Venezia, 5 dicembre 2022

RESOCONTO

V Incontro annuo della Rete Faro Italia

Venerdì 21 ottobre 2022

Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Sala della Fortuna

 

I partecipanti sono stati accolti presso la Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma da Valentino Nizzo, Direttore del Museo e Luisella Pavan-Woolfe, Direttrice della Sede italiana del Consiglio d’Europa. La Direttrice ha aperto il quinto incontro della Rete Faro Italia presentando gli argomenti di discussione della riunione, dedicata ad un aggiornamento delle attività della rete a livello nazionale ed europeo.

Allegato I: lista presenze.

Saluti istituzionali

Valentino Nizzo, Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Ha esordito con una riflessione sulla nuova definizione di “museo”, approvata dall’Assemblea Generale Straordinaria ICOM lo scorso 24 agosto, nell’ambito della 26a Conferenza Generale ICOM.

“A museum is a not-for-profit, permanent institution in the service of society that researches, collects, conserves, interprets and exhibits tangible and intangible heritage. Open to the public, accessible and inclusive, museums foster diversity and sustainability. They operate and communicate ethically, professionally and with the participation of communities, offering varied experiences for education, enjoyment, reflection and knowledge sharing”.

A suo avviso, da questa nuova definizione è assente il principio di benessere, lasciando solo “enjoyment” che risulta presente già dal ’61. Il lockdown, che ha modificato e sta tutt’oggi modificando i nostri stili di vita, avrebbe dovuto far riflettere a riguardo. 

Villa Giulia è stato il primo museo italiano ad inserire nel proprio statuto un riferimento esplicito alla Convenzione di Faro, più precisamente nella “missione” all’art. 2,  si legge che il museo garantisce “la tutela, l’arricchimento, la valorizzazione e l’accessibilità del patrimonio che custodisce […] favorendone la fruizione collettiva […] incentivando una partecipazione attiva della comunità scientifica e dei cittadini e sviluppando stretti legami con il territorio, in particolare con i siti, gli enti, e gli istituti di provenienza delle collezioni. Il Museo, pertanto, mira a costituire una rete integrata tra siti ed enti culturali volta a favorire la crescita culturale e sociale e lo sviluppo economico delle realtà territoriali che le sue raccolte esprimono e rappresentano, incoraggiando altresì la formazione di comunità patrimoniali nello spirito indicato dalla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (Faro 2005)”.

È per questo motivo che, per il terzo anno consecutivo, il museo ha pubblicato un bando pubblico per la presentazione di manifestazioni di interesse, finalizzato alla concessione di uso temporaneo dei propri spazi, a titolo gratuito, per la realizzazione di eventi. Si possono proporre iniziative in linea con la missione del museo che vengono poi valutate dal Comitato scientifico. Nel 2022, da 36 proposte ricevute sono state scelti 26 eventi con la Convenzione di Faro ispiratrice. 

Stato dell’arte Rete Faro Internazionale

Francesc Pla, Consiglio d’Europa, DGII, sezione cultura e patrimonio culturale

Ha sottolineato come l’esempio italiano di una rete nazionale possa essere una buona pratica da replicare in altre nazioni. Lo scorso giugno a Cordoba si è tenuto un primo incontro per lanciare l’idea di un network spagnolo partendo dall’esperienza italiana. A novembre ci sarà una riunione con le regioni per presentare la Convenzione e vedere come queste possano implementarla. Anche la Serbia ha manifestato l’interesse di dotarsi di una piattaforma nazionale. 

Quest’anno il Belgio e la Spagna hanno adottato la Convenzione e si è arrivati ad un totale di 24 ratifiche, il che garantisce maggiore peso politico alla Convenzione. 

Nel quadro della Presidenza italiana del Comitato dei Ministri (2021-2022), il Consiglio d’Europa e il Ministero della Cultura italiano hanno organizzato una Conferenza dei Ministri della Cultura in formato ibrido lo scorso 1 aprile. Si è ribadito come la cultura, la creatività e il patrimonio culturale siano risorse importanti per la società e strategiche per forgiare un’Europa plurale e democratica. In questo quadro la Convenzione di Faro ne è uscita rinforzata. 

Nel 2021, in occasione del decimo anniversario dall’adozione del testo è uscita una pubblicazione sulle prospettive della Convenzione. Sempre lo scorso anno grazie ad un joint project con  la Commissione Europea denominato “Faro Way” sono  state pubblicate differenti iniziative e un gioco di ruolo applicati alla Convenzione.

Infine, Francesc Pla ha comunicato che quest’anno non avrà luogo l’annuale riunione del network europeo. 

 

Stato dell’arte Rete Faro Italia

Luisella Pavan-Woolfe, Direttrice della Sede italiana del Consiglio d’Europa

Ha ribadito l’importanza della ministeriale cultura tenutasi durante la Presidenza italiana dopo quelle avvenute a Mosca (2013) e in Belgio (2015).  Al seguente link sono visionabili e scaricabili tutti i materiali: https://www.coe.int/en/web/portal/-/ministers-of-culture-conference-creating-our-future-creativity-and-cultural-heritage-as-strategic-resources-for-a-diverse-and-democratic-europe-

Ha ricordato la pubblicazione della nuova brochure “The Faro Convention at work in Europe: selected examples” pubblicata nel 2022 dai colleghi di Strasburgo che contiene anche il contributo di alcuni membri della Rete Faro Italia: https://www.coe.int/en/web/culture-and-heritage/the-faro-way

Nel 2023 si terrà la prima edizione del Faro Film Festival. A questo proposito invierà maggiori informazioni Patrizia Vachino, Presidente di Faro Venezia.  

Le Giornate Europee del Patrimonio 2022 sono state un successo. Anche quest’anno l’unica Regione non rappresentata è stata la Valle d’Aosta. Vi è stata una grande partecipazione in Veneto (36 eventi), Lombardia (20) e Umbria (11).  Due grandi regioni che non hanno sviluppato una attività in linea con la loro importanza culturale sono state l’Emilia-Romagna e la Toscana. Per tale motivo, Ficlu, Wigwam, gli ecomusei e la Fondazione Castelli, sono stati invitati a potenziare l’organizzazione di passeggiate patrimoniali in queste regioni.

I temi più ricorrenti degli eventi 2022 sono stati: sostenibilità, dialogo intergenerazionale, patrimonio naturale e cultura enogastronomica. 

Luisella Pavan-Woolfe ha segnalato come al di fuori delle Giornate Europee del Patrimonio, Faro Trasimeno sia stato molto attivo sia con passeggiate patrimoniali che con convegni e attività oltre che come incubatore di altre comunità. A Villa Manfrin a Treviso, l’Associazione  Tarvisium Gioiosa et Amorosa ha organizzato un convegno, passeggiate patrimoniali e una mostra su Faro. A Napoli, il CNR-IRISS ha invece portato avanti molte attività di ricerca e approfondimento assieme a partner vari tra cui l’Università Federico II. Faro Candiana ha attivato numerose sinergie territoriali nella bassa padovana, aiutando nuove comunità a conoscere ed adottare i principi della Convenzione. 

Varie università (Perugia, Politecnico di Torino, LUISS, Ca’ Foscari, Macerata…) stanno mostrando interesse verso i temi della Convenzione.

Diverse comunità si sono approcciate alla Convenzione grazie alla Faro Italia Platform. Non si tratta di una semplice catalogazione dell’esistente (una ottantina di comunità iscritte) ma ha perlomeno l’ambizione di fornire un aiuto ad associazioni ed enti che vogliono iniziare un percorso. 

Vi sono state anche contaminazioni positive e sinergie con altri programmi del Consiglio d’Europa e non (ad esempio le Giornate Europee del Patrimonio, il programma degli  Itinerari Culturali).

Europa Nostra, che tradizionalmente premia esempi di recupero e restauro del patrimonio tangibile e intangibile, da qualche tempo ha una categoria speciale “partecipazione cittadina e sensibilizzazione”. A questo titolo sono state premiate un’iniziativa Faro spagnola (PAX – Patios de la Axerquìa, Cordoba) e due iniziative italiane (Swapmuseum, Puglia e Va’ Sentiero). Luisella Pavan-Woolfe ha inoltre segnalato altre quattro iniziative italiane La Paranza, Napoli; il Teatro dei Pupi, Palermo; Silknow (Coproduzione FR-D-PL-IT); HOMEE (coproduzione CY-IT-PL e VK).

Mappa delle Comunità

Alessandra Ferrighi, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali

La Convenzione di Faro ha alimentato  il dibattito e le pratiche di definizione, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale.

La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali ha dato il suo apporto con una ricerca che si pone l’obiettivo di studiare i casi di partecipazione alla gestione del patrimonio culturale nel contesto nazionale e di immaginare percorsi formativi per professionalità in grado di sostenerli e animarli in modo da disporre un’adeguata offerta formativa per un’utenza diversificata.

Il progetto durerà fino ad inizio prossimo anno ed è animato da un comitato di indirizzo e un team di ricerca.

Le comunità che operano nella gestione del patrimonio culturale,  attraverso un form, hanno inviato la loro autocandidatura che è confluita in una mappa interattiva delle comunità (sia gruppi formali che informali) all’interno del sito della fondazione: https://www.fondazionescuolapatrimonio.it/ricerca/la-partecipazione-alla-gestione-del-patrimonio-culturale/ . La mappa restituisce, in base al tipo di bene tutelato (esclusivamente patrimonio tangibile- i beni immateriali non sono compresi) e promosso, varie colorazioni (rurale, architettonico, urbano, archeologico, ambientale, altro). Ad oggi sono state censite 260 comunità e 352 beni (una comunità può curare più beni).

Il passaggio successivo alla raccolta dati è stato chiedere altre informazioni di carattere più specifico in un secondo questionario.  Una prima analisi dei dati è già presente nel sito web.

Alcuni dati interessanti relativi alle comunità che hanno partecipato:

  • Alcuni anni presentano dei picchi importanti di istituzione di comunità (es. crisi 2008);
  • La fascia maggiore dei membri ha 30-40 anni ed ha un alto livello di istruzione;
  • Il 40% delle comunità non ha mai ricevuto/richiesto fondi;
  • Il 70% del campione conosce la Convenzione di Faro;
  • Il 50% sa cos’è una comunità patrimoniale;
  • Solo il 29% conosce Faro Italia Platform.

I ricercatori  hanno realizzato un primo focus group con 50 comunità per capire i limiti della ricerca, in modo da rafforzare le proposte di percorso formativo.

Verso marzo-aprile 2023 è prevista una giornata di studi conclusiva con comunità e professionisti del settore, alla quale sarà invitata la Rete.

Piattaforma Faro Italia e  Reti di Comunità Patrimoniali

Francesco Calzolaio, Faro Cratere

La  Convenzione di Faro non è l’unica convenzione per la tutela del patrimonio e va armonizzata con le altre esistenti. Fattore distintivo del testo è che la Convenzione di Faro attribuisce alle Comunità Patrimoniali una responsabilità diretta per la valorizzazione dei beni comuni che esse sentono propri, in maniera formale o informale, attraverso un processo partecipato, aperto, plurale. La piattaforma è uno di questi processi. Oltre che a censire le comunità dà la possibilità di dare risonanza a grandi eventi da loro organizzati.

Per valorizzare la complessità dell’offerta culturale italiana, il Consiglio di Europa ha proposto di avviare la Piattaforma Faro Italia in via sperimentale, come censimento delle Comunità Patrimoniali e delle loro reti tematiche e territoriali.

Qualora qualcuno della Rete non si fosse ancora registrato potrà andare nel sito web e farne richiesta: https://faroitaliaplatform.it/ Ad oggi sono registrate una ottantina di comunità.

Le reti tematiche sono tenute assieme dal patrimonio materiale ed immateriale cui fanno riferimento, come per esempio l’archeologia e l’enogastronomia, il patrimonio religioso, militare, industriale, ecc..

Sulla tematica delle reti si son poi dati gli esempi seguenti.

Gianluigi Bera, di Faro Astesana è intervenuto da remoto parlando di come questa sia una comunità territoriale ramificata, che ha fatto del decentramento la sua parola d’ordine. La mission di Faro Astesana è quella di far riscoprire e salvaguardare il patrimonio storico e culturale della città di Asti e del suo territorio storico, l’Astesana. Tale patrimonio è spesso confuso con quello del Monferrato, pur essendo Asti e il Monferrato due entità distinte. Sebbene agli inizi, la rete è operativa e iscritta alla piattaforma: https://faroitaliaplatform.it/places/italy/piemonte/asti/astesana/  

 
Massimo Carcione, delle reti Faro Astesana (e coordinatore della rete tematica Memorie della Guerra) ha specificato che oltre alla comunità Faro Astesana ve ne sono altre 3: Casermone, un quartiere della città di Asti prima degradato e ora riqualificato con lavori di microchirurgia urbana effettuata da animatori culturali
https://faroitaliaplatform.it/places/italy/piemonte/asti/il-casermone/;  Costigliole d'Asti  dove si intrecciano agricoltura sostenibile e tradizioni enogastronomiche: https://faroitaliaplatform.it/places/italy/piemonte/costigliole-dasti/costigliole-rete-faro-astesana/; Rocca d’Arazzo, borgo di collina alle porte del sito UNESCO dei Paesaggi vitivinicoli: https://faroitaliaplatform.it/places/italy/piemonte/rocca-darazzo/rocca-darazzo-rete-faro-astesana/ 

Esistono altre quattro realtà che stanno entrando nella retedell'Astesana: Vezzolano, Cisterna d’Asti, Canelli e Montechiaro. C’è un forte scambio tra capofila, comunità già costituite e in costituzione. Il filo conduttore è l’appartenenza. 
Infine la Città d’Asti ha presentato la propria candidatura per divenire capitale della cultura 2025. Le comunità patrimoniali della rete hanno fornito il loro contributo al programma che verrà attuato a favore del territorio indipendentemente dalla vittoria del bando. 

 

Convegno "The Faro convention implementation. Heritage communities as commons: relationship, participation and well-being in a shared multidisciplinary perspective" – Napoli 16 – 17 dicembre 2021

Eleonora Giovene di Girasole, CNR-IRISS e Amici Molo S. Vincenzo

Ha parlato del convegno svoltosi lo scorso 16 e 17 dicembre a Napoli che ha coinvolto 135 relatori e 13 comunità patrimoniali in 7 sessioni. Alcune riflessioni che ha portato il convegno vertono su:

  • Il benessere psico-sociale, troppo spesso trascurato;
  • L’eccessiva teoria;
  • La multidisciplinarità quale elemento imprescindibile;
  • L’importanza delle tecnologie innovative.

Il Patrimonio culturale va visto anche come:

  • “risorsa” intorno cui attivare strategie di sviluppo, innovazione e competitività in linea anche con il PNRR;
  • “capitale culturale” per ricostruire l’identità locale anche attraverso digitalizzazione, creatività e turismo;
  • “capitale sociale” per costruire coesione e promuovere inclusione;
  • “capitale naturale” per attivare nuovi processi di transizione ecologica;
  • “capitale di conoscenza” per attivare modelli innovativi di ricerca e alta formazione per il futuro dell’Italia .

Tutti sono invitati al prossimo convegno previsto 16 dicembre 2022  in occasione della XIII giornata internazionale di studi INU. Vi sarà una tavola rotonda intitolata “Co- Valorizzazione del patrimonio culturale per lo sviluppo inclusivo sostenibile” a cui parteciperanno anche la Direttrice della Sede italiana del Consiglio d’Europa, il Prof. Christian Iaione della LUISS e Alessandra Ferrighi, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.

Relativamente al Molo S. Vincenzo, quest’anno è stato firmato un accordo tra comune e marina militare. Una volta a settimana si potrà prenotare una visita e visitare il Molo. 

Si sta infine sviluppando una mappa delle comunità napoletane che fanno riferimento all’acqua come risorsa/bene comune (acqua dolce e salata). 
 

Testimonianze di Comunità

Maria Caramel, Faro Candiana 

Il progetto di creare una comunità è iniziato nel 2015 dall’iniziativa Policoro, le istituzioni locali e l’Università di Padova. Le piccole cittadine del basso padovano hanno un grande potenziale inespresso. Scopo della comunità è dare speranza ai cittadini anche attraverso un’economia sostenibile che blocchi lo svuotamento delle campagne a causa dell’abbandono dell’agricoltura.  Il percorso Faro è partito dal campanile del Duomo S. Michele di Candiana, poiché il Campanile ha valenza di torre civica: https://www.youtube.com/watch?v=qqO4kMZQ9dg 

Il Progetto Policoro ha coinvolto i giovani di Candiana e dei comuni circostanti organizzando anche passeggiate patrimoniali.  Durante questi anni si è compresa l’importanza di integrare la Convenzione di Faro con altre progettualità già esistenti (ad esempio a Candiana la Festa della Musica). Attualmente si stanno organizzando nuovi progetti: il progetto Ruralullure per la Romea Strata, l’attivazione di nuove comunità di Ponte Casale, Anguillara Veneta, Castelnuovo (Teolo), San Giorgio in Bosco. Ogni comunità ha realtà e stakeholders differenti (es. istituzioni, associazioni…) che necessitano di interventi su misura.

Antonio della Corte e Salvatore Illiano, Catacombe di Napoli – Cooperativa La Paranza.

La cooperativa La Paranza si è impegnata, fin dai primi anni del 2000, nel trasformare  e riqualificare le catacombe di San Gennaro a Napoli in una attrazione culturale per i visitatori, favorendo allo stesso tempo la rivitalizzazione del Rione Sanità, attraverso l’assunzione e la formazione di giovani e persone a rischio di marginalizzazione. Nel 2022 sono stati premiati da Europa Nostra nella categoria “Campioni del patrimonio” per questo concreto impegno nel creare un impatto economico e sociale.

Cosa c’è di specifico e speciale nella loro esperienza? A Rione Sanità: 

- 1 persona su 3 non finisce gli studi;

- 2 persone under 40 su 3 non lavora;

- Vi è un esteso fenomeno di criminalità. 

Il rione ha una grande abbondanza di palazzi storici, 5 chiese (abbandonate), le catacombe.  L’Università  Federico II ha calcolato che l’esperienza della cooperativa La Paranza ha contribuito a creare 44 posti di lavoro per persone con un’età media di 34 anni.

Dai 3000 visitatori iniziali nel 2008 ora si è passati a  200000. Oltre a questi impatti diretti, vi sono quelli indiretti sull’intera città di Napoli.  Un anno di lavoro della cooperativa comporta un indotto indiretto di 33 milioni alla città.  Oltre all’aspetto pratico del lavoro, di pari passo si lavora alla promozione ed alla formazione del personale. Qui la comunità patrimoniale è nata come mezzo inclusivo  volto ad eliminare  disuguaglianze sociali ed economiche.

Teresina Ranzan, Vice Sindaca Comune di Arzergrande

Il Comune di Arzergrande, che conta poco meno di 5000 abitanti, dal 2017 ha iniziato un percorso volto a coinvolgere la cittadinanza nei principi della Convenzione di Faro. Partendo da alcune attività presso il Casone Azzurro, tipica abitazione dei contadini veneti della pianura, ogni anno vengono organizzati eventi e passeggiate patrimoniali volti a scoprire il territorio e i suoi saperi, favorendo lo scambio intergenerazionale. Nel 2022 una passeggiata patrimoniale è stata organizzata presso la sala dei musei Eremitani a Padova, dedicata ad Arzergrande e provincia.  Tutte queste attività hanno lo scopo di avvicinare i cittadini alla storia comune del territorio che molto spesso non conoscono https://drive.google.com/file/d/1ljF1pVp2EcFTlo3D0nxd7PUiX5EcQTMB/view?usp=share_link  

Mariella Morbidelli, Faro Trasimeno

L’associazione FARO TRASIMENO APS nasce nel luglio del 2020 e riunisce un gruppo di cittadini e altre associazioni provenienti da diversi comuni, nell’area del Trasimeno e della Val Nestore. Nei suoi due anni di attività l’associazione ha dato vita a 25 diverse iniziative, volte a promuovere la Convenzione di Faro e il patrimonio culturale e naturale locale, quali incontri, convegni, documentari, passeggiate patrimoniali, ospitando l’incontro della Rete Faro Italia nel 2021. Nei suoi primi due anni l’associazione ha preso parte anche a 3 progetti di partenariato strategico Erasmus+ come partner associato: Heritrainage; Cultural city shared heritage; European Heritage Puzzle. Dal 2021 si sta concentrando anche sul tema della Via europea della seta, progetto che il Comune di Venezia sta portando avanti con l’intento di ottenere la certificazione di itinerario culturale del Consiglio d’Europa.  https://farotrasimeno.org/

 
Sonia Tucci, Archeofest

Archeofest, comunità patrimoniale dei saperi antichi, tradizionali e delle mani,  è nata nel 2014 come attività di sperimentazione e organizzazione di convegni scientifici con l’obiettivo di far riconoscere ricerca, approfondimento e divulgazione delle antiche tecnologie, dalla Preistoria sino alle società moderne, quali valori culturali comunitari.  Archeofest ha abbracciato la Convenzione di Faro grazie all’importante ruolo che dà alla partecipazione attiva al patrimonio culturale. Il target abbraccia tutta la cittadinanza senza distinzioni di età, genere o background culturale e l’obiettivo principale è la trasmissione e ricostruzione di gesti, tecniche e oggetti attraverso standard scientifici.  Anche Archeofest si sta ponendo come attivatore di comunità patrimoniali (Es. Valle del Treja e SMACH di San Martin del Tor a Bolzano).  Sta inoltre fornendo il suo contributo anche alla Faro Italia Platform per una rete sull’archeologia.

 
Elisa Monsellato, Swapmuseum

Lanciato nel 2016 in Puglia, Swapmuseum offre ai giovani volontari e ai musei locali la possibilità di collaborare per ringiovanire ed arricchire le piccole istituzioni culturali locali. L'iniziativa ha coinvolto gli adolescenti nelle pratiche quotidiane dei musei, invitandoli a svolgere mansioni non specialistiche. Per le ore dedicate al volontariato, i ragazzi hanno ricevuto dei benefit, come biglietti d'ingresso gratuiti per istituzioni ed eventi culturali, o buoni e sconti per libri o musica. I giovani studenti si sono trasformati in produttori attivi per le istituzioni culturali (musei) e hanno beneficiato dell'apprendimento di nuovi metodi di comunicazione e produzione culturale. Anche Swap Museum è stata insignita agli European Heritage Awards / Europa Nostra Awards 2022. La prossima sfida che si pongono è ampliare il target (es. over 50). Swap museum stà lavorando anche alla mappa delle comunità della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.

https://www.swapmuseum.com/  


Valeria Pica, Comune di Fontecchio

                                                                                                                                       

Fontecchio è un borgo medievale di 350 abitanti, colpito nel 2009 dal sisma che ha devastato l’Aquila e il suo territorio. È stato il primo comune italiano ad aderire alla Convenzione di Faro con la consapevolezza di dover costruire nuove opportunità per un territorio messo alla prova non solo dal sisma ma anche dallo spopolamento.
Moltissime sono le attività portate avanti negli anni come le passeggiate patrimoniali fatte per conoscere il territorio, una biblioteca comunale diffusa, il progetto Casa&bottega, festival, residenze d’artisti…


 


Nicoletta Biondo, Tarvisium Gioisa et Amorosa

Ha parlato dell’attività “Comunità in Festa” organizzata a villa Manfrin a Treviso dal 10 al 12 giugno 2022. Si sono tenuti un simposio sulle comunità patrimoniali, una passeggiata patrimoniale, laboratori e altre attività. Il simposio, attraverso il coinvolgimento e la collaborazione di enti, comunità patrimoniali e  professionisti ha tracciato una  panoramica sulle Comunità patrimoniali e il contributo che queste possono dare alla disseminazione dei principi della Convenzione e alla nascita di nuove comunità. Per l’occasione è stata allestita anche una mostra fotografica su Faro intitolata “Faro Italia, persone per il bene comune”.   Chi volesse, potrà richiedere la mostra o contribuire inviando foto e informazioni della propria comunità.


Conclusioni

Luisella Pavan-Woolfe ha concluso la riunione fornendo alcuni spunti utili per il prossimo incontro, previsto nel 2023. Si è compreso quanto i temi dei finanziamenti e degli strumenti siano fondamentali, per tale motivo si invitano tutte le comunità a compilare il seguente form in modo da determinare gli aspetti di maggior interesse per la Rete da discutere alla prossima riunione annua: https://forms.gle/Z4Mij2Xwgog4J7126.

Allegato I : lista presenze

Biondo Nicoletta, curatrice Tarvisium Gioiosa et Amorosa 

Bordin Giorgio, Presidente associazione Arti della Rappresentazione

Calzolaio Francesco, Presidente Venti di Cultura

Ferrighi Alessandra, Responsabile ricerca, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali

Gabbatore Roberta, Architetto, Cittadina Comune di Arzergrande 

Giovene di Girasole Eleonora, socia fondatrice Amici Molo San Vincenzo, Ph.D. Architect Researcher

CNR-IRISS 

Mansi Chiara, Comitato degli Orti Valle Campanelle

Mansi Michele, Comitato degli Orti Valle Campanelle

Marchettoni Giulio, Faro Trasimeno

Massussi Massimo, Referente di Archeofest e Presidente dell'associazione Paleoes

Matrone Aurelio, Comune di Ventotene

Mazza Sandra, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Monsellato Elisa, Project Manager Swapmuseum 

Montalbano Giuseppe, Presidente Ecomuseo Laurentino 

Morbidelli Mariella, Responsabile Faro Trasimeno

Nizzo Valentino, Direttore Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Pavan-Woolfe Luisella, Direttrice sede italiana del Consiglio d’Europa

Pica Valeria, Assessora Comune di Fontecchio 

Ranzato Teresina, Vice Sindaca Comune di Arzergrande 

Laurito Romina, Segreteria del Direttore, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia 

Tucci Sonia, Vice presidente Ass. Cult. Paleoes-EXTAD, Archeofest

Tucci Roberta, Archeofest 

Vannini Stefania, Storica dell'Arte, Galleria Borghese

Volpato Luca, Sede italiana del Consiglio d’Europa

Presenti online 

Bera Gianluigi, Coordinatore Rete Faro Astesana

Caramel Maria, Coordinatrice Faro Candiana

Carcione Massimo, Funzionario Regione Piemonte e Coordinatore Rete Memorie della Guerra

della Corte Antonio, La Paranza, Catacombe di Napoli 

Faro Convention Citizen of Europe 

Guadagnino Ofelia, Consigliera Nazionale della Federazione Italiana dei Club per l’UNESCO (FICLU) e Coordinatrice del Progetto FICLU “ La Via della Seta in Italia e nel mondo: Storia –Attualità”FICLU 

Illiano Salavatore, esperto di sviluppo locale Coop La Paranza, Catacombe di Napoli 

Lazzari Maurizio, Geomorphologist, Researcher CNR-ISPC

Pla Francesc, Consiglio d’Europa, DGII – cultura e patrimonio culturale