Indietro Amélie de Montchalin: “Riunire la nostra famiglia europea attorno ai valori comuni”

Amélie de Montchalin

Amélie de Montchalin

Amélie de Montchalin, Segretario di Stato francese per gli Affari europei, si è espressa in data odierna a nome della Presidenza francese del Comitato dei Ministri dinanzi all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

Dopo aver reso omaggio al presidente Chirac, di cui ha ricordato l’impegno per il Consiglio d'Europa, “del quale egli era un sostenitore, un amico e un protettore”, Amélie de Montchalin ha espresso grande soddisfazione per il lavoro svolto dai parlamentari e dagli Stati membri “al fine di avanzare insieme verso un ritorno al consueto funzionamento del Consiglio d'Europa, nell'interesse dei popoli e della protezione dei loro diritti”.

Facendo riferimento al ritorno della delegazione russa lo scorso giugno, ha ribadito che l'Assemblea ha adottato la decisione di “preservare la famiglia europea” e “garantire a milioni di cittadini il mantenimento di un'efficace protezione dei loro diritti ai sensi della Convenzione”.

Ritenendo che questa crisi abbia reso possibile il rafforzamento del dialogo tra l'Assemblea e il Comitato dei Ministri, Amélie de Montchalin ha posto in risalto la loro responsabilità collettiva di mantenere tale slancio attuando la nuova procedura di reazione congiunta, “che consentirà di reagire in maniera efficace e coordinata, qualora uno Stato membro si dimostrasse inadempiente ai propri impegni.” Ha ricordato inoltre i quattro principi necessari per la sua attuazione: prevedibilità, prontezza, attendibilità e reversibilità, auspicando che tale procedura sia operativa entro gennaio 2020. “L'Assemblea, il Comitato dei Ministri e il Segretario generale dovrebbero essere in grado di decidere congiuntamente e operativamente, nonché di imporre sanzioni se necessario”. Suggerendo l’adozione di “misure intermedie e progressive”, Amélie de Montchalin ha posto l’accento sulla logica “dell’incentivazione”, che contraddistingue tale procedura, “contrapposta a quella punitiva”.

Sessione dell'Assemblea parlamentare Strasburgo 30 settembre 2019
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