Indietro Le autorità russe dovrebbero porre fine alle continue persecuzioni giudiziarie dei difensori dei diritti umani

Dichiarazione della Commissaria per i diritti umani
Yuri Dmitriev

Yuri Dmitriev

“La sentenza di ieri contro Yuri Dmitriev, storico e difensore dei diritti umani russo, condannato a 13 anni di detenzione in un carcere di massima sicurezza e precedentemente assolto dalle stesse accuse, solleva seri dubbi sulla credibilità del suo procedimento”, ha dichiarato oggi Dunja Mijatović, Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa.

“Dmitriev è ampiamente conosciuto in Russia e altrove per la sua ricerca e il suo lavoro sulla commemorazione delle vittime della passata repressione politica. Il duro verdetto emesso dalla Corte suprema della Carelia in assenza del consulente legale scelto da Dmitriev non può essere considerato conforme alle garanzie per un equo processo ed è un ulteriore esempio di un più ampio schema di persecuzioni giudiziarie contro i difensori dei diritti umani, i giornalisti e altre voci indipendenti o critiche, fenomeno che negli ultimi anni ha registrato una crescita nella Federazione russa.

Esorto ancora una volta le autorità russe a invertire questa preoccupante tendenza a prendere di mira la società civile russa. Le azioni penali intentate contro una serie di difensori dei diritti umani, di giornalisti e di attivisti della società civile, comprese quelle contro Abdulmumin Gadzhiyev, Yulia Tsvetkova, Anastasia Shevchenko e Semyen Simonov per il coinvolgimento in attività legittime della società civile, devono essere interrotte con urgenza. In quanto Stato membro del Consiglio d’Europa, la Russia dovrebbe inoltre adottare misure strutturali a livello politico, legislativo e pratico che creino concretamente un ambiente sicuro e favorevole per il lavoro dei difensori dei diritti umani, come richiesto dalle norme europee in materia di diritti umani. Anziché intimidire e perseguitare la società civile, le autorità russe a tutti i livelli dovrebbero cooperare in modo efficace con essa e riconoscere pubblicamente il suo ruolo essenziale e il suo prezioso contributo allo sviluppo democratico della società”.


 Sito web della Commissaria

Commissaria per i diritti umani Strasburgo 30 settembre 2020
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