Image: Theme 'Poverty' by Pancho

L’enorme disparità, la dualità tra il mondo ricco e quello povero, è mantenuta con la forza.
Alain Badiou

C'è un forte legame tra la povertà e i diritti umani. La Dichiarazione di Vienna e il Programma d’azione della Conferenza Mondiale sui diritti umani del 1993 afferma:
L’esistenza di una povertà estrema diffusa impedisce la piena ed effettiva fruibilità dei diritti umani; la sua immediata riduzione ed eventuale eliminazione deve rimanere di massima priorità per la comunità internazionale.

 Il nostro mondo è estremamente disuguale. Si dice che l’uomo più ricco del mondo nel 2010 abbia guadagnato 15 miliardi di euro. Per capire quanto questo “stipendio” sia scioccante, consideriamo il Prodotto Interno Lordo (PIL) annuale di alcuni paesi. Nel 2009, l’Afghanistan con una popolazione di 29 milioni ha avuto un PIL di 10 miliardi; il PIL della Georgia con una popolazione di 4 milioni era di 8 miliardi.1 Viviamo in un mondo dove un miliardario guadagna all’anno tanto quanto la produzione annuale di interi paesi. La sconcertante disuguaglianza e la povertà colpiscono non solo le regioni in via di sviluppo, ma anche i paesi ricchi. In Europa abbiamo ancora persone senza tetto che dormono per strada, famiglie che vengono sfrattate perché non possono permettersi di pagare l’affitto, bambini che non ricevono abbastanza cibo, e persone anziane che faticano a mantenere calde le loro case d’inverno. La povertà non è un destino incontrollabile, è una questione di giustizia sociale e l’adempimento dei diritti umani.

Definizione e misurazione della povertà

La povertà può essere definita come una condizione umana caratterizzata da privazione continua e cronica delle risorse, capacità, scelte, sicurezza e potere necessari per poter godere di uno standard di vita adeguato ed altri diritti civili, culturali, economici, politici e sociali.
Comitato delle Nazioni Unite per i diritti sociali, economici e culturali2

C’è una grande quantità di modi per definire e rilevare la povertà. Le differenze nelle definizioni e nella misurazione rappresentano non solo i differenti modi di raccogliere ed analizzare dati statistici, ma anche a condurre a diversi metodi per combattere la povertà. Questa è di solito misurata in senso assoluto o relativo. In entrambi i casi, viene definita una soglia di povertà, o linea di povertà, e le persone che si trovano al di sotto sono considerate povere.

Povertà assoluta

La povertà assoluta (chiamata anche estrema) è la mancanza di risorse sufficienti per assicurarsi i fabbisogni di base per vivere che, tra gli altri, includono: acqua potabile sicura, cibo e servizi sanitari. La linea di povertà è spesso calcolata in base al reddito: dove le entrate di una persona o di una famiglia vanno al di sotto del livello considerato minimo per uno standard di vita ragionevole, allora la persona o famiglia verrà considerata povera.

Attualmente secondo la Banca Mondiale si è in povertà assoluta se si vive con meno di 1,25 dollari (l’equivalente di circa 0,9 €) al giorno.3 . La Banca Mondiale stimava che nel 2005 c’erano 1.4 miliardi di persone che vivevano in povertà assoluta. Le cifre di assoluta povertà indicate dalla Banca Mondiale sono indubbiamente molto spesso citate dai mass media così come usate dai governi e dalle ONG. Comunque, mentre la Banca Mondiale sostiene che la povertà assoluta è diminuita dagli anni 80, molti ricercatori 4hanno criticato la metodologia di misurazione della Banca e ha dichiarato che i numeri della povertà assoluta sono sottostimati.

I contadini di La via Campesina si mobilitano contro l’acuirsi della povertà.

Nel 2010 i rappresentanti de La via Campesina dall’Europa e dall’America Latina si sono uniti ai dimostranti a Madrid chiedendo l’abbandono delle negoziazioni per la firma dei trattati di libero commercio tra paesi europei e latino americani. Gli attivisti polemizzavano sul fatto che accordi di questo genere andrebbero a vantaggio di società multinazionali e nel mentre acuirebbero la povertà. La Via Campesina si oppone alle politiche neoliberali della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e crede che solo un approccio basato sui diritti umani possa  affrontare la fame, la povertà e i cambiamenti climatici.

Povertà reativa

Il Movimento contadino internazionale La Via Campesina rappresenta agricoltori in 70 paesi in Africa, Americhe, Asia ed Europa.
www.viacampesina.org

In Europa la povertà è generalmente percepita come povertà relativa, nel qual caso una persona o una famiglia è considerata povera quando il reddito e le risorse sono peggiori di quanto si pensa sia adeguato o socialmente accettabile nella società in cui vivono. Le persone povere sono spesso escluse dal partecipare alle attività economiche, sociali e culturali che sono considerate essere la norma per altre persone e il loro fruire dei diritti fondamentali può essere limitato.5 Il fatto che paesi europei tendano a riferirsi alle soglie di povertà relativa quando discutono di problemi di povertà non significa che non ci sia nessuna persona che vive in povertà assoluta in queste società. Per esempio, il 25% dei bambini vive in assoluta povertà nel sud – est Europeo e negli stati indipendenti del Commonwealth.6

Vivere in povertà può comportare:

- isolamento dalla famiglia e dagli amici;
- sentirsi impotenti ed esclusi con poco controllo sulle decisioni che influiscono sulla vita quotidiana;
- mancanza di informazioni riguardo i sostegni e i servizi disponibili
- avere problemi nel soddisfare le necessità essenziali, come l'accesso ad un alloggio dignitoso, ai servizi sanitari, alla scuola, alle opportunità di apprendimento per tutto l'arco della vita
- vivere in un quartiere non sicuro con un alto tasso di criminalità e violenza e scarse condizioni ambientali o in una zona rurale remota o isolata
- non potersi permettere i servizi pubblici essenziali come l'acqua, il riscaldamento, l'elettricità o di comprare cibo sano o vestiti nuovi o di usare i trasporti pubblici
- non potersi permettere di comprare le medicine o di andare dal dentista
- vivere giorno per giorno senza risparmi per tempi di crii come quando si perde il lavoro o ci si ammala
- essere sfruttati o costretti a ritrovarsi in situazioni di illegalità
- provare sulla propria pelle il razzismo e la discriminazione
- non avere possibilità di partecipare ad una normale vita sociale e ludica come andare al pub, al cinema, ad eventi sportivi o a far visita agli amici o comprare regali di compleanno per i membri della famiglia

Adattato da  European Anti-Poverty Network (EAPN- Rete europea antipovertà), sito internet: http://www.eapn.eu

Sviluppo umano- un nuovo approccio alla povertà

Lo sviluppo umano, come approccio, riguarda cosa credo che sia l’idea di sviluppo base: vale a dire far progredire la ricchezza della vita umana più che quella economica in cui gli esseri umani vivono, che ne è solo una parte.
Amartya Sen

Potete trovare report sullo sviluppo  su www.hdr.undp.org/en/

L’opinione dominante negli anni ’80, che vedeva la povertà come una privazione del reddito e le strategie di riduzione della povertà come legate alla crescita economica, è stato fortemente criticato da un numero di studiosi che credono che la libertà dalla povertà sia molto più dell’accesso alla ricchezza. Un nuovo approccio alla riduzione della povertà è stato proposto insieme con un nuovo metodo di sviluppo di misurazione. L’Indice di sviluppo umano è una misura comparativa di vari parametri che influenzano la qualità della vita in un paese, per esempio l’aspettativa di vita, alfabetizzazione, l’istruzione, gli standard di vita, l’uguaglianza di genere, l’assistenza all’infanzia. L’Indice di sviluppo umano è pubblicato negli annuali report sullo sviluppo umano che sono commissionati dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo.

Diritti umani e povertà

La povertà può essere sia la causa che il risultato della violazione dei diritti umani; questo significa che non solo il fallimento di rispettare i diritti umani può causare la povertà, ma anche la povertà stessa può aumentare le violazioni dei diritti umani. Gli stati hanno obblighi legali verso le persone che vivono in povertà; tutti questi obblighi derivano da diritti sociali, economici, culturali, politici che le persone hanno. La Convenzione internazionale sui diritti sociali, economici e culturali spiega che tutti i diritti devono essere rispettati “individualmente e attraverso cooperazione ed assistenza internazionali”. Questo significa che non c’è solo una responsabilità nazionale ma anche una internazionale per i paesi sviluppati, così come per gli altri che sono in una “posizione di assistere”, nell’eradicazione della povertà. Inoltre, l’eliminazione della povertà non è una questione di beneficenza o buona volontà degli stati più ricchi; è una questione di adempiere gli obblighi dei diritti civili.

Campagna “Demand Dignity”

Nel 2009 Amnesty ha lanciato una campagna chiamata Demand Dignity. Questa, col programma di durare almeno sei anni, mobilita le persone per cercare le responsabilità di attori internazionali e nazionali per gli abusi dei diritti civili che acuiscono la povertà e tengono le persone intrappolate nella privazione. Eventi di campagne locali ed internazionali includono workshop, concerti, mostre fotografiche, conferenze, petizioni e molto altro.
Scoprite di più riguardo alla campagna e su come attivarsi su www.amnesty.org, o sul vostro sito nazionale di Amnesty International.

Se sei venuto per aiutarmi, stai perdendo il tuo tempo.Se sei venuto perché la tua liberazione è legata alla mia, allora lavoriamo insieme!                                  Lilla Watson, visual artist indigena australiana

Domanda: I paesi sviluppati dovrebbero essere ritenuti responsabili se falliscono nell'aiutare nella lotta alla povertà?

I diritti civili di importanza particolare per ridurre la povertà

Date l’indivisibilità, l’interrelazione e l’interdipendenza dei diritti civili, tutti i diritti civili sono significativi per l’eradicazione della povertà. Tuttavia, alcuni diritti sono identificati come essere di particolare importanza in questo contesto. La pubblicazione delle linee guida delle Nazioni Unite: Approccio tramite i diritti umani sulle strategie per la riduzione della povertà, raccomanda di impegnarsi a seguire i principi dei diritti umani quando si programmano politiche per la riduzione della povertà:

Diritto alla salute. La cattiva salute può essere sia la causa che la conseguenza della povertà; può influire sul rendimento dei bambini a scuola e sulla produttività lavorativa; può portare alla disoccupazione; può influire negativamente sulla capacità di partecipare alla vita sociale e culturale. Allo stesso tempo, la vita in povertà può portare alla malnutrizione, aumentare l’esposizione ad un ambiente non salutare e un accesso limitato ai servizi medici che possono causare una condizione di salute malferma.

Diritto all’istruzione. L’istruzione è una delle migliori soluzioni a lungo termine contro la povertà. Con l’aiuto dell’istruzione, gli adulti e i bambini poveri possono sviluppare competenze necessarie per riscattarsi dalla povertà.

Biblioteche di strada

Nel 2007, l’ATD Quarto Mondo ha iniziato un progetto di Biblioteca di strada in Polonia. Ogni settimana un team di animatori va al centro per rifugiati Ceceni a Varsavia, dove 350 famiglie vivono temporaneamente in un condominio in attesa che venga presa la decisione sul loro permesso di restare in Polonia o verranno rimandati in Cecenia. Alcuni dei bambini non vanno a scuola; ecco perché gli animatori hanno aperto una Biblioteca di strada nel quartiere.
Potete trovare maggiori informazioni su questro progetto su: www.atd-fourthworld.org

La mancanza di lavoro mi preoccupa. I miei bambini erano affamati e ho detto loro che il riso stava cuocendo, fino a che si sono addormentati per la fame. 
Un anziano di Besda, Egitto8

Diritto ad un lavoro dignitoso. Inadeguati e precari mezzi di sussistenza creano povertà. Come conseguenza delle limitate opportunità di lavoro le persone povere spesso accettano lavori temporanei, sottopagati e in nero e lavorano in condizioni non sicure e non sane. Sono più vulnerabili ai maltrattamenti e ai soprusi fatti dai datori di lavoro e hanno meno opportunità di richiedere risarcimenti rispetto agli altri. Molti di loro sono intrappolati in lavori pericolosi ed illegali come la prostituzione, il lavoro minorile, il lavoro coatto ed altre pratiche simili alla schiavitù.

Domanda: Il salario minimo nel vostro paese è sufficiente per vivevre con dignità?

Diritto ad un’alimentazione adeguata. Vivere in povertà può portare alla fame ed alla malnutrizione che colpiscono l’abilità di concentrazione di bambini ed adulti a scuola o a lavoro. Gli effetti fisici e psicologici della carenza di cibo di qualità tendono con probabilità ad acuire la povertà.

È tempo di pensare a globalmente ed agire localmente

I paesi sviluppati non sono immuni alla fame ed alla malnutrizione. Nel 2009, 115 milioni di persone erano a rischio povertà nell’Unione Europea.10 Una delle iniziative per combattere la fame e lo spreco alimentare è la Federazione europea dei banchi alimentari (FEBA) che mette insieme 240 banche alimentari in Europa. Nel 2010 la FEBA ha raccolto 359,960 tonnellate di cibo e le ha distribuite a 4.9 milioni di persone in co-operazione con altre organizzazioni e servizi sociali. Le banche alimentari collegano insieme la lotta contro la povertà alimentare, l’esclusione, lo spreco e l’appello alla solidarietà.
Tutti i membri della FEBA sono volontari che hanno precedentemente ricoperto varie responsabilità nel business, servizi pubblici e associazioni.
Trovare la vostra banca alimentare locale: www.eurofoodbank.eu

Domanda: Ci sono nella vostra comunità persone che non sempre possono permettersi tre pasti al giorno?

Sebbene il mondo produca abbastanza cibo da sfamare tutti, nel 2011 quasi un miliardo di bambini, uomini e donne vanno a letto affamati ogni notte.
World Disasters Report9

Diritto ad un alloggio adeguato. Questo è il diritto di tutti di acquisire e mantenere una casa sicura dove vivere in pace e dignità. La maggior parte delle persone povere vivono in aree svantaggiate in alloggi inadeguati o stanno affrontando il fatto di essere senza tetto. Questi possono avere problemi con il sovraffollamento, l’inquinamento, il rumore e possono non avere accesso all’acqua potabile, ai servizi sanitari o al riscaldamento. Le persone povere spesso vivono in aree remote e non sicure che di solito sono stigmatizzate dagli altri. Un alloggio inadeguato ed il vagabondaggio sono un risultato della povertà e possono condurre ad una miseria più profonda ed all’esclusione.

Criminalizzazione del vagabondaggio

Nel 2011 il parlamento ungherese ha votato una legge che permette l’imprigionamento delle persone ritenute “colpevoli” di dormire in spazi pubblici due volte in un periodo di sei mesi. In un’intervista, il ministero degli interni ungherese ha detto che il governo “ripulirà gli spazi pubblici dai mendicanti e tutti quelli che vi mettono di cattivo umore”. 11 La nuova legge, che rende la residenza recidiva in spazi pubblici un reato, è passata nonostante il fatto che servizi appropriati non sono disponibili a persone senza un alloggio adeguato in molte città dell’Ungheria.

La povertà è come vivere in prigione, vivere sotto schiavitù, aspettando di essere liberi.
Una persona della Jamaica12

Domanda: Com'è affrontato nella vostra comunità il problema del vagabondaggio?

Dove non c’è sicurezza, non c’è vita.
Una persona della Somalia13

Diritto alla sicurezza personale. Le persone povere di solito affrontano molteplici forme di insicurezza. Oltre a vivere in una condizione di insicurezza sociale, economica e finanziaria, sono spesso soggetti a minacce di morte, soprusi, intimidazioni, trattamenti discriminatori e violenze fisiche da parte di agenti dello stato e non solo. Di solito vivono in aree con tassi di criminalità più alti e sono meno protetti dalla polizia.

Il diritto di apparire in pubblico senza vergogna. Questo deriva da diversi altri diritti civili, come il diritto alla privacy, ad un abbigliamento adeguato, a prendere parte ad una vita culturale e a vivere adeguatamente. Le persone povere sono spesso emarginate ed escluse. Vivere in povertà può influire negativamente nell’autostima di una persona e ostruire la capacità di apparire in pubblico senza vergogna e di partecipare attivamente ad una vita sociale e culturale.

Una banca che presta solo ai poveri

INel 2006, il Nobel per la pace venne vinto congiuntamente Muhammad Yunus e dalla Grameen Bank “per i loro sforzi di creare uno sviluppo economico e sociale dal basso”. La Grameen Bank venne fondata da Yonus in Bangladesh nel 1976. La Banca lavora esclusivamente per i poveri e molti dei loro debitori sono donne. Fornisce micro-crediti a lungo termine senza richiedere garanzie. L’obiettivo del programma è di fornire servizi finanziari ai poveri per aiutarli a trovare un sostentamento dignitoso e fornire istruzione ai loro figli. Perfino ai mendicanti vengono concessi piccoli prestiti senza tasso d’interesse.

Diritto alla parità di accesso alla giustizia. i poveri sono in modo particolare vulnerabili alla discriminazione nell'amministrazione della giustizia. Le persone povere spesso non riescono a ottenere la protezione da parte dei tribunali perché non hanno abbastanza soldi per pagare gli avvocati. Nei casi in cui una difesa gratuita è disponibile, le persone povere possono comunque non avere le informazioni necessarie e la sicurezza di affrontare una Corte per chiedere giustizia. Inoltre, l'esperienza mostra che i poveri sono più spesso, rispetto agli altri, accusati di comportamenti criminali e le loro garanzie di presunta innocenza sono più frequentemente non rispettate.

Domanda: Pensate che una persona povere e una benestante abbiano uguale protezione in tribunale nel vostro paese? Sennò , come potrebbe essere garantita un'eguale protezione?

La povertà è dolore, si vive come una malattia. Colpisce una persona non solo materialmente ma anche moralmente. Consuma la sua dignità e la spinge nella disperazione totale.
Una donna della Moldavia14

Diritti e libertà politiche. Come conseguenza della discriminazione, i poveri spesso non hanno abbastanza informazioni, opportunità e le competenze che sono necessarie per una partecipazione attiva nel processo decisionale politico punto sono esclusi sotto rappresentati negli organismi politici. Il godimento delle libertà e dei diritti politici da parte dei poveri è essenziale per combattere l'esclusione sociale, l'emarginazione e la povertà.

Domanda: In che grado gli interessi delle porsone povere sono rappresentati nei processi decisionali della vostra comunità?

Il diritto umano allo sviluppo

La Dichiarazione sul diritto allo sviluppa adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1986 fu il primo strumento internazionale che si occupava esclusivamente del diritto allo sviluppo. Il documento offre un approccio basato sui diritti umani allo sviluppo e all'eradicazione della povertà. L’esperto indipendente delle Nazioni Unite sul diritto allo sviluppo, il Dottor Arjun Sengupat, ha affermato che l'eliminazione della povertà e un elemento essenziale nella promozione e nella realizzazione dello sviluppo in quanto diritto umano, e che un miglioramento delle possibilità di accesso ai servizi quali assistenza sanitaria, istruzione, alloggio e alimentazione dovrebbe essere garantito ai poveri con lo scopo di migliorare la loro capacità di affrancarsi dalla povertà.
Sengupta inoltre spiega che il diritto allo sviluppo può essere visto come un vettore di altri diritti compresi il diritto al cibo, il diritto alla salute, il diritto all'istruzione, il diritto all' alloggio e altri diritti economici, sociali, culturali, civili e politici e che si creano con una crescita economica. Il diritto allo sviluppo sarà realizzato solo se tutti i diritti umani cresco o se almeno uno cresce e tutti gli altri non vengono violati. Se alcuni diritti migliorano mentre anche uno solo degli altri non viene rispettato virgola non sarà possibile dichiarare nessun miglioramento nel diritto allo sviluppo.16

Il diritto allo sviluppo

1. Il diritto allo sviluppo è un diritto umano inalienabile in virtù del quale ogni persona umana e tutti i popoli sono legittimati a partecipare, a contribuire e a beneficiare dello sviluppo economico, sociale, culturale e politico, in cui tutti i diritti umani e tutte le libertà fondamentali possano essere pienamente realizzati.
Articolo 1 della  Dichiarazione sul diritto allo sviluppo15

La povertà e gli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM)

Seguite i progressi degli obiettivi di sviluppo del millennio su http://www.un.org/millenniumgoals/

Il report finale delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM) riferisce sulla condizione della povertà nel 2015:

La povertà estrema è calata significativamente negli ultimi 20 anni. Nel 1990, circa metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo viveva con meno di 1,25 $ al giorno; questo numero è sceso al 14% nel 2015.

  • A livello mondiale, il numero delle persone che vivono in condizioni di estrema povertà è sceso di più della metà, abbassandosi da 1,9 miliardi nel 1990 a 836 milioni nel 2015. I maggiori progressi sono stati fatti a partire dal 2000.
  • Il numero di persone nella classe media-che vivono con più di 4 $ al giorno-si ha quasi triplicato tra il 1991 e il 2015. Questo gruppo ora da metà della forza lavoro nei paesi in via di sviluppo, mentre nel 1991 ne rappresentava solo il 18%.
  • La proporzione tra le persone denutrite nei paesi in via di sviluppo si è ridotta di quasi la metà dal 1990, scendendo dal 23,3% nel 1990-1992 al 12,9% nel 2014 -2016

Chiaramente c'è ancora tanto lavoro da fare. Per questo, il 25 settembre 2015, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato gli obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030 chiamata, Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ( un sommario di tutti gli OSS può essere trovato nella sezione ulteriori informazioni dell'attività “Di quanto abbiamo bisogno?”).

L’obiettivo di sviluppo sostenibile (OSS) numero 1 è “Porre fine alla povertà in tutte le sue forme ovunque entro il 2030”. Questi sono i cinque target:

  • 1.1 Entro il 2030, eliminare la povertà estrema per tutte le persone in tutto il mondo, attualmente misurata come persone che vivono con meno di $1,25 al giorno
  • 1.2 Entro il 2030, ridurre almeno della metà la percentuale di uomini, donne e bambini di ogni età che vivono in povertà in tutte le sue dimensioni in base alle definizioni nazionali
  • 1.3 Applicare a livello nazionale sistemi adeguati e misure di protezione sociale per tutti, includendo i livelli minimi, ed entro il 2030 raggiungere sostanziale copertura dei poveri e dei vulnerabili
  • 1.4 By 2030, Entro il 2030, assicurare che tutti gli uomini e le donne, in particolare i poveri e i vulnerabili, abbiano uguali diritti riguardo alle risorse economiche, così come l'accesso ai servizi di base, la proprietà e il controllo sulla terra e altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, adeguate nuove tecnologie e servizi finanziari, tra cui la microfinanza.
  • 1.5 Entro il 2030, costruire la resilienza dei poveri e di quelli in situazioni vulnerabili e ridurre la loro esposizione e vulnerabilità ad eventi estremi legati al clima e ad altri shock e disastri economici, sociali e ambientali

È sempre più riconosciuto che i diritti umani sono essenziali per raggiungere uno sviluppo sostenibile. Gli OSM servivano a rappresentare alcuni diritti economici e sociali ma ignoravano gli importanti collegamenti con i diritti umani. Per contro, i principi e gli standard dei diritti umani sono oggi fortemente rispecchiati in un quadro ambizioso di sviluppo globale: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Fondata sul diritto internazionale in materia di diritti umani, l'agenda offre opportunità fondamentali per dare una spinta verso la realizzazione dei diritti umani per tutti dappertutto, senza discriminazioni.

Il seguente a un sommario dei collegamenti tra l’OSS (no alla povertà) e gli strumenti internazionali sui diritti umani:

  • Diritto ad un tenore di vita adeguato [DUDU art. 25; ICESCR art. 11; CRC art. 27]
  • Diritto alla sicurezza sociale [DUDU art. 22; ICESCR art. 9; CRPD art. 28; CRC art. 26]
  • Pari diritti delle donne nella vita economica [CEDAW arts. 11, 13, 14(2)(g), 15(2), 16(1)]  (http://www.ohchr.org) 

Ulteriori collegamenti possono essere trovati nella Guida dei Diritti umani agli Obiettivi di sviluppo sostenibile, sviluppata dall’Istituto danese per i diritti umani (www.humanrights.dk). Questa spiega i collegamenti con i diritti umani dei 17 obiettivi e dei 169 target, come anche l'adeguamento degli indicatori globali. La Guida mette nelle condizioni gli attori in campo di utilizzare i diritti umani come linea guida per la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile-e di utilizzarli per realizzare i diritti umani.

Share The World’s Resources è una ONG che combatte perché Le risorse naturali come il petrolio e l'acqua siano gestite in modo sostenibile nell'interesse della popolazione mondiale e perché i beni e i servizi essenziali come il cibo, un alloggio adeguato e un servizio sanitario, siano accessibili a tutti.
Scoprite di più su:  www.stwr.org

I giovani e la povertà

Ci sono prove da molti paesi che mostrano costantemente che giovani cresciuti in poverta sono solitamente più vulnerabili: c'è più probabilità che abbiano una salute malferma, che abbiano difficoltà di apprendimento e comportamentali, che non riescano ad avere buoni risultati a scuola, che restino in stato interessante in giovane età, che abbiano capacità ed aspirazioni minori, che siano sottopagati, disoccupati o dipendenti dall'assistenza pubblica. La povertà contribuisce direttamente a negare loro gli altri diritti umani: li può deprivare dal diritto all'istruzione, alla libera associazione, a riposo e al tempo libero, alla partecipazione nella comunità, e ad altri diritti civili e politici.

Secondo Eurostat – il database delle statistiche dell’Unione Europea- più del 20% dei bambini e dei giovani con età inferiore a 24 anni nell'Unione Europea vivevano a rischio di povertà nel 2010. Questo significa che un giovane su 5 vive in una famiglia le cui entrate economiche sono inferiori al 60% del reddito nazionale medio.18

Nel 2010, il Forum europeo dei giovani nella sua Carta politica sui giovani e la povertà ha identificato la difficile transizione verso una vita adulta autonoma come una delle maggiori cause della povertà dei giovani in Europa. La carta fa notare che i giovani che lasciano la casa dei loro genitori sono più a rischio di diventare poveri. 19Quelli che vivono con le loro famiglie oh come coppie senza bambini hanno un rischio di povertà minore dei giovani che vivono da soli o che sono genitori single. Da un sondaggio dell'eurobarometro condotto tra le persone in età compresa tra i 15 e i 30 anni, si ricava che la motivazione economica e quella che spinge la maggioranza dei giovani adulti a rimanere nella famiglia di origine più a lungo di quanto succedeva nel passato.

ENTER! - Accesso ai diritti sociali per tutti i giovani

Il settore della gioventù del Consiglio d'Europa ha lanciato il progetto Enter! nel 2009 per promuovere l'inclusione sociale dei giovani. Il progetto comprendeva un corso di formazione a lungo termine che ha offerto a 33 leader di organizzazioni giovanili e operatore giovanili le competenze per dare sostegno ai giovani nei quartieri svantaggiati per l'accesso ai diritti sociali. I corsisti hanno anche sviluppato progetti specifici per i giovani nelle loro proprie comunità, comprese iniziative per l'acquisizione di competenze, la non discriminazione all'interno delle scuole, la non ghettizzazione e il contrasto alla violenza.
Maggiori informazioni su  www.coe.int/enter

Domanda: Cosa potreste fare a livello personale per ridurre la povertà nella vostra comunità?

Le azioni del Consiglio d'Europa per la riduzione della povertà

La Carta sociale europea è monitorata dalla Commissione europea per i diritti sociali.

Il Consiglio d'Europa combatte la povertà rafforzando la coesione sociale, e prevenendo e combattendo l'esclusione sociale. La Convenzione europea sui diritti umani, che garantisse i diritti umani civili e politici, e completata dalla Carta sociale europea, adottata nel 1961 e rivista nel 1996, che garantisse i diritti umani sociali ed economici. Secondo l'articolo 30,” tutti hanno diritto alla protezione dalla povertà ed all'esclusione sociale”.

Violazione del diritto all'alloggio

Nel 2006, la Federazione europea delle organizzazioni nazionali che lavorano con i senzatetto (FEANTSA) ha presentato una lamentela contro la Francia (Collective Complaint numero 39/2006), affermando che la Francia non era riuscita a garantire il diritto all'alloggio per tutti virgola in particolare per i più fragili. La Commissione europea per i diritti umani ha verificato che la Francia stava violando il diritto all' alloggio garantito dall'Articolo 31 della Carta sociale europea riveduta.
La Commissione ha basato la sua decisione21su sei aspetti: “i deboli miglioramenti delle misure esistenti correlate a: condizioni di alloggio inadeguate, prevenzione degli sfratti, riduzione del vagabondaggio, fornire un alloggio sociale destinato ai più fragili, assegnazione di alloggi sociali, discriminazione contro i Travellers”. 22

Mi viene spesso chiesto quale sia la più grave forma di violazione dei diritti umani nel mondo oggi, e la mia risposta è coerente: estrema povertà                     Mary Robinson,ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani

Come la schiavitù e l'apartheid, la povertà non è naturale. È fatta dall'uomo e può essere superata come la schiavitù e l'apartheid, la povertà non è naturale. E 'fatta dall'uomo e può essere superata e sradicata dalle azioni degli esseri umani. Nelson Mandela

Il relatore Luca Volontè ha riferito all’Assemblea parlamentare nel 2011 che la povertà e l’emarginazione sociale era recentemente aumentata negli stati membri del Consiglio d'Europa, mettendo a rischio il pieno godimento dei diritti umani fondamentali di un crescente numero di persone e la coesione sociale delle società europee. Ha ricordato che la povertà può essere sradicata effettivamente solo attraverso l'emancipazione dei poveri.23 Sulla base di questo report, l'Assemblea ha adottato una risoluzione richiamando gli Stati membri “ad ascoltare la voce delle persone che vivono in povertà: considerare lo sviluppo di nuove forme di governance e di partecipazione per unire e dare forza alle persone e alle comunità colpite dalla povertà, e a promuovere l'inclusione sociale per tutti...”. 24 L’Agenda 202025,, il documento chiave sulle politiche giovanili del Consiglio d'Europa, sottolinea l'importanza dell'accesso all'istruzione, al lavoro, a condizioni di vita dignitose, alle attività culturali sportive e ricreative e al dialogo intergenerazionale e alla solidarietà come veicoli principali dell'inclusione sociale.

Note finali 

1 Confronto basato sui dati di Forbes.com e della Banca Mondiale data.worldbank.org
2  Poverty and the International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights, E/C.12/2001/10., 2001 www.unhchr.ch/tbs/doc.nsf/%28Symbol%29/E.C.12.2001.10.En
3 Questa stima è determinata sulla base di "parità di potere d'acquisto", ovvero quanto serve nella valuta locale per acquistare lo stesso insieme di prodotti che si potrebbero comprare con 1,25 dollari negli USA.
4 See Reddy Sanjay G. & Pogge Thomas W., 2005,  How Not to Count the Poor , Colombia University, version 6.2.3. 29 ottobre.
5  Basato sulla definizione della Commissione Europea di  poverà pubblicata su Joint Report on Social Inclusion 2004.
6 Sethi Dinesh et al., European Report on Child Injury Prevention, 2009, www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0003/83757/E92049.pdf 
7 Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights, Principles and Guidelines for a Human Rights Approach to Poverty Reduction Strategies, HR/PUB/06/12
8 Narayan Deepa et al., Crying Out for Change, Voices of the Poor Volume II, 2000, World Bank, p 34; http://siteresources.worldbank.org/INTPOVERTY/Resources/335642-1124115102975/1555199-1124115201387/cry.pdf  
9 Knight Lindsay (ed.) World Disasters Report, 2011, International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies www.ifrc.org/PageFiles/89755/Photos/307000-WDR-2011-FINAL-email-1.pdf
10 Basato sui dati Eurostat
11 Huth Gergely, Pintér Sándor: Nem ismerek tabutémát, Magyar Hírlap Online, 27 luglio 2010 (in ungherese) www.magyarhirlap.hu/interju/pinter_sandor_nem_ismerek_tabutemat.html
12 Crying Out for Change, vedere sopra, p 236
13 Crying Out for Change, vedere sopra, p 152
14 Can Anyone Hear Us?, vedere sopra, p 6
15 www.un.org/documents/ga/res/41/a41r128.htm
16 Sengupta Arjun, The Right to Development, Report of the Independent Expert on the Right to Development www.unhchr.ch/Huridocda/Huridoca.nsf/0/78e0cb0e6e6ea624c1256961004f7a98/$FILE/G0015327.pdf
17 Keeping the promise: united to achieve the Millennium Development Goals, 2010, UN General Assembly Resolution; www.un.org/en/mdg/summit2010/pdf/outcome_documentN1051260.pdf
18 Eurostat http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/income_social_inclusion_living_conditions/data/main_tables
19 Policy Paper on Young People and Poverty, Forum europeo dei giovani, 2010;
www.endpoverty.eu/IMG/pdf/eyf-young-people-poverty-en.pdf
20 Sondaggio sui giovani tra i 15 e i 30 anni di età nell'Unione Europea – Summary, Flash EB No 202, 2007, http://ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_202_sum_en.pdf
21 Resolution CM/ResChS(2008)8 of the Committee of Ministers, https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?Ref=CM/ResChS%282008%298&Language=lanEnglish&Ver=original&Site=CM&BackColorInternet=C3C3C3&BackColorIntranet=EDB021&BackColorLogged=F5D383
22 Housing Rights: Breakthrough ruling by the Council of Europe, Press Release, 5 Giugno 2008, FEANTSA,  www.feantsa.org/files/housing_rights/Instruments_and_mechanisms_relating_to_the_right_to_housing/Collective%20complaints/2008June_PR_FEANTSAvsFrance.pdf
23 Volontè Luca, Combating poverty,  Doc. 12555; http://assembly.coe.int/Main.asp?link=/Documents/WorkingDocs/Doc11/EDOC12555.htm#P18_58
24 Combating poverty, Resolution 1800 (2011) of the Parliamentary Assembly
http://assembly.coe.int/Main.asp?link=/Documents/AdoptedText/ta11/ERES1800.htm http://assembly.coe.int/Main.asp?link=/Documents/AdoptedText/ta11/ERES1800.htm - P7_33
25 The future of the Council of Europe youth policy: AGENDA 2020, Declaration of the 8th Council of Europe Conference of Ministers responsible for Youth, 2008; www.coe.int/t/dg4/youth/Source/IG_Coop/Min_Conferences/2008_Kyiv_CEMRY_Declaration_en.pdf