Indietro Vice Segretario generale: molte persone LGBTI in Europa possono “affermare il loro orgoglio”, ma resta altro da fare

Helena Dalli, Bjorn Berge ed Élisabeth Moreno

Helena Dalli, Bjorn Berge ed Élisabeth Moreno

“Sono stati compiuti numerosi progressi in Europa e molte persone LGBTI possono camminare in molte strade in tutto il continente, affermando il loro legittimo orgoglio per chi sono, ma resta da fare molto di più”, ha dichiarato il Vice Segretario generale del Consiglio d’Europa Bjørn Berge in un discorso ai partecipanti al Forum per i diritti umani di Copenaghen, nell’ambito di Copenaghen 2021. Questo evento di alto livello include anche il World Pride ed EuroGames e molti eventi di arte e cultura.

Il Consiglio d’Europa ha partecipato attivamente all’emancipazione delle persone LGBTI, ha dichiarato Berge, stabilendo norme giuridiche comuni e garantendo l’attuazione della Convenzione europea e della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, nonché la Raccomandazione 2010 del Comitato dei Ministri sulla discriminazione basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.

“Negli anni, la nostra azione ha assicurato la depenalizzazione delle coppie dello stesso sesso e il loro riconoscimento giuridico e ha garantito che le persone transessuali che chiedono il riconoscimento giuridico non siano soggette a sterilizzazione”, ha spiegato, aggiungendo che il lavoro del Consiglio d’Europa ha contribuito anche a una maggiore libertà di assemblea e associazione e agli sforzi volti a combattere il bullismo, la violenza e i problemi di impiego.

Tuttavia, ci sono sviluppi preoccupanti che non devono essere ignorati, ha sottolineato il Vice Segretario generale. Oggi in alcune parti d’Europa, i diritti delle persone LGBTI sono visti come una minaccia per la famiglia, per i valori tradizionali e per la sovranità dello Stato. Alcune autorità operano ai limiti dei loro obblighi giuridici internazionali, come i referendum sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e restrizioni su eventi pubblici, chiudendo un occhio sui reati di odio e sulla discriminazione in ambito di servizi pubblici e interazione con le autorità statali. Il Consiglio d’Europa prenderà ulteriori misure per garantire una reale uguaglianza, ha concluso Berge, elaborando nuove norme per contrastare più efficacemente il discorso dell’odio e i reati di odio, portando avanti gli sforzi per l’uguaglianza delle persone intersessuali e assistendo gli Stati membri nel garantire che tutti i cittadini godano degli stessi diritti.

Il Vice Segretario generale ha partecipato alla sessione incentrata sull’influenza delle organizzazioni internazionali e delle istituzioni dell’UE sull’inclusione delle persone LGBTI+. Hanno partecipato anche la Commissaria dell’Unione europea per l’Uguaglianza, Helena Dalli, e la Ministra dell’Uguaglianza francese, Élisabeth Moreno. In precedenza l’evento è stato aperto da personalità di alto livello tra cui la Principessa Mary di Danimarca, Ann Linde, Ministra degli Affari esteri svedese, Abid Raja, Ministro della Cultura e dell’Uguaglianza norvegese, e Michelle Bachelet, Alta Commissaria per i diritti umani delle Nazioni Unite.


 Leggere l’articolo della Commissaria per i diritti umani in occasione del World Pride

VICE SEGRETARIO GENERALE COPENAGHEN 17 AGOSTO 2021
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