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Dichiarazione pubblica del Comitato anti-tortura sul Belgio

Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) ha rilasciato oggi una dichiarazione pubblica sul Belgio. La dichiarazione, elaborata ai sensi dell’Articolo 10 (2) della CEPT,* riguarda la persistente incapacità delle autorità belghe di istituire un livello minimo di servizio per garantire il rispetto dei diritti dei detenuti durante le agitazioni sindacali del personale penitenziario.

Nella sua dichiarazione, il Comitato indica chiaramente che tale mancanza può condurre a trattamenti inumani o degradanti nei confronti di numerosi detenuti o al degrado delle loro condizioni di detenzione, già considerate inaccettabili, e mettere in pericolo la vita o la salute di queste persone, nonché la sicurezza degli istituti coinvolti. Il fatto che, per molti anni, non sono stati riscontrati progressi concreti per stabilire un sistema fattibile atto ad assicurare il rispetto di tali diritti in qualsiasi circostanza, in particolare nel contesto delle agitazioni sindacali, costituisce per il Comitato “una grave mancanza di cooperazione”.

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* L'Articolo 10, paragrafo 2 della CEPT stabilisce che il Comitato può, di propria iniziativa, fare una dichiarazione pubblica nell'eventualità in cui una delle Parti alla Convenzione "non cooperi o rifiuti di migliorare la situazione alla luce delle raccomandazioni del Comitato”.

Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) Strasburgo 13 luglio 2017
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