Indietro Rafforzamento della cooperazione e della divulgazione delle prove elettroniche: 22 paesi aprono la strada firmando un nuovo Protocollo alla Convenzione sulla criminalità informatica

Rafforzamento della cooperazione e della divulgazione delle prove elettroniche: 22 paesi aprono la strada firmando un nuovo Protocollo alla Convenzione sulla criminalità informatica

Il Secondo protocollo addizionale alla Convenzione sulla criminalità informatica (Convenzione di Budapest), volto a rafforzare la cooperazione e la divulgazione delle prove elettroniche, è stato aperto alla firma oggi in occasione di una conferenza internazionale organizzata sotto la Presidenza Italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.

Il Protocollo è stato firmato in presenza di diversi ministri provenienti da Stati membri del Consiglio d’Europa, quali Austria, Belgio, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Islanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Montenegro, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna e Svezia, e da Stati non membri, quali Chile, Colombia, Giappone, Marocco e Stati Uniti.

“La criminalità informatica continua ad aumentare e mutare a una velocità sempre più elevata. Perturba qualsiasi ambito, dalle aziende agli ospedali, fino alle infrastrutture critiche da cui dipendiamo tutti. Oggi, apportiamo un importante contributo agli sforzi mondiali di lotta contro la criminalità online. Il Secondo protocollo addizionale aggiorna la Convenzione di Budapest a fronte delle attuali sfide tecnologiche, affinché resti negli anni a venire il quadro internazionale più pertinente e più efficace per la lotta contro la criminalità informatica. È la strada verso un futuro più sicuro”, ha dichiarato la Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić.

“L’utilizzo delle ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) da parte della criminalità organizzata in tutti i “settori” (sfruttamento sessuale, traffico di sostanze stupefacenti, contrabbando, terrorismo) rappresenta un’ulteriore sfida per le nostre autorità giudiziarie e istituzioni. I nostri governi devono rispondere in modo adeguato ed efficace a tutti questi reati, in linea con l’evoluzione tecnologica. Il Secondo protocollo addizionale, pertanto, risponde alla necessità di una cooperazione maggiore e più efficace tra gli Stati e tra gli Stati e il settore privato, chiarendo i casi in cui i “fornitori di servizi” potranno fornire i dati in loro possesso direttamente alle autorità competenti di altri paesi. La pertinenza di questo Protocollo è una speranza per le vittime della criminalità informatica”, ha affermato la Ministra della Giustizia italiana, Marta Cartabia.

Il Protocollo fornisce strumenti per rafforzare la cooperazione e la divulgazione delle prove elettroniche – ad esempio, cooperazione diretta con fornitori di servizi e archivi, mezzi efficaci per ottenere informazioni sugli abbonati e dati relativi al traffico, cooperazione immediata in caso di emergenza o indagini congiunte – che sono soggetti a un sistema di diritti umani e Stato di diritto, tra cui garanzie in materia di protezione dei dati.

Il Protocollo è aperto alla firma degli Stati contraenti della Convenzione ed entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di cinque Stati.


 Link al discorso della Segretaria generale

Presidenza del Comitato dei Ministri Strasburgo 12 maggio 2022
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