Indietro La condanna penale nei confronti del giornalista freelance Vladislav Yesipenko mina ulteriormente la libertà dei media in Crimea

Dichiarazione di Dunja Mijatović, Commissaria per i diritti umani
RFE/RL

RFE/RL

“La sentenza di condanna pronunciata nei confronti del giornalista freelance di Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL) Vladislav Yesipenko in Crimea ha dell’incredibile e desta serie preoccupazioni sul fatto che sia legata al legittimo svolgimento della sua attività giornalistica. Il Sig. Yesipenko è stato dichiarato colpevole di possesso di esplosivi e condannato a sei anni di reclusione in una colonia penale e a una multa, dopo essere stato arrestato nel marzo del 2021, detenuto in isolamento e  presumibilmente sottoposto a torture per estorcergli una confessione. I suoi avvocati hanno inoltre segnalato numerose irregolarità che hanno sostanzialmente compromesso le garanzie del Sig. Yesipenko a un equo processo, mentre sono state ignorate le accuse relative alle sue torture.

Il processo del Sig. Yesipenko fa seguito ad altre condanne inique di giornalisti, quali  Mykola Semena, obbligato ad abbandonare la Crimea dopo essere stato arrestato e incarcerato nel 2017, oppure Taras Ibragimov, a cui nel 2020 è stato vietato l’ingresso in Crimea per 30 anni. Più in generale, queste condanne evidenziano drammaticamente la terribile situazione dei media e dei singoli giornalisti in Crimea, e mostrano come il giornalismo indipendente venga represso mediante arresti, procedimenti penali, divieti di ingresso, sorveglianza, perquisizioni, confisca di materiali, censura, vessazioni e intimidazioni.

Invece di perseguire penalmente dei giornalisti indipendenti che svolgono il loro lavoro in Crimea, i responsabili della tutela dell’ordine e della sicurezza dovrebbero garantire la libertà e il pluralismo dei media nella penisola. Il Sig. Yesipenko dovrebbe essere rilasciato e dovrebbero essere tutelati i suoi diritti, in particolare avviando un’indagine efficace sulle denunce di torture perpetrate nei suoi confronti, che dovrebbe assicurare i colpevoli alla giustizia”.

Commissaria per i diritti umani Strasburgo 17 febbraio 2022
  • Diminuer la taille du texte
  • Augmenter la taille du texte
  • Imprimer la page