Indietro Attuazione delle sentenze della CEDU: il Consiglio d’Europa esorta la Turchia a rilasciare Osman Kavala

Mehmet Osman Kavala

Mehmet Osman Kavala

Il Comitato dei Ministri ha esortato la Turchia ad assicurare l’immediato rilascio dell’imprenditore e difensore dei diritti umani Mehmet Osman Kavala detenuto e in attesa della prossima decisione della Corte costituzionale turca sul suo caso. La decisione del Comitato è stata presa durante la sua ultima riunione periodica per esaminare l’attuazione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Kavala è stato arrestato a Istanbul il 18 ottobre 2017, sospettato di tentativo di rovesciare il governo e l’ordine costituzionale in Turchia attraverso la forza e la violenza. A dicembre 2019, la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito che la sua detenzione è avvenuta in assenza di sufficienti prove che avesse commesso un reato, in violazione del suo diritto alla libertà e alla sicurezza sancito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La CEDU ha inoltre riscontrato che l’arresto e la custodia cautelare di Kavala perseguivano un secondo fine, ovvero metterlo a tacere e dissuadere altri difensori dei diritti umani. Inoltre, i tempi in cui la Corte costituzionale turca ha esaminato il ricorso di Kavala sono stati inadeguatamente “rapidi”. La Corte europea ha concluso che il governo avrebbe dovuto prendere ogni misura necessaria per porre fine alla detenzione del ricorrente e per garantirne l’immediato rilascio.

Il 18 febbraio 2020, la 30esima Corte d’Assise di Istanbul ha assolto Kavala e ne ha ordinato il rilascio. Lo stesso giorno, Kavala è stato posto sotto custodia sulla base di altre accuse, rispetto alle quali il tribunale nazionale ha ordinato il suo rilascio il 20 marzo. Kavala è stato posto in custodia cautelare sulla base di una terza serie di accuse il 9 marzo.

Il ricorrente ha presentato ricorso presso la Corte costituzionale turca il 4 maggio 2020 lamentando l’insufficienza di prove che giustificassero la sua detenzione continua, nonché la mancata attuazione da parte delle autorità della sentenza della CEDU di dicembre 2019. La sentenza della CEDU è diventata definitiva l’11 maggio 2020 quando la Corte europea ha respinto la richiesta da parte delle autorità turche di rinviare il caso alla Grande Camera. La decisione del Comitato dei Ministri di questa settimana fa seguito alle richieste presentate al Comitato da Kavala e dai suoi rappresentanti legali, dalle autorità turche, da diverse organizzazioni non governative e dalla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa.

Data l’urgenza della situazione, il Comitato dei Ministri riprenderà l’esame di questo caso nella prossima riunione periodica per supervisionare l’attuazione delle sentenze della CEDU dal 29 settembre al 1° ottobre 2020. Inoltre, secondo i metodi di lavoro del Comitato, le autorità turche hanno tempo fino all’11 novembre 2020 per presentare un piano d’azione che stabilisca le misure generali da prendere per prevenire simili violazioni della Convenzione dei diritti umani in futuro.


Comunicato stampa
Attuazione delle sentenze della CEDU: il Consiglio d’Europa esorta la Turchia a rilasciare Osman Kavala

Comitato dei Ministri Strasburgo 4 Settembre 2020
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