Parole e pensieri di azioni benevole che non sono messe in atto, sono come bellissimi
fiori che colorano e non profumano.
Thich Nhat Hanh

Avrete notato che in ogni attività nel Capitolo 2 c’è una sezione intitolata “Idee per l’azione”. Perché? Crediamo che la EDU che rimane all’interno della classe o nel centro giovanile sia incompleta. Attivarsi è una parte intrinseca dell’EDU – parzialmente perché è il modo in cui il tema dei diritti umani diventa “reale” per i giovani, e parzialmente perchè l’educazione ai diritti umani è intesa ad essere l’educazione al cambiamento. L’EDU ha lo scopo di portare all’azione.

Ricordando dal Capitolo 1 che l’EDU è intesa come educazione sui diritti umani, attraverso i diritti umani e per i diritti umani. Attivarsi per i diritti umani non è quindi una componente aggiuntiva, ma una parte essenziale del processo educativo: attivarsi vuol dire agire al di fuori della scena dell’istruzione tradizionale, facendo qualcosa che renda i diritti umani una realtà – per un mondo dei diritti umani migliore.

Questo capitolo vi introduce all’aspetto pratico dell’EDU. Può essere visto come un punto di transizione tra le attività da svolgersi in associazione o in classe del Capitolo 2 - e l’attivismo “più professionale” attivismo che è delineato nel Capitolo 4. E’ un modo di facilitare i giovani nell’intraprendere un ruolo più attivo nella protezione e promozione dei diritti umani, pur rimanendo principalmente focalizzati sui fini educativi.

  • Nella Sezione 1 trattiamo ciò che si intende per attivismo, cosa intendiamo per attivarsi, e il legame con la EDU.
  • Nella Sezione 2 vi suggeriamo una serie di metodi e idee semplici per l’azione che potete usare con un gruppo di giovani. La maggior parte dei suggerimenti per l’azione nel Capitolo 2 utilizza questi metodi.
  • Nella Sezione 3 vi forniamo alcuni strumenti di pianificazione affinchè un gruppo sia maggiormente coinvolto in un problema, sviluppando una strategia a lungo termine e crescendo sulla base dei loro particolari interessi e competenze.

Ciascuna delle sezioni è a se stante, sebbene una comprensione della Sezione 3 potrebbe essere facilitata dopo aver letto le Sezioni 1 e 2.

Università libera

Nella primavera del 2008, alcuni studenti lituani e altri gruppi giovanili attivi organizzarono una serie di proteste contro le riforme proposte che avrebbero messo fine all’istruzione superiore gratuita. Gli studenti insoddisfatti presero parte a varie azioni e occuparono la piazza centrale presso l’Università di Vilnius. Sebbene non siano riusciti a fermare le riforme, le azioni che li avevano portati ad aggregarsi li convinsero della necessità di garantire che chi desideri una formazione non deve essere escluso a causa della mancanza di fondi. Così decisero di creare uno spazio alternativo, libero dalle tradizionali discipline universitarie e aperto a tutti. La Libera Università (LUNI) divenne un centro di apprendimento per tutti coloro che vogliono imparare o insegnare, un luogo libero dal razzismo, sessismo, discriminazione, e un luogo dove la conoscenza non è vista come la proprietà di “esperti”, ma qualcosa da condividere con tutti.

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