Il Consiglio d'Europa lavora con i suoi 46 Stati membri, il settore privato, la società civile e altri attori per far sì che Internet sia basata sui diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto. Il suo scopo è quello di garantire che Internet fornisca un ambiente sicuro e aperto, favorevole alla libertà di espressione e di riunione, al rispetto della vita privata, alla diversità, alla cultura, all’istruzione e alla conoscenza.

Per raggiungere tale obiettivo, l'Organizzazione ha elaborato convenzioni  internazionali in settori quali la criminalità informatica, la tutela dei dati e la protezione dei minori. Produce anche modelli di atti legislativi, sotto forma di raccomandazioni ai suoi Stati membri, nonché linee guida per gli attori di Internet del settore privato.

Il pilastro principale su cui si basa la tutela dei diritti fondamentali è la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. La Corte europea dei diritti dell'uomo, che si pronuncia su ricorsi che riguardano presunte violazioni della Convenzione, ha già reso delle sentenze di principio riguardanti l’ambiente online, in particolare sul diritto alla libertà di espressione e all'accesso alle informazioni e il diritto al rispetto della vita privata.

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Il Consiglio d’Europa al Forum sulla governance di Internet 2016

La protezione della privacy e dei dati personali continua a essere sottoposta a minacce senza precedenti, legate in particolar modo alla sorveglianza di massa e ad altri rischi. In un contesto in cui Internet e le tecnologie di comunicazione si sviluppano oltrepassando le frontiere, si assiste a un aumento della criminalità informatica.

La cooperazione internazionale e l’efficiente attuazione di norme giuridicamente vincolanti - come le convenzioni del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica e sulla protezione dei dati - sono più necessarie che mai. I governi e le altre parti interessate devono garantire che le norme in vigore siano applicate e che si trovino soluzioni alle lacune esistenti.

Il Consiglio d’Europa esporrà tali preoccupazioni e condividerà l’esperienza dell’Organizzazione nella lotta contro la criminalità informatica e nella tutela della privacy con governi, aziende private, società civile e mondo accademico, in occasione della 11esima edizione del Forum sulla governance di Internet (FGI), che si terrà a Zapopan (Jalisco, Messico) dal 6 al 9 dicembre.

In un workshop organizzato con la Computer & Communications Industry Association (CCIA), il Consiglio d’Europa affronterà le difficoltà delle agenzie preposte all’applicazione della legge ad accedere alle prove penali archiviate online, spesso su server di aziende private e all’estero nella giurisdizione di altri Stati, ed esaminerà eventuali soluzioni (Workshop on Law Enforcement, Cyberspace & Jurisdiction, 7 dicembre, 12:00 - 13:30).

I partecipanti rifletteranno sugli approcci possibili per consentire ai governi di adempiere il loro obbligo di proteggere le società e le persone contro la criminalità informatica, nel rispetto dello Stato di diritto e dei requisiti di protezione dei dati, includendo la cooperazione con il settore privato. I governi, le istituzioni internazionali, il settore privato e altre parti interessate stanno valutando nuovi quadri per la cooperazione e per la determinazione della giurisdizione competente nel cyberspazio.

I membri della delegazione del Consiglio d’Europa interverranno inoltre in una serie di sessioni e workshop del Forum sui temi seguenti: social media e radicalizzazione dei giovani; diritti economici, sociali e culturali; sorveglianza e diritto internazionale in materia di diritti umani; e potenziamento delle capacità multiculturali e multilaterali. Parteciperanno inoltre a un forum sulla governance di Internet dedicato ai giovani.

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Quindici anni dopo la sua adozione, la Convenzione di Budapest rimane il trattato internazionale più efficace per combattere la criminalità informatica e far rispettare lo Stato di diritto nel cyberspazio. Sessantotto paesi hanno firmato o ratificato la Convenzione o sono stati invitati ad aderirvi. Più di 120 paesi cooperano con il Consiglio d’Europa per rafforzare la legislazione e le capacità dei loro sistemi di giustizia penale per affrontare la lotta contro la criminalità informatica.

La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei dati, conosciuta come Convenzione 108, è divenuta un pilastro in materia di legislazione per la protezione dei dati a carattere personale, sia in Europa che in molti altri paesi. Questo trattato è aperto a qualsiasi Stato non membro che voglia aderirvi. Ad oggi, 53 paesi l’hanno ratificata, firmata o sono stati invitati a farlo. Un protocollo addizionale prevede la creazione di un’autorità indipendente incaricata di assicurare il rispetto dei principi di protezione dei dati e stabilisce norme su flussi transfrontalieri dei dati.

Forum sulla governance di Internet Strasburgo 30 novembre 2016
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Focus

Diritti degli utenti di Internet
 

Il Consiglio d'Europa ha creato una guida dei diritti umani per gli utenti di internet al fine di aiutarli a conoscere e comprendere meglio i loro diritti online e i mezzi di cui dispongono per vedersi riconosciuta la violazione di tali diritti.

Questi diritti sono enunciati nei termini d'uso dei servizi proposti dalle società di Internet, termini che, nella maggior parte dei casi, si presentano sotto forma di una lunga lista di condizioni legali e contrattuali raramente lette e ancor meno comprese.

Che cos’è il diritto alla privacy e come viene tutelato dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo?
Qualche esempio su come la CEDU permette di garantire il rispetto della tua vita privata, compresa la riservatezza dei tuoi dati e delle tue informazioni.

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