Indietro Intelligenza artificiale: conclusioni della conferenza di Helsinki

L’IA dovrebbe essere sviluppata in modo da porre al centro l’essere umano al fine di generare vantaggi per le persone e le società
Antti Häkkänen

Antti Häkkänen

Il messaggio principale della conferenza di Helsinki sull’impatto dello sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) sui diritti umani è la necessità di maggiori ricerca, comprensione, fiducia e trasparenza in relazione all’IA, nonché di una cooperazione tra le diverse parti interessate.

La seconda e ultima giornata della conferenza è stata aperta dal Ministro della Giustizia finlandese, Antti Häkkänen, e da Liliane Maury Pasquier, Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Si è tenuta una sessione sull’IA e lo Stato di diritto e sono state pubblicate le conclusioni della conferenza.

Nelle conclusioni della conferenza, pubblicate oggi, le linee guida su come procedere per garantire che lo sviluppo dell’IA avvenga in modo sicuro e a vantaggio di tutti includono i punti seguenti:

  • Risposte politiche tempestive e meditate dovrebbero essere poste tra le priorità dei programmi politici dei governi;
  • I vantaggi economici derivanti dall’IA non possono essere realizzati senza il dovuto rispetto del potenziale di crescita economica e innovazione dell’IA;
  • Gli Stati e tutte le parti coinvolte sono tenuti a coordinare le iniziative e, inter alia, a condividere informazioni e buone pratiche;
  • L’IA dovrebbe essere sviluppata in modo da porre al centro l’essere umano al fine di generare vantaggi per le persone e le società;
  • Occorre istituire efficaci meccanismi di supervisione e strutture di vigilanza democratica in relazione alla progettazione, allo sviluppo e all’implementazione dell’IA;
  • La consapevolezza pubblica dei potenziali rischi e vantaggi dell’IA deve essere rafforzata e occorre sviluppare le nuove competenze e capacità necessarie;
  • Sono necessari meccanismi efficaci e legittimi per prevenire violazioni dei diritti umani e contrastare le discriminazioni, le disuguaglianze e i pregiudizi;
  • La trasparenza degli algoritmi è cruciale per la creazione di fiducia e per garantire la dovuta tutela dei diritti;
  • L’uguaglianza di fronte alla legge non dovrebbe essere compromessa dal calcolo degli algoritmi;
  • L’IA deve essere utilizzata in modo da garantire che il progresso tecnologico avvenga in linea con i principi dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto e nel rispetto degli strumenti internazionali di riferimento esistenti;
  • Il Consiglio d’Europa dovrebbe continuare a sviluppare raccomandazioni, linee guida e codici di condotta specifici per il settore al fine di promuovere i diritti umani e l’attuabilità delle istituzioni e dei processi democratici. Il Consiglio d’Europa dovrebbe monitorare l’impatto dell’IA sulle fondamenta comuni delle società democratiche.

La conferenza di due giorni Governing the Game Changer – Impacts of artificial intelligence development on human rights, democracy and the rule of law (Governare una tecnologia rivoluzionaria: l’impatto dello sviluppo dell’intelligenza artificiale su diritti umani, democrazia e Stato di diritto) è stata organizzata dal Consiglio d’Europa e dalla Presidenza finlandese del Comitato dei Ministri.

Consiglio d'Europa Helsinki 27 febbraio 2019
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