Indietro Il Segretario generale chiede al fondatore e amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, di sostenere il movimento contro il discorso dell’odio

Segretario generale

Nella seguente lettera, il Segretario generale Thorbjørn Jagland chiede il sostegno di Zuckerberg per combattere il discorso dell'odio contro Malala Yousafzai, la studentessa pakistana sopravvissuta a un attentato da parte dei Talebani ma ancora sotto minacce, che festeggia quest'oggi il suo 16° compleanno tenendo un discorso al Quartier Generale delle Nazioni Unite a New York come parte della sua campagna per assicurare istruzione libera e obbligatoria per tutti i bambini.


"Caro Sig. Zuckerberg,

Malala Yousafzai, la ragazza pakistana sopravvissuta a un'aggressione da parte dei Talebani, è simbolo di speranza e fonte di ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo.

Purtroppo, il desiderio di Malala di garantire il diritto all'istruzione non è condiviso da tutti. Il suo discorso di oggi alle Nazioni Unite ha provocato infatti insulti e minacce contro di lei, anche su Facebook.

Noi del Consiglio d'Europa, un'organizzazione di 47 Stati che opera per i diritti umani, consideriamo la libertà di espressione un pilastro fondamentale della democrazia.

Il Consiglio d'Europa apprezza Facebook in quanto garantisce una piattaforma di dialogo e scambio positivo attraverso il mondo. Sulla propria pagina di Facebook, Malala afferma coraggiosamente: "Non mi fermeranno. Riceverò un'istruzione che sia a casa, a scuola, o in altri luoghi".

Tuttavia noi ci preoccupiamo dell'incitazione all'odio e alla violenza su Internet. Per questo, abbiamo lanciato il movimento contro il discorso dell'odio.

Non possiamo tollerare incitazioni all'odio e alla violenza contro Malala.

In veste di Segretario generale del Consiglio d'Europa, la invito a dire NO a tale odio.

Celebriamo la giornata di Malala quest'oggi con orgoglio per il suo coraggio e la sua forza, sostenendo la sua causa e il suo impegno condiviso per combattere intolleranza e odio on-line".

Strasburgo 12/07/2013
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