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I diritti umani sono più importanti che mai in tempi di crisi

In prima linea contro le violazioni dei diritti umani

Il virus sta distruggendo molte vite e tanto altro di ciò che ci è più caro. Non dobbiamo permettere che annienti anche i nostri valori fondamentali e le nostre società libere”.

 Marija Pejčinović Burić, Segretaria generale del Consiglio d'Europa
 

A fine marzo la Segretaria generale, Marija Pejčinović Burić, ha evidenziato la necessità di contemperare restrizioni dovute al Covid-19 e diritti umani. Abbiamo messo insieme una serie di strumenti contro il coronavirus per assistere i governi mentre prendono decisioni difficili. Abbiamo condiviso gratuitamente il nostro programma di formazione sui diritti umani attraverso il lancio di un corso di formazione on-line di cinque ore.

Mentre i governi cercano di proteggere i loro popoli, molti dei diritti che diamo per scontati ci vengono tolti. In molti paesi non è ancora permesso riunirsi (nemmeno per visitare i familiari), i nostri figli non possono andare a scuola e i nostri dati personali sono gestiti dalle autorità che cercano di controllare il virus. Eppure, in tutta Europa, le comunità che restano unite sono più forti.

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News sul Covid-19

Indietro In che modo i giudici dovrebbero rispondere alle sfide poste dal Covid-19 e quali insegnamenti dovrebbero trarre?

In che modo i giudici dovrebbero rispondere alle sfide poste dal Covid-19 e quali insegnamenti dovrebbero trarre?

Secondo il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE), la sfida principale posta dalla pandemia è stata quella di assicurare che l’emergenza nella sanità pubblica non venisse utilizzata come pretesto per la violazione dei diritti umani e che venissero applicate nuove misure giuridiche nel rigoroso rispetto degli obblighi in materia di diritti umani. In una dichiarazione speciale, la Presidente del CCJE Nina Betetto ha sottolineato che occorre trovare un equilibrio tra sicurezza pubblica da un lato e ambiente e godimento dei diritti e delle libertà fondamentali dall’altro. Un altro principio chiave è mantenere l’indipendenza della magistratura: all’indomani dell’emergenza, non dovrebbero essere istituiti giudici “ad interim” o “tribunali speciali”, poiché questo comprometterebbe l’indipendenza della magistratura e creerebbe un rischio di politicizzazione.

La dichiarazione del CCJE esorta inoltre i sistemi giudiziari ad adattarsi alla mutevole situazione, utilizzando le tecnologie moderne per promuovere il telelavoro e le teleconferenze nell’ambito dei processi giudiziari per l’audizione remota di testimoni, esperti e imputati. Questo approccio è di grande interesse nel caso di una pandemia in quanto consente di evitare limitazioni al funzionamento dei tribunali. Occorre mettere a disposizione risorse adeguate che consentano di farlo.

I tribunali dovrebbero inoltre considerare di applicare, laddove possibile, misure non privative della libertà e di ridurre le sentenze di detenzione al fine di evitare il sovraffollamento e prevenire la diffusione della malattia. Inoltre, nonostante l’emergenza, le iniziative di formazione non dovrebbero essere sospese e corsi di formazione online dovrebbero essere presi in considerazione a livello nazionale ed europeo non appena possibile.

 


 Statement by Judge Nina Betetto, Consultative Council of European judges President

Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) Strasburgo 30 giugno 2020
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