In un rapporto pubblicato oggi, l’organo del Consiglio d’Europa contro la corruzione (GRECO) ha concluso che la Romania ha compiuto progressi molto limitati nell’attuazione delle sue raccomandazioni volte a prevenire e combattere la corruzione in relazione a parlamentari, giudici e pubblici ministeri (rapporto in francese e romeno).
Il GRECO segnala che la Romania si è conformata completamente solo a due delle tredici raccomandazioni contenute in una valutazione completa pubblicata nel 2016. Sette raccomandazioni non sono state attuate e altre quattro sono state attuate solo in modo parziale.
Nel rapporto si osserva che la principale iniziativa presa dalla Romania rispetto ai parlamentari è l’adozione di un codice di condotta a ottobre 2017, con lo scopo di regolamentare doni e altri vantaggi, nonché la gestione dei conflitti di interesse. Nonostante questo sviluppo positivo, il GRECO segnala che l’ampia formulazione del codice e l’incoerenza delle regole per la sua applicazione impediscono il raggiungimento di un quadro completamente soddisfacente.
Il GRECO ritiene che la Romania non abbia ancora preso in debita considerazione il miglioramento dell’operato dell’Agenzia nazionale per l’integrità (ANI) relativo al controllo delle dichiarazioni di beni e interessi da parte dei parlamentari, sebbene i suoi metodi di lavoro e le sue capacità di elaborazione dei dati siano migliorati. Il GRECO chiede inoltre il miglioramento dell’attuazione pratica delle decisioni e delle sanzioni dell’ANI relative a incompatibilità e conflitti di interesse.