Ognuno nella comunità scolastica ha la responsabilità di verificare se ci sono molestie razziali ed episodi di razzismo e di contrastarli

In breve

Questa attività usa il gioco di ruolo e l’analisi di un episodio critico per indurre i partecipanti a riflettere su:
• Il razzismo, gli stereotipi e le differenze culturali
• La prevalenza di alcune forme di razzismo e pregiudizio, soprattutto nei confronti dei Rom
• Come approcciare il tema del razzismo in una scuola o in un altro ambito educativo

Diritti correlati

• Uguaglianza in dignità e diritti
• La libertà di non essere discriminato
• La libertà di pensiero, coscienza e religione

Obiettivi

• Approfondire la comprensione delle differenze culturali e del razzismo istituzionalizzato
• Sviluppare la partecipazione democratica, la comunicazione e la cooperazione
• Promuovere la responsabilità, la giustizia e la solidarietà

Materiali

• Grandi fogli di carta ed evidenziatori
• 4 volontari per presentare un gioco di ruolo
• Schede di ruolo
• Scheda di ruolo di un episodio critico
• Linee guida per i facilitatori
• Copie della politica della scuola e le linee guida su episodi di razzismo: è sufficiente una copia per due persone
• Copie della scheda “Alcuni punti pratici da controllare”, o scrivere i punti in alto su un grande foglio di carta
• Carta e penne

Preparazione

• Rivedere l’episodio critico presentato e se necessario adattarlo alla propria situazione
• Scegliere 4 volontari e domandare loro di prepararsi a presentare al resto del gruppo un breve gioco di ruolo basato su un episodio critico
• Fare cinque copie della scheda che descrive la scena dell’episodio critico (una per ogni volontario e una per il facilitatore)
• Fare una copia delle linee guida per il facilitatore.

compass-key-date
  • 21 MarzoGiornata Internazionale per l’eliminazione delle Discriminazioni Raziali

Istruzioni

Quest’attività è divisa in due parti: la parte I, è una revisione di che cosa si intende con il termine razzismo; la parte 2, prevede la stesura di una politica per combattere gli episodi di razzismo a scuola, in associazione o in un’organizzazione.

Parte I. Rivediamo: cosa intendiamo con il termine “razzismo”?
1. Iniziate l’attività con un brainstorming sul razzismo.
2. Episodi di razzismo e potenziali equivoci interculturali avvengono ogni giorno. Andate avanti con il brainstorming su che tipo di episodi accadono ogni giorno e su quali sono i comportamenti delle persone identificate come razziste.
3. Chiedete quattro volontari per mettere in scena il gioco di ruolo. Date loro le schede di ruolo e le copie dell’episodio critico. Hanno 15 minuti per prepararsi.
4. Spiegate che tutti gli altri sono osservatori. Consegnate carta e penne e spiegate che dovranno osservare tre brevi scenette. Ci saranno delle brevi pause durante le quali gli osservatori dovranno scrivere delle parole chiave che sintetizzano le loro reazioni.
5. Chiedete ai volontari di effettuare il gioco di ruolo.
6. Alla fine, eseguite un breve debriefing sui commenti dei partecipanti:
• Che cosa hanno annotato nella prima pausa? Cosa li ha portati a trarre le loro conclusioni?
• Che cosa hanno annotato nella seconda pausa? Cosa li ha portati a trarre le loro conclusioni?
• Di che cosa si sono accorti alla fine? Che supposizioni avevano fatto?
7. Andate avanti nel discutere che cosa i partecipanti hanno pensato che gli insegnanti, il padre di Gyula, e il dirigente scolastico avrebbero potuto – dovuto – fare per garantire una soluzione corretta?

Parte 2. Stesura di una politica per combattere gli episodi di razzismo
1. Spiegate che l’obiettivo di questa parte dell’attività è quello di redigere delle linee guida su come poter combattere episodi di razzismo e stendere una politica per la scuola.
2. Fate un breve brainstorming sui differenti “attori” nella scuola, per esempio studenti, insegnanti, dirigente scolastico, bidelli, bibliotecari, autisti di scuolabus e personale addetto alla sorveglianza, come ad esempio gli addetti alla sorveglianza dei campi da gioco.
3. Successivamente, domandate ai partecipanti di dividersi in piccoli gruppi di 4 o 5 persone per esaminare i doveri e le responsabilità di ognuno dei membri della comunità scolastica in merito agli episodi di razzismo. L’obiettivo è di redigere suggerimenti su come queste persone dovrebbero trattare certi episodi. Date ai gruppi trenta minuti per le loro discussioni e per preparare una relazione con punti chiave su un cartellone.
4. Chiedete ai partecipanti di tornare in plenaria per relazionare sul proprio lavoro. Il facilitatore dovrebbe fare un riassunto dei punti su un cartellone o su una lavagna.
5. Chiedete ai partecipanti di rivedere le politiche e le linee guida che già esistono nella loro scuola. Che cosa deve essere aggiornato?
6. Ora incoraggiate i partecipanti a lavorare allo sviluppo della politica. Fate sviluppare ad ogni gruppo un aspetto (provvedimento o misura). Per esempio: se è necessario un regolamento scolastico generale sul razzismo e la discriminazione, un gruppo dovrebbe incaricarsi di scriverlo. I gruppi dovrebbero inoltre discutere i modi per presentare i loro risultati in plenaria, per esempio, usando non solo i loro scritti ma anche immagini, collage e mimica per meglio comunicare i loro sentimenti.
7. In plenaria, chiedete ai gruppi di comunicare i loro risultati e discutete su come mettere in pratica le idee emerse.

Debriefing e valutazioneGoto top

Iniziate con la revisione dell’attività stessa e identificate quali diritti umani sono in gioco, poi continuate a parlare di quello che le persone hanno imparato e di quello che dovrebbero mettere in pratica.
• Quanto è presente il razzismo nella scuola, e nella società in genere?
• Conoscete episodi di razzismo, accaduti nella vostra scuola o nella vostra comunità?
• Ci sono gruppi che ne risentono maggiormente? Quali? Perché? Sono gli stessi gruppi presi di mira venti o cinquanta anni fa?
• Come sono trattati i Rom nel vostro paese o in altri paesi europei?
• Che tipo di stereotipi avete nei confronti dei Rom? Da dove vengono questi stereotipi? Come possono essere messi in discussione?
• Quali sono i diritti umani in gioco nell’episodio critico?
• Il concetto dei partecipanti su cosa sia un episodio di razzismo è cambiato in seguito a questa attività? Come? Fate degli esempi?
• Di chi è la responsabilità di assicurare che gli episodi di razzismo non avvengano nella vostra scuola o organizzazione?
• Avere una politica sul modo di agire di fronte ad episodi di razzismo è importante, ma non sarebbe meglio non averne affatto bisogno? Che cosa possiamo e cosa dovrebbe essere fatto per individuare le cause del comportamento razzista, sia nella scuola che nella società in genere?

Linee guida per i facilitatoriGoto top

Prestate attenzione al retaggio culturale dei partecipanti ed adattate le attività di conseguenza. Occuparsi dei problemi reali del gruppo, rende i partecipanti più impegnati. D’altro canto avete bisogno di essere preparati alle emozioni che potrebbero scaturire. È importante fare attenzione alle emozioni di quei partecipanti che sono stati oggetto di discriminazioni a scuola. Potrebbe essere utile, invece, concentrarsi sullo studio di un episodio critico, puntando sulla capacità di osservazione e su prospettive differenti. Questo approccio vi permetterà di prendere in considerazione capacità di relazione diverse; per esempio, le insinuazioni di razzismo tra pari o provenienti dagli insegnanti o dal dirigente scolastico.

Fare un brainstorming è un modo tradizionale di iniziare un’attività, ma se volete avere un approccio provocatorio all’inizio potete raccontare una barzelletta razzista. Potreste considerare
di sceglierne una che metta in ridicolo un gruppo che non è rappresentato nella vostra classe o nel vostro gruppo di adolescenti. In generale, in ogni paese ci sono tradizionalmente barzellette su altre nazionalità. Potreste cominciare la discussione domandando al gruppo di condividerne una o due. Potreste poi continuare a parlare della linea di divisione tra barzellette razziste e non. Per esempio, le barzellette sui pakistani o sui turchi sono nazionaliste o razziste? Questo potrebbe condurvi alla definizione di gioco razzista e di episodio razzista (vedete sotto in “ulteriori informazioni”).

Nella parte I al punto 5, potreste voler utilizzare la tecnica del Teatro Forum o del  Teatro Immagine.

Nella parte I al punto 6, potrebbe accadere che i partecipanti si emozionano molto. Questo si potrebbe riflettere negli appunti che i partecipanti prendono al termine di ogni scenetta e potrebbe essere difficile ripercorrere il processo. Potrebbe funzionare meglio se riuscite a tenere i compiti concreti e mantenere l’attenzione su cosa i diversi attori devono fare.
Potrebbe essere che alla fine della parte 2 punto 4, le conclusioni non siano sufficientemente messe a fuoco per i partecipanti tanto da essere usate per il passo successivo. In questo caso, potreste usare la scheda “Alcuni punti pratici da considerare” ed incoraggiare i gruppi a sviluppare i primi quattro punti.

VariazioniGoto top

L’attività può essere adattata a dedicarsi a problemi quali “il bullismo”. Se fare il bullo è un problema, potrebbe esservi utile esplorare l’attività "Abbiamo alternative?" prima di tentare di sviluppare una politica anti-bullismo.

Per continuare su questo temaGoto top

Rivedete regolarmente la situazione e le politiche, per esempio, una o due volte l’anno. Le politiche hanno bisogno di essere riviste per assicurare che di fatto stiano raggiungendo gli obiettivi. Come cambia la società, così le politiche hanno bisogno di essere aggiornate per assicurare che continuino ad incontrare le sfide delle condizioni che cambiano.

Se volete fare una campagna, potete utilizzare l’attività "Dosta!"potrà esservi d’aiuto per sviluppare un’azione concreta.

Un’altra attività che si concentra su pregiudizio e discriminazione è "La mia vita non è uno spettacolo".Tratta il ciber-bullismo. Se il gruppo desidera lavorare sulla discriminazione contro persone con diverse abilità potrebbe fare l’attività "Sport er tutti".

Per mettere in praticaGoto top

Continuate il lavoro sulle politiche nella vostra scuola o organizzazione e assicurate la loro applicazione. Il gruppo potrebbe anche sostenere progetti contro il razzizmo in altri paesi, per esempio “Le scuole senza razzismo”, un programma applicato in Olanda che richiede ad almeno il 60% della popolazione scolastica di firmare e applicare una dichiarazione comune anti-discriminazione http://members.multimania.nl/astrada/szr/swr.html

Ulteriori informazioniGoto top

Definizione di razzismo

Il razzismo, in termini generali, consiste in atteggiamenti o parole o modi di fare che avvantaggiano o recano danno a persone a causa del loro colore, cultura o origine etnica. I suoi aspetti più nascosti sono tanto dannosi quanto quelli manifesti.
Il razzismo istituzionalizzato può essere definito come il fallimento collettivo di un’organizzazione nel provvedere ad un servizio appropriato e professionale alle persone, a causa del loro colore, cultura o origine etnica. Può essere ravvisato o scoperto nei processi, negli atteggiamenti e comportamenti che equivalgono alla discriminazione attraverso pregiudizi inconsapevoli, ignoranza, mancanza di riguardo e stereotipi razzisti che recano svantaggi a persone provenienti da minoranze etniche. Episodi di razzismo e molestia possono aver luogo in ogni istituzione, incurante del numero di allievi provenienti da differenti gruppi etnici che sono presenti al suo interno. Si definisce episodio di razzismo, ogni episodio che è percepito essere razzista dalla vittima o da ogni altra persona. Ad esempio:
Molestia fisica: comprende i più ovvi esempi di attacchi violenti o intimidazioni fisiche a bambini ed adulti appartenenti a minoranze, così come episodi di intimidazione “secondaria” che possono essere gravi se considerati nell’insieme.
Molestie verbali: ingiuriare coloro che appartengono a minoranze o schernire il retaggio culturale di un individuo (musica, abbigliamento o alimentazione) possono essere i più ovvi esempi. Ci possono essere altre forme di abuso verbale, che pur essendo meno ovvie, sono offensive e coinvolgono insegnanti, allievi o altri adulti, come improvvise osservazioni di natura razzista.
Non cooperazione e mancanza di rispetto: il rifiuto, da parte di persone appartenenti alla scuola/ambito educativo, a collaborare o a rispettare minoranze di alunni, studenti, insegnanti, formatori, leader di organizzazioni giovanili ed altri, può costituire un episodio di razzismo se c’è la prova di una motivazione razzista o se la “vittima” percepisce il razzismo come motivo del rifiuto. La mancanza di rispetto può anche essere involontaria, per esempio se un insegnante o formatore mostra di non conoscere le pratiche culturali di un allievo, in modo da indurre la vittima a sentirsi molestata o a disagio.
Altri episodi: scherzi razzisti ed uso di vocaboli razzisti, indossare distintivi razzisti, simboli, magliette, ecc., graffiti razzisti, la distribuzione di opere letterarie o poster razzisti, la presenza di organizzazioni razziste o fasciste nella o vicino alla comunità scolastica, o la diffusione di stereotipi da parte di adulti che potrebbero indurre alla discriminazione.
Molti episodi di razzismo sono meno ovvi. Alcuni episodi insidiosi che si verificano sono spesso i più difficili da scoprire e da trattare.
Molti incidenti razzisti che coinvolgono alunni e studenti non succedono in presenza di insegnanti o adulti. È quindi importante che le scuole sviluppino delle strategie per assicurare che tutti i membri della comunità scolastica siano sensibili e si assumano le loro responsabilità, raccontando e occupandosi degli incidenti.

Maggiori informazioni sul razzismo, antinomadismo e romofobia possono essere reperite alla
sezione Discriminazione e intolleranza del capitolo 5.

Da fotocopiare e distribuireGoto top

PDFScarica PDF

Schede di ruolo

Scheda di ruolo: Il dirigente scolastico
La vostra preoccupazione maggiore è la reputazione della scuola su sicurezza e furti

Scheda di ruolo: Insegnante 1
Avete notato che oltre ai soldi sono scomparse altre cose a scuola. Avete notato che la settimana scorsa Gyula è venuto a scuola con un cellulare.

Scheda di ruolo: Insegnante 2
Insegnate nella classe di Gyula. Lo conoscete abbastanza bene e vi piace. E’ un ragazzo gentile e riflessivo che studia molto, ma non ha amici.

Scheda di ruolo: Il padre
Gyula è un bravo ragazzo. Sapete quanto sia importante l’educazione e controllate sempre che Gyula abbia fatto i compiti prima di dargli il permesso di andare a giocare a calcio. La settimana scorsa è stato il suo compleanno.

Episodio critico
Ogni scena si svolge nell’ufficio del dirigente scolastico

Scena 1: Dirigente scolastico, insegnante 1 e insegnante 2.
Il dirigente scolastico, l’insegnante 1 e l’insegnante 2 discutono l’episodio e le relative reazioni a recenti furti a scuola. Ci sono stati molti episodi: ad esempio, il tutto è iniziato con la perdita di una penna e poi molte altre cose sono andate perdute, ma soprattutto soldi.
Ci sono voci su chi potrebbe essere stato, e molto probabilmente il colpevole sembra Gyula, il ragazzo Rom.

Durata: 3/5 minuti

Scena 2: Dirigente scolastico, il padre di Gyula e l’insegnante 1
Il dirigente scolastico fa pressioni affinché il padre di Gyula ammetta che suo figlio ha rubato. Il padre sottolinea che Gyula non farebbe mai una tale cosa. Ciononostante, si scusa e offre di rendere il denaro che è stato rubato. Il dirigente scolastico e l’insegnante non si sentono a proprio agio in tale situazione e promettorno di mantenere riserbo sull’accaduto. Gyula può continuare ad andare a scuola, ma il padre dovrà controllarlo di più.

Durata: 3/5 minuti

Scena 3: Il dirigente scolastico, l’insegnante 1 e l’insegnante 2
Il dirigente scolastico e l’insegnante 1 discutono di come sia migliorata l’atmosfera a scuola. Sono felici che il problema si sia risolto.
Entra l’insegnante 2: Annuncia che la polizia ha appena arrestato uno studente (che non è Gyula) per borseggio al cancello della scuola. Sembra che abbia confessato di aver rubato tutto il denaro.
Discutono le loro reazioni sulla notizia.

Durata: 3/5 minuti

Suggerimenti per i facilitatori

Fate rappresentare ai volontari il gioco di ruolo. Durante gli intervalli, fra le scenette, potreste intervenire con domande chiedendo agli osservatori di annotare delle parole chiave che sintetizzano le loro reazioni alla scena presentata.

Primo intervallo: Prima domanda per gli osservatori: Se foste stati al posto del dirigente scolastico, che cosa avreste fatto?
Secondo intervallo: Seconda domanda per gli osservatori: pensate che la faccenda sia stata risolta in modo soddisfacente?
Terzo intervallo: Terza domanda per gli osservatori: che cosa pensate adesso?

Alcuni punti pratici da considerare in relazione allo sviluppo di una politica razzista
Trattando di molestie razziali ed episodi di razzismo, è importante che l’intera scuola (organizzazione) partecipi alla stesura e all’attuazione delle politiche conto il razzismo. È importante che le modalità di gestione degli episodi di razzismo siano coerenti con la politica generale della scuola/organizzazione e le sue abitudini. I problemi potrebbero essere considerati come “speciali ma non separati”. Alcuni punti pratici da prendere in considerazione sono:
• È necessario elaborare una chiara dichiarazione politica che faccia intendere che nessun episodio di razzismo o molestia razziale sarà tollerato.
• Nella politica, la scuola dovrebbe fare una chiara relazione sulle procedure che dovrebbero essere seguite quando capita un episodio di razzismo.
• L’approccio dell’intera scuola, compresi i processi e le azioni concordate per trattare gli incidenti, deve riguardare tutti i membri della comunità scolastica: direzione, personale di servizio (insegnanti e non insegnanti), genitori, alunni, studenti e ospiti.
• Deve essere chiaramente comprensibile che ognuno nella comunità scolastica ha la responsabilità di controllare e affrontare molestie razziali ed episodi di razzismo.
• Ci dovrebbe essere un approccio coerente tale che ogni individuo coinvolto sia consapevole di ciò che ci si aspetta da lui o lei.
• Dovrebbe essere chiaro che la risposta ad un incidente dovrebbe giungere nel momento in cui l’incidente capita o è riportato.
• Le decisioni in seguito ad un incidente dovrebbero essere prese rispettando le tempistiche concordate.

Fonte: http://www.northants-ecl.gov.uk/apps/IPS/msc/rig/hme.asp