Indietro Bielorussia: dichiarazione congiunta del Presidente del Comitato dei Ministri, del Presidente dell’APCE e della Segretaria generale

Bielorussia: dichiarazione congiunta del Presidente del Comitato dei Ministri, del Presidente dell’APCE e della Segretaria generale

In una dichiarazione congiunta di Miltiadis Varvitsiotis, Ministro delegato degli Affari esteri greco e Presidente del Comitato dei Ministri, Rik Daems, Presidente dell’Assemblea parlamentare, e Marija Pejčinović Burić, Segretaria generale, i tre leader del Consiglio d’Europa hanno chiesto alle autorità bielorusse e a tutte le rilevanti parti interessate “di aprire urgentemente un dialogo nazionale ampio e inclusivo, coinvolgendo appieno la società civile, per garantire un’uscita pacifica dall’attuale crisi e aprire le porte per le riforme necessarie a vantaggio di tutti i cittadini bielorussi”.

La Bielorussia non è ancora un membro del Consiglio d’Europa. Tuttavia, negli anni ha firmato e ratificato 12 trattati e protocolli del Consiglio d’Europa e ha aderito a quattro accordi parziali: la Commissione di Venezia, il GRECO (il Gruppo di Stati contro la corruzione), l’Accordo parziale allargato sullo sport e la Farmacopea europea. Inoltre, il Consiglio d’Europa svolge una serie di attività in Bielorussia, agevolate attraverso il suo Punto di informazione a Minsk, aperto nel 2009. Un nuovo Piano d’azione (2019-21) tra la Bielorussia e il Consiglio d’Europa sui relativi progetti di cooperazione è stato adottato lo scorso anno. “Auspichiamo tutti che un giorno la Bielorussia si unirà alla nostra famiglia europea di valori comuni diventando membro a pieno titolo del Consiglio d’Europa. Il Consiglio d’Europa è pronto a lavorare per l’attuazione del Piano d’azione e contribuire così ad avvicinare la legislazione bielorussa agli standard democratici europei”, hanno evidenziato i tre leader.

“Il Consiglio d’Europa, con la sua competenza e la sua esperienza, è pronto a sostenere tale dialogo, in cooperazione con altri partner internazionali. In particolare, siamo pronti a sostenere le necessarie riforme costituzionali”, hanno sottolineato.

I leader del Consiglio d’Europa hanno concluso chiedendo “l’immediato rilascio di tutti i manifestanti detenuti, la fine di ogni maltrattamento e un’indagine urgente e trasparente sugli atti di brutalità da parte delle forze dell’ordine. La legittimità non può derivare dalla repressione. Deriva da un processo elettorale libero, equo e basato sullo Stato di diritto”.

Consiglio d'Europa Strasburgo 26 agosto 2020
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