Il programma città interculturali del Consiglio d’Europa si basa sull’idea che la diversità può rappresentare un vantaggio e non un fardello per le città che la gestiscono nel modo corretto. Il programma supporta le città nella revisione delle loro politiche adottando un approccio interculturale e sviluppando strategie che permettano di gestire positivamente le differenze e a ottimizzare il vantaggio della diversità. La Rete Italiana di città interculturali “Città del Dialogo” è nata nel 2010 e ad oggi include 25 comuni che collaborano in tema di politiche interculturali e definiscono buone pratiche di governance locale.

Il 25 maggio 2017 le città interculturali italiane si sono riunite a Roma dove hanno partecipato ad un laboratorio di ideazione di politiche con autorità nazionali e hanno concordato la strategia da seguire per il periodo 2017-2020. Questa strategia si basa su tre priorità: cittadinanza e permanenza di lungo periodo; necessità di una strategia di inclusione a lungo termine per affrontare il problema non solo in fase di emergenza; libertà religiosa e riconoscimento dei luoghi di culto. 

La città di Venezia è un membro della rete italiana di città interculturali. Gianfranco Bonesso, responsabile del servizio Immigrazione e Promozione dei Diritti di Cittadinanza e dell'Asilo, ha presentato buone pratiche urbane che promuovono l’inclusione dei migranti durante la conferenza “Riformulare la Coesione Urbana nelle Città Europee” tenutasi all’Università IUAV di Venezia il 7 giugno 2017. Ha partecipato alla conferenza anche personale del Consiglio d’Europa che si occupa del programma Città Interculturali.