Image: Theme 'Remembrance' by Pancho

La memoria è ciò che ci forma. La memoria è ciò che ci insegna. Dobbiamo capire che è lì la nostra redenzione.
Estelle Laughlin, Sopravvissuta all'Olocausto

Cosa è la memoria?

Memoria: sostantivo

  • Memoria o ricordo in relazione ad una cosa particolare
  • L’azione di ricordare
  • Un memoriale o una registrazione di qualche fatto, persona ecc.
    Oxford English Dictionary

Le enormi violazioni dei diritti umani, atrocità come l'Olocausto, il commercio degli schiavi, i genocidi, le guerre e le pulizie etniche, non sono facilmente dimenticate o perdonate da coloro che ne sono stati colpiti. Tuttavia, la memoria è più che soltanto il ricordo: la memoria è qualcosa che ci permette di tenere vivo quel ricordo, o almeno non permette di dimenticare gli orrori successi nel passato.
Quando la memoria è organizzata dalla società o a livello ufficiale dai governi, alle persone viene chiesto di ricordare qualcosa di cui non hanno un'esperienza diretta. Le vittime o coloro che sono stati colpiti in modo diretto non hanno bisogno di ricordi artificiali: generalmente esse non sono in grado di dimenticare. La memoria ufficiale è, di solito, organizzata per fare in modo che gli altri nella società, quelli non colpiti direttamente da un avvenimento, siano informati e abbiano consapevolezza delle sofferenze delle vittime.
La memoria ufficiale può aiutare quelli che sono stati colpiti da un terribile evento passato a percepire che l'intera società riconosce il loro dolore, condanna le azioni che hanno condotto a tale dolore e offre delle rassicurazioni che tali azioni non saranno ripetute in futuro. La memoria, in questo modo, può aiutare a dare un'idea di chiusura col passato alle vittime, aiutandole ad andare verso il futuro.

Dimenticare non è facile, anche quando lo si vuole.
Mr. Bayijahe, sopravvissuto al genocidio in Ruanda

Tuttavia, la memoria ufficiale di tali eventi può essere anche importante per l'intera società. La società ha bisogno di “ricordare” la sua storia-compresi quegli eventi che hanno devastato le vite di molte persone-con lo scopo di imparare dal passato e di non ripetere gli errori dei quali essa può essere stata responsabile. La memoria, quando praticata nel modo opportuno, può servire come segnale d'allarme alla società: ci può mostrare come l'azione o la passività umana, il bigottismo, il razzismo, l'intolleranza e altri comportamenti relativamente comuni possono condurre, in determinate circostanze, ad eventi veramente terribili.
L'informazione in questa sezione del manuale riguarda gli argomenti correlati alle questioni di che cosa le società dovrebbero fare per ricordare-collettivamente-gli eventi terribili in cui sono avvenute violazioni di massa dei diritti umani.

Domanda: Quali eventi sono ricordati ufficialmente nel vostro paese?

La memoria e i diritti umani

È questo il problema dell'eccezionale. L'eccezionale diventa il normale e poi diventa troppo poco e poi si deve rendere più eccezionale e più eccezionale e più eccezionale. E il pugnale puntato al nemico alla fine si immerge dentro di voi, perforando il carattere stesso della vostra società e rompendo esattamente ciò che dovrebbe difendere.
Justice Albie Sachs

Non c'è nessun diritto umano direttamente connesso all'atto della memoria, ma la tipologia di eventi che la società sente di dover ricordare sono quasi sempre quelli in cui i diritti umani di alcuni gruppi o dei singoli individui sono stati largamente ignorati. Ricordiamo l'Olocausto nazista perché gli ebrei, i rom, i disabili, gli omosessuali, le persone con opinioni politiche divergenti e le persone di nazionalità slava furono trattati come se non fossero esseri umani e subirono violazioni di quasi tutti i loro diritti umani. Ricordiamo le guerre, principalmente quelle in cui la morte ha colpito sia i civili che i militari causando stragi di massa. Ricordiamo le deportazioni o i tentativi di pulizia etnica non solo per il fatto che le vittime hanno subito violazioni sistematiche dei loro diritti umani, ma anche perché le violazioni erano dirette a questi gruppi specifici, e perché senza nessun motivo questi gruppi erano visti come non umani, come persone non degne di godere dei diritti umani. Ricordiamo i genocidi perché in questi casi l'eliminazione di interi popoli e stata svolta deliberatamente. L'eliminazione è terribile di per sé, ma il progettare l'intenzione di eliminare colpisce il principio più basilare dei diritti umani: quello che afferma che tutti devono essere considerati come pari in dignità e diritti.

Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio

Articolo I: Le Parti contraenti confermano che il genocidio, sia che venga commesso in tempo di pace sia che venga commesso in tempo di guerra, è un crimine d diritto internazionale che esse si impegnano a prevenire ed a punire.
Articolo II: Nella presente Convenzione, per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religiose, come tale:
a) Uccisione di membri del gruppo;
b) Lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo;
c) Il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
d) Misure miranti a impedire nascite all'interno del gruppo;
e) Trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.

Quali diritti umani?

Le violazioni di massa dei diritti umani che meritano di essere ricordate comprendono quasi sempre la discriminazione. Quando si tratta di violazioni all'interno di un paese-per esempio, deportazioni di massa o pulizia etnica-sono abbastanza facili da identificare, quando si parla di genocidio l'aspetto della discriminazione e chiaro. Tuttavia, quando si tratta di guerre tra paesi raramente ci preoccupiamo di pensare se stiamo considerando le persone del paese” nemico” come qualcuno che vale meno di noi. Se lo avessimo fatto, forse sarebbe stato fatto uno sforzo maggiore per utilizzare procedure mirate alla pace o negoziati piuttosto che ricorrere alla guerra.
Una delle caratteristiche del tipo di eventi che i paesi tendono a ricordare è la presenza di violazioni in tutti gli elementi dei diritti umani. Le vittime che sono morte-quelle il cui diritto alla vita è stato distrutto-sono di solito quelle ricordate in modo ufficiale. Tuttavia, eventi come la guerra o il genocidio hanno un impatto anche su un'enorme quantità di altri individui che possono essere” sopravvissuti” ma che sono diventati lentamente delle vittime essi stessi-spesso soffrendo molto a lungo dopo l'evento scatenante.

L'Olocausto è considerato un paradigma per ogni tipo di violazione dei diritti umani e crimine contro l'umanità; tutte le vittime sono prese in considerazione
Consiglio d'Europa1

Quando le istituzioni di un paese sono distrutte, o quando il numero dei rifugiati che scappano dalla pulizia etnica arriva a sopraffare i servizi del nuovo paese ospitante, le” vittime” dell'azione originale si moltiplicano. Nuove tecnologie di guerra lasciano dietro di sé ordigni che uccidono o mutilano, lasciano inquinanti chimici che causano malattie, e distruggono le infrastrutture che non possono più provvedere ai bisogni di base di quelli che sono sopravvissuti.
If we do Se prendiamo consapevolezza della presenza di vittime “successive” ad un evento terribile e non possiamo ricavare un quadro preciso del numero totale di quanti possano aver sofferto, come possiamo rimediare alle conseguenze di tali azioni? Come possiamo “ricordare” queste vittime in modo preciso, e come possiamo imparare da questi episodi per il futuro?

L'agente arancio

L'agente arancio era un defoliante ampiamente usato durante la guerra del Vietnam. I suoi effetti sull'ambiente e sulle persone persistono ancora oggi. Si stima che 4,8 milioni di persone vietnamite furono esposte all'agente arancio, con il risultato che 400.000 individui furono uccisi o menomati e ci furono 500.000 bambini nati con malformazioni. Nel 2010, le vittime stavano ancora chiedendo giustizia e risarcimenti alla Corte Degli Stati Uniti d'America.

Domanda: Quali vittime della Seconda Guerra Mondiale sono "conteggiate" nel vostro paese? Riuscite a pensare ad altre persone le cui vite furono compromesse ma non figurano nelle stime ufficiali?

Dimenticare i diritti umani

Questo peccato perseguiterà l'umanità fino alla fine dei tempi. Perseguita me. E voglio che sia così.
Jan Karski. Portatò il messaggio sul ghetto polacco agli alleati durante la guerra, e non fu creduto.

Quando a eventi terribili viene dato lo status” ufficiale” di qualcosa che la società non dovrà mai dimenticare, i sopravvissuti o le persone che sono state colpite dall'evento possono trovare un certo conforto nel fatto che la società ha preso consapevolezza che quell'azione era sbagliata. Possono anche avere la speranza di non essere più visti, in futuro, come un gruppo di persone i cui diritti possono essere infranti. Purtroppo, molte persone nel mondo non ricevono neanche questo piccolo conforto: il numero di eventi terribili che le società non ricordano supera ampiamente quelli che ci preoccupiamo di commemorare.

Ci sono alcuni eventi che sono commemorati ma dei quali non necessariamente ci ricordiamo o sappiamo i dettagli:

  • Quanto conosciamo davvero le terribili cifre del commercio degli schiavi, il numero di quanti individui sono morti e le impressionanti condizioni nelle quali gli schiavi erano deportati e costretti al lavoro?
  • In Europa, ricordiamo la Seconda Guerra Mondiale e l'assassinio di massa degli ebrei, ma quante persone ricordano gli altri gruppi presi di mira dal regime nazista? Siamo consapevoli che, in quanto a percentuale della popolazione, i rom hanno perso quanti se non di più dei loro membri rispetto agli ebrei?
  • Quanto siamo consapevoli del ruolo che il nostro proprio paese ha giocato durante la Seconda Guerra Mondiale- a prescindere dal fronte in cui ha combattuto? Le guerre sono momenti terribili e a volte sembra possibile giustificare qualunque mezzo per portarle alla conclusione o per sconfiggere il nemico. Tuttavia, ci sono standard anche durante i tempi di guerra, e i bombardamenti di massa sulle città tedesche, dove centinaia di migliaia di civili furono uccisi, molto probabilmente ha violato questi standard.
  • Quanto abbiamo consapevolezza dei crimini dello stalinismo, comprese le deportazioni di massa e la fame? Chi dovrebbe ricordarli oggi?
  • Che cosa facciamo per commemorare il genocidio degli armeni e di altri cristiani nel periodo finale dell'Impero Ottomano?
  • Quanto davvero ci preoccupiamo di conoscere gli effetti che ha avuto il colonialismo nei paesi africani, come il Congo o l'Algeria? Quanto preferiamo non saperlo?

Domanda: Di quanti degli eventi elencati sopra avete sentito parlare? Riuscite a pensare ad altri tipi di atrocità simili in cui il vostro paese era coinvolto?

Il nostro futuro è più grande del nostro passato.
Ben Okri

Ci sono altri eventi che a malapena sono ricordati, anche dai paesi che hanno avuto un ruolo nel causarli-e anche quando le sofferenze del passato hanno continuato a giocare un ruolo nella violazione dei diritti fino ad oggi:

  • Nel 1966 in Nigeria c'è stata una guerra civile e ci fu il tentativo di eliminare completamente i biafrani dalla nazione. Furono utilizzati tutti i mezzi possibili per sterminare e fare pulizia etnica nel paese di ogni traccia degli Igbo. Parteciparono anche Il Regno Unito, la Russia, la Germania dell'est e l'Egitto in quella che causò l'uccisione e la tortura di milioni di persone del Biafra.2
  • La popolazione del Nord America prima dell'arrivo di Colombo nel 1942 era stimata essere tra 1,8 e 12 milioni di persone. Nei successivi 100 anni quel numero si ridusse a circa 237.000. Molti nativi americani furono direttamente uccisi dai colonizzatori europei: altri morirono a causa di malattie che erano state portate dai colonizzatori.

Diventiamo solo ciò che siamo per il rifiuto radicale e profondo di ciò che gli altri hanno fatto di noi.
Jean-Paul Sartre

“... gli invasori europei cristiani hanno sistematicamente ucciso le popolazioni aborigene, dall'Artico canadese fino al Sudamerica. Hanno usato la guerra, marce mortali, deportazioni forzate in terre aride, la distruzione della loro principale risorsa di cibo-i bufali-e avvelenamenti. Alcuni europei hanno addirittura sparato agli indiani per fare pratica di tiro.”3

  • Nel 1885, il Congo divenne parte del Belgio, per decreto del principe Leopoldo. Le grandi forniture di caucciù aiutarono il re a diventare uno degli uomini più ricchi del mondo. Ma in alcune zone, fino al 90% della popolazione fu spazzato via in quanto interferiva con i tentativi ti soddisfare la crescente domanda di caucciù.

"gli abitanti dei villaggi erano frustati pubblicamente, bruciati fino alla morte e le loro mani venivano tagliate se non producevano abbastanza caucciù. I soldati avevano l'ordine di tagliare le mani a quelli che uccidevano come prova che non avevano sprecato le munizioni che gli erano state date. In effetti ogni soldato doveva mostrare una mano destra per ogni colpo sparato."4

  • Nel 1944, quasi tutta la popolazione cecena fu deportata in pochi giorni, nel pieno dell'inverno, con un viaggio che durò 2 o 3 settimane. Furono caricati su carri bestiame e gli fu permesso di portare razioni solo per tre giorni. Si pensa che tra un terzo e la metà della popolazione sia morta durante il viaggio o in seguito, durante l'esilio. Altri gruppi etnici del Caucaso subirono deportazioni di massa, come i polacchi, i tedeschi del Volga, gli abitanti degli Stati baltici e i tartari della Crimea.

La deportazione del popolo ceceno

Raccomandazioni del Parlamento europeo al Consiglio sulle relazioni tra Unione Europea e Russia.
[Il Parlamento europeo] Crede che la deportazione dell'intero popolo ceceno In Asia centrale il 23 febbraio 1944 su ordine di Stalin costituisca un atto di genocidio in nome della Quarta Convenzione dell’Aja del 1907 e della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 9 dicembre 1948.5

Proteggere diritti umani attraverso la memoria

Tutti coloro che hanno preso sul serio l'ammonizione "Mai più" devono chiedersi - mentre osserviamo gli orrori intorno a noi nel mondo - se abbiamo usato quella frase come inizio o come fine della nostra preoccupazione morale.
Harold Zinn, storico

La connessione tra la memoria i diritti umani deve essere estesa sia al passato che nel futuro. Eventi terribili, che sono stati portati avanti dalle azioni umane o dalla passività, devono essere ricordati in parte come segno di rispetto nei confronti delle vittime che sono morte o che comunque hanno sofferto nel passato. Tuttavia, quando si parla di memoria guardare al futuro è altrettanto importante, e molto spesso troppo dimenticato, in modo particolare quando comprende la necessità di riconoscere il nostro ruolo nell'aver causato eventi terribili.La memoria ufficiale è solitamente organizzata dai governi, e questi non sempre sono preparati ad ammettere gli errori del passato o di aver intrapreso azioni che hanno avuto gravi conseguenze in termini di rispetto dei diritti umani. I paesi hanno la tendenza a ricordare le proprie vittorie e le proprie vittime, ma molto raramente tengono conto delle vittime degli altri paesi. Un generale degli Stati Uniti disse la famosa frase all'inizio della guerra in Afghanistan “non conteremo i corpi”. Intendeva che non avremmo tenuto il conto delle vittime afghane della guerra, ma sicuramente ogni paese “tiene il conto” delle proprie vittime virgola che siano militari o civili. Quanti dei paesi attualmente coinvolti nel conflitto in Afghanistan hanno cercato di tenere il conto delle vittime civili in quel paese, figuriamoci del totale delle vittime?

Se la memoria ci aiuta a presagire le future violazioni di massa dei diritti umani, dobbiamo anche essere onesti quando riflettiamo su noi stessi! Abbiamo bisogno di essere consapevoli delle conseguenze delle politiche ufficiali nel nostro paese che potrebbero portare ha violazioni dei diritti umani in altri paesi. Dobbiamo prendere atto degli errori che potremmo aver fatto in passato e accorgerci di quelli che forse stiamo commettendo adesso. Solo così possiamo iniziare ad imparare da tali errori.

Domanda: C'è nessuna celebrazione ufficiale o memoriale nel vostro paese che ricorda gli errori o i crimini commessi dal vostro governo?

Ristabilire la giustizia

Incapaci di dimenticare

I fascisti hanno distrutto le nostre vite, al punto che ancora oggi non riusciamo a dimenticare. Ci spostiamo in tutta l'Europa, in cerca di recuperare quello che i fascisti ci hanno preso. Tra di noi ci sono bambini che hanno madri rom e padri tedeschi-bambini le cui madri sono state stuprate e sono venuti al mondo per quello, bambini come J.S. e A. che vagano con noi come rom e non come tedeschi. Anche loro sono alla ricerca di un luogo dove possono stare e condurre delle vite significative e dignitose.
Sefedin Jonuz

È molto difficile costruire una democrazia che rispetti le norme del diritto quando le persone che hanno commesso crimini di massa non vengono punite e possono camminare libere per strada.
Human Rights Watch

L'Olocausto nazista, insieme alla Seconda Guerra Mondiale stessa, è probabilmente l'evento più” ricordato” in tutta Europa. Tuttavia i rom, che sono stati uno dei gruppi più perseguitati e che ha avuto più vittime, sono ancora un popolo che soffre discriminazione terribili in tutta Europa. Negli ultimi anni, in diversi stati del Consiglio d'Europa, abbiamo visto violazioni dei diritti dei rom, che sono state condannate dagli organismi internazionali dei diritti umani. Evidentemente, i nostri modi di” ricordare” l'Olocausto-e di imparare da esso-sono stati inadeguati.

Si ritiene generalmente che ci debbano essere quattro elementi essenziali per ristabilire la giustizia per le vittime di crimini terribili:
1. Riconoscere del crimine
2. Condannare le azioni che hanno condotto al crimine.
3. Risarcire i sopravvissuti
4. Ricordare che cosa è accaduto in modo da evitare che si ripeta.

Riconoscere

Il sacrificio che commemoravano era interamente maschile e militare. I cimiteri non erano pensati come luoghi per ricordare i sacrifici di donne, bambini, rifugiati o animali. Il loro disegno commemorava la morte, ma non le altre prospettive della vita dei combattenti - paura, sporcizia, noia - né umorismo, cameratismo o rassegnazione.
Sonia Batten

Riconoscere che cosa è successo aiuta le persone-sia gli individui che le nazioni-a fare i conti con il passato e li aiuta ad evolversi socialmente, politicamente ed economicamente. Il riconoscimento può essere una scusa formale fatta dallo stato. In Sudafrica dopo il periodo dell'apartheid, in Marocco, in Cile e in Argentina, nell’ex Jugoslavia il processo di riconoscimento delle responsabilità per le atrocità è stato grandemente aiutato dalla verità e dal processo di riconciliazione.
Injustices Le sofferenze del popolo rom sono state scarsamente riconosciute. Se così non fosse stato, forse, i governi in Europa avrebbero preso misure più forti per dare supporto ad un popolo le cui memorie sono ancora vive; E forse avrebbero fatto di più per estirpare le continue discriminazioni nei loro confronti.

Condannare

Quando vengono commessi dei crimini, c'è bisogno di un'indagine completa, e quelli che sono i responsabili devono essere condannati e portati in tribunale. Dall’esistenza della Corte Penale Internazionale in poi - e la possibilità che i crimini di genocidio vengano adesso ascoltati- c‘è la possibilità che le violazioni di massa dei diritti umani possano essere considerate nel modo più opportuno, e che possano dare seguito a delle condanne. Tuttavia, è importante che la Corte sia vista con fiducia, e che non cada negli errori commessi dal Processo di Norimberga, visto da molti come in favore della “giustizia dei vincitori”. Le giuste condanne devono tenere in considerazione il ruolo di tutte le parti di ogni conflitto o di ogni genocidio-a prescindere dal fatto che appaia chiaro a chi non è al di fuori che una delle parti sia principalmente responsabile.
The Il Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia (TPIJ) fu criticato da molti per non aver tenuto in considerazione la campagna di bombardamenti della NATO, nonostante le prove da parte di Amnesty International e da altre organizzazioni per i diritti umani che mostravano come da entrambe le parti fossero stati commessi crimini di guerra.

Domanda: Coloro che affermano di agire per proteggere i diritti umani dovrebbero essere condannati se violassero loro stessi i diritti umani?

Risarcire

Dalla Seconda Guerra Mondiale, la Germania ha attuato una serie di leggi che hanno riconosciuto risarcimenti per le persone che hanno subito persecuzioni per mano dei nazisti. Nel 1951 Konrad Adenauer, il Cancelliere della Repubblica Federale della Germania, ha affermato: “a nostro nome, crimini indicibili sono stati commessi e chiedono risarcimento e riparazione, sia morale che materiale, per le persone e le proprietà degli ebrei che sono state così tanto ferite…”. Tuttavia, è stato solo nel 1979 che la persecuzione nazista dei rom è stata identificata e motivata dal punto di vista della razza. Nonostante allora essi siano diventati idonei per chiedere risarcimento per le loro sofferenze, molti erano già morti.
Ci sono esempi in abbondanza, come le donne che sono state stuprate durante i conflitti nell’ex Jugoslavia e che non hanno ricevuto nessun risarcimento per le violenze subite.

Ricordare

Anche una volta che un evento è diventato ufficialmente ricordato-e le vittime sono state riconosciute- il modo in cui viene organizzata la memoria, e i messaggi mandati verso la società su tale evento, possono non identificare la giusta lezione che se ne deve trarre. Se la memoria della schiavitù e di altri crimini dell'età coloniale, avessero avuto successo, i paesi che hanno commesso questi crimini non si sarebbero assicurati che i loro popoli fossero completamente consapevoli degli esiti delle sofferenze causate? Se la memoria ufficiale della Seconda Guerra Mondiale fosse stata completa, non saremmo consapevoli di quali crimini di guerra sono stati commessi dalle Forze Alleate? E se avessimo ricordato nel modo giusto l'Olocausto stesso, non avremmo anche riconosciuto le sofferenze dei disabili, degli omosessuali e dei rom? Eppure, questi tre gruppi continuano ad essere tra i più discriminati in tutta Europa.

Domanda: Quali pensate che siano le "vere" lezioni da trarre dall'Olocausti nazista?

Le sofferenze degli ebrei sono ben conosciute e ben riconosciute. Tuttavia, oltre a riconoscere le evidenti e criminali sofferenze che questo popolo ha subito, la vera lezione dell’Olocausto deve essere di sicuro la comprensione della discriminazione contro ogni gruppo. È importante, nel riconoscere i crimini del passato, che le precedenti vittime non siano scusate dalle attuali violazioni dei diritti umani. Altrimenti la lezione dell’Olocausto si riduce al messaggio che il popolo ebreo non deve più soffrire come ha già fatto-e non che nessun altro deve soffrire.
Senza riconoscimento, condanna, risarcimento e memoria, potrebbe succedere che il ricordo dell'ingiustizia e delle violazioni di massa sui diritti umani possano essere usate per giustificare delle nuove azioni. La manipolazione della memoria collettiva con lo scopo di orientare le politiche nazionali rimane una minaccia seria in tutta Europa. Le polemiche sorte in Spagna sul ripristinare la dignità alle vittime della guerra civile spagnola, e le tensioni tra e dentro l'Armenia e la Turchia sulle deportazioni di massa, con le conseguenti morti e il genocidio dell'etnia armena nel 1915, sotto l'Impero Ottomano, sono solo due esempi del rischio che si corre a usare la memoria per creare ulteriori malcontenti e conflitti.

Storia orale

La metodologia della storia orale è centrata sulle persone come agenti della storia e usa la memoria come uno strumento per dare il senso del passato nel presente. Mettendo insieme memorie personali e storie dai vari fronti che si trovano in conflitto, la storia orale si focalizza sulle persone e promuove una pluralità di prospettive nella storia per sostenere la riconciliazione. Remember for the Future (ricordare per il futuro) è un progetto di DVV International (German Adult Education Association) che usa la storia orale per favorire la riconciliazione e il dialogo; il progetto si è occupato del Sud Est europeo ma si è poi diffuso in altre regioni e con altri partner, comprese Armenia, Turchia e Federazione Russa.6

Il lavoro del Consiglio d'Europa

Educazione

Vogliamo che i memoriali siano centri di scambio di idee, non collezioni di ossa.
Ildephonse Karengera, Direttore della Memoria e della Prevenzione del Genocidio in Ruanda

Il Consiglio d'Europa, nato dalle rovine della Seconda Guerra Mondiale, ha definito i suoi obiettivi fondamentali con lo spirito di contrastare le ideologie totalitarie che avevano dominato durante la prima metà del Ventesimo secolo e i loro corollari: l'intolleranza, la divisione, l'esclusione, l'odio e la discriminazione. I valori per i quali il Consiglio d'Europa si batte-la democrazia, i diritti umani e la legge-sono parte di uno sforzo preventivo del dopoguerra che vuole garantire la costruzione di una società europea che si impegna ad imparare il rispetto dell'uguale dignità di tutti, grazie, tra le altre cose, al dialogo interculturale.
Dal 1954, la Convenzione Culturale europea ha sottolineato l'importanza dell'insegnamento della storia di tutti gli Stati membri nella sua dimensione europea, con lo scopo di far progredire la comprensione reciproca e di evitare che i crimini contro l'umanità possano succedere ancora. È nel quadro del progetto Imparare e insegnare la Storia d’Europa nel Ventesimo Secolo nelle scuole che ha trovato il suo spazio il tema dell’Olocausto.
Nel 2001, il Consiglio d'Europa ha presentato la giornata del ricordo dell’Olocausto e della prevenzione dei crimini contro l'umanità, con lo scopo di sviluppare e di avviare saldamente l'insegnamento di questa materia in tutta Europa. Non c'è una data specifica per il Giorno europeo della Memoria. Ogni Stato membro dovrebbe scegliere una data che meglio corrisponde rispetto alla sua storia nazionale e in questo modo assicurare che gli studenti siano consapevoli che ci sia un riferimento alla loro eredità culturale..

Le controversie storiche non dovrebbero tenere in ostaggio i diritti umani. Le interpretazioni unilaterali o le distorsioni degli eventi storici non dovrebbero portare alla discriminazione delle minoranze, alla xenofobia o al rinnovo dei conflitti. Le nuove generazioni non dovrebbero essere incolpate per quello che alcuni dei loro padri hanno fatto.
Thomas Hammarberg,Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa

L'Assemblea Parlamentare ha regolarmente sottolineato l'importanza di una prospettiva pluralista nell'insegnamento della storia. Nella sua raccomandazione 1880 (2009), l'Assemblea ha riaffermato che “la storia ha anche un ruolo politico chiave nell'Europa contemporanea. Può contribuire a una migliore comprensione, tolleranza e fiducia tra gli individui e tra i popoli d'Europa o può diventare una forza di divisione, violenza e intolleranza”. L'insegnamento della storia può essere uno strumento di sostegno alla pace e alla riconciliazione nelle aree di conflitto e dopo i conflitti. La raccomandazione sottolinea che ci possono essere molti punti di vista interpretazioni degli stessi eventi storici e che c'è una validità nell'approccio multi-prospettico che supporta e incoraggia gli studenti a rispettare la diversità e le differenze culturali, mentre invece l'insegnamento convenzionale della storia può “rinforzare gli aspetti più negativi del nazionalismo”.
“Storie Condivise per un’Europa senza confine” è un progetto di storia che è stato costruito con storici, progettisti di curriculum, autori di libri di testo, scrittori di altri materiali pedagogici e formatori di insegnanti di storia. Il progetto cerca di mettere in evidenza la comune eredità storica dei popoli in Europa attraverso una migliore comprensione delle interazioni e delle convergenze storiche, con lo scopo di prevenire conflitti e di raccogliere sostegno per i processi di riconciliazione.

… si dovrebbe fare tutto il possibile in campo educativo per prevenire il ripetersi o la negazione degli eventi devastanti che hanno caratterizzato questo secolo, vale a dire l'Olocausto, i genocidi e altri crimini contro l'umanità, la pulizia etnica e le massicce violazioni dei diritti umani e dei valori fondamentali nei quali il Consiglio d'Europa è particolarmente impegnato.
comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa7

Il Consiglio d'Europa vede la trasmissione del ricordo dell'Olocausto e la prevenzione dei crimini contro l'umanità come attività a stretto contatto nel cercare di promuovere i suoi valori fondamentali e il dialogo interculturale. Le proposte per realizzare azioni comprendono eventi speciali, formazione di personale responsabile dei movimenti giovanili, associazioni giovanili, ONG  specializzate e porre particolare attenzione nel contrastare negazioni e revisionismo sull'Olocausto. Questo si svilupperà attraverso una formazione specifica per gli insegnati che hanno a che fare con i teenager vulnerabili in cerca di identità e predisposti ad essere influenzati da atteggiamneti demagogici di esclusione o affascinati dagli orrori dell'Olocausto. Contemporaneamente però sarà permesso l'uso di nuovi mezzi di comunicazione, quelli più utilizzati dai giovani, per fare "rete" e per diffondere il messaggio attraverso degli "amplificatori" della comunicazione.  

Giovani

La memoria è importante per i giovani. Oltre al coinvolgimento nei conflitti armati-come perpetratori o obiettivi delle violazioni dei diritti umani-i giovani sono l'obiettivo primario dei progetti e delle attività per la memoria perché è attraverso di loro che la riconciliazione e il dialogo dovrebbero essere esercitati. Molte organizzazioni internazionali sono state create con lo scopo di superare l'odio e il pregiudizio; la solidarietà internazionale si propone così di sostituire il nazionalismo e la xenofobia nel mondo. La creazione dell’Ufficio Franco-Tedesco per la gioventù nel 1963 è un esempio dell'impegno verso la riconciliazione e del ruolo che i giovani rivestono in tale impegno. L'ufficio fu creato dalla Francia e dalla Germania per promuovere il dialogo e lo scambio tra i giovani francesi e tedeschi ma oggi coinvolge anche altre nazioni.

Domanda: Per che cosa, nella storia del tuo paese, ti senti responsabile?

Un popolo senza memoria rischia di perdere la propria anima.
Ngugi wa Thiong'o

Le organizzazioni giovanili sono tradizionalmente attive, in modo diretto o indiretto, nelle attività riguardo alla memoria per i giovani. Le organizzazioni che rappresentano i giovani appartenenti alle minoranze in Europa sono portatrici di memoria e di identità per queste comunità. Di conseguenza esse hanno sia una funzione educativa diretta per i propri membri che un ruolo come rappresentanti delle minoranze all'interno di una società più ampia. Altre organizzazioni giovanili sono attive nell'informare e nell’ accrescere la consapevolezza sulle principali violazioni dei diritti umani e sulla promozione della riconciliazione del dialogo. Sia il Centro Giovanile europeo che la Fondazione dei Giovani europei supportano tali attività. Queste comprendono la consapevolezza e l'apprendimento sull'Olocausto, sui genocidi dell'Armenia e del Ruanda, sulla crescita della collaborazione e della pace tra le diverse comunità e sull'impegno nel dialogo con” entrambi i fronti” in conflitto, come nelle attività del Camp dei giovani per la pace. L’Unione Europea degli studenti ebrei, in cooperazione con altre organizzazioni, ha avviato una serie di attività educative sul genocidio mettendo insieme il lavoro sull'olocausto con quello su altri genocidi, compresi quelli del Ruanda e del Darfur.

Piegateli con la pressione della propaganda o piegateli con la tortura. Non permettete loro di morire; non permettete loro di deteriorarsi fino al punto in cui non è più possibile interrogarli.                                  Manuale degli interrogatori, Cambogia

Il Piano d’azione per i giovani rom contempla un'importante dimensione nel rafforzamento dell'identità dei giovani rom; questo include la conoscenza della storia e della lingua del popolo rom, sia all'interno che fuori dalle comunità rom, come anche attività sulla Giornata internazionale per la memoria dei genocidi dei rom e dei sinti.

Note finali

1 www.coe.int/t/dg4/education/remembrance/archives/dayRemem_en.asp
2 http://ositaebiem.hubpages.com/hub/BIAFRA-THE-FORGOTTEN-GENOCIDE
3 www.religioustolerance.org/genocide5.htm
4 http://globalblackhistory.blogspot.co.uk/2012/02/forgotten-history-king-leopold-and.html
5 Parlamento europeo, (2003/2230(INI))
6 www.historyproject.dvv-international.org 
7 Raccomandazione Rec(2001)15 del Consiglio dei Ministri  agli stati membri  sull'insegnamento della storia nell'Europa del Ventunesimo secolo.

compass-key-date
  • 27 gennaioGiorno della memoria dell'Olocausto
  • 8 marzoGiornata internazionale della donna
  • 21 marzoGiornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale
  • 7 aprileGiornata della memoria in onore delle vittime del genocidio in Ruanda
  • 1 maggioGiornata internazionale dei lavoratori
  • 5 maggioGiornata dell'Europa (Consiglio d'Europa)
  • 8-9 maggioGiornata della memoria e della riconciliazione per i caduti della Seconda Guerra Mondiale
  • 21 maggioGiornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo
  • 26 giugnoGiornata internazionale delle Nazioni Unite a sostegno delle vittime di tortura
  • 18 luglioGiornata internazionale dedicata a Nelson Mandela
  • 2 agotoGiornata alla memoria del genocidio rom e Sinti
  • 6 agostoGiornata di Hiroshima
  • 9 agostoGiornata internazionale delle persone indigene
  • 23 agostoGiornata internazionale per il ricordo della Tratta degli schiavi e della sua abolizione
  • 23 agostoGiornata europea della memoria delle vittime di stalinismo e nazismo
  • 21 settembreGiornata internazionale della pace
  • 9 novembreNotte dei cristalli, giornata internazionale contro il fascismo e l'antisemitismo
  • 29 novembreGiornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese
  • 2 dicembreGiornata mondiale per l'abolizione della schiavitù