Indietro Lotta anticorruzione: la Francia può fare di più

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In un rapporto pubblicato oggi sulla prevenzione della corruzione di parlamentari, giudici e pubblici ministeri, il GRECO, l'organo anticorruzione del Consiglio d'Europa, conclude che la Francia ha attuato solo quattro delle undici raccomandazioni formulate dal 2013.

Malgrado l’adozione di un certo numero di misure positive (riguardanti, ad esempio, gli assistenti parlamentari, il loro status giuridico e i loro specifici obblighi deontologici, l’istituzione di un registro pubblico dei conflitti di interessi e dell’obbligo di astensione dei parlamentari, l’abolizione di sovvenzioni parlamentari e dell’indennità per l’esercizio del loro mandato), il GRECO ritiene che l’attuale rispetto delle sue raccomandazioni sia “globalmente insoddisfacente”.

Invita le autorità francesi a compiere ulteriori progressi per quanto concerne:

  • le norme relative ai conflitti d'interesse e alle donazioni e l'accesso del pubblico alle dichiarazioni patrimoniali dei parlamentari e dei senatori;
  • i criteri per l'attribuzione di decorazioni e distinzioni onorifiche e le modalità di deferimento al Consiglio superiore della Magistratura a fini disciplinari di giudici, nonché i poteri investigativi di tale organo;

La Francia è pertanto invitata a presentare quanto prima e al più tardi entro il 30 giugno 2019 una relazione sui progressi compiuti nell'attuazione delle raccomandazioni ancora in sospeso.

 

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Gruppo di Stati contro la corruzione Strasburgo 18 settembre 2018
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