Indietro Il Comitato anti-tortura esorta il Portogallo a lottare contro i maltrattamenti e l'impunità della polizia

Il Comitato anti-tortura esorta il Portogallo a lottare contro i maltrattamenti e l'impunità della polizia

In un nuovo rapporto sul Portogallo, il Comitato anti-tortura (CPT) del Consiglio d'Europa invita ancora una volta le autorità portoghesi ad adottare misure concrete per prevenire i maltrattamenti da parte della polizia e per garantire che i casi di presunti maltrattamenti siano oggetto di indagini efficaci. Propone inoltre una serie di misure per migliorare il trattamento dei detenuti, in particolare di quelli  vulnerabili. (si veda la sintesi del rapporto in inglese e portoghese). Il rapporto contiene i risultati della visita ad hoc del CPT in Portogallo dal 3 al 12 dicembre 2019, insieme alla risposta delle autorità portoghesi.

Nel corso della visita, la delegazione del CPT ha ricevuto numerose accuse attendibili di maltrattamenti da parte di agenti di polizia. Gli asseriti casi di maltrattamento consistevano principalmente in schiaffi, pugni, calci e colpi di manganello inferti su corpo e testa delle persone al momento dell'arresto e durante il tempo trascorso alla stazione di polizia. Il CPT conclude che l'inflizione di maltrattamenti da parte di poliziotti senza scrupoli non è un fenomeno raro. Le persone di origine africana, sche si tratti di cittadini portoghesi o stranieri, sembrano essere maggiormente a rischio di subire maltrattamenti.

Il rapporto chiede l'adozione di misure rigorose per promuovere una cultura di polizia in cui il ricorso ai maltrattamenti sia considerato non professionale. Il CPT è anche molto critico nei confronti del sistema di investigazione dei casi di maltrattamento, secondo cui gli agenti di polizia che infliggono maltrattamenti non sarebbero ritenuti responsabili delle loro azioni. Il CPT raccomanda di assegnare risorse aggiuntive all'Ufficio del Procuratore  Generale affinché le indagini su presunti casi di maltrattamento possano essere condotte in modo tempestivo e approfondito. Per quanto riguarda le carceri, il fatto che la popolazione carceraria sia diminuita è uno sviluppo positivo. Tuttavia, il sovraffollamento localizzato in istituti penitenziari come le prigioni di Caxias, Porto e Setúbal rimane un problema importante che incide gravemente sulle condizioni detentive, sul regime, sui rapporti tra il personale e i detenuti e sul rispetto dell'ordine. Le persone vulnerabili detenute in queste tre prigioni versavano in condizioni deplorevoli, con meno di 3m² di spazio vitale ciascuna e rinchiuse nelle loro celle fino a 23 ore al giorno.

Nella loro replica, le autorità portoghesi forniscono informazioni sulle misure adottate per rispondere alle raccomandazioni del CPT in materia di maltrattamenti da parte della polizia e su quelle volte a migliorare il trattamento delle persone detenute nelle carceri. Si fa inoltre riferimento ad un gruppo di lavoro istituito congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Ministro della Giustizia per rivedere la legislazione vigente in materia di salute mentale. Il rapporto e la risposta sono rese pubbliche su richiesta delle autorità portoghesi.


 Comunicato stampa 
Il Comitato anti-tortura del Consiglio d'Europa esorta il Portogallo a combattere i maltrattamenti da parte delle forze dell'ordine e l'impunità della polizia

 Il CPT e il Portogallo

Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) Strasburgo 13 novembre 2020
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