Tra tutti i problemi e le gravi preoccupazioni affrontate dall'Europa e dal mondo, nella Giornata dei diritti umani è importante ricordarci che il futuro è nostro e che il momento di agire è adesso.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a sforzi concertati per minare le norme in materia di diritti umani che hanno portato tanta sicurezza, protezione e dignità a molte persone nel nostro continente.
Intimidire i media, fare pressione sulla società civile e reprimere le proteste legali e legittime sono scelte sbagliate da un punto di vista morale e giuridico. I governi dovrebbero invece difendere la libertà di espressione, di riunione e di associazione, nonché tutti i nostri diritti umani. Ciò è nell'interesse di ogni singolo individuo e della civiltà moderna che abbiamo costruito.
Quando questo viene meno, si scatena la violenza. La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina ne è un esempio estremo. Sono stato in Ucraina pochi giorni fa e ho visitato Yahidne e i luoghi in cui sono stati compiuti altri crimini russi che hanno causato sofferenza e hanno portato alla perdita di vite umane. Questa sofferenza deve finire.
Rispettare i diritti fondamentali è un mezzo per realizzare una società pacifica e in armonia con sé stessa.
Ecco perché, in occasione di questa Giornata dei diritti umani, in un momento in cui il mondo celebra l'anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, invito i 46 governi dei nostri Stati membri a reagire al declino della tutela di questi diritti. Dovrebbero raddoppiare gli sforzi a partire dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e attuando le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo.
I governi non devono concentrarsi solo sull'attuazione dei diritti umani a livello nazionale, ma anche collaborare in armonia per sostenersi a vicenda per raggiungere degli standard più elevati in tutto il continente. Ciò è possibile ratificando e attuando convenzioni specifiche progettate per affrontare le questioni a lungo termine e le sfide in continua evoluzione in materia di diritti umani che nessun governo può affrontare da solo.
Tra questi, la lotta alla tratta di esseri umani, la protezione dell'ambiente e la garanzia che l'ascesa dell'intelligenza artificiale sostenga i nostri diritti umani e non li metta a repentaglio, come stabilito anche dalla nostra Convenzione quadro sull'intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, aperta alla firma solo pochi mesi fa.
È vero che il nostro continente sta affrontando gravi sfide e che alcuni paesi europei e limitrofi potrebbero essere sull'orlo del baratro. Ma non dobbiamo cadere vittime del fatalismo. I singoli individui devono far sentire la propria voce, la società civile deve continuare ad impegnarsi e i governi devono rispettare il diritto internazionale”.
Alain Berset, Segretario generale del Consiglio d'Europa
Alain Berset è il 15° Segretario generale del Consiglio d'Europa, eletto nel giugno 2024: Biografia