dell'educazione.

Domanda: L'istruzione è disponibile e accessibile per tutti nel vostro paese?

Istruzione e discriminazione

"Se la discriminazione non è completamente esposta, non può essere efficacemente contrastata."
Katarina Tomaševski

Il principio della non discriminazione in merito all'istruzione si collega ad una serie di questioni.
1.  La prima è che l'istruzione, a qualsiasi livello, dovrebbe essere accessibile e disponibile per tutti senza discriminazioni.
2.  La seconda è che l'offerta, la qualità e il contenuto dell'istruzione dovrebbero sostenere la non discriminazione.
3. La terza è che è l'istruzione stessa ad avere lo scopo di coltivare il rispetto e la tolleranza.

In merito al primo punto la Dichiarazione Universale dei diritti umani pone come obiettivo che l'istruzione primaria sia libera e obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale dovrebbero essere generalmente disponibili e i livelli più alti di istruzione dovrebbero essere equamente accessibili a tutti sulla base del merito. Il Comitato delle Nazioni unite sui diritti economici sociali e culturali ha confermato che l'obbligo di non discriminazione nel campo dell'istruzione si estende a tutte le persone che vivono nel territorio di uno degli Stati membri, compresi i cittadini stranieri, ed ha affermato che” il godimento del diritto all'istruzione di base non è limitato dall'età o dal genere; si estende ai bambini, ai giovani, agli adulti e agli anziani”.5 ”. Il Comitato ha riconosciuto il diritto di accesso all'istruzione pubblica su base non discriminatoria quale obbligo minimo fondamentale degli Stati in relazione al diritto all'istruzione. Garantire la non discriminazione in termini di accesso all'istruzione richiede il superamento di prospettive stereotipate, ad esempio quelle che impediscono alle ragazze o ai gruppi svantaggiati di accedere all'istruzione.
Il secondo punto è correlato all'idea che l'istruzione stessa dovrebbe operare in modo non discriminatorio. Il comitato sui diritti economici sociali e culturali sottolinea “l'accettabilità” come un aspetto essenziale del godimento del diritto di ricevere un'istruzione. È importante che la qualità dell'istruzione sia equivalente in tutte le istituzioni educative pubbliche dello stesso livello. Laddove si decida di mantenere sistemi e istituzioni educative separate per particolari gruppi di persone, come ad esempio i due sessi, o gruppi religiosi o etnici, la qualità dello staff educativo come quella delle strutture scolastiche e delle attrezzature deve essere equivalente.

Domanda: Ragazzi e ragazze sono trattati equamente nelle istituzioni educative del vostro paese? Se no, in che modo sono trattati diversamente?

"Perché la società dovrebbe sentirsi responsabile solo per l'educazione dei bambini e non per l'educazione di tutti gli adulti di ogni età"
Erich Fromm

Se pensi che l'istruzione sia costosa, prova l'ignoranza.
Anonimo

La questione dell'integrazione scolastica contro quella della segregazione scolastica è stata fortemente dibattuta negli anni recenti. Il diritto ad un'istruzione inclusiva è riconosciuto dalla legislazione internazionale sui diritti umani. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili afferma esplicitamente che l'educazione per i bambini con disabilità dovrebbe essere inclusiva. Tuttavia l'istruzione inclusiva non dovrebbe essere limitata agli studenti con disabilità o con bisogni speciali, ma a tutti gli emarginati, gli esclusi, le persone vittime di stereotipi comprese le minoranze etniche. Un ambiente di apprendimento con persone diverse è benefico anche per i più privilegiati poiché aiuta a sviluppare la sensibilità ai bisogni degli altri, inoltre rafforza l'integrazione sociale e la tolleranza.

Domanda: Nella vostra comunità c'è segregazione scolastica? Per chi sono destinate tali scuole?

Rispetto al terzo punto, la Dichiarazione universale dei diritti umani stabilisce che l'istruzione deve essere finalizzata al pieno sviluppo della personalità umana, dei diritti umani e della pace, e la Convenzione sui diritti dell'infanzia dell'adolescenza aggiunge l'idea del rispetto per l'ambiente naturale. L'alfabetizzazione e la capacità di far di conto, in quanto elementi dell'educazione di base e fondamentali per l'apprendimento in tutto l'arco della vita, sono la chiave per potenziare le capacità umane; tuttavia il diritto all'istruzione comprende molti altri elementi. L'istruzione è preparare qualcuno per” una vita responsabile in una società libera, nello spirito della comprensione, della pace, della tolleranza, dell'uguaglianza tra i sessi, e dell'amicizia tra i popoli, tra le etnie, tra i gruppi nazionali e religiosi e le persone di origine indigena”6. Il suo ruolo cruciale nell'affrontare l'estremismo e la radicalizzazione, nel promuovere la coesione sociale, nel superare il genere e altri stereotipi, sviluppando il rispetto per il pluralismo e rafforzando l'abilità delle persone alla partecipazione effettiva nelle società democratiche e pluralistiche, viene riconosciuta in modo sempre maggiore.

Abbiamo tutti il diritto ti ricevere un'istruzione che sia finalizzata a costruire e a mantenere una cultura dei diritti umani. Dovremmo poter apprendere i diritti umani e studiare in un ambiente dove i diritti umani siano rispettati. Questo è esattamente ciò che si intende per educazione ai diritti umani. Quindi possiamo concludere che il diritto all'istruzione comprenda anche il diritto all'educazione ai diritti umani.

Il diritto all'istruzione comprende il diritto all'educazione ai diritti umani

Come visto sopra, gli strumenti dei diritti umani garantiscono il diritto all'istruzione per tutti, ma ciò non è possibile senza che venga assicurata l'uguaglianza delle opportunità. Oltre a rendere l'istruzione accessibile e disponibile a tutti senza discriminazioni, potrebbe anche essere richiesta l'adozione di misure speciali temporanee con lo scopo di sostenere gruppi o individui vulnerabili che devono godere di pari opportunità. Per esempio, potrebbe esserci bisogno di aiuto particolare per le persone con disabilità fisiche o mentali o semplicemente con difficoltà di apprendimento, oppure per i membri di gruppi socialmente svantaggiati o emarginati o provenienti da minoranze etniche che devono affrontare barriere linguistiche e culturali..

L'istruzione e le persone vulnerabili in Europa

Nonostante molti strumenti sui diritti umani prescrivano in maniera vincolante il diritto per tutti all'istruzione senza nessuna discriminazione, la realtà è che non tutti possono godere di questo diritto nella stessa misura. Ci sono alcuni gruppi sociali i cui diritti all'istruzione sono violati più spesso che per gli altri. Gli esperti del Consiglio d'Europa hanno individuato tre gruppi principali di giovani particolarmente vulnerabili per quanto riguarda i sistemi di istruzione:
1.  Quelli che provengono da famiglie economicamente svantaggiate
2.  Quelli i cui genitori hanno un livello d'istruzione molto basso
3.  Quelli appartenenti a minoranze etniche, immigrati e persone senza fissa dimora (i cosidetti "travellers")

In Europa, secondo le statistiche ufficiali pubblicate da Eurostat, il tasso di abbandono scolastico tra i giovani in età compresa tra i 18 e i 24 anni era del 14,4% nel 2009.8 Questo significa che più di sei milioni di persone, cioè un giovane su sette, smette di andare a scuola alla fine del ciclo d’istruzione secondaria inferiore o prima. In 14 Stati membri, tuttavia, tale indicatore supera la media europea. I più alti tassi di abbandono scolastico sono a Malta (36,8%), In Portogallo (31,2%) e in Spagna (31,2%).
Essendo la più grande minoranza etnica in Europa, i rom sono particolarmente vulnerabili per quanto riguarda le violazioni dei diritti umani sull'istruzione. L’emarginazione sociale, la povertà, le difficoltà linguistiche e le differenze culturali possono impedire loro di godere appieno dell'istruzione legalmente accessibile a tutti. In alcuni paesi, i bambini rom sono spesso inseriti in classi o scuole “speciali”, nonostante non abbiano nessuna disabilità mentale o di apprendimento, o sono segregati in scuole destinati solo ai rom. Si stima che il 50% dei bambini rom, secondo un report dell'UNESCO, non riesca a completare il ciclo primario d’istruzione. 9 Secondo la legislazione sui diritti umani l'educazione primaria è obbligatoria, quindi i soggetti coinvolti dovrebbero fare ogni sforzo per garantirla.

Domanda: Riuscite ad identificare altri gruppi, non citati in questa lista, che sono particolarmente vulnerabili nella vostra comunità?

Le sfide educative del presente

"E se scoprissimo che il nostro attuale modo di vivere non è conciliabile con la nostra vocazione a diventare completamente umani?"
Paulo Freire

Nel 1996 una commissione dell'UNESCO ha fornito un profilo dei 7 principali conflitti nel mondo che colpiscono l'istruzione nel Ventunesimo secolo:10:
1.  Il conflitto tra il locale e il globale
2.  Il conflitto tra universale e individuale
3.  Il conflitto tra tradizione e modernità
4.  Il conflitto tra spirituale e materiale
5.  Il conflitto tra considerazioni a lungo termine e a breve termine
6.  Il conflitto tra la competizione e le pari opportunità
7.  Il conflitto tra a straordinaria espansione della conoscenza e la capacità umana di assimilarla
Come strategia di aiuto per affrontare queste sfide, l'UNESCO ha individuato” quattro pilastri” dell'apprendimento:
1. Imparare a vivere insieme: nello specifico, questo significa che l’istruzione dovrebbe rafforzare negli studenti la capacità e l'abilità necessarie perché accettino la loro interdipendenza con gli altri; perché gestiscano i conflitti; per collaborare e programmare insieme agli altri degli obiettivi comuni e un comune futuro; per rispettare il pluralismo e la diversità (per esempio di genere, di etnia, di religione e di cultura); e per partecipare attivamente nella vita della comunità.
2. Imparare ad apprendere: significa che l'istruzione dovrebbe aiutare gli studenti ad acquisire gli strumenti della conoscenza: gli elementi essenziali della comunicazione e dell'espressione orale, l'alfabetizzazione, la capacità di far di conto e il problem solving; per acquisire sia un'ampia conoscenza generale che una conoscenza approfondita su alcuni settori; per comprendere i diritti e le responsabilità, e, cosa più importante, imparare ad apprendere.
3. Imparare a fare: l'istruzione dovrebbe aiutare gli studenti ad acquisire competenze utili in campo lavorativo e competenze utili a livello psicologico e sociale che permetteranno loro di fare scelte consapevoli nelle diverse situazioni della vita, di far funzionare le proprie relazioni in campo sociale e lavorativo, di partecipare nei mercati globale e locale, di usare gli strumenti tecnologici, di provvedere ai bisogni di base e di migliorare la propria vita e quella degli altri.
4. Imparare ad essere: l'istruzione dovrebbe contribuire a sviluppare la personalità e a rendere capaci le persone di agire con una maggiore autonomia, con giudizio, con pensiero critico e con responsabilità personale. Dovrebbe avere lo scopo di sviluppare tutti gli aspetti del loro potenziale: questo include la memoria, il ragionamento, il senso estetico, i valori spirituali, le capacità fisiche e le capacità comunicative, uno stile di vita sano, la capacità di apprezzare gli sport e il tempo libero, la valorizzazione della cultura di ognuno, il possesso di un codice etico e morale, l'abilità di parlare per difendersi, la resilienza.

I ruoli complementari dell'educazione formale e non formale

Poichè il nostro mondo cambia sempre più velocemente, l'acquisizione di nuove competenze e abilità diventa estremamente importante in quanto queste ci permettono di affrontare meglio le nuove sfide. Ci sono due concetti chiave che vengono integrati nelle politiche educative europee: il” Life long learning” (la capacità di apprendere per l'intero arco della vita) e il“learning Society” (la società dell'apprendimento). L'idea di base è quella di una comunità dove alle persone siano offerte opportunità di sviluppare le loro competenze in tutta la durata della loro vita. Da un lato i sistemi d'istruzione formali dovrebbero diventare più aperti e flessibili per rispondere a questa richiesta. Dall'altro lato, l'educazione non formale, con la sua ampia gamma di metodologie e di approcci flessibili, può essere più capace di adattarsi velocemente ai bisogni in costante cambiamento delle società e degli individui in fase di apprendimento. 

Domanda: Quanto è presente l'educazione non formale nella vostra comunità?

Tuttavia l'educazione non formale è raramente considerata allo stesso livello dell'istruzione scolastica, sia in termini amministrativi che nella percezione delle persone. Le due sfide chiave dell'educazione non formale sono assicurare la qualità e l'efficacia delle competenze. Il riconoscimento e la convalida dell'apprendimento non formale è diventata una questione trattata anche da molte iniziative politiche europee. Oggi c'è un maggiore riconoscimento non solo del ruolo dell'istruzione formale ma anche delle opportunità offerte dall'educazione non formale, che comprende dei programmi che stanno al di fuori del sistema scolastico formale. Tali programmi sono spesso gestiti da organizzazioni non governative, comprese organizzazioni giovanili.
Nel 1998 la Conferenza dei Ministri europei per le politiche giovanili ha identificato l'educazione non formale come una delle priorità del Consiglio d'Europa, ed ha sottolineato l'importanza del riconoscimento e della valorizzazione delle competenze acquisite attraverso l'educazione non formale. Il partenariato tra la Commissione europea il Consiglio d'Europa nel campo delle politiche giovanili ha coordinato le strategie delle due organizzazioni e dei loro partner per il riconoscimento dell'educazione non formale, in particolar modo attraverso il documento comune” pathways for Recognition”.11.

I professionisti e gli esperti dell'educazione parlano dell'importanza di “superare i confini” tra l'istruzione formale e l'educazione non formale, promuovendo la comunicazione e la cooperazione che aiutano la sincronicità tra le attività educative e creano un ambiente di apprendimento che offre agli studenti un insieme coerente di opportunità.

Il ruolo del Consiglio d'Europa

Il Consiglio d'Europa sostiene la cooperazione tra i suoi 47 Stati membri in molte aree, compresa l'istruzione. Lo scopo principale è quello di sviluppare una visione coerente del ruolo dell'istruzione, con particolare attenzione alla protezione e alla promozione dei diritti umani, della democrazia e della legalità, e della capacità delle nostre società di instaurare un dialogo interculturale. Il programma è basato su una visione ampia dell'istruzione che comprende sia i valori che le competenze. Le sfide comuni sono individuate, le soluzioni vengono proposte, gli esempi e le buone pratiche sono condivise.

Il programma Pestalozzi del Consiglio d'Europa ha lo scopo di mettere in pratica le linee guida e i manuali sviluppati all'interno del quadro delle attività di cooperazione sopra menzionate, e offre opportunità di sviluppo professionale, scambi e cooperazioni tra insegnanti, amministratori scolastici e rappresentanti di organizzazioni della società civile.

Gli Stati membri hanno adottato numerosi documenti importanti che mettono al centro dell'attenzione e spronano all'azione a livello nazionale ed hanno un indirizzo per diffondere le buone pratiche e aumentare gli standard in tutta Europa. Tra questi documenti troviamo la Carta del Consiglio d'Europa sull'educazione per la cittadinanza democratica e l'educazione ai diritti umani (CM/Rec(2010)7), la Raccomandazione sulla promozione e riconoscimento dell'educazione non formale/apprendimento dei giovani (CM/ Rec(2003)8),la Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli stati membri sull’educazione dei Rom e dei Camminanti in Europa (CM/Rec(2009)4), La Raccomandazione sulla pubblica responsabilità per l'educazione superiore e la ricerca (CM/Rec(2007)6), e la Raccomandazione sul dialogo interculturale e l'immagine dell'altro nell'insegnamento della storia (CM/Rec(2011)6E).

Un altro settore di cooperazione è il diritto alla qualità dell'istruzione, sviluppando politiche e pratiche in merito al diritto all'istruzione per tutti gli esseri umani in quanto diritto abilitante che rende la qualità dell'istruzione una precondizione per godere pienamente degli altri diritti umani. Questo lavoro comprende la definizione di una responsabilità pubblica che riguarda il diritto a un’istruzione di qualità, riconosce, protegge e promuove la diversità attraverso l'esercizio del diritto dell'istruzione di qualità.

Il ruolo delle organizzazioni non governative

Il ruolo delle ONG è fondamentale nella promozione del diritto all'istruzione e degli altri diritti associati ad esso. Tra questi i sindacati, le unioni studentesche, le associazioni di insegnanti e genitori, che hanno funzioni insostituibili, soprattutto a livello locale e nazionale.

A livello europeo, le organizzazioni giovanili hanno trovato dei metodi per far ascoltare la propria voce sulle questioni riguardanti l'istruzione. Lo stesso hanno fatto organizzazioni studentesche quali AEGEE Forum degli studenti europei, l'Unione degli studenti europei (ESIB) e l' Organismo eurpoeo delle unioni scolastiche studentesche (OBESSU) , che è una piattaforma europea di organizzazioni studentesche nazionali e unioni attive nella scuola secondaria e nella scuola professionale secondaria. Queste organizzazioni lavorano per facilitare lo scambio di informazioni, di esperienze e di conoscenze tra le organizzazioni studentesche, e giocano un ruolo importante nel rappresentare le posizioni degli studenti in Europa. Come altre organizzazioni giovanili e studentesche, anche queste si impegnano direttamente per fermare le discriminazioni all'interno dei sistemi educativi in Europa, per promuovere i miglioramenti nella qualità e l'accessibilità all'istruzione in Europa e per migliorare la qualità dell'istruzione e l'accesso ad essa.

Il  Forum europeo dei giovani, , la principale piattaforma tra le organizzazioni giovanili in Europa, pone l'istruzione come una priorità strategica per le politiche giovanili. Si rifà all' approccio olistico all' istruzione che riconosce e sostiene la qualità dell'istruzione formale, l'educazione non formale e l'apprendimento informale. Il punto centrale del forum è ”costruire una vera e propria società dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, in cui tutto l'apprendimento sia valorizzato, in cui i giovani possano farsi carico dei propri percorsi educativi e in cui le organizzazioni giovanili siano riconosciute come i più importanti erogatori di educazione non formale di qualità per i giovani”12.

La rete DARE - Democracy and Human Rights Education in Europe - e un'ampia rete di ONG e di altre organizzazioni impegnate nel miglioramento del profilo dell'educazione per la cittadinanza democratica e dell'educazione sui diritti umani, nella promozione della cooperazione transculturale e transnazionale, e nel migliorare la qualità dell'istruzione in questi campi. Una delle loro iniziative è Synchronised Action Days (SynAct), che si svolge ogni anno in prossimità della giornata per i diritti umani(10 dicembre).

La Human Rights Education Associates (HREA) è un’organizzazione internazionale non governativa che sostiene l'apprendimento dei diritti umani, la formazione di attivisti e di esperti, lo sviluppo di materiali e programmi educativi e la formazione di comunità attraverso le tecnologie online (come, ad esempio, la mailing list HREA).

Endnotes

1 Commento generale 13 sul diritto all'istruzioneon Articolo 13 della Convenzione Internazionale sui diritti econmici, sociali e culturali, 08/12/99. E/C.12/1999/10, para. 1; http://www.unhchr.ch
2  Reporst sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio 2010, www.un.org/millenniumgoals/pdf/MDG Report 2010 En r15 -low res 20100615 -.pdf
3 Adult and Youth Literacy: Global Trends in Gender Parity, UIS Fact Sheet, Settembre 2010, No. 3, emessa da UNESCO Institute for Statistics www.unesco.org/education/ild2010/FactSheet2010_Lit_EN.pdf
4 Come ad agosto 2011
5 Commento generale No. 13 on Article 13 of ICECSR, 08/12/99. E/C.12/1999/10, para. 24.
6 Convrnzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, UN Doc A/44/49 (1989), para. 29(1)(d)
7 The promotion of equality of opportunity in education, Report of the Special Rapporteur on the right to education, Kishore Singh, GE.11-12940, 18 Aprile 2011: www2.ohchr.org/english/bodies/hrcouncil/docs/17session/A-HRC-17-29.pdf
8 Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions; Tackling early school leaving: A key contribution to the Europe 2020 Agenda,
ec.europa.eu/education/school-education/doc/earlycom_en.pdf
9 Early Childhood Care and Education Regional Report – Europe and North America, UNESCO,  WCECCE/Ref.4, 27 August 2010
unesdoc.unesco.org/images/0018/001892/189211e.pdf
10 Learning: The Treasure Within, UNESCO, Paris, 1996. www.see-educoop.net/education_in/pdf/15_62.pdf
11 http://youth-partnership-eu.coe.int
12 www.youthforum.org