Indietro Turchia: il gruppo di lavoro sulla libertà di espressione decide le azioni da mettere in atto nel 2016

Jagland spera in un "vero e proprio cambiamento"
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Il gruppo di lavoro informale tra il Consiglio d’Europa e il Ministero turco della Giustizia si è riunito oggi ad Ankara per discutere le questioni relative alla libertà di espressione nel paese. Il Segretario generale Thorbjørn Jagland ha dichiarato: "Sono stati registrati dei progressi. Ora speriamo in un vero e proprio cambiamento".

Il Gruppo era stato istituito all’inizio dell’anno, in quanto parte integrante del Piano d’azione della Turchia per prevenire le violazioni della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Hanno partecipato alla riunione rappresentanti del Segretario generale, alti funzionari del Ministero della Giustizia e un rappresentante dell’autorità turca per le telecomunicazioni (TIB).

L’insieme delle questioni sollevate nel corso della riunione erano state evidenziate da sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo e da segnalazioni di allerta inviate sulla Piattaforma per garantire la sicurezza dei giornalisti, creata dal Consiglio d’Europa:

  • Applicazione della legislazione antiterrorismo e disposizioni del Codice penale che incidono negativamente sulla libertà di espressione
  • Questioni legate all’applicazione delle leggi sulla diffamazione e sanzioni penali (articoli 125 e 299 del Codice penale)
  • Privazione della libertà di giornalisti, compresi i casi segnalati sulla Piattaforma del Consiglio d’Europa per la sicurezza dei giornalisti
  • Misure per filtrare e bloccare i siti web.

Sono state decise le seguenti azioni:

  • Il Consiglio d’Europa agevolerà un dialogo aperto tra il Ministero della Giustizia, il potere giudiziario e i rappresentanti della società civile. Una conferenza ad alto livello si terrà ad Ankara quanto prima, nel primo semestre del 2016, e vedrà riuniti il Ministro turco della Giustizia, il Segretario generale del Consiglio d’Europa, giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo, rappresentanti delle Corti supreme della Turchia, rappresentanti dei media e della società civile e altre principali parti interessate.
  • La Conferenza stimolerà una revisione della legislazione antiterrorismo, delle pertinenti disposizioni del Codice penale, della legislazione relativa a Internet e dell’applicazione pratica di tali disposizioni legislative, nel contesto del rispetto della Convenzione e della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. La revisione, che sarà guidata dal gruppo di lavoro informale nell’ambito di un’ampia consultazione con gli attori pertinenti, sarà conclusa quanto prima nel corso del 2016. Ove necessario, si redigeranno proposte di modifiche alla legislazione vigente.
  • Il Consiglio d’Europa e il Ministero turco della Giustizia organizzeranno una serie di workshop tematici sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo riguardante la libertà di espressione rivolti ai pubblici ministeri e ai giudici che hanno competenza per tali casi.

Il gruppo di lavoro informale si riunirà nuovamente nel mese di febbraio.

Si consulti anche:
La Turchia e il Consiglio d'Europa

Consiglio d'Europa Ankara 17 dicembre 2015
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