Il Consiglio d'Europa e l'Unione europea: ruoli diversi, valori comuni

 


Il Consiglio d'Europa e l'Unione europea condividono gli stessi valori fondamentali - diritti umani, democrazia e stato di diritto - ma sono entità distinte che svolgono ruoli diversi, seppur complementari.

Tali valori fondamentali sono al centro dell'azione del Consiglio d'Europa. Quest'ultimo riunisce governi di tutto il continente europeo, e non solo, al fine di convenire su norme giuridiche minime in molteplici settori. Verifica in seguito in che modo i paesi applicano le norme cui hanno deciso di aderire. Fornisce loro assistenza tecnica, spesso in collaborazione con l'Unione europea, per aiutarli in tal senso.

L'Ue si riferisce a questi stessi valori europei, considerati elementi essenziali del suo processo di integrazione politica ed economica. Si basa spesso sulle norme del Consiglio d'Europa al momento dell'elaborazione di strumenti giuridici e di accordi applicabili ai suoi 27 Stati membri. Inoltre, l'Unione europea si serve regolarmente delle norme e delle attività di monitoraggio del Consiglio d'Europa nelle relazioni con i paesi vicini, molti dei quali sono membri del Consiglio d'Europa.

Il Trattato di Lisbona ha ampliato il campo d'azione dell'Unione europea in molti settori in cui il Consiglio d'Europa ha già maturato un'esperienza e una competenza significative. Questa nuova situazione ha portato ad una maggiore cooperazione su questioni quali la lotta contro la tratta degli esseri umani, lo sfruttamento sessuale dei bambini e la violenza nei confronti delle donne. Ha inoltre aperto la strada all'adesione dell'Ue alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, e ad altri accordi del Consiglio d'Europa.

Le relazioni tra il Consiglio d'Europa e l'Unione Europea sono delineate all'interno dei seguenti documenti:

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Partenariato orientale: il Consiglio d’Europa e l’Ue presentano i risultati dei loro progetti congiunti

Il Consiglio d’Europa e l’Unione europea hanno presentato i risultati dei loro progetti congiunti condotti nei sei paesi del Partenariato orientale: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova, Ucraina. Tali progetti, realizzati nell’ambito dell’iniziativa per il Partenariato per la buona governance, miravano a tutelare i diritti umani e a promuovere un governo democratico e lo stato di diritto.

Il bilancio totale del programma del Partenariato per la buona governance era di 33,8 milioni di euro. I progetti sono stati essenzialmente finanziati dall’Unione europea e cofinanziati e attuati nel periodo 2015-2017 dal Consiglio d’Europa. 

I quattro progetti condotti in Armenia, per un importo di 2,4 milioni d euro, riguardavano il miglioramento del processo elettorale, la lotta contro i maltrattamenti e l’impunità, il rafforzamento dell’assistenza sanitaria e della protezione dei diritti umani in carcere, il sostegno alla riforma giudiziaria e la lotta contro la corruzione nell’insegnamento superiore.

In Azerbaigian, i principali obiettivi dei quattro progetti, realizzati con uno stanziamento totale di 4,9 milioni di euro, erano il miglioramento della libertà dei media e della libertà di espressione, il rafforzamento delle capacità di repressione e di prevenzione della corruzione nell’amministrazione, il potenziamento del ruolo e della capacità dell’Accademia della Giustizia, la formazione dei giudici e il miglioramento dell’efficacia e della qualità dei servizi giudiziari.

I cinque progetti condotti in Georgia, con un bilancio totale di 3,7 milioni di euro, hanno contribuito a sostenere l’applicazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, a favorire l’integrazione civica delle minoranze nazionali, il rafforzamento dell’Ordine degli avvocati della Georgia, il miglioramento delle cure sanitarie in carcere, il contrasto al riciclaggio di denaro, la promozione della libertà, della professionalità e del pluralismo dei media, la protezione della libertà di internet, nonché a garantire elezioni libere ed eque.

La Repubblica di Moldova ha potuto usufruire di quattro progetti, il cui bilancio totale ammontava a 2,4 milioni di euro, che miravano a migliorare il processo elettorale, a contrastare e prevenire la discriminazione, a rafforzare il rispetto dei diritti umani nell’agenda digitale nazionale, a potenziare il ruolo della magistratura e a sostenere l’Ordine moldavo degli avvocati.

I cinque progetti realizzati in Ucraina, con uno stanziamento totale di 3, 2 milioni di euro, miravano a rafforzare le norme in materia di diritti umani, la riforma penitenziaria, la libertà dei media, nonché a lottare contro la corruzione e a sostenere lo svolgimento di elezioni libere ed eque.

I tre progetti condotti in Bielorussia, con un bilancio totale di 700.000 euro, avevano lo scopo di promuovere nel paese le norme della Carta europea per le lingue regionali o minoritarie, oltre che di sostenere i diritti umani, la buona governance e la lotta contro la corruzione.

Oltre ai progetti specifici condotti a livello nazionale, i sei paesi del Partenariato dell’Europa orientale hanno partecipato a 14 iniziative regionali.

Consiglio d'Europa Strasburgo 14 novembre 2017
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Contributo al bilancio

L'importo annuale dei contributi dell'Ue a titolo dei Programmi congiunti tra il Consiglio d'Europa e l'Unione Europea registrato nel 2019 ammonta a 206,1 milioni di euro. Co-finanziato dall'Unione europea al 85% e dal Consiglio d'Europa al 15%.

29 nuovi programmi congiunti negoziati nel 2019 per un totale di 111,7 milioni di euro.

Multimedia

Global Action on Cybercrime (GLACY), reportage sul progetto comune tra il Consiglio d'Europa e l'Unione Europea