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-(Fa fede il discorso pronunciato)

Discorso di Terry Davis, segretario generale del Consiglio d’Europa, alla sessione di chiusura del Terzo Vertice dei Capi di stato e di governo

Varsavia, 17 maggio 2005

Signor Presidente,
Eccellenze,
Signore e Signori,

Il Vertice di Vienna del Consiglio d’Europa del 1993 viene ora chiamato “storico”, per la sua ardita decisione di aprire le porte della nostra Organizzazione alle ancora nuove e allora inesperte democrazie dell’Europa centrale e orientale. Il presente Vertice entrerà nella storia come il Vertice dell’Unità europea. Per la prima volta, 46 democrazie europee, rappresentanti praticamente tutto il nostro continente, si sono riunite sotto lo stesso tetto per ribadire il vostro attaccamento ai valori fondamentali del Consiglio d’Europa.

Avete inoltre adottato un Piano d’azione ambizioso, che conferma il ruolo di primo piano svolto dal Consiglio d’Europa per lo sviluppo della democrazia, la difesa dei diritti dell’uomo e il progresso dello Stato di diritto sul nostro continente, e per la promozione dei nostri valori in un senso più esteso, ossia i valori della cultura democratica, della tolleranza, della giustizia e della coesione sociale.

Dodici anni dopo il Vertice di Vienna, è chiaro che l’albero della democrazia ha ormai piantato salde radici nel suolo europeo. La nostra ambizione oggi è garantire che continui a crescere rigoglioso. Il compito del Consiglio d’Europa è diffondere la cultura della democrazia su tutto il nostro continente, perché, senza un’autentica cultura democratica, non potremo costruire un’Europa dei Cittadini, un’Europa della Giustizia e un’Europa della Coesione sociale.

Il Consiglio d’Europa ha un chiaro mandato per adempiere la propria missione.

Non ci possiamo tuttavia accontentare di una dichiarazione programmatica. Ci occorrono volontà politica, sostegno, mezzi. Permettetemi di considerare brevemente quanto abbiamo ottenuto con questo Vertice.

Disponiamo di tre nuovi strumenti giuridici per contrastare il terrorismo e la tratta di esseri umani.

Abbiamo compiuto un passo in avanti per l’entrata in vigore del Protocollo n. 14 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e per l’attuazione della riforma della Corte europea dei diritti dell’uomo. Avete deciso di incaricare un Comitato dei Saggi di prossima designazione di presentare proposte concrete per garantire l’efficacia di lungo termine della Corte.

Avete deciso di dare maggiore priorità alla democrazia a ogni livello in Europa, con la creazione del Forum del Consiglio d’Europa per il futuro della democrazia, la cui missione di far progredire un’autentica democrazia partecipativa ci consentirà di avvicinarci maggiormente al conseguimento della nostra finalità, quella di realizzare un’Europa dei Cittadini.

Avete impresso un rinnovato impulso alle nostre attività nel campo della cultura, e in particolare del dialogo interculturale e interreligioso, sia all’interno dei confini dell’Europa, che con i nostri vicini dell’Asia centrale, del Medio Oriente e del Mediterraneo meridionale.

Avete deciso di impegnarvi in uno sforzo particolare per impedire la tortura, i trattamenti inumani o degradanti e ogni forma di razzismo.

Avete adottato un Piano d’azione impegnativo, e, naturalmente, non potremo conseguire tali obiettivi da soli, in modo isolato. Occorre una stretta cooperazione con le istituzioni affini, e saluto con soddisfazione la firma intervenuta precedentemente, nel corso di questa giornata, della Dichiarazione relativa a una più stretta cooperazione tra il Consiglio d’Europa e l’OSCE, come pure l’adozione delle Linee guida sulle relazioni tra il Consiglio d’Europa e l’Unione europea. Forniscono la base per nuovi progetti e un’azione comune.

In qualità di Segretario Generale del Consiglio d’Europa, vi posso assicurare che il nostro Segretariato farà quanto in suo potere per garantire che il Piano d’azione venga attuato con trasparenza, e per accertarsi che il denaro dei contribuenti, i fondi che ci avete assegnato, vengano spesi in modo efficace. Nel contempo, confido che ci fornirete, oltre a un sostegno politico, i mezzi di bilancio necessari per porre in opera il Piano d’azione.

Per noi tutti, la Dichiarazione e il Piano d’Azione non rappresentano la fine, bensì l’inizio.

Prima di terminare, Signor Presidente, vorrei ringraziare Lei ed il primo ministro Belka per la maniera in cui avete presieduto al Vertice e per tutti gli sforzi compiuti per la sua realizzazione. Vorrei, inoltre, ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito alla sua riuscita. Siamo tutti consapevoli del lavoro svolto dal ministro Rotfeld e dal vice ministro Truszczynski, dall’ambasciatore Pomianovski e dagli ambasciatori Klinger e Kocel. Tuttavia, ci sono ancora innumerevoli persone al Ministero degli Affari esteri, di cui non conosciamo il nome, ed altre ancora – dalle forze dell’ordine, alla security, agli interpreti e tutti coloro che hanno lavorato qui al Castello Reale – che si sono adoperate alacremente. Desidero, ancora, ringraziare tutti i miei colleghi del Segretariato del Consiglio d’Europa, in particolare Mireille Paulus, che ha lavorato per mesi, instancabilmente, per contribuire al successo di questo Vertice. Credo, soprattutto, che dovremmo ringraziare tutti i cittadini di Varsavia, ai quali abbiamo arrecato disturbo.

Grazie.