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Un danno a uno è un danno a tutti. 
Motto usato dai sindacati

Il lavoro è essenziale per permettere alle persone un tenore di vita dignitoso. Non solo ci fornisce il nostro sostentamento ma contribuisce anche al nostro sviluppo individuale e, più in generale, rafforza le comunità e la società. Tuttavia, non tutto il lavoro contribuisce ad uno sviluppo personale e professionale positivo; solo un lavoro decente offre un tenore di vita decoroso.
Il diritto al lavoro è un diritto umano spesso definito come un diritto sociale ed economico. Il diritto al lavoro presuppone molto di più che essere in grado di lavorare, come vedremo nei paragrafi seguenti.
 

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) fu creata nel 1919 come parte del Trattato di Versailles che pose fine alla Prima Guerra Mondiale. Il trattamento dignitoso dei lavoratori divenne un elemento fondamentale per mantenere una pace universale e duratura.
L'OIL divenne la prima agenzia specializzata dell'ONU nel 1946 ed ancora oggi è l'unica organizzazione intergovernativa in cui i partner non governativi lavorano insieme con i governi su base paritaria.1 L'OIL è l'organismo internazionale responsabile dell'elaborazione e della promozione delle norme internazionali del lavoro.

Non ci può essere una pace duratura senza giustizia sociale.
Costituzione dell'OIL

L'OIL ha elaborato una serie di convenzioni internazionali che proteggono i diritti del lavoro, tra cui:2

  • Convenzione sul lavoro forzato, 1930 
  • Convenzione sulla libertà di associazione e la protezione del diritto di organizzazione, 1948
  • Convenzione sul diritto di organizzazione e di contrattazione collettiva, 1949
  • Convenzione sull'equa retribuzione, 1951
  • Convenzione sull'abolizione del lavoro forzato, 1957
  • Convenzione sulla discriminazione (impiego e occupazione), 1958
  • Convenzione sull'età minima, 1973
  • Convenzione sulle peggiori forme di lavoro minorile, 1999

Domanda: Il vostro paese ha ratificato queste convenzioni dell?OIL?


Il diritto al lavoro

Il diritto a un lavoro dignitoso è sancito da una serie di trattati internazionali e regionali, tra cui la Dichiarazione universale dei diritti umani, il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, le convenzioni dell'OIL, la Carta sociale europea e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.
Il diritto al lavoro comprende tutte le forme di lavoro, compreso il lavoro salariato, il lavoro autonomo, il lavoro a domicilio e altre attività generatrici di reddito. Il diritto al lavoro non dovrebbe essere inteso come un diritto assoluto e incondizionato ad ottenere un’occupazione. 3 Invece, il diritto al lavoro dignitoso dovrebbe essere visto come un diritto di tutti ad avere l'opportunità di guadagnarsi da vivere con un lavoro di qualità accettabile in cui i diritti sono protetti e che genera un reddito adeguato con un'adeguata protezione sociale. Pertanto, il diritto al lavoro dignitoso ha tre dimensioni di diritti: il diritto al lavoro, i diritti nel lavoro e il diritto a un'adeguata protezione sociale. 4

Domanda: Se non avete un lavoro, è una violazione del vostro diritto al lavoro? 

Il diritto al lavoro

Senza lavoro, tutta la vita va in malora. Ma quando il lavoro è senz'anima, la vita soffoca e muore.
Albert Camus

Il diritto al lavoro significa che i nostri Paesi devono creare un ambiente sociale, economico e fisico in cui tutte le persone abbiano l'opportunità di guadagnarsi da vivere con un lavoro che sia in armonia con la loro dignità.
Per esempio, per garantire il diritto al lavoro, le nazioni hanno l'obbligo di adottare e attuare una strategia nazionale per l'occupazione; di attuare programmi di formazione tecnica e professionale; di proteggere i lavoratori da licenziamenti illegali; e di creare leggi che proteggano le persone da qualsiasi forma di discriminazione nell'accesso al lavoro.

Diritti nel lavoro

Ogni individuo ha diritto a godere di condizioni di lavoro giuste e favorevoli, compresa la sicurezza sul posto di lavoro, salari equi, uguale remunerazione per un lavoro di uguale valore, pari opportunità, orari di lavoro e di riposo ragionevoli, così come il diritto di organizzarsi e contrattare collettivamente. Di conseguenza, il diritto ad un lavoro dignitoso comporta la proibizione del lavoro forzato, del lavoro minorile e delle condizioni di lavoro simili alla schiavitù.

Protezione sociale adeguata

Il diritto a un lavoro dignitoso implica anche che i nostri stati hanno il dovere di creare meccanismi di protezione sociale ben progettati e adeguati per gli individui che sono colpiti da crisi politiche o economiche e di conseguenza non possono ottenere un lavoro regolare.5

Il diritto al lavoro nella Carta sociale europea del Consiglio d'Europa

Privati di un lavoro significativo, gli uomini e le donne perdono la loro ragione d'essere.
Fyodor Dostoyevsky

La Carta Sociale Europea è stata adottata nel 1961 e aggiornata nel 1996. I diritti garantiti dalla Carta riguardano tutti gli individui nella loro vita quotidiana, compresi i diritti al lavoro: proibizione del lavoro forzato e infantile; protezione dei lavoratori di età compresa tra i 15 e i 18 anni; diritto di guadagnarsi da vivere attraverso un'occupazione liberamente intrapresa; una politica economica e sociale volta a garantire la piena occupazione; condizioni di lavoro eque; protezione dalle molestie sessuali e psicologiche; libertà di formare sindacati e contrattazione collettiva; protezione in caso di licenziamento; diritto di sciopero; accesso al lavoro per le persone con disabilità.
La Carta ha un meccanismo di controllo basato sulla presentazione di rapporti nazionali da parte degli stati firmatari (protocollo del 1991) e un sistema di reclami collettivi (protocollo del 1995), che permette, tra l'altro, ai sindacati e alle organizzazioni non governative di presentare reclami collettivi al Comitato europeo dei diritti sociali.

La Carta sociale europea nella pratica

Commissione internazionale dei giuristi (CIG) contro Portogallo (1/1998)

La CIG affermava che il Portogallo aveva violato l'articolo 7 (1) (il requisito che attesta a 15 anni l'età minima di ammissione al lavoro) della Carta sociale europea in quanto non si era attenuto alle norme in materia di lavoro minorile. Sosteneva che un gran numero di bamini sotto i 15 anni lavoravano illegalmente in molti settori economici e che sottostavano a condizioni di lavoro malsane. Il governo portoghese ha contestato le cifre affermando che l'attività non retribuita all'interno della famiglia non rientra nell'articolo 7. Nel 1999, il Comitato europeo dei diritti sociali ha rilevato che il Portogallo ha effettivamente violato l'articolo 7 in quanto il divieto di impiegare bambini sotto i 15 anni si applica anche ai bambini che lavorano nelle imprese familiari.

Cconedrazione dei sindacati indipendenti in Bulgaria,  Confederazione del lavoro "Podkrepa" e Confederazione europea dei sindacati contro Bulgaria (32/2005)
L'accusa affermava che la legislazione bulgara limitva il diritto di scipero nei settori della sanità, dell'energia e delle comunicazioni, così come per i dipendenti pubblici e i ferrovieri, in modo non conformi alla Carta sociale europea riveduta. Il Comitato europeo dei diritti sociali ha ritenuto che le restrizioni della legge bulgara sul diritto di sciopero nel settore ferroviario, e il fatto di permettere ai dipendenti pubblici di impegnarsi solo in azioni simboliche intese dalle legge come sciopero, così come il divieto di sciperare collettivamente, costituissero una violazione della carta.6

Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

Quando la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea è diventata giuridicamente vincolante nel dicembre 2009, l'Unione europea (UE) ha acquisito la giurisdizione su molti aspetti del lavoro e della vita sociale che prima erano considerati di competenza dei governi nazionali7. Il diritto al lavoro è garantito dalla Carta, articolo 15, che stabilisce che: "1. Ogni individuo ha il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o accettata; 2. Ogni cittadino dell'Unione ha la libertà di cercare un impiego, di lavorare, di esercitare il diritto di stabilimento e di prestare servizi in qualunque Stato membro."
Inoltre, i diritti di solidarietà sanciti dalla Carta comprendono il diritto dei lavoratori all'informazione e alla consultazione, il diritto alla contrattazione e all'azione collettiva, il diritto di accesso ai servizi di collocamento, la protezione in caso di licenziamento ingiustificato, condizioni di lavoro giuste ed eque, il divieto del lavoro minorile e la protezione dei giovani sul lavoro.

Occupazione e gioventù

Bisogna lavorare e osare se si vuole davvero vivere.
Vincent van Gogh

Avere un lavoro non implica soltanto essere in grado di mantenersi. È anche uno strumento di esperienza di vita. Attraverso il lavoro, gli individui (in particolare i giovani) sviluppano molte abilità, che vanno dalle competenze tecniche di base alle abilità personali.
ULa disoccupazione e le cattive condizioni di lavoro fanno parte di quelle complesse questioni correlate al lavoro che ostacolano il pieno sviluppo delle persone e il mantenimento della loro dignità intrinseca. Alcuni esempi di queste conseguenze includono l'incapacità dei disoccupati di permettersi condizioni di vita adeguate per sé stessi e per le persone a loro carico, la potenziale creazione di un gran numero di lavori "in nero" che diminuiscono la sicurezza dei lavoratori e la loro capacità di proteggere i loro diritti ed infine, la necessità di creare un grande sistema di sicurezza sociale per fornire assistenza ai disoccupati.

La "generazione dei tirocinanti"

Informazioni fornite dal Forum europeo della gioventù. I risultati del sondaggio possono essere consultati su http://bit.ly/internsrevealedresults

Nel 2011 il Forum Europeo della Gioventù ha rivolto uno sguardo sulla vita degli stagisti in tutta Europa per scoprire il motivo per cui l'ultima generazione di giovani sembra essere diventata la "generazione degli stagisti". L'indagine rivela che gli stage sono diventati la norma per i giovani europei che desiderano affacciarsi nel mondo del lavoro. I dati specifici rivelano il continuo ricorrere agli stagisti come sostituti dei lavoratori pagati a tempo pieno. Il fatto di richiedere ai candidati di aver completato diversi stage prima di essere assunti in impieghi retribuiti sembra portare ad una "generazione perduta" di lavoratori che non saranno mai in grado di entrare pienamente nel più ampio mercato del lavoro.Uno stagista che ha completato quattro stage ha riassunto così l'esperienza: "I datori di lavoro sanno che possono cavarsela senza pagare nulla agli stagisti perché i laureati "hanno bisogno" dell'esperienza e di conseguenza, i datori di lavoro si aspettano che qualcuno che inizia da una posizione senza esperienza sappia già tutto il primo giorno di lavoro". Una tale citazione rivela che gli stage sono ormai un must per entrare nel mercato del lavoro ma alcuni temono che gli stage possano trasformarsi in un sub-mercato del lavoro a sé stante, dove il lavoro a basso costo (anche gratuito) non solo è accettato, ma desiderato da chi lo richiede.

Il passaggio dalla scuola al lavoro è una fase cruciale per i giovani nel loro sviluppo personale e professionale ed ha un effetto su tutta la vita adulta. Le conseguenze di essere disoccupati in giovane età possono essere gravi. La disoccupazione giovanile è spesso associata a problemi sociali e di salute come la violenza, il crimine, il suicidio e l'abuso di alcol e droga.

Domanda: Avete già avuto il vostro primo lavoro retribuito? 

I tassi di disoccupazione tra i giovani sono spesso più alti di quelli degli adulti. Questa differenza può essere più o meno ampia, a seconda del contesto specifico del paese.
Ci sono varie ragioni per cui vi è un'alta incidenza della disoccupazione tra i giovani. Per esempio, in Europa, sono per lo più i giovani ad essere impiegati con contratti temporanei o intrappolati nel ciclo degli stage non pagati e di lunga durata8. Altre ragioni per cui esiste un’alta disoccupazione giovanile potrebbero essere i cambiamenti tecnici e organizzativi che richiedono qualifiche più elevate, la preferenza dei datori ad assumere lavoratori esperti e la crisi del mercato del lavoro che ha portato a meno posti di lavoro e quindi più lavoratori disoccupati. La globalizzazione e la de-localizzazione della produzione in alcuni settori hanno limitato l’impiego nelle industrie nelle quali il lavoro rappresenta una grande quota dei costi totali. I settori dell'industria dell'abbigliamento e del tessile, del cuoio e delle calzature, della costruzione navale e dell'industria metallurgica di base sono quelli che hanno perso il maggior numero di posti di lavoro in Europa negli ultimi due decenni.9.

Una generazione perduta?

I giovani rappresentano la percentuale più alta tra coloro che possiedono contratti temporanei e che lavorano sempre di più in condizioni precarie. Secondo l'OIL, il problema è particolarmente acuto nei paesi ad alto reddito dove è tassativo prevenire l'emergere di una "generazione perduta" di giovani le cui prospettive di lavoro si sono notevolmente deteriorate sulla scia della crisi globale. 10
Nel 2011, le cifre della disoccupazione in Europa hanno raggiunto livelli record e hanno scatenato manifestazioni di massa e proteste da parte dei giovani. Nel giugno dello stesso anno, una persona su cinque tra i 16 e i 24 anni era disoccupata nel Regno Unito, e un impressionante 44,3% dei giovani in Spagna era disoccupato - più che in qualsiasi altro posto in Europa. In Grecia, la disoccupazione giovanile era al 36%, al 27,8% in Portogallo, al 31.5% in Irlanda.11

Nel 2011 si stima che ci fossero 7,5 milioni di giovani che erano NEET (non occupati, senza istruzione o formazione) solo nell'Unione europea.

Il lavoro giovanile può svolgere un ruolo importante nella lotta contro la disoccupazione giovanile. L'istruzione non formale e i programmi, in particolare quelli gestiti all'interno delle organizzazioni giovanili e dei centri giovanili, possono aiutare i giovani a sviluppare le competenze necessarie per ottenere un lavoro significativo e si sono dimostrati efficaci per i giovani che vi ci sono impegnati. Alcune organizzazioni sostengono l'imprenditorialità giovanile e altre finanziano anche piccoli progetti per aiutare i giovani a costruirsi un futuro attraverso il lavoro autonomo.

La Confederazione europea dei giovani imprenditori mira a migliorare il rendimento economico e sociale dell’imprenditoria giovanile in Europa.(www.yes.be

Il Forum europeo della gioventù considera prioritario dedicarsi allo sviluppo del lavoro giovanile attraverso l'analisi di situazioni nel settore dell'impiego, stabilendo partenariati strategici e la formulazione di richieste politiche che sostengano l’occupazione dei giovani nel mercato del lavoro. Secondo il Forum, il miglioramento dell'inclusione dei giovani nel mercato del lavoro deve essere concepito come una responsabilità collettiva che richiede il coinvolgimento paritario di tutte le parti, tra cui le autorità pubbliche, le parti sociali e le organizzazioni giovanili.12

Lavoro minorile

L'OIL definisce il lavoro minorile come " l’attività lavorativa che priva i bambini e le bambine della loro infanzia, della loro dignità e influisce negativamente sul loro sviluppo psico-fisico”. Il lavoro minorile è quindi qualsiasi tipo di lavoro che è mentalmente, fisicamente, socialmente o moralmente pericoloso e dannoso per i bambini; e che interferisce con la loro istruzione:

  • privandoli dell’opportunità di frequentare la scuola
  • oobbligandoli ad abbandonare prematuramente la scuola, o
  • richiedendo loro di cercare di conciliare la frequenza scolastica con un lavoro troppo lungo e pesante"13

Nel 2010 l'OIL ha stimato che nel mondo ci sono 215 milioni di bambini coinvolti nel lavoro minorile. Il lavoro minorile è inaccettabile per una serie di ragioni. In primo luogo, coinvolge bambini troppo giovani e che dovrebbero frequentare la scuola. In secondo luogo, anche se i bambini sono legalmente riconosciuti come qualificati per il lavoro, perché superano i criteri dell'età minima, il lavoro che svolgono non è adatto a persone di età inferiore ai 18 anni. In terzo luogo, i bambini sono spesso sottoposti alle peggiori forme di lavoro minorile, come la schiavitù, la prostituzione, il coinvolgimento in conflitti armati ed altri lavori che possono danneggiare la loro salute, sicurezza e morale.14

Domanda: Che tipo di lavori fanno i bambini nella vostra comunità? 

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro ha da tempo dedicato le sue attività allo sradicamento del lavoro minorile e, a tal fine, ha introdotto una serie di raccomandazioni e convenzioni. Ci sono due convenzioni principali che riguardano specificamente il lavoro minorile:
La Convenzione OIL sulle peggiori forme di lavoro minorile (1999) è entrata in vigore nel 2000. A giugno 2010, 172 paesi hanno ratificato questa convenzione. La Convenzione definisce le peggiori forme di lavoro minorile come:

  • Tutti i tipi di schiavitù, compresa la vendita e il traffico di bambini; lavoro forzato per pagare un debito; qualsiasi altro tipo di lavoro forzato, compreso l'uso di bambini in guerra e nei conflitti armati   
  • Tutte le attività che sfruttano sessualmente i bambini, come la prostituzione, la pornografia o gli spettacoli pornografici
  • Qualsiasi coinvolgimento in attività illegali, specialmente la produzione o il traffico di droga
  • Qualsiasi lavoro che potrebbe danneggiare la salute, la sicurezza o il benessere dei bambini (il cosiddetto "lavoro pericoloso").15

La Convenzione dell'OIL sull'età minima (1973) sottolinea il dovere di "perseguire una politica nazionale volta a garantire l'effettiva abolizione del lavoro minorile e di elevare progressivamente l'età minima per l'ammissione all'impiego o al lavoro a un livello coerente con il più completo sviluppo fisico e mentale dei giovani".

Sindacati, lavorare per i lavoratori

Nessuno può arrivare da solo ad avere talento. Dio dà talento; il lavoro trasforma il talento in genio.
Anna Pavlova

I sindacati sono associazioni di lavoratori (ci sono anche associazioni di datori di lavoro) e il loro obiettivo principale è quello di rappresentare le categorie dei lavoratori nella difesa dei loro interessi all'interno dei luoghi di lavoro. Il diritto di formare un sindacato e di aderirvi, così come il diritto alla contrattazione collettiva, sono diritti umani ampiamente riconosciuti.

La storia dei sindacati può essere fatta risalire al XVIII secolo quando, con la rivoluzione industriale, ebbe inizio lo sfruttamento sistematico del lavoro infantile, femminile, dei lavoratori rurali e degli immigrati. I diritti dei lavoratori sono indubbiamente migliorati, anche se solo gradualmente e i sindacati hanno giocato un ruolo cruciale in questo processo.

Giornata internazionale dei lavoratori: 1 maggio

Il 1° maggio commemora la lotta storica dei lavoratori di tutto il mondo. Il Primo Maggio è nato dalla lotta per la giornata di otto ore, quando i lavoratori erano costretti a lavorare 10, 12, e 14 ore al giorno. I primi giorni di maggio del 1886 furono segnati da scioperi e manifestazioni negli Stati Uniti. Il 1° maggio divenne rapidamente un evento annuale. In tutto il mondo, i lavoratori di sempre più paese stabilirono la data del Primo Maggio come la giornata dei lavoratori. Il Primo Maggio fu celebrato per la prima volta in Russia, Brasile e Irlanda nel 1891.

Il ruolo dei sindacati era ed è molto diversificato in tutta Europa. In alcuni paesi, dove c'erano regimi totalitari, i sindacati sono stati scavalcati o creati dalle autorità statali e dall'élite politica e trasformati in uno strumento per i loro regimi oppressivi. Come risultato di questa realtà storica, molte persone oggi sono ancora scettiche sul ruolo che i sindacati possono svolgere e solo ultimamente, i lavoratori di questi paesi hanno iniziato a riconoscere il ruolo positivo dei sindacati nella lotta per la protezione dei loro diritti. Esistono altre differenze in Europa, soprattutto per quanto riguarda il ruolo e l'organizzazione dei sindacati. Nella maggior parte dei paesi, i sindacati sono organizzati in confederazioni.

Solidarietà

Solidarność (Solidarietà) è stato un movimento sindacale nazionale che ha attraversato la Polonia durante gli anni '80. Il movimento ebbe inizio il 14 dicembre 1970 quando i lavoratori dell'industria navale decisero di protestare e la loro marcia dai cantieri navali verso il centro di Danzica fu brutalmente repressa dalla polizia. Nell'estate del 1980 molti scioperi dimostrarono che il movimento di Solidarność aveva messo radici come forza di cambiamento sociale e democratico. L'adesione a Solidarność crebbe fino a superare i nove milioni di membri. La politica repressiva del governo divenne evidente mettendo al bando Solidarność che fu così costretto a lavorare in segreto per diversi anni.

Solidarietà dei lavoratori internazionali per i diritti umani

Voglio che sappiate che siamo con voi come voi siete stati con noi. Voglio che sappiate che nessun potere può sfidare la volontà delle persone quando credono nei loro diritti. Quando alzano la loro voce forte e chiara e lottano contro lo sfruttamento.
Kamal Abbas, coordinatore generale del Centro indipendente egiziano per i sindacati e i servizi ai lavoratori in un messaggio di solidarietà ai lavoratori statunitensi;
20 febbraio 2011. 

Oltre a giocare un ruolo nella lotta per migliori condizioni di lavoro, i sindacati hanno avuto (e continuano ad avere) un ruolo chiave nel costruire movimenti sociali e influenzare i cambiamenti della società.
Nel 1963, quando il regime dell'apartheid era ancora al potere, i lavoratori portuali danesi si rifiutarono di scaricare una nave proveniente dal Sudafrica. Questa azione fu ripetuta da alcuni lavoratori sindacali in Svezia, San Francisco e Liverpool, i quali - in solidarietà con gli oppressi – si rifiutarono di scaricare merci sudafricane..
Nel 2009 anche i portuali sudafricani annunciarono la loro decisione di non scaricare una nave proveniente da Israele.16 Questa azione fu replicata dal sindacato svedese dei lavoratori portuali 17 che decise di bloccare tutte le navi israeliane da e per Israele per un periodo di nove giorni per protestare contro l'attacco di Israele contro la "Freedom Flotilla" e il blocco della striscia di Gaza occupata.

Intimidazione e persecuzione antisindacale

La Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC), nella sua indagine annuale, ha documentato che 101 sindacalisti sono stati assassinati nel 2009 e che la maggior parte degli omicidi è avvenuta in America Latina. Oltre agli assassini, migliaia di lavoratori che si sono uniti per denunciare condizioni di lavoro insalubri, per rivendicare i salari o per protestare contro le misure insufficienti per affrontare la crisi finanziaria ed economica globale, sono stati fisicamente attaccati, arrestati e detenuti.18

Il lavoro ti insegnerà come fare.
Proverbio estone

Secondo l'ITUC in Europa, nonostante l'esistenza di leggi che proteggono i diritti sindacali, i lavoratori sindacali devono ancora sottostare ad atteggiamenti prevaricanti da parte dei datori di lavoro, come il trasferimento, l'imposizione di tagli salariali, licenziamenti, molestie e manipolazioni.19

Domanda: Far parte di un sindacato è sicuro nel vosto paese?

L'azienda discrimina i lavoratori del sindacato

Nel 2009 l'ITUC ha riferito che i lavoratori della Nestlé Water Coolers Service a Domodedovo, a Mosca, hanno fondato un sindacato per affrontare la questione della diminuzione dei salari e del peggioramento delle condizioni di lavoro. La direzione dell'azienda ha reagito lanciando una campagna antisindacale: ha iniziato a distribuire il carico di lavoro in modo indiscriminato, affinché i membri del sindacato non fossero in grado di completare i loro compiti entro l'orario di lavoro o di soddisfare le loro quote.20

Giovani e appartenenza ai sindacati

Puoi iscriverti alla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC) o alla Confederazione Europea dei Sindacati (ETUC) su Facebook, o seguirli su twitter @ituc e @etuc

I sindacati stanno facendo grandi sforzi per incrementare le iscrizioni dei giovani. Molti stanno sviluppando sia un'agenda di lavoro che tenga conto delle esigenze e delle realtà dei giovani lavoratori, sia strutture adeguate per garantire la partecipazione attiva dei giovani lavoratori nei sindacati. Il coinvolgimento dei giovani nel movimento sindacale è essenziale per affrontare i problemi della disoccupazione giovanile.
Il Comitato giovanile della Confederazione europea dei sindacati rappresenta i giovani lavoratori all'interno della confederazione. Il comitato giovanile non solo garantisce di includere una prospettiva giovanile all’interno delle diverse politiche ma prende anche posizione sulle questioni che riguardano i giovani nel mondo del lavoro. Attraverso attività di educazione non formale come sessioni di studio, conferenze, seminari e campagne, il Comitato Giovani della ETUC agisce per appoggiare i diritti umani dei giovani lavoratori in tutta Europa.

Operazione Ville

Nel 2009, alcuni giovani attivisti sindacali in Finlandia hanno deciso di rendere noto il problema della disoccupazione giovanile attraverso l'uso dei social media su Internet. Hanno scelto il caso di Ville Karhu, 26 anni, disoccupato da quattro mesi.
Alcuni giorni prima del lancio dell'operazione, la pagina Facebook denominata "Operation Ville" contava diverse centinaia di membri che stavano contribuendo con idee e proposte su come trovare un lavoro per Ville. Il giorno dell'operazione, gli attivisti hanno formato delle "pattuglie" e sono scesi in strada con lo scopo di aiutare Ville a trovare un lavoro. Anche il ministro del lavoro finlandese è venuto per augurare buona fortuna all'operazione. Inoltre, un'importante stazione radiofonica giovanile ha ripreso l’episodio e ha trasmesso l’andamento dell'operazione ora per ora. Alla fine della giornata l'operazione era stata portata a termine: Ville aveva trovato un lavoro.21

Note finali

1 Articolo 3 della costituzione OIL. 
2  tutti gli standard OIL sono reperibili qui: http://www.ilo.org/ilolex/english/convdisp1.htm
3 GC 18, para 6.
4 UNCHR, poverty reduction, p 31.
5 UNCHR, poverty reduction, p 31.
6 https://wcd.coe.int/wcd/ViewDoc.jsp?id=1653863&Site=CM
7 http://www.civitas.org.uk/eufacts/FSSOC/CIT4.htm
8 EYF 0076-09 Opinion Paper on Internships.  
9 http://www.ifri.org/files/Economie/Elargissement_Veugelers.pdf
10 European Youth Forum, 2011, Interns Revealed, p 35 - http://issuu.com/yomag/docs/yfj_internsrevealed_web 
11 The Telegraph, 9 giugno, 2011, http://www.telegraph.co.uk/finance/jobs/8564500/Interactive-graphic-Youth-unemployment-in-Europe.html 
12 European Youth Forum, 2008, Policy Paper on Youth Employment, p 17
13 http://www.ilo.org/ipec/facts/lang--en/index.htm
14 sito OIL, http://www.ilo.org/global/What_we_do/Publications/lang--en/docName--WCMS_126685/index.htm
15 The ILO Worst Forms of Child Labour Convention.
16 http://www.labournet.net/world/0902/cosatu1.html
17 http://ibnkafkasobiterdicta.wordpress.com/2010/06/03/the-swedish-dockers...
18 http://www.ituc-csi.org/ituc-annual-survey.html
19 http://survey.ituc-csi.org/+-Europe-Global-+.html
20 http://survey.ituc-csi.org/+-Russian-Federation-+.html
21 ITUC, On the Jobs for better future: a guide on bets practice on organising young people, p.5