Indietro Il trasferimento forzato e la “russificazione” di minori ucraini mostrano prove di genocidio, dichiara l’APCE

Il trasferimento forzato e la “russificazione” di minori ucraini mostrano prove di genocidio, dichiara l’APCE

L’Assembla parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha chiesto il rientro sicuro dei minori ucraini trasferiti forzatamente in Russia o nei territori che quest’ultima occupa temporaneamente, nonché di punire i responsabili a tutti i livelli, sottolineando che le prove documentate di questa pratica coincidono con la definizione internazionale di genocidio.

In una risoluzione basata su un rapporto di Paulo Pisco (Portogallo, SOC), l’Assemblea ha indicato la presenza di prove che i minori deportati sono stati sottoposti a un processo di “russificazione” attraverso una rieducazione alla lingua, alla cultura e alla storia russe, citando esempi di minori a cui è stato vietato di parlare ucraino, esposizione alla propaganda e visite di siti “patriottici” o addestramento militare.

Questi trasferimenti di minori ucraini “sono stati chiaramente pianificati e organizzati in modo sistematico” come politica statale, ha dichiarato l’Assemblea, e hanno avuto l’aberrante scopo di “annientare qualsiasi legame e caratteristica associata alla loro identità ucraina”.

In un collegamento video da Kiev, la first lady ucraina Olena Zelenska ha raccontato le storie personali di alcuni minori che stavano per essere sequestrati. Ai parlamentari ha detto: “La Corte dell’Aia ha citato due sospetti, ma in realtà ce ne sono migliaia, poiché questo non è un reato accidentale. È una vera e propria politica e un vero e proprio meccanismo consapevole da parte della Russia per alienare i nostri bambini, privandoli delle loro famiglie, dei loro nomi, della loro lingua e delle loro radici”.

Sebbene sia difficile raccogliere le informazioni su tale pratica, il governo ucraino ha segnalato che a metà aprile 2023 erano oltre 19.384 i minori deportati in Russia, mentre il destino di altre diverse migliaia rimane ignoto.

L’Assemblea ha accolto con favore la decisione della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto per il Presidente russo Vladimir Putin e la Commissaria per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova con accuse di crimini di guerra e ha esortato l’esecuzione di tali mandati.

Consiglio d’Europa Strasburgo 28 Aprile 2023
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