I diritti umani attraverso la storia

Un gruppo di bambini della scuola a Pliussa, in Russia, voleva sapere di più dell’epoca di Stalin e com’è stato vivere sotto quel tipo di regime. Hanno deciso di chiedere alle persone che effettivamente hanno vissuto quegli anni, così si sono incontrati più volte per decidere come avvicinare le persone, effettuare le interviste, e poi raccogliere, riunire e presentare le informazioni al pubblico.

I bambini hanno condotto più di 70 interviste di parenti, vicini, insegnanti delle scuole e di altri che hanno voluto condividere le riflessioni su una storia in comune. I bambini poi hanno organizzato una mostra in diversi paesi nella regione di Pskov, con fotografie e frammenti di diverse interviste. Gli intervistati sono stati felici di essere oggetto di tale interesse e di essere in grado di parlare di tempi che sono stati difficili, ma che hanno rappresentato per loro anni formativi. A volte i racconti erano dolorosi e sconvolgenti, sia per la vecchia generazione che per la più giovane. Tuttavia, tutte le parti ne sono uscite con una più profonda comprensione ed empatia per l’altro, e una più profonda comprensione degli eventi, delle motivazioni, dell’impatto sulle vite personali, e le esperienze umane di tempi difficili.
Le interviste possono essere viste su http://wiki.antarchia.org/tiki-index.php.

Se gridi “Avanti” devi assolutamente fare un piano in quale direzione andare. Non capisci che se, senza farlo, pronunci la parola un
monaco e un rivoluzionario, andranno in direzioni presumibilmente opposte?
Anton Chekhov

In generale ogni azione, e sicuramente del buon attivismo, richiede una pianificazione. Una sessione di pianificazione nel gruppo vi aiuterà a focalizzare l’attenzione su cosa esattamente volete fare, cosa siete in grado di fare e qual è il modo migliore per raggiungere i vostri obiettivi. Per gli obiettivi più ambiziosi questa è probabilmente la prima mossa consigliabile, poiché un’azione che non raggiunge i suoi sperati risultati, o che incorre in problemi imprevisti, può essere scoraggiante. E’ necessario che la prima cosa che fate sia efficace.

Questa sezione vi farà da guida per strutturare il vostro piano, e vi aiuterà anche a far concentrare il gruppo sul modo più efficace per raggiungere l’obiettivo che si è posto. I metodi sono utili per azioni uniche, come quelle discusse nella sezione precedente, e possono anche essere utilizzate per pensare ad una campagna più lunga che potrebbe comportare un numero di diverse azioni previste, dirette verso un unico obiettivo.

Prima di iniziare…

Conosci te stesso – un’analisi SWOT

Domanda: Conoscete quali competenze i partecipanti del gruppo possiedono? Conoscete i loro particolari interessi?

E’ capace colui che crede di essere capace.
Buddha

Ciascun gruppo ha dei talenti nascosti, e ciascun individuo del gruppo ha simpatie ed antipatie, competenze particolari, e altre cose che può portare a termine solo con grande difficoltà. Per essere sicuri che il gruppo tragga il maggior profitto dalle abilità e capacità individuali dei suoi membri, è utile organizzare una sessione per esplorare proprio ciò.
Un’analisi SWOT è una maniera efficace per farlo. Questa tipologia di analisi guarda anche alla circostanze al di fuori del gruppo, che possono influenzare quel che sono capaci di fare.

SWOT è l’acronimo di:

  • Strengths (Forze): tutto ciò che il gruppo fa bene
  • Weaknesses (Debolezze): tutto ciò che il gruppo non sa fare bene
  • Opportunities (Opportunità): le possibilità al di fuori del gruppo che potrebbero essere utilizzate come benefici per l’azione
  • Threats (Minacce): tutto ciò al di fuori del gruppo che potrebbe ostacolare ciò che l’azione ha l’obiettivo di raggiungere.

Per realizzare l’analisi, prendete molto tempo; è consigliabile almeno un’ora. Dividete il gruppo in quattro gruppi di lavoro più piccoli e date loro il compito di suddividersi in relazione alle
Forze, Debolezze, Opportunità e Minacce. Quindi riformate il gruppo e vedete se le persone sono d’accordo con le analisi fatte dagli altri. Ridefinite e aggiungete alle varie sezioni, se è
appropriato.

Il diagramma qua sotto è un esempio di un’analisi completa, e potrebbe essere utile per suscitare idee nel gruppo. Tuttavia, non lasciate che lo ricalchino troppo fedelmente! Tenete a mente che ciascun gruppo è unico, e ci saranno altre forze (e debolezze) che dovranno identificare da soli.

Un esempio di analisi SWOT completa
Quali sono i punti di forza del nostro gruppo? Quali sono i punti di debolezza del nostro gruppo?
• E’ grande!
• Abbiamo tempo e abbiamo voglia di fare delle cose
• Il padre di Misha è un politico
• Abbiamo un luogo di incontro in centro città
• Gabriela è brava a parlare in pubblico
• Bojka ha un computer
• Troppi leaders!
• Non abbiamo fondi
• Ci sono pochi ragazzi
• Non abbiamo mai fatto niente di simile prima e siamo nervosi
• Alcuni di noi vivono distanti dal centro città
• Non sempre lavoriamo bene come gruppo
Quali opportunità esistono fuori dal vostro gruppo? Quali minacce esterne al gruppo esistono?
• A breve ci saranno le elezioni
• Ci sono fondi disponibili per progetti con i rifugiati
• La Corte Europea ha appena emesso un giudizio contro questo paese per il trattamento dei prigionieri
• Abbiamo una nuova sala in città che potrebbe essere adatta ad una rappresentazione teatrale
• La situazione economica è precaria
• Alcuni di noi a breve devono sostenere esami
• Il Comune minaccia di proibire incontri pubblici
• Molti pensano che i rifugiati prendano il lavoro dei locali
• E’ troppo freddo per fare qualcosa all’aperto
• I nostri genitori non vogliono che facciamo cose pericolose


Fare scelte

Inizia con ciò che è giusto piuttosto che ciò che è accettabile.
Franz Kafka

In che modo il gruppo decide su quali problemi lavorare? Nella maggior parte dei casi, le persone nel gruppo avranno un problema che ritengono sia più importante e sul quale vogliono lavorare. Questi problemi potrebbero essere stati innescati da eventi reali, come il terremoto ad Haiti, o la carestia in Sudan, o il fatto che una famiglia locale è stata sfrattata dalla propria casa. La principale difficoltà potrebbe essere quella di raggiungere un accordo comune su quale problema scegliere, e quale sia il miglior modo per approcciarlo.

Avrete bisogno che tutti i membri del gruppo siano presenti per qualunque decisione, così da non affrettare una discussione sui problemi: potete dare molto tempo per comunicare le preferenze e disquisire dei vantaggi di sceglierne uno piuttosto che un altro. Ricordate che potrebbero esserci delle opportunità di affrontare altre preoccupazioni in un altro momento. Ricordate che la cosa più importante è che il gruppo rimanga unito nel lavorare per un’azione, in maniera da evitare che, se una persona è fortemente avversa ad una scelta particolare, possa decidere di non seguire l’azione. Cercate di raggiungere il consenso nel gruppo, piuttosto che avere una decisione della maggioranza.

Domanda: Come potete assicurarvi che i disaccordi nel gruppo siano più utili che distruttivi?

Conoscere il problema

L’albero dei problemi

Alberi e pietre ti insegneranno ciò che non puoi mai imparare dalla mamma.
San Bernardo di Chiaravalle (C.1100)

Un utile strumento per comprendere un problema su cui lavorerete è l’albero dei problemi. Si tratta di un metodo per scomporre un problema, guardandone alle cause e conseguenze, e inserendolo nel contesto di altri problemi della società. Lo strumento può essere utile sia per offrire una migliore comprensione al gruppo sia per aiutare ad approcciare una soluzione in una maniera più strategica.

Un esempio di un albero dei problemi può essere visto nella pagina successiva, prendendo come punto iniziale il problema dei bambini di strada. Questa è la procedura che un gruppo utilizzerebbe per elaborarne uno per il proprio problema:

  • Iniziate scrivendo il problema che si vuole affrontare nel mezzo di un grande foglio di carta.
  • Sotto di esso, scrivete tutti i fattori che contribuiscono al problema, e collegateli per formare le radici del problema.
  • Prendete una radice per volta e pensate alle sue cause, disegnando dei fattori che contribuiscono al problema.
  • Continuate ad analizzare ogni radice finché non riuscite a continuare l’esercizio: l’albero può avere radici più profonde di quanto si pensi.
  • Si consiglia inoltre di estendere i “rami” dell’albero nello stesso modo: questi saranno le conseguenze del problema originale. Potreste scoprire che ciò che all’inizio era la vostra preoccupazione principale è in realtà la radice o il ramo di un albero diverso.
  • Quando avete finito, date un’occhiata al vostro albero. Dovreste affrontare il compito che originariamente vi siete posti prima di analizzare una delle sue cause? L’albero vi ha aiutato a pensare a modi per affrontare questo problema?

Image: A sample problem tree

Conoscere la soluzione

E’ importante conoscere che cosa vorreste ottenere come risultato della vostra azione! Cosa contate come un successo? Invitate il gruppo a riflettere cosa stanno cercando di raggiungere, e come misureranno se hanno avuto successo o meno? Potrebbero trovar utile ritornare all’albero dei problemi e usarlo per identificare soluzioni concrete. In generale, analizzare le radici porterà alle soluzioni in cima all’albero, per esempio, se ci fossero maggiori alloggi popolari, o se gli affitti fossero abbassati, molti più giovani potrebbero avere un tetto sulle loro teste.

L’unica cosa che mi ha infastidito è che abbiamo aspettato così tanto tempo per fare
questa protesta.
Rosa Parks

Ricordate che un problema complicato, come un cambio nella politica, è spesso difficile da portare avanti e raramente avviene dopo una sola azione. Il gruppo deve essere realistico in cosa può sperare: invitateli a ricordare che anche i “piccoli” risultati possono essere un contributo inestimabile per risolvere un problema più grande. Le campagne efficaci sono quasi sempre costruite da queste “piccole” azioni, e qualsiasi risultato raggiunto dal vostro gruppo può essere ripreso più avanti o essere utilizzato da altri attivisti preoccupati di quel determinato problema.

Potrebbe essere utile per il gruppo fare un brainstorming su alcune motivazioni generali per attivarsi. Ciò potrebbe aiutarli a selezionare le motivazioni più importanti per quel particolare problema, e identificare un numero di obiettivi specifici che credono sia realistico raggiungere.

Domanda: Pensate ad un’azione di protesta che avete visto o di cui avete sentito parlare recentemente: cosa credete che gli organizzatori cercassero di raggiungere? Ci sono riusciti? Perchè sì o perchè no?

Programmate la vostra azione

Il vostro gruppo ha ora identificato un problema ed ha un’idea di ciò che vorrebbe provare a fare. E’ tempo di decidere il meccanismo da utilizzare per raggiungere il proprio obiettivo.

Il diagramma di flusso nella pagina successiva può essere utilizzato come un approccio passo dopo passo per raggiungere questa decisione, e per assicurarsi che ciò che cercate di fare possa essere fatto utilizzando il metodo che avete deciso di impiegare. Il diagramma di flusso passa attraverso 5 passi per decidere la forma più appropriata di azione e illustra come il processo potrebbe funzionare per 5 esempi ipotetici.

Ciascun passo è spiegato più in dettaglio nella sezione successiva.

Esempio di “Diagramma di flusso”

Image: Planning your action - diagram

Quali problemi volete affrontare?

Il potere simbolico agisce
come forma di protesta
• Esposizioni di bandiere con colori simbolici
• Indossando simboli
• Preghiera e adorazione
• Fornire oggetti simbolici
• Azioni di protesta
• Distruzione della propria proprietà
• Luci simboliche
• Esposizioni di ritratti
• Dipingere come protesta
• Nuovi segni e nomi
• Suoni simbolici
• Bonifiche simboliche
• Gesti scortesi
Tratto da 198 Metodi di azione
non violenta:
http://www.peacemagazine.org/198.htm

Questo passo è semplice: sarà il risultato dell’esercizio dell’albero dei problemi eseguito dal gruppo. Se non avete eseguito l’attività dell’albero dei problemi, cercate di far sì che il gruppo formuli il problema che vuole affrontare più accuratamente possibile.

Qual è il vostro gruppo di riferimento?

A meno che speriate di risolvere il problema immediatamente, il gruppo di riferimento per la vostra azione potrebbe non essere la persona o le persone che possono realizzare il cambiamento finale che state cercando. La vostra azione è, più probabilmente, più vicina ad un passo verso il cambiamento; per esempio, potreste cercare di allertare il pubblico su di un problema per esercitare della pressione sul Governo. O potreste cercare di formare un gruppo locale per il problema che vi interessa.

Il vostro gruppo di riferimento nella casella B sarà il gruppo di persone a cui rivolgete la vostra azione. Può consistere in più di un gruppo di persone; per esempio, nel primo caso del diagramma, le persone nella città e i direttori dell’azienda sono entrambi il target di riferimento per l’azione. L’azione dipende dalle persone nella città per firmare la petizione, che è quindi presentata ai direttori dell’azienda nella speranza che ne siano influenzati e obbligati a pulire il fiume.

Quali cambiamenti sperate di vedere?

Questa domanda si riferisce nuovamente alla vostra azione, ma non necessariamente al cambiamento finale a cui potreste mirare. E’ improbabile, per esempio, che un’azione del vostro gruppo sia in grado di porre fine allo sfruttamento dei bambini e delle bambine che lavorano da parte delle imprese multinazionali! Tuttavia, può essere in grado di generare interesse per il problema, il che incoraggerà altri ad attivarsi in modi diversi, e che, in seguito, potrebbe essere sufficiente per portare un cambiamento nella politica aziendale o nella regolamentazione governativa applicabile a tali società.

In questa casella avete bisogno di pensare a cosa l’azione cerca di raggiungere, e in che modo saprete se avete raggiunto o no il successo. Cercate di incoraggiare il gruppo ad essere il più specifico possibile, o pensate a come comprendere se l’azione è andata bene o male. Usate gli input nella sezione sopra: “Conoscere la soluzione”.

Come dovrebbe avvenire il cambiamento?

Questa domanda non è ancora sul meccanismo che il gruppo decide di utilizzare, è su come l’azione dovrebbe funzionare, e spesso riguarda come far cambiare l’opinione delle persone
o permettere alle persone di rendersi conto di aver bisogno di fare qualcosa di diverso. E’ una domanda molto importante, che viene spesso dimenticata, e ignorarla potrebbe influenzare l’impatto della vostra azione.

Supponiamo, per esempio, che il gruppo sia preoccupato per l’aumento della popolarità di organizzazioni nazionaliste o pro-fasciste e che voglia affrontare questa questione. Si potrebbe
pensare a distribuire degli opuscoli informativi sotto le porte delle abitazioni di persone che vivono in una zona in cui il supporto per queste organizzazioni è alto. Tuttavia, se non riconoscono il motivo per cui le persone si rivolgono a organizzazioni nazionaliste, i volantini potrebbero avere l’effetto opposto a quello voluto. Il gruppo avrà bisogno di pensare a come
un volantino possa cambiare la mente di qualcuno, e quali messaggi siano potenti per il gruppo di riferimento. Dovranno essere a conoscenza di alcune delle ragioni e delle preoccupazioni che si trovano dietro al crescente sostegno delle organizzazioni nazionaliste.

Questa casella è in realtà una casella di “controllo”, per pensare a cosa è necessario far accadere per far sì che il “risultato” sia la conseguenza inevitabile della situazione attuale

Studenti contro il razzismo: aiutare l’amministrazione scolastica

In una scuola rurale del Portogallo, i nuovi alunni provenienti dalla Romania e dall’Ucraina hanno cominciato ad essere oggetto di commenti e azioni razziste da parte di altri alunni della scuola. Gli insegnanti e il comitato studentesco non sapevano come reagire perché questo era un problema del tutto nuovo nella regione.

Un certo numero di alunni, interessati da ciò che stava accadendo, si rivolsero al facilitatore presso il centro ricreativo locale per ricevere assistenza e consulenza. Insieme hanno costituito una campagna nella scuola, della durata di una settimana, chiamata Diversi all’esterno, Uguali all’interno (Diferente por fora, Igual por dentro). Ciascun momento della giornata dei bambini - pranzi, lezioni, tempo libero - è stato utilizzato e sono state organizzate diverse attività per affrontare il problema. Il club di teatro ha utilizzato il Teatro Forum, sono stati distribuiti poster fatti a mano e distintivi, sono state organizzate delle attività artistiche nel centro ricreativo, sono stati mostrati dei film, sono stati serviti dolci di diversi paesi nella caffetteria. La settimana è stata un tale successo che la scuola ha deciso di organizzare un evento simile ogni anno.

Quali mezzi utilizzerete per influenzare il vostro pubblico?

Ciò è dove il diagramma di flusso sta portando! Le scelte in questo passaggio su cosa debba essere fatto esattamente dal gruppo saranno state ristrette percorrendo i passaggi precedenti. Il gruppo dovrebbe essere in grado di redigere un elenco di possibili azioni che contribuiranno a realizzare la transizione identificata nella casella precedente. Incoraggiateli a pensare in modo creativo, rivedendo alcuni dei suggerimenti nella sezione 2 di questo capitolo - e ai casi studio – e facendo ricordare le caratteristiche particolari del loro gruppo. Riprovate di nuovo a raggiungete il consenso sulla scelta finale.

 Nuove Tattiche nei Diritti Umani

Nuove Tattiche (New Tactics) è un gruppo eterogeneo di organizzazioni internazionali, consulenti e professionisti, che promuove l’innovazione tattica e il pensiero strategico all’interno della comunità internazionale per i diritti umani. Dal 1999, Nuove Tattiche nei Diritti Umani ha creato risorse uniche, organizzato possibili soluzioni su problemi specifici e in specifiche regioni geografiche o con specifici gruppi di riferimento. Le risorse permettono agli attivisti di identificare gli elementi unici della loro situazione e di cercare approcci che hanno funzionato altrove che potrebbero essere rilevanti. La risorsa aiuta gli attivisti a combinare diverse tattiche in strategie complesse.
Molte di queste risorse possono essere trovate, in diverse lingue, sul loro sito web www.newtactics.org.

Organizzarsi

Non esiste nessun passaggio finale prima di mettere in pratica le idee. Prima di avviare l’attività pratica, si consiglia vivamente che il gruppo elabori un piano d’azione per decidere le questioni organizzative. Anche se questo può non essere indispensabile per un’azione semplice, è una utile abitudine per il gruppo e farà in modo che i compiti siano divisi equamente, secondo le abilità e le preferenze. Bisogna anche garantire che niente sia dimenticato!

Hanno bisogno di decidere:

  • Quali compiti hanno bisogno di essere eseguiti?
  • Chi si occuperà dei diversi compiti?
  • Quando saranno fatti?

Creare una tabella dei compiti

La tabella qua sotto illustra un’azione immaginaria, con i compiti disposti a seconda di tre domande chiave. Realizzatela con il gruppo, usando i seguenti punti come guida:

  1. Assicuratevi che tutto sia scritto per controllare come stiano andando i piani. Avrete bisogno di due grandi fogli di carta e un pennarello.
  2. Assicuratevi che tutti abbiano chiara la domanda che viene discussa. Scegliete una persona che si occupi di scrivere e scrivete un’intestazione nella parte superiore del foglio. Fate un
    brainstorming dell’elenco di tutti i lavori che bisogna fare, e scriveteli su uno dei cartelloni in modo che tutti possano vedere.
  3. Pensate con il gruppo allo svolgersi della giornata, immaginate cosa succeda, e ricontrollate di aver pensato a tutti i compiti.
  4. Ora rivedete la lista decidendo quali compiti devono essere fatti Ora, Presto, o Dopo: mettete O, P, D vicino ad ogni compito.
  5. Usate il secondo foglio come “foglio delle decisioni”. Elencate tutti i compiti da fare per lungo sul lato sinistro; poi nella colonna successiva annotate chi fa ciascun compito. Infine, nella terza colonna annotate i termini per finire i lavori.
  6. Condividete i compiti fra di voi: non lasciate tutto il lavoro ad una o due persone. Pensate a cosa dovrebbe succedere se qualcuno si ammalasse o se fosse oberato di lavoro!

 

Esempio di un foglio delle decisioni
Evento: Manifestazione per i diritti delle minoranze
Cosa Chi Quando
Disegnare un volantino da distribuire Sally, John, Incontro del 10.09 alle 17:00
Organizzare la stampa Rumen, Ben Dopo il 20.09
Fare poster ed insegne Tutti Settimana del 24.09
Comprare i materiali per i poster e le insegne Shila, Karen, Ivan Settimana del 17.09
Coinvolgere altre persone interessate Shila, Moca, Tania Settimana del 17.09
Contattare il consiglio comunale/di circoscrizione Damien, Sue Quando la data è confermata
Informare la polizia Damien, Sue  
Cercare di ottenere la presenza di persone conosciute ed influenti Tim, Hannah  
Informare i gruppi delle minoranze Lucy, Sanchita  
Abbozzare i discorsi Natalie, Ben, Sally  
Organizzare il rinfresco Petra, Paul  
Pulire alla fine della manifestazione

Natalie, Ben, Rumen, Sanchita

 

 

Il debriefing e la valutazione

Come in ogni attività di EDU – e, infatti, come in ogni azione – è vitale dedicare del tempo dopo che l’azione è finita per fare un debriefing con il gruppo e valutare adeguatamente se il gruppo ha finito un’azione con emozioni intense, sia positive sia negative. E’ importante dare l’opportunità di parlarne e condividerle con il gruppo. Aiuterà anche a programmare eventuali azioni future.

Le domande qua sotto possono essere utili come riferimento per condurre il debriefing.

  • Quali sono i sentimenti che avete dopo la giornata d’azione? (La domanda può essere posta con un veloce giro di parola nel gruppo).
  • Avete la sensazione che sia andata bene?
  • E’ stato più difficile di quello che avevate immaginato?
  • C’è stato qualcosa di inaspettato?
  • Pensate che ci siano cose da imparare per la prossima volta?
  • Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo posti?
  • Abbiamo raggiunto qualcosa che forse non avevamo previsto?
  • Vi sentite soddisfatti di voi stessi, vorreste provare a fare qualcosa di questo genere di nuovo?
  • Cosa dovremmo fare ora?

Scarpe da calcio in Africa

Emil era un allievo della settima classe (12-13 anni, NdT) alla Frederiksberg Skole a Sorø, in Danimarca, e Anaclayto era un insegnante ospite nella scuola dal Sud Africa. Nel corso di una discussione con la classe sulla casa e la vita scolastica, Anaclayto espresse il suo pensiero per cui i bambini e i giovani in Danimarca hanno molte opportunità e possedimenti. Disse che a casa, in Sud Africa, i suoi allievi non avevano un decente campo di calcio, figurarsi delle scarpe da calcio. Quella discussione motivò i ragazzi a raccogliere scarpe da calcio di seconda mano da mandare alla scuola di Anaclayto. Gli chiesero che cosa ne pensasse dell’idea; la risposta fu positiva così gli allievi misero manifesti nella loro scuola e nelle scuole vicine chiedendo donazioni. La squadra di calcio locale sentì parlare del sistema e donò diverse paia di scarpe provenienti dai loro armadietti degli oggetti smarriti.

Improvvisamente Emil ei suoi amici ottennero 100 paia di scarpe, che scoprirono con costernazione che sarebbe costato 500 DKK (67,00 euro) per inviarlo a Johannesburg! Così dovettero iniziare a pensare a cosa fare successivamente. In primo luogo controllarono le scarpe per vedere quali valesse veramente la pena inviare. Erano rimasti con 75 paia di scarpe. Poi dovettero trovare i soldi per l’affrancatura, quindi la classe scrisse delle lettere a diverse agenzie di aiuto e al consiglio locale, e ottennero della pubblicità sul giornale locale e sulla radio per chiedere una sponsorizzazione. Dopo varie delusioni, il presidente di un’associazione locale di viaggi, che organizza viaggi in Sud Africa, contattò il giornale e si offrì di aiutare. Così alla fine, dopo sei mesi di sforzi, Emil fu in grado di portare i pacchi all’ufficio postale e spedire le scarpe a Johannesburg agli allievi di Anaclayto.
Fonte: The Global Guest Teacher, AFS Interkultur, Danimarca