Indietro Libertà di pensiero (lontano dalle carestie!): l'equilibrio tra informazione e diffamazione

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Il premio Nobel per l’economia Amartya Sen una volta disse che i paesi che hanno media liberi non soffrono la fame. Hanno spunti per nutrire il proprio pensiero (libero).

Eppure la libertà d’espressione non è affatto un’idea moderna. I pensatori del XVII secolo come John Locke e John Milton sostenevano la loro opposizione alla censura come parte essenziale dello sviluppo di un governo democratico. L’esempio più noto è il Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che cita: “Il Congresso non promulgherà leggi […] che limitino la libertà di parola o di stampa”.

Oggi la libertà d’espressione, soprattutto nel contesto della libertà di stampa, è una delle pietre miliari della democrazia europea.

L’Articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) definisce la tutela della libertà d’espressione come segue: “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere e di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”.

Ma la libertà d’espressione non è un diritto assoluto. L’esercizio di tale libertà comporta particolari responsabilità e doveri. Lo stesso Articolo 10 della CEDU, che delinea il vasto campo d’applicazione della libertà d’espressione, evidenzia come questa possa essere soggetta ad alcune restrizioni, incluso il rispetto per i diritti e la reputazione altrui e per la protezione della sicurezza nazionale, dell’ordine pubblico, della salute e della morale. (segue...)

Consiglio d'Europa Strasburgo 3 ottobre 2016
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