Indietro Trovare il giusto equilibrio tra l’interesse pubblico e i diritti individuali: il ruolo dei pubblici ministeri esaminato a San Pietroburgo

Trovare il giusto equilibrio tra l’interesse pubblico e i diritti individuali: il ruolo dei pubblici ministeri esaminato a San Pietroburgo

Il ruolo dei pubblici ministeri nella protezione dei diritti individuali e dell’interesse pubblico alla luce dei requisiti della Convenzione europea dei diritti dell’uomo è stato il tema della conferenza di alto livello conclusasi oggi a San Pietroburgo. La conferenza è stata organizzata congiuntamente dall’Ufficio del procuratore generale della Federazione russa, dal Consiglio d’Europa e dall’Associazione internazionale dei pubblici ministeri e ha riunito partecipanti provenienti da 30 paesi, tra cui 20 procuratori generali.

Nel suo discorso di apertura il 7 luglio, Christos Giakoumopoulos, Direttore generale dei diritti umani e dello Stato di diritto del Consiglio d’Europa, ha sottolineato l’importante ruolo dei pubblici ministeri nell’attuazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Trovare il giusto equilibrio tra questi due aspetti è una sfida quotidiana per i pubblici ministeri, ha notato.

I poteri dei pubblici ministeri stanno evolvendo, ha dichiarato Giakoumopoulos. “L’estensione del ruolo dell’Ufficio del procuratore generale della Federazione russa e il suo nuovo potere di presentare casi a Strasburgo sono importanti sviluppi”, ha affermato sottolineando che “vi sono numerose questioni giuridiche che potrebbero essere affrontate meglio a livello nazionale per porre rimedio alle violazioni in modo rapido ed evitare così di sovraccaricare la Corte di Strasburgo con casi diretti per i quali esiste una giurisprudenza consolidata”.

In questo contesto assume importanza l’entrata in vigore, fra tre settimane, del 15° Protocollo alla Convenzione, che racchiude il principio di sussidiarietà nel preambolo della stessa.

Il Vice Segretario generale Bjorn Berge, nel suo discorso di chiusura alla Conferenza l’8 luglio, ha sottolineato che “al di là del diritto penale, il compito dei pubblici ministeri dovrebbe essere quello di rappresentare l’interesse generale o pubblico, proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali e difendere lo Stato di diritto” in modo indipendente e trasparente.

"Il nuovo ruolo dell’Ufficio del procuratore generale russo, che rappresenta il suo paese presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, comporta un’ulteriore e importante responsabilità in ambito di diritti umani. Inoltre, sarà centrale nell’attuazione della Convenzione europea e delle sentenze della Corte di Strasburgo, che richiede sia misure individuali per i ricorrenti, sia misure generali per risolvere problemi più ampi che sono all’origine delle violazioni”.

Berge ha fornito diversi esempi del contributo del Consiglio d’Europa al raggiungimento di una maggiore unità nell’area giuridica comune in Europa, come il lavoro a lungo termine del Consiglio consultivo dei pubblici ministeri europei del Consiglio d’Europa, che fornisce una piattaforma di scambio tra le procure, nonché il programma paneuropeo per la Formazione dei professionisti del diritto sui diritti umani, i cui corsi online sono utilizzati da numerosi uffici di pubblici ministeri.

I partecipanti alla Conferenza hanno adottato una risoluzione finale.


 Risoluzione finale

 Event agenda

 Address to the Conference by Deputy Secretary General Bjørn Berge

 Photos (Facebook album)

Consiglio d'Europa Strasburgo 8 luglio 2021
  • Diminuer la taille du texte
  • Augmenter la taille du texte
  • Imprimer la page

Le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo nei casi di violazione dei diritti umani hanno permesso di migliorare la vita dei cittadini degli Stati membri del Consiglio d’Europa.