In un rapporto pubblicato oggi, il Gruppo anti-corruzione del Consiglio d'Europa (GRECO) accoglie con favore la graduale introduzione di regole di condotta sull'integrità di parlamentari e magistrati. Tuttavia si sottolinea che c'è ancora molto da fare per assicurare la coerenza e l'efficacia delle misure sulla prevenzione della corruzione.
Il GRECO sostiene il progetto che mira a dotare i parlamentari di un codice etico che disciplini in modo più efficace regali e altri vantaggi consentiti agli eletti, così come conflitti di interesse e dichiarazioni dei redditi e dei patrimoni. L'attuale dispositivo di dichiarazione, basato su una disposizione del regolamento di procedura della Camera, manca di efficacia e non viene preso sul serio dai parlamentari. Nel futuro dispositivo di dichiarazione, occorrerebbe prevedere la pubblicazione di dati più precisi sui diversi aspetti della situazione finanziaria dei parlamentari, nonché sanzioni efficaci in caso di inadempienze.
Lo scorso maggio, sono state introdotte regole etiche per i magistrati. Queste ultime hanno colmato un vuoto giuridico specialmente su questioni che riguardano la probità. Il GRECO invita tuttavia a un potenziamento della coerenza delle regole statutarie sull'integrità di giudici e pubblici ministeri perché, allo stato attuale, queste riguardano solo parzialmente magistrati non professionisti, cambiano in base alle giurisdizioni e sono di difficile lettura per il pubblico, ma anche per i professionisti del settore.
Il GRECO sostiene anche la creazione di un consiglio della magistratura e il progetto di rendere la procura più indipendente. Una vera e propria gestione dei tribunali con un dispositivo di valutazione periodico del lavoro dei giudici e dei pubblici ministeri da parte dei superiori contribuirebbe a limitare alcuni rischi per l'integrità nella giustizia.
L'attuazione delle 14 raccomandazioni indirizzate al Lussemburgo sarà esaminata dal GRECO durante il primo semestre del 2015.
