Il Comitato consultivo internazionale è stato istituito dal Segretario generale del Consiglio d’Europa per assicurare che le indagini giudiziarie riguardanti i violenti scontri tra i manifestanti e le forze di polizia avvenuti dalla fine di novembre 2013 rispettino gli standard della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.


Da sinistra a destra: Oleg Anpilogov, Nicolas Bratza, Volodymyr Butkevych, Thorbjørn Jagland

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Indietro Proteste 2013 in Ucraina

Primo anniversario degli eventi di Maidan

I tragici eventi di piazza Maidan verificatisi a Kiev tra il 30 novembre 2013 e il 22 febbraio 2014 hanno causato la morte di oltre 100 civili e di circa 13 membri delle forze di polizia, nonché il grave ferimento di moltissime altre persone.

 “È di fondamentale importanza condurre un’indagine esaustiva sugli assassinii illegittimi e sui gravi maltrattamenti avvenuti durante le manifestazioni, soprattutto quando questi episodi di violenza costituiscono un punto di svolta nella storia di uno Stato, proprio come lo sono state le proteste di Maidan. In questi casi, le indagini e i procedimenti giudiziari, che permettono come dovrebbero di stabilire la verità e determinare le  responsabilità, costituiscono un importante strumento per voltare definitivamente la pagina e passare ad un capitolo più positivo. Si tratta senza dubbio di una forma di giustizia di transizione”, ha affermato il Comitato consultivo internazionale del Consiglio d’Europa in una dichiarazione rilasciata il 27 novembre, in cui il Comitato fa il punto sui lavori passati e futuri.

Il Comitato consultivo internazionale è stato istituito dal Segretario generale del Consiglio d’Europa nell’aprile 2014. Il suo obiettivo è quello di stabilire che le indagini sui tragici eventi di Maidan soddisfino tutti i requisiti definiti nell’ambito della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, che siano indipendenti, condotte rapidamente e con cura, in modo adeguato ed efficace e che vi sia un esame esaustivo da parte dell’opinione pubblica e un coinvolgimento delle vittime e delle famiglie delle vittime.

Il Gruppo non conduce indagini, né esamina casi individuali, questo è il ruolo delle autorità investigative ucraine.

Il Gruppo è presieduto da Sir Nicolas Bratza, ex Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo. Gli altri due membri sono: Volodymyr Butkevych, ex giudice  della Corte europea dei diritti dell’uomo, e Oleg Anpilogov, ex procuratore dell’Ucraina.

Ad oggi le attività del Comitato hanno riguardato la raccolta di informazioni presso diverse autorità e ONG e la tenuta di importanti incontri con quest’ultime. Il Comitato intende concludere le proprie indagini, ottenere le osservazioni finali e ricevere informazioni dettagliate sullo stato di avanzamento delle indagini fino al 30 novembre 2014, e finalizzare ed adottare il suo rapporto ad inizio 2015.

Una volta raggiunta la fase avanzata di completamento dei lavori sugli episodi di violenza di Maidan, il Comitato inizierà l’esame delle indagini giudiziarie sugli eventi di Odessa del 2 maggio 2014.

“Il  Comitato è consapevole che le aspettative del popolo ucraino e di al di là delle sue frontiere sono alte”, ha affermato il Comitato nella sua dichiarazione,  augurandosi di “di poter contribuire in modo durevole a ripristinare la fiducia pubblica e a chiudere questi due tristi capitoli della storia dell’Ucraina”.

Il Presidente del Comitato consultivo internazionale si rivolge al Comitato dei Ministri

Strasburgo, 19 novembre 2014

L’anniversario del primo capitolo dei tragici eventi legati alle proteste di Maidan del 30 novembre si avvicina. Sei mesi fa il Comitato consultivo internazionale dava inizio ai suoi lavori di supervisione delle indagini penali condotte dalle autorità nazionali sui violenti scontri verificatisi a Kiev.

Il Comitato ha presentato, nel mese di ottobre, una serie di osservazioni scritte e la settimana scorsa ha tenuto riunioni dettagliate a Kiev con i rappresentanti dell’Ufficio del Procuratore generale e del Ministero dell’Interno, nonché con il Capo dei servizi di sicurezza. Ulteriori interrogazioni scritte seguiranno nei prossimi giorni, in particolare, una richiesta alle pertinenti autorità investigative per una relazione finale sullo stato di avanzamento delle indagini legate alle proteste di Maidan al 30 novembre, data limite per l’inchiesta del Comitato.

Oggi, 19 novembre 2014, il Presidente del Comitato consultivo, Sir Nicolas Bratza, ha partecipato a una riunione del Comitato dei Ministri al fine di fornire una panoramica sul lavoro del Comitato. Ha spiegato che l’obiettivo del Comitato è quello di concludere le sue indagini una volta ottenute le informazioni finali e aggiornate, e di adottare, ad inizio 2015, la relazione sulle investigazioni legate alle proteste di Maidan. Sir Nicolas ha inoltre ricordato che una volta raggiunta la fase avanzata di completamento dei lavori sugli episodi di violenza di Maidan, il Comitato inizierà l’esame delle indagini giudiziarie sugli eventi di Odessa del 2 maggio 2014.

In seguito agli interventi di numerose delegazioni, il Presidente del Comitato dei Ministri ha espresso apprezzamento per la visita di Sir Nicolas e ha ribadito il suo sostegno all’importante lavoro svolto dal Comitato consultivo.

Si consulti anche:
L’Ucraina e il Consiglio d’Europa

 

Il Comitato consultivo internazionale sulla situazione in Ucraina Strasburgo 19 novembre 2014
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  Membri del Gruppo internazionale di esperti


  • Nicolas Bratza
    Presidente del Gruppo di esperti, ex presidente della Corte dei diritti dell’uomo

  • Volodymyr Butkevych
    membro del Gruppo internazionale, ex giudice della Corte dei diritti dell’uomo

  • Oleg Anpilogov
    membro del Gruppo internazionale, membro del Consiglio regionale di Kharkiv, ex pubblico ministero


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