Image: Theme 'Culture and sport' by Pancho

I giovani sono spesso rappresentati come pieni di ambizioni e speranze per il mondo e, quindi, importanti fattori del cambiamento culturale. Il Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite descrive bene queste aspettative sui giovani come formatori della cultura del futuro:
Mentre crescono attraverso l'adolescenza, i giovani sviluppano la loro identità e diventano individui autonomi. I giovani non condividono le esperienze e le memorie con gli adulti. Essi sviluppano i loro propri modi di percepire, apprezzare, classificare e distinguere le questioni e sviluppano i codici, i simboli e i linguaggi con cui esprimerle. Le rsipsoste dei giovani ad un mondo che cambia, e il loro modo unico di spiegare e comunicare le loro esperienze, può aiutare a trasformare le loro culture e a preparare le loro società ad affrontare nuove sfide... Il loro dinamismo può cambiare alcuni degli aspetti arcaici e dannosi delle loro culture che le generazioni precedenti avevano accettato come immutabili.1

Tutto è cultura. La cultura è il modo in cui ci vestiamo, il modo in cui portiamo i capelli, il modo in cui camminiamo, il modo in cui creiamo i legami. Non è solo scrivere libri o costruire case.
Aimé Cesaire3

Lo sport è un elemento universale in tutte le culture e perciò abbiamo scelto di includerlo nei temi di Compass. Lo sport è particolarmente in voga tra i giovani; le statistiche mostrano che il 61% dei givani tra i 15 e i 24 anni nell'Unione Europea svolgono regolarmente (almeno una volta a settimana) attività sportive2. Un'altra ragione per includere lo sport è che questo offre ai giovani opportunità di interazione sociale tramite la quale essi possono sviluppare le loro conoscenze, abilità e attitudini necessarie per una piena partecipazione nella società civile.

La cultura e lo sport sono entrambi diritti umani e sono interconnessi con altri diritti umani. Sono anche campi in cui i diritti umani sono spesso messi alla prova o abusati, compresi quelli dei giovani.

Cosa si intende per "cultura"?

La parola "cultura" è usata in molti modo diversi, per esempio cultura popolare, cultura di massa, cultura urbana, cultura femminista, cultura delle minoranze, cultura d'impresa, e per ultima ma non importante cultura giovanile. Si può anche parlare di persona colta, intendendo qualcuno che ha buone maniere e ha ricevuto un'educazione scolastica in letteratura o nelle arti, o di shock culturale: il disorientamento e la frutrazione di una persona quando sperimenta una cultura a lei non familiare. Nessuno di questi sigificati di "cultura" è di solito trattato dai ministri della cultura o dalle equivalenti autorità governative.

La parola "cultura" viene dal latino "cultura" che ha il significato di "coltivare, custodire, aver cura", Fu intorno al 1500 d.C. che la parola iniziò ad essere utilizzata nel significato figurato di "coltivare attraverso l'istruzione" ed è stato solo nella metà del Diciannovesimo secolo che quella parola è stata collegata ai concetti di usanze e tradizioni collettive e di stili di vita delle diverse società. 4 E' con questo significato di cultura come schemi ereditati di modelli condivisi che sono compresi dagli altri che utilizziamo questo termine in questa sezione.

Nessuna cultura è omogenea. All'interno di ogni cultura è possibile identificare delle "sotto-culture": gruppi di persone che hanno un insieme distintivo di pratiche e comportamenti che li ditinguono dalla cultura principale e da altre sottoculture. La cultura è difficile sia da definire che da cogliere; le culture sono in continua evoluzione e cambiamento. Per parafrasare Eraclito con l'affermazione che non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume, la cultura nella quale comunichiamo oggi non è la stessa nella quale abbiamo comunicato ieri. Tuttavia, ai nostri occhi e nelle nostre percezioni, sembra davvero sempre la stessa.

Domanda: Quali nuove idee o teconologie hanno cambiato la cultura negli ultimi dieci anni?

Il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici, sociali e culturali definisce la cultura così:
La cultura […] comprende, tra l'altro, i modi di vita, la lingua, la letteratura orale e scritta, la musica e le canzoni, la comunicazione non verbale, la religione e i sistemi di credenze, i riti e le cerimonie, lo sport e i giochi, i metodi di produzione o la tecnologia, gli ambienti naturali e artificiali, il cibo, l'abbigliamento e il riparo, le arti, i costumi e le tradizioni attraverso i quali individui, gruppi di individui e comunità esprimono la loro umanità e il significato che danno alla loro esistenza, e costruiscono la loro visione del mondo reappresentando il loro incontro con le forze esterne che influenzano le loro vite 5.

Alcuni aspetti di una cultura sono estremamente evidenti, per esempio il modo di vestire delle persone. Altri aspetti sono più inconsapevoli, quasi istintivi. Un modo di vedere la cultura può essere usare la metafora di un iceberg. Un iceberg ha na parte visibile al di sopra dell'acqua e una più grande, invisibile, al di sotto. Allo stesso modo, la cultura ha degli aspetti che possono essere osservati e dei quali siamo consapevoli e altri aspetti che possono essere solo presunti o immaginati e individuati tramite il dialogo e l'introspezione. Esattamente come la base dell'iceberg, che è molto più grande della parte superiore, così la parte più "grande" della cultura è "invisibile". Il rischio è prenderne solo una parte per l'intero. Concentrandosi solo su ciò che è visibile (e che abbiamo l'impressione di "comprendere") si rischia di perdere ciò che è essenziale nelle persone, negli esseri umani.

Se tu capissi tutto ciò che dico, saresti me!
Miles Davis

Domanda: Quali aspetti della tua cultura sono, secondo la tua percezione,invisibili agli altri?

La cultura è anche la lente attraverso la quale vediamo e interpretiamo la vita e la società. La cultura è tramandata di generazione in generazione, in questi passaggi incorpora elementi nuovi e ne scarta altri. Poiché abbiamo acquisito così tanto dalla cultura dominante, come fosse latte materno, è davvero difficile guardare alla nostra cultura in modo obiettivo; appare semplicemente normale e naturale che la propria cultura sembri "giusta" e le altre culture, con i loro modi diversi di pensare e di agire, sembrino insolite - forse addirittura sbagliate.
La cultura è definita anche come un costrutto dinamico fatto dalle persone stesse in risposta ai loro bisogni. Si consideri per un momento l'ambiente artico della Svezia del nord; le persone in quella zona affrontano difficoltà diverse dalle persone che abitano nelle calde coste del Mediterraneo; di conseguenza hanno sviluppato reazioni diverse, diversi modi di vita e diverse culture.
Today, as a result ofOggi, come consequenza della teconologia moderna e della globalizzazione, le due culture hanno più elementi in comune di quanti ne avevano nel passato ma ciononostante, hanno ancora molte differenze, comprese diverse concezioni di cosa significhi essere europei.
Chi noi siamo o chi crediamo di essere dipende in gran parte dalla cultura in cui siamo cresciuti, alla quale siamo stati esposti o a quella che abbiamo deciso di adottare. Ognuno di noi, comunque, è anche unico. Il luogo in cui siamo nati è stato incidentale ma ci ha definiti fin dall'inizio, per esempio la lingua che per prima impariamo a parlare, il cibo che preferiamo, la religione che pratichiamo. L'identità, come la cultura, è un concetto complesso con alcuni elementi al di sopra e altri al di sotto della linea della consapevolezza che cambia nel tempo e nello spazio. Possiamo parlare di identità personale, identità di genere, identità nazionale, identità culturale, identità etnica, identità di classe o identità familiare e in effetti di ogni tipo di identità. Accettare che l'identità è complessa, eterogenea, dinamica e legata all'essere sé stessi e allo stesso tempo riconoscere e accettare i diritti degli altri ad esprimere le loro proprie identità è essenziale per costruire una cultura dei diritti umani, nella quale ad ognuno sono dovuti eguali diritti e rispetto. L'identità è ciò che rende unico ognuno di noi. Tuttavia questa unicità non è la stessa in tutto l'arco della nostra vita ma è in costante cambiamento. 

La cultura nelle società contemporanee è luogo di controversie e di lotte per l'identità, l'appartenenza, la legittimità e il diritto.6

 

Che cosa si intende per "sport"?

Lo "Sport" è qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso la partecipazione casuale o organizzata,
mira ad esprimere o migliorare l'idoneità fisica e il benessere mentale, a formare relazioni sociali o ad ottenere risultati in competizione a tutti i livelli.7
Carta europea dello sport

Lo sport, e soprattutto i giochi di squadra, sono una parte importante delle nostre vite, sia che siamo spettatori che partecipanti. Il calcio è per molti una fonte infinita di conversazione, i tifosi percepiscono una profonda simbiosi con la loro squadra, e ai campioni viene dato lo status di eroi. La tendenza corrente delle persone di voler apparire brave, giovanili, atletiche e in forma si vede dalla quantità di associazioni di fitness che aprono e dalla quantità di riviste e pubblicazioni sulle diete, mentre i parchi sono frequentatissimi da chi fa jogging. Altre attività che coinvolgono l'esercizio mentale piuttosto che quello fisico, come ad esempio gli scacchi, sono allo stesso modo considerati sport. Ci sono sport che si adattano a tutti i gusti e a tutte le predisposizioni e dunque lo sport può davvero essere strettamente collegato alla nostra identità e cultura ad un certo punto delle nostre vite.
Se guardiamo più in profondità nei valori e negli scopi soggiacenti agli sport e ai giochi - e questo comprende i giochi dei bambini - diventa evidente come tutti gli sport, non importa se il calcio, il lancio del giavellotto o lo yoga, abbiano sviluppato come metodo l'insegnamento delle necessarie life skills, ecco perché gli sport sono visti come una parte importante del curriculum educativo, sia formale che non formale.

Diritti culturali

I diritti culturali sono stati sanciti per la prima volta nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, articolo 27:
Ognuno ha il diritto di partecipare liberamente alla vita culturale della comunità, per godere delle arti e condividere il progresso scientifico e i suoi benefici.

Proteggere e promuovere i diritti culturali è importante per il processo di emancipazione degli individui e delle comunità. Il riconoscimento dei diritti culturali aiuta le comunità a costruire la loro autostima e ad essere motivate per il mantenimento delle loro tradizioni, mentre sono rispettate per le loro pratiche e valori.

Il termine "cultura" non è chiaramente definito nelle leggi sui diritti umani. La protezione della cultura nelle leggi sui diritti umani comprende due concetti. In primo luogo, il diritto delle persone di praticare e continuare le tradizioni e le attività condivise. In secondo luogo, la protezione della cultura nel diritto internazionale copre le attività scientifiche, letterarie e artistiche della società.8

Secondo l'Associazione Educativa per i Diritti Umani, il diritto alla cultura nelle leggi sui diritti umani è essenzialmente la celebrazione e la protezione della creatività e delle tradizioni del genere umano. Il diritto di un individuo di godere della cultura e di far progredire la cultura e la scienza senza che ci sia interferenza dallo stato è un diritto umano. Per le leggi internazionali sui diritti umani i governi hanno l'obbligo di promuovere e conservare le attività e le testimonianze, in particolar modo quelle di valore universale. La cultura è straordinariamente elogiata come un elemento positivo nella grande quantità degli strumenti dei diritti umani. Il diritto alla cultura comprende varie componenti:
• Il diritto di partecipare alla vita culturale
• il diritto di godere dei benefici del progresso scientifico
• il diritto dell'individuo di beneficiare della protezione degli intressi morali e materiali che scaturiscono da qualunque opera scientifica, letteraria o artistica della quale è autore.
• il diritto alla libertà dall'interferenza dello stato nelle ricerche scientifiche o creative.9
Tanti altri aspetti della cultura sono protetti dai diritti umani internazionali, per esempio il diritto di sposarsi e formare una famiglia, il diritto alla libertà di opinione, il diritto all'istruzione, il diritto a ricevere informazione imparziale, il diritto al riposo e al tempo libero, e il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione.

Poiché la cultura riguarda tutti gli aspetti della vita umana, i diritti culturali illustrano l'indivisibilità e l'interdipendenza di tutti i diritti in modo più completo di qualsiasi altro diritto. ... i diritti culturali sono spesso una parte intrinseca di altri diritti.10 
Centro delle risorse per i diritti umani dell'Università del Minnesota

Domanda: Quali altri diritti umani sono collegati alla cultura?

Riguardo ai bambini la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza stipula che l'educazione dei minori dovrebbe essere indirizzata allo "...sviluppo della personalità, dei talenti e delle capacità mentali e fisiche del bambino al massimo del suo potenziale", e l'Articolo 31 fa riferimento al diritto al riposo e al tempo libero, al dedicarsi al gioco e alle attività ricreative appropriate all' età del bambino. Gli sport e i giochi sono attività essenziali per lo sviluppo personale e sociale, per la crescita e il benessere dei bambini e dei giovani.
Nel 1966, il  Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR) ha sottolienato l'importanza della cultura: "riconoscendo che, conformemente alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, l'ideale di esseri umani liberi dalla paura e dall'indigenza può essere realizzato solo se si creano le condizioni per cui tutti possano godere dei propri diritti economici, sociali e culturali, così come dei propri diritti civili e politici".

I principi dell'UNESCO sulla cooperazione culturale internazionale (1966) stabiliscono anche che una grande diffusione della cultura e dell'educazione all'umanità, alla libertà e alla pace sono indispensabili per la dignità dell'uomo. L'Articolo 1 stabilisce:
1. Tutte le culture hanno una dignità e un valore che devono essere rispettati e preservati.
2. Ogni persona ha il diritto e il dovere di sviluppare la propria cultura.
3. Nella loro ricca varietà e diversità, e nelle reciproche influenze che esercitano l'una sull'altra, tutte le culture fanno parte del patrimonio comune di tutta l'umanità.11

Tutte le culture fanno parte del patrimonio comune di tutta l'umanità.
UNESCO

L'adozione, nel 2007, della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni12 fu un passo importante per chiarire il concetto di cultura nella legislazione sui diritti umani. Si afferma che i popoli indigeni sono uguali a tutti gli altri popoli, pur riconoscendo il diritto di tutti i popoli di essere diversi, di considerarsi diversi e di essere rispettati come tali e si afferma anche che tutti i popoli contribuiscono alla diversità e alla ricchezza delle civiltà e delle culture, le quali costituiscono il patrimonio comune dell'umanità.

La DIchiarazione dei DIritti dei popoli indigeni

Articolo 8
1. I popoli e gli individui indigeni hanno il diritto di non subire l'assimilazione forzata o la distruzione della loro cultura.
2. Gli Stati dovrebbero provvedere a misure efficaci per la prevenzione e la compensazione per:
(a) Qualunque atto che abbia lo scopo o la conseguenza di privarli della loro integrità come popoli distinti, o dei loro valori culturali o delle loro identità etniche 

Articolo 11
1. I popoli indigeni hanno il diritto di praticare e rivitalizzare le loro tradizioni e i loro costumi culturali. Questo comprende il diritto di mantenere, proteggere e sviluppare le espressioni passate presenti e future della loro cultura, come i siti archeologici e storici, i manufatti, le creazioni, le cerimonie, le teconologie, le arti visive e rappresentative e la letteratura.

Le pratiche culturali possono violare i diritti umani?

I principi dell'UNESCO sulla cooperazione culturale internazionale affermano che tutte le culture hanno una dignità e un valore che deve essere rispettato e preservato. Cosa significa questo principio nella pratica?
Pratiche quali la corrida, il tifo fanatico per una squadra di calcio, bere birra calda, cacciare le balene o mangiare carne di cavallo potrebbero essere usanze importanti per alcuni ma apparire folli o addirittura offensive per altri. Ci sono altre pratiche che hanno conseguenze anche più radicali per i diritti e la dignità delle persone, per esempio ricorrere alla pena capitale, essere sessualmente attivi (o non esserlo) prima del matrimonio, indossare simboli religiosi, o le punizioni fisiche sui bambini.

Poiché è spesso il modo in cui guardiamo le altre persone che le imprigiona nelle loro più strette alleanze.
Amin Maalouf14

Domanda: Tutte le pratiche culturali dovrebbero essere rispettate?

Le Nazioni Unite prendono una posizione chiara su questo argomento: un diritto non può essere usato per violare altri diritti, come afferma nella Dichiarazione Universale dei Dirirtti Umani:
[…] i diritti culturali non possono essere invocati o interpretati in modo tale da giustificare qualsiasi atto che porti alla negazione o alla violazione di altri diritti umani e libertà fondamentali. In quanto tale, addurre il relativismo culturale come pretesto per violare o negare i diritti umani è un abuso del diritto alla cultura.
Ci sono limiti legittimi e sostanziali alle pratiche culturali, anche a tradizioni ben radicate. Per esempio, nessuna cultura oggi può legittimamente rivendicare il diritto di praticare la schiavitù.
Nonostante la sua pratica in molte culture nel corso della storia, la schiavitù oggi non può essere considerata legittima, legale, o parte di un patrimonio culturale che ha diritto alla protezione in alcun modo. Al contrario, tutte le forme di schiavitù, comprese quelle contemporanee, sono una grave violazione dei diritti umani ai sensi del diritto internazionale.
Analogamente, i diritti culturali non giustificano la tortura, l'omicidio, il genocidio, la discriminazione fondata sul sesso, la razza, la lingua o la religione, né la violazione di altri diritti umani universali e delle libertà fondamentali sanciti dal diritto internazionale. Qualsiasi tentativo di giustificare tali violazioni sulla base della cultura non ha validità ai sensi del diritto internazionale.13

Tra le insidie di fare affermazioni sconsiderate sui diritti culturali c'è quella di cadere nella trappola di etichettare le persone, "mettendole in una scatola" secondo la loro cultura, e di conseguenza perpetuare stereotipi e pregiudizi. È particolarmente tipico dei rappresentanti di una cultura maggioritaria considerare tutte le scelte, azioni o decisioni del membro di un gruppo minoritario come qualcosa relativo alla loro cultura, mentre considerano le proprie azioni, scelte o decisioni come non influenzate dalla cultura, ma come "obiettive”.

Io ho diritto all'uguaglianza poichè la differenza causa la mia inferiorità; io ho diritto alla differenza poichè l'uguaglianza ignora le caratteristiche che mi definiscono.
Boaventura Sousa Santos

La diversità culturale è una conseguenza naturale della combinazione della dignità umana e dei diritti umani nella loro interezza. I diritti umani garantiscono la libertà di pensiero, religione, credo, espressione culturale, istruzione e così via. Allo stesso modo in cui il potere delle maggioranze non può essere utilizzato per sopprimere i diritti umani delle minoranze, i diritti culturali delle minoranze non possono essere utilizzati per giustificare violazioni dei diritti umani, siano essi perpetrati dalle minoranze stesse o dalle maggioranze.
Il rispetto della diversità dovrebbe avvenire in un quadro di diritti umani e non essere utilizzato come motivo di discriminazione. La diversità è possibile solo nella dignità; l'uguaglianza deve coesistere con la diversità.

Lo sport e i diritti umani

Pierre de Coubertin - "padre" dei moderni Giochi olimpici - credeva che gli eventi sportivi in generale e quelli internazionali in particolare fossero strumenti importanti per la promozione dei diritti umani: lo sport dovrebbe avere la funzione esplicita di incoraggiare la pace attiva, la comprensione internazionale in uno spirito di rispetto reciroco tra le presone di origini, ideologie e credi diversi.

Nessuna dicharazione o convenzione contiene un riferimento specifico allo sport. Cionondimeno il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) afferma nella sua Carta Olimpica che "La pratica dello sport è un diritto umano. Ogni individuo deve avere la possibilità di praticare sport, senza discriminazioni di alcun tipo e nello spirito olimpico".15

La partecipazione nello sport può promuovere i diritti umani attraverso la nascita di interessi e valori condivisi e con l'insegnamento di competenze sociali che sono necessarie per la cittadinanza democratica. Lo sport valorizza la vita sociale e culturale unendo individui e comunità. Lo sport può aiutare a superare le differenze e incoraggia il dialogo, e in tal modo aiuta ad abbattere i pregiudizi, gli stereotipi, le differenze culturali, l'ignoranza, l'intolleranza e la discriminazione.

Lo sport è spesso usato come primo passo per coinvolgere i gruppi vulnerabili o emarginati. Il calcio di strada è utilizzato in molti quartieri degradati come un modo per gli animatori giovanili per entrare in contatto con giovani emarginati. La Homeless World Cup è un torneo di calcio internazionale nel quale le squadre sono composte interamente di senzatetto. L'evento si svolge a cadena annuale dal 2003. Sul sito internet ufficiale dell'organizzazione si può leggere che: "...la ricerca sull'impatto della Coppa del Mondo per senzatetto di Copenaghen 2007 dimostra ancora una volta un cambiamento significativo nella vita dei giocatori - il 71% dei giocatori ha smesso di consumare droghe e alcohol, e ha trovato un posto di lavoro, una casa,
formazione professionale, istruzione, ha recuperato rapporti sociali, il tutto mentre continua a giocare a calcio".16

Gli sportivi come figure di riferimento

L'importante non è vincere ma partecipare.
Motto dei Giochi Olimpici

I campioni e le campionesse dello sport sono spesso ammirati per il loro status, per le loro imprese e talvolta per il loro percorso verso il successo che è una fonte di ispirazione. Molti giovani fanno riferimento a loro per gli sforzi nel battersi per la giustizia sociale e i diritti umani. Per esempio Lilian Thuram è il giocatore con più presenze nella storia della nazionale francese di calcio ed è conosciuto per la sua lotta contro il razzismo e in difesa dei giovani. Eric Cantona, anche lui un ex calciatore molto famoso, è nato in una famiglia povera di immigrati e ora è molto noto come attore, e per il suo sostegno ai senzatetto.

L'ONU si affida ad alcune personalità di spicco del mondo dell'arte, della musica, del cinema, della letteratura e dello sport per attirare l'attenzione sulle sue attività e promuovere la mission dell'organizzazione.
Alcuni esempi sono: Leo Messi, Ambasciatore di buona volontà per l'UNICEF; la star del tennis Maria Sharapova, Ambasciatrice di buona volontà per il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e la cantante Céline Dion, Artista per la Pace dell'UNESCO. 17

Sport Senza Confini18

Sport Senza Confini è un'organizzazione no-profit fondata da un gruppo di atleti di diversi sport. E' impegnata nella difesa del diritto di gicare e di partecipare negli sport: ogni bambino e bambina, a prescindere dalle condizioni socioeconomiche o dal contesto in cui vive, deve avere il diritto di giocare e partecipare allo sport; promuove l'educazione attraverso lo sport lavorando con popolazioni a rischio e così contribuisce a combattere le disuguaglianze. Il suo motto è "La solidarietà è innanzitutto uno sport collettivo".
www.playthegame.org

Le violazioni dei diritti umani collegate allo sport

L'uso delle sostanze dopanti è probabilmente l'abuso più noto della dignità e della salute umana. Ci sono anche questioni controverse in merito ai trattamenti ormonali e ai test di natura sessuale sulle atlete che hanno a che fare con il rispetto, la dignità umana e il diritto alla privacy. Gli sponsor possono sfruttare sportivi e sportive, e i genitori troppo ambiziosi possono sfruttare bambini che mostrano abilità precoci. L'allenamento intensivo e la pressione nella competizione possono portare a infortuni sportivi e mettere le persone a rischio dal punto di vista della salute mentale.
Le attività sportive non sempre sono inclusive e ci sono spesso situazioni di discriminazione contro le donne, contro minoranze religiose o culturali o altri gruppi nell'accesso agli impianti sportivi, per esempio lezioni di calcio offerte solo ai maschi nelle scuole. Le pressioni e gli interessi commercialui possono portare ad abusi dei diritti umani che compromettono la dignità e il rispetto per gli altri. Per esempio alcuni giocatori accettano tangenti per commetere "falli professionali" nel calcio o per truccare le partite nel cricket.
Alcuni abusi dei diritti umani sono associati con la globalizzazione della produzione dei materiali per lo sport. Per esempio i fornitori di abiti e attrezzature sportive sono stati criticati per aver firmato dei contratti con industrie che sfruttano il lavoro minorile.

Domanda: Tutti gli sport sono egualmente accessibili ai giovani?

Il diritto  umano più comunemente messo alla prova dallo sport è l'uguaglianza e la non discriminazione.
L'effettivo esercizio dell'eguaglianza nell'accesso allo sport deve affrontare varie barriere economiche, sociali e logistiche: l'esistenza di infrastrutture sportive, avere la possibilità di usufruirne e poterselo permettere, essere accettati in club e strutture sportive, l'accessibilità degli impianti e così via. Nonostante il ruolo di integrazione dello sport sia largamente condiviso, in molti paesi tanti giovani sono di fatto privati della possibilità di fare sport.

Sport e politica

Lo sport è stato spesso usato come mezzo pacifico di azione politica contro le ingiustizie. Durante il periodo dell'apartheid, molti paesi si sono rifiutati di avere rapporti sportivi con il Sud Africa, questo ha dato un contributo importante nella direzione del cambiamento politico in quel paese. Nel 1992 la Repubblica Federale della Jugoslavia fu rimpiazzata dalla Danimarca nel Campionato Europeo di Calcio UEFA a causa della guerra tra le repubbliche dell' ex-Jugoslavia.
Tuttavia lo sport può anche essere usato impropriamente per scopi politici o nazionalistici. Per esempio ai Giochi Olimpici di Monaco nel 1972, otto terroristi palestinesi invasero la sede della squadra di Israele per prendere degli ostaggi. Due degli atleti furono uccisi nello scontro e nove ostaggi furono uccisi dopo che la polizia tedesca fallì un tentativo di salvataggio. Le Olimpiadi, in modo particolare, sono state a lungo usate come un forum per le nazioni per fare dichiarazioni politiche. Per esempio gli Stati Uniti d'America con altre 65 nazioni boicottarono i Giochi di Mosca del 1980 a causa dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. L'Unione Sovietica e quindici dei suoi alleati successivamente boicottarono i Giochi di Los Angeles del 1984 per ragioni di sicurezza e perchè temevano che fosse richiesto e ottenuto asilo politico. Più recentemente è stata criticata la scelta di Pechino come sede delle Olimpiadi del 2008 per la mancanza di democrazia e per gli abusi dei diritti umani da parte della Cina.

Sport e razzismo

Il razzismo può colpire tutti gli sport e può manifestarsi a più livelli, nello sport amatoriale come negli sport istituzionalizzati o a livelli internazionali, come nei mass media. A livello locale, ma non esclusivamente, può capitare nell'interazione (per ragioni reali o immaginate di colore, religione, nazionalità o origine etnica) tra o contro gli altri sportivi, le squadre, gli allenatori e gli spettatori ma anche gli arbitri e giudici di gara.
La responsabilità di combattere il razzismo nello sport riguarda tutti, comprese le autorità pubbliche (legislatori, tribunali, polizia, organismi governativi responsabili dello sport e autorità locali), le organizzazioni non governative (associazioni sportive nazionali professionali e amatoriali, club, associazioni sportive locali, club di tifosi, organizzazioni di giocatori, associazioni antirazziste e così via) e i singoli individui.

Mondiali Antirazzisti

Si tratta di un torneo internazionale di calcio e di un grande festival antirazzista che si tiene ogni anno vicino a Bologna, in Italia. E' aperto a gruppi di tifosi, organizzazioni antirazziste, associazioni di immigrati, grui giovanili, e tutti coloro che amano il fair-play nel calcio. Il torneo è non-cometitivo e ha l'obiettivo di unire le persone. Otre alle partite vengono organizzate molte attività come dicussioni, laboratori, proiezioni di film, concerti e così via.
http://www.mondialiantirazzisti.org

Domanda: Ai sospetti tifosi violenti (hooligan) dovrebbe essere vietato viaggiare in altri paese per assistere a partite di calcio? E il loro diritto alla libertà di movimento?

Cultura e giovani

Che sta succedendo ai nostri giovani? Mancano di rispetto agli anziani, disobbediscono ai loro genitori. Ignorano la legge e fanno proteste per le strade infiammati da idee selvagge. La loro morale sta decadendo. Cosa ne sarà di loro?
Platone, IV secolo a.C.

Spesso tendiamo a generalizzare e parliamo della cultura di un particolare paese, sottovalutando il fatto che la cultura è pluralistica. Allo stesso modo è fuorviante parlare di cultura giovanile come un costrutto omogeneo. In Europa i cambiamenti sociali ed economici che sono avvenuti dalla Seconda Guerra Mondiale hanno portato alla fioritura di tante subculture giovanili. I giovani, con i loro bisogni specifici, le loro conoscenze, i loro principi, le loro pratiche, i loro interessi, i loro comportamenti e i loro sogni rinnovano la cultura nella quale crescono e la fanno prorpria, accettandone degli aspetti e rifiutandone altri.

L'accesso e la partecipazione alle attività culturali può essere un vettore di coesione e integrazione e promovere la cittadinanza attiva. Per questo è importante che i giovani possano avere accesso alla cultura, sia come consumatori, per esempio nelle librerie, nei musei, alle opere o alle partite di calcio, sia come "creatori", per esempio di musica, di video, di film o partecipanti attivi nella danza o negli sport.

Domanda: Tutti i cittadini nel vostro paese hanno eguale possibilità di partecipare alla vita culturale della società?

Il Forum europeo della gioventù è la piattaforma delle organizzazioni giovanili europee.
www.youthforum.org

L'accesso dei giovani alla cultura può essere reso semplice in vari modi, per esempio offrendo loro prezzi agevolati, abbonamenti stagionali, abbonamenti ridotti o accesso libero ai musei, alle gallerie d'arte, alle opere, agli spettacoli teatralie ai concerti di musica sinfonica. L'accesso può anche essere incoraggiato attraverso attività educative o del tempo libero, per esempio finanziamenti alle compagnie teatrali giovanili e fondi alle associazioni giovanili, ai centri ricreativi, ai centri culturali e giovanili.
La Carta europea riveduta sulla partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale raccomanda agli enti locali e regionali di "dare sostegno alle attività socio-culturali organizzate - dirette da associazioni ed organizzazioni giovanili , da gruppi di giovani e da centri comunali - che, accanto alla famiglia e alla scuola o al lavoro, costituiscono uno dei pilastri della coesione sociale in un comune o in una regione; queste attività sono un ambito ideale per la partecipazione dei giovani e per l'attuazione di politiche per la gioventù, sia nel campo dello sport, della cultura, dell'artigianato, della creatività e di altre forme di espressione artistica, che in quello dell'azione sociale".
Nell'interpretazione della Carta, la partecipazione sociale e culturale si intrecciano. La maggior parte delle organizzazioni giovanili viluppano le loro attività con questo spirito. Possono avere o meno la cultura o lo sport come obiettivo principale ma esistono e lavorano per promuovere il benessere dei giovani che non può essere raggiunto senza una componente sociale, culturale o sportiva. Alcune organizzazioni giovanili si occupano direttamente di partecipazione culturale e scambi interculturali ( come la come la Federazione europea per l'apprendimento interculturale, la Gioventù per lo scambio e la comprensione, o il Consiglio ecumenico della gioventù in Europa); altre mettono un'attenzione più finalizzata allo sport, come l'Associazione internazionale dello sport e della cultura o l'Organizzazione non governativa europea dello sport. Tutte comunque, soprattutto la moltitudine di grandi e piccole organizzazioni attive a livello locale, offrono opportunità per i giovani di essere attori nella vita sociale e culturale, e ciò significa essere molto più che semplici consumatori di offerte culturali fatte da qualcun'altro.

Il lavoro del Consiglio d'Europa

La Carta europea della gioventù è una carta che offre sconti su cultura, viaggi, alloggio, shopping e servizi per i giovani in molti paesi europei.
www.eyca.org

La Convezione Culturale Europea19

.” Questa Convenzione del Consiglio d'Europa risale al 1954. "Scopo della presente convenzione è sviluppare la comprensione reciproca tra i popoli europei e la reciproca valorizzazione della loro diversità culturale, salvaguardare la cultura europea, promuovere i contributi nazionali al patrimonio culturale comune europeo nel rispetto degli stessi valori fondamentali e incoraggiare in particolare lo studio delle lingue, della storia e della civiltà dei paesi membri della convenzione. La convenzione contribuisce all'azione concertata incoraggiando attività culturali di interesse europeo".

Dobbiamo sviluppare una cultura politica basata sui diritti umani.
Nelson Mandela

Libro bianco sul dialogo interculturale

Nel 2008 i Ministri del Consiglio europeo hanno presentato il Libro bianco sul dialogo interculturale del Consiglio d'Europa, "Vivere insieme in pari dignità". Nel Consiglio d'Europa il dialogo interculturale è visto come un mezzo per promuovere la consapevolezza, la comprensione, la ricociliazione e la tolleranza e anche come un mezzo per prevenire i conflitti e assicurare l'intergrazione e la coesione della società. Il libro Bianco offre varie linee guida per la promozione del dialogo interculturale, del rispetto reciproco e della comprensione, ed è basato sui valori fondanti dell'Organizzazione. I Ministri hanno sottolieato l'importanza di assicurare un'appropriata visibilità al Libro Bianco e hanno invitato il Consiglio d'Europa e i suoi Stati membri, nonché altre parti interessate, a dare un adeguato seguito alle raccomandazioni del Libro bianco.

La Convenzione antidoping

La Convenzione antidoping è lo strumento legale internazionale di riferimento nella lotta contro il doping. È stata aperta alla firma nel 1989 e finora 51 paesi l'hanno ratificata. La Convenzione stabilisce standard e regolamenti comuni richiedendo ai membri di adottare misure legislative, finanziarie, tecniche, educative e anche di altra natura, per combttere il doping nello sport.

Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive

La Convenzione ha l'obiettivo di prevenire e controllare la violenza e i comportamenti scorretti degli spettatori come di assicurare la sicurezza degli stessi agli eventi sportivi. La Convenzione è stata ratificata da 4 stati. Riguarda tutti gli sport in generale ma il calcio in particolare. Impegna gli Stati ad adottare misure pratiche per prevenire e controllare la violenza. Stabilisce inoltre misure per identificare e perseguire i trasgressori

I Giochi Paralimpici

I giochi Paralimpici sono una competizione atlletica per persone con disabilità, compresi amputati, ipovedenti, paraplegici e persone con paralisi cerebrale. I Giochi Paralimpici hanno avuto origine nel 1948 e dal 1952 le Paralimpiadi si sono svolte nefli anni delle Olimpiadi. I Giochi Paralimpici Invernali si sono tenuti per la prima volta nel 1976. I primi Giochi Paralimpici davvero in parallelo con le Olimpiadi hanno avuto luogo nel 1988 a Seoul, in Corea del Sud, dove gli atleti avevano un villaggio paralimpico e usavano i siti dei Giochi Olimpici per le cometizioni. Le Paraolimpiadi sono state riconosciute e appoggiate dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e amministrate dal Comitato Paralimpico Internazionale (CPI).

Verso una cultura dei diritti umani

Mentre tutti noi comunichiamo in vari modi e gradi in varie culture e "sub-culture", siamo anche, in primo luogo, esseri umani e, in tal senso, attori e portatori di una cultura più universale, la cultura dei diritti umani. Questa è una cultura nella quale gli esseri umani conoscono e rispettano i diritti di ognuno, sono responsabili per la dignità di ognuno e agiscono ogni giorno in modo coerente ai principi dei diritti umani.
Non si tratta di creare una nuova cultura o una nova ideologia o filosofia ma di dare supporto ad ogni cultura per integrare i principi dei diritti umani nelle leggi, nei sistemi politici e nelle pratiche culturali. Forse un buon punto di inizio sarebbe quello di osservare il mondo attraverso la "lente" dei diritti umani e agire di conseguenza. 23 Ciò perchè la protezione e la promozione dei diritti umani non è una specificità di una particolare cultura, religione o etnia: è ciò che dovrebbe unirci tutti nelle nostre diverse affiliazioni culturali e identitarie.

Note

1 “Generation of change, young people and culture”, Youth Supplement to UNFPA’s State of the World Population Report, 2008: www.unfpa.org/webdav/site/global/shared/documents/publications/2008/swp_youth_08_eng.pdf
ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_334_fr.pdf
3 Aime Cesair, Martiniquen (scrittore), discorso al World Congress of Black Writers and Artists a Parigi: www.wsu.edu/gened/learn-modules/top_culture/quotations-on-culture
4 Dizionario etimologico online: www.etymonline.com/index.php?term=culture (traduzione libera in francese)
5 General comment No. 21 to art. 15, para. 1 (a), of the International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights, Committee on Economic, Social and Cultural Rights, 2009
6 T-Kit on Training Essentials, Consiglio d'Europa e Commissione europea, 2002: www.youth.partnership-eu.coe.int/youth-partnership/publications/T-kits/6/Tkit_6_FR
7 Carta europea dello sport, Consiglio d'Europa, 1993
8 Human Rights Education Associates: www.hrea.org/index.php?base_id=157
www.un.org/en/documents/udhr/
10 Circle of Rights, Human Rights Resource Center, Section 5 Module 17: www1.umn.edu/humanrts/edumat/IHRIP/circle/modules/module17.htm
11 portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=13147&URL_DO=DO_PRINTPAGE&URL_SECTION=201.html
12 www.un.org/esa/socdev/unpfii/documents/DRIPS_en.pdf
13 Ayton-Shenker Diana, “The Challenge of Human Rights”, United Nations Department of Public Information DPI/1627/HR 1995: www.un.org/rights/dpi1627e.htm
14 Amin Maalouf, In the name of Identity: Violence and the need to belong, New York: Arcade Publishing 2000.
15 Carta olimpica, Comitato Olimpico Internazionale, 2011: www.olympic.org/Documents/olympic_charter_en.pdf
16 Per ulteriori informazionri, vedere: www.homelessworldcup.org/
17 Vedi liste più estese all'indirizzo www.un.org/sg/mop/gwa.shtml et http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=4049&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html   
18:Per ulteriori informazionri, vedere: www.sportsansfrontieres.org
19 conventions.coe.int/Treaty/Commun/QueVoulezVous.asp?NT=018&CL=FRE&NT=018
20 www.coe.int/t/dg4/intercultural/Source/Pub_White_Paper/White%20Paper_final_revised_FR.pdf
21 http://conventions.coe.int/Treaty/Commun/QueVoulezVous.asp?CL=FRE&NT=135
22 http://conventions.coe.int/Treaty/Commun/QueVoulezVous.asp?CL=FRE&NT=120
23 Interessante discussione su questo tema su Human Rights Education Associated Forum: www.hrea.org/lists/hr-education/markup/msg01188.html

Image: Theme 'Culture and sport' by Pancho

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