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(Fa fede il discorso pronunciato)

Discorso di Giovanni Di Stasi, presidente del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa

15 maggio 2005

Signor Presidente di seduta,
Signor Presidente,
Eccellenze,
Signore e Signori,

È per me un grande onore prendere la parola dinanzi a voi oggi, a nome del Congresso, che rappresenta i poteri locali e regionali nei paesi membri del Consiglio d’Europa, ossia in 46 paesi sui 47 che costituiscono il continente europeo, ad eccezione della Bielorussia. Va detto che la Bielorussia, come ben sappiamo, è lungi dall’essere pronta a condividere i nostri valori e i nostri impegni nel campo del rispetto dello stato di diritto, della democrazia pluralista e dei diritti dell’uomo.

Il processo di revisione della Carta europea del 1992, relativa alla partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale, è frutto della richiesta formulata dalla Conferenza di Cracovia del marzo 2002. Tale conferenza era stata organizzata in occasione del 10° anniversario della prima versione della Carta europea, adottata dal Congresso dei poteri locali e regionali nel 1992.

Abbiamo voluto adattare ed emendare la Carta europea della partecipazione dei giovani del 1992, per trovare risposte più appropriate alle sfide del XXI secolo. Teniamo a vostra disposizione questo nuovo strumento, la Carta riveduta, adottata dal Congresso nel maggio 2003.

La Carta riveduta ha una struttura più logica, e a tal fine è stata articolata in tre parti.
La prima contiene dei principi guida destinati ai poteri locali e regionali per l’attuazione di varie politiche settoriali riguardanti la gioventù. La seconda parte illustra una serie di modalità per migliorare la partecipazione dei giovani, mentre la terza parte fornisce consigli su come attuare il quadro istituzionale atto a favorire la partecipazione dei giovani.

La Carta riveduta propone nuovi capitoli riguardanti settori di intervento diventati di grande attualità, o altri, che hanno ancora accresciuto la loro importanza, al fine di incoraggiare la partecipazione dei giovani alla vita pubblica a livello locale e regionale. Basti citare, per illustrare il primo caso, l’influenza ora esercitata dalla società dell’informazione e dall’utilizzo di Internet, che è diventato un mezzo estremamente efficace per sviluppare la partecipazione dei giovani. La Carta riveduta riconosce l’immenso potenziale fornito da queste nuove tecnologie sotto il profilo della promozione della partecipazione dei giovani, ma ne avverte anche il rischio, rappresentato dall’esclusione di coloro che non vi hanno accesso.

Abbiamo assistito nell’ultimo decennio a un preoccupante aggravarsi dell’insicurezza e della violenza nelle città. Il Congresso intende soprattutto rilevare la necessità di trovare nuove vie per affrontare tali questioni, che non si limitino a favorire una maggiore presa di coscienza dei giovani, ma mirino piuttosto a incoraggiare un loro diretto coinvolgimento nel processo decisionale politico all’interno dei loro quartieri e delle loro città. I giovani impegnati nella politica locale hanno una diversa e più acuta comprensione del contesto in cui vengono commessi atti di violenza da parte di piccole bande contro una maggioranza di persone che vivono in zone svantaggiate e nelle aree urbane.

La partecipazione attiva dei giovani alle decisioni e alle iniziative intraprese a livello locale e regionale è essenziale per costruire delle società più democratiche, più inclusive e solidali e più prospere.

Ai nostri occhi, la via da seguire, se si vogliono ottenere cambiamenti positivi nelle nostre società, è quella dell’inclusione, e non dell’esclusione.

La partecipazione alla vita democratica di una comunità significa molto più del semplice fatto di votare o di presentarsi alle elezioni. La partecipazione e la cittadinanza attiva vogliono dire avere il diritto, i mezzi, disporre del luogo e delle possibilità, e, ove necessario, del sostegno per intervenire e influenzare le decisioni, per impegnarsi in iniziative e attività che possano contribuire alla costruzione di una società migliore e più equa.

Gli enti locali e regionali hanno un ruolo di grande rilievo da svolgere, per stimolare la partecipazione dei giovani. Devono innanzitutto garantire che non ci si limiti ad insegnare ai giovani la democrazia e il significato della cittadinanza, ma venga offerta loro una reale opportunità di farne l’esperienza in modo concreto.

La partecipazione dei giovani non ha l’unica finalità di formare dei cittadini attivamente coinvolti, o di costruire delle democrazie per il futuro. Perché la partecipazione abbia un vero senso per i giovani, è anche indispensabile che essi possano esercitare fin da ora un’influenza sulle decisioni e sulle attività, e non unicamente in un’età più avanzata. In tal modo, i giovani avranno la possibilità di condividere la responsabilità per il loro futuro e non lasceranno che le decisioni vengano prese da persone più anziane, o da certi gruppi di interessi, che potrebbero non essere altrettanto desiderosi di soddisfare le prospettive e le necessità delle generazioni più giovani.

È particolarmente importante garantire che venga offerta a tutti i giovani una reale possibilità di partecipazione, e non soltanto a quelli che hanno una predisposizione naturale e maggiori agevolazioni per svolgere un ruolo attivo nella vita della società. È necessario attivare misure speciali per sostenere il coinvolgimento dei giovani di ogni ceto sociale, che, per vari motivi, possono incontrare particolari difficoltà ad impegnarsi nella vita pubblica locale e regionale.

Nel sostenere e nell’incoraggiare la partecipazione dei giovani, gli enti locali contribuiscono inoltre a favorire la loro integrazione sociale, aiutandoli ad affrontare non solo le difficoltà e le pressioni che subisce la gioventù, ma anche le sfide di una società moderna, in cui l’anonimato e l’individualismo sono accentuati e costituiscono spesso una delle difficoltà da superare.

Per questo, ogni indirizzo politico e ogni intervento predisposto per promuovere la partecipazione dei giovani deve accertarsi che esista un contesto culturale rispettoso della gioventù e tenere conto della diversità delle esigenze, delle condizioni e delle aspirazioni dei giovani. Come affermato nel preambolo della Carta, dovrebbe inoltre comportare una certa dimensione di “svago” o di “piacere”.

Mi preme inoltre sottolineare che le Organizzazioni non governative (ONG), qualunque siano i loro obiettivi specifici, hanno un ruolo fondamentale da svolgere per promuovere la partecipazione dei giovani alla vita pubblica in quanto cittadini attivi.

Alla Conferenza di Cracovia, i giovani oratori presenti avevano richiesto l’adozione di un documento più incisivo per promuovere la partecipazione della gioventù. È, dobbiamo riconoscerlo, niente meno di quello che ci si deve attendere da politici sperimentati.

Mi sia consentito di sottolineare la disposizione del paragrafo 10 b del progetto di risoluzione, che recita: Il Congresso invita gli stati membri ad utilizzare la Carta in quanto documento di riferimento e fonte di ispirazione nelle loro attività quotidiane riguardanti la gioventù.

Credo di poter dire che siamo tutti convinti che l’impegno diretto dei giovani negli affari della società resta un fattore essenziale per la salvaguardia della democrazia e dello sviluppo sostenibile e che l’impegno dei giovani è fondamentale per tutelare la legittimità del processo decisionale democratico.

Sono persuaso che la Carta fornisce dei principi guida efficaci e potrà stimolare gli enti locali e regionali a perseguire linee programmatiche che interessino i giovani, oltre che a mettere in atto mezzi supplementari per accrescere la loro partecipazione.

Provo profonda soddisfazione nel constatare che questa Carta riveduta, preparata e attualizzata dal Congresso, in stretta cooperazione con eminenti rappresentanti di ONG della gioventù, ha suscitato il vostro profondo interesse.

Mi auguro sinceramente che questo testo diventi un documento vivo, vitale, e un eccellente mezzo per accrescere la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani nella vita politica a livello locale e regionale.