Indietro Polonia: le persone in stato di fermo corrono ancora un notevole rischio di maltrattamento, afferma il Comitato anti-tortura

Polonia: le persone in stato di fermo corrono ancora un notevole rischio di maltrattamento, afferma il Comitato anti-tortura

Da un rapporto pubblicato oggi dal Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) emerge che molte delle persone detenute, anche recentemente, dalle forze di polizia hanno ricevuto un trattamento corretto.

Tuttavia, sebbene il testo includa elogi, la delegazione che si è recata in visita in Polonia nel 2017 ha raccolto sufficienti accuse di maltrattamenti fisici – inclusi calci e pugni – per concludere che le persone in stato di fermo continuano a correre un notevole rischio di essere maltrattate.

Il CPT esorta le autorità polacche a proseguire rigorosamente i propri sforzi per combattere i maltrattamenti da parte delle forze dell’ordine. Nel rapporto, il CPT consiglia che i funzionari di polizia di tutto il paese ricevano un messaggio chiaro che qualunque forma di maltrattamento nei confronti di persone private della propria libertà è illegittima e sarà punita di conseguenza.

Nella sua risposta, il Governo polacco non concorda con le conclusioni, spiegando che alcune accuse di maltrattamento sollevate nel rapporto non sono state sufficientemente corroborate. (Consultare la risposta in polacco)

Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) Strasburgo 25 luglio 2018
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