Edizione 2018
Dichiarazione di Karen Ellemann, Ministro danese per le Pari Opportunità, a nome della Presidenza del Comitato dei Ministri
Karen Ellemann

Karen Ellemann

Quest’anno, la Giornata internazionale della donna si colloca sullo sfondo di un potente movimento mondiale a favore dei diritti delle donne, dell'uguaglianza e della giustizia.

La Danimarca è orgogliosa di contribuire a questi sforzi nel quadro della sua Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.

Il Consiglio d'Europa ha appena adottato una nuova strategia per la parità di genere (2018-2023), intesa a promuovere, nei fatti, l’uguaglianza a tutti i livelli e in tutti i settori. Per lanciare questa nuova strategia, la Danimarca terrà una conferenza dal tema "Verso l'uguaglianza di genere", il 3 e 4 maggio a Copenaghen. Uno degli obiettivi della nostra presidenza è proprio quello di consolidare il lavoro del Consiglio d'Europa nel campo della parità tra donne e uomini, prestando particolare attenzione a come coinvolgere maggiormente gli uomini nelle attività volte a promuovere l'uguaglianza di genere.

Esortiamo tutti gli Stati membri a trasformare questo impulso in azioni concrete, a colmare le disuguaglianze tra donne e uomini e ad abbattere le barriere strutturali per consentire a ogni donna e ragazza di controllare appieno la propria vita.

Presidenza del Comitato dei Ministri Strasburgo 8 marzo 2018
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Edizione 2017
La lotta contro la violenza sulle donne non si traduce in un’“ideologia di genere” o nella disgregazione delle famiglie

In una dichiarazione pubblicata oggi, il Gruppo di esperti sull’azione contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO) del Consiglio d’Europa ha espresso preoccupazione per i malintesi riguardo alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Come indicato nella dichiarazione: la Giornata internazionale della donna ci ricorda l’importanza della Convenzione di Istanbul, l’insieme più completo di norme giuridicamente vincolanti che garantisce a ogni donna il diritto a una vita priva di violenza.

L’argomento in questione è la critica che la Convenzione promuova un’“ideologia di genere” nefanda o che attacchi la nozione di famiglia.

Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità.

È la violenza basata sul genere a distruggere la famiglia. E non c’è ideologia nel fatto che la grande maggioranza delle vittime di violenza sessuale sia rappresentata da donne e ragazze.

Stalking, molestie sessuali, violenza sessuale (compreso lo stupro), abuso fisico e psicologico per mano di persone intime, matrimonio forzato, mutilazione genitale femminile e sterilizzazione forzata sono atti di violenza traumatizzanti e il compito della nostra Convenzione è difendere il diritto umano fondamentale di vivere senza tale violenza.

“La Convenzione dovrebbe essere una priorità per tutti perché la violenza contro le donne viola i diritti umani fondamentali”, sottolinea il Segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjørn Jagland.

La Convenzione di Istanbul (così nota perché aperta alla firma in questa città) funziona perché il suo campo d’applicazione è molto ampio. Richiede, ad esempio, fondi per i centri di crisi per le vittime di stupro, linee di assistenza 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, rifugi per le vittime di violenza domestica e consulenza per le vittime di abusi domestici. Garantisce istruzione sulle relazioni sane nelle scuole. Richiede solidi strumenti per l’azione penale contro i responsabili poiché, ad esempio, i tassi delle condanne per stupro sono spesso molto inferiori rispetto a quelli di altri reati.

La Convenzione di Istanbul, che ha già ottenuto 22 ratifiche, è il primo trattato internazionale che definisce la violenza sulle donne come una forma di discriminazione e l’affronta come un fenomeno a cui le donne sono esposte per il semplice fatto di essere donne.

Oggi è la Giornata internazionale della donna, ma ogni giorno, sia gli uomini che le donne devono adoperarsi per porre fine alla violenza basata sul genere. 

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Consiglio d'Europa Strasburgo 8 marzo 2017
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Edizione 2016
Dichiarazione del Segretario generale
L’Europa deve porre fine alla violenza sulle donne e al discorso dell’odio sessista

Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, celebrata domani, il Segretario generale Thorbjørn Jagland plaude alla decisione dell’Unione europea di aderire alla Convenzione di Istanbul e invita gli Stati membri a combattere il discorso dell’odio sessista.

“Mi compiaccio dell’iniziativa della Commissione europea di aderire alla Convenzione di Istanbul”, ha dichiarato. "Rappresenta un notevole passo avanti nei nostri sforzi volti a porre fine alla violenza nei confronti delle donne e alla violenza domestica. Aiuterà ad istituire un sistema coerente di lotta contro questo odioso reato ancora diffuso in Europa”.

La Convenzione di Istanbul è l’unico trattato giuridicamente vincolante mirante a penalizzare ogni forma di violenza contro le donne. Il suo obiettivo è prevenire i comportamenti e gli atti violenti, proteggere e assistere le vittime e perseguire penalmente gli autori di violenza. Prevede la creazione i un meccanismo di monitoraggio incaricato di controllare la sua applicazione, comprendente un gruppo di esperti indipendenti (GREVIO). (segue...)

Si consulti anche:
8 marzo - Giornata internazionale della donna

Segretario generale Strasburgo 7 marzo 2016
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Edizione 2013
Dichiarazione del Segretario generale e della Vice Segretario generale: "La violenza sulle donne non cesserà fintanto che non avremo eliminato le disuguaglianze di genere"

Il Segretario generale Thorbjørn Jagland e la Vice Segretario generale Gabriella Battaini-Dragoni hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione in occasione della Giornata internazionale della donna, celebrata ogni anno l’8 marzo:

“In tutto il mondo, la Giornata internazionale della donna ci offre l’opportunità di celebrare le conquiste delle donne e ci esorta a conseguire una maggiore parità di genere. È incoraggiante constatare certe evoluzioni positive, quali, ad esempio, un numero sempre maggiore di ordinamenti che penalizzano la violenza domestica ed altre forme di violenza sulle donne.  Oppure il fatto che sempre più paesi - sono ad oggi 16 - stanno ratificando la Convenzione di Istanbul, l’apprezzato trattato del Consiglio d’Europa contenente una serie di norme destinate a contrastare tali forme di violenza.

Malgrado ciò, stereotipi e immagini apertamente sessualizzate delle donne continuano ad alimentare la violenza nei loro confronti. Una diffusa sessualizzazione del corpo femminile contribuisce a perpetuare il loro ruolo e il loro trattamento come membri subordinati della società, e tali stereotipi influiscono negativamente sul modo in cui sono trattate e percepite dalle istituzioni e dalla società.

Mentre celebriamo l’8 marzo, il Consiglio d’Europa e le autorità belghe stanno organizzando congiuntamente un panel su “Stereotipi di genere e sessismo – cause profonde della discriminazione nei confronti delle donne”, in occasione della 59ª Sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne, che si tiene a New York il 9 marzo.  Tale evento sottolinea le nostre attività per combattere gli stereotipi di genere e il sessismo e presenta le norme importanti elaborate dal Consiglio d’Europa in questo campo, tra cui la Convenzione di Istanbul, le Raccomandazioni del Comitato dei Ministri sulla parità di genere e i media e l’approccio alla parità di genere in materia di istruzione, nonché le buone prassi in questo ambito individuate dagli Stati membri.

L’eliminazione degli stereotipi negativi di genere e del sessismo è fondamentale per conquistare la parità di genere.  Le disuguaglianze in questo campo sono anche la causa profonda della violenza sulle donne. Invitiamo gli uomini a prendere posizione l’8 marzo, a svolgere il loro ruolo nel promuovere l’uguaglianza di genere e porre fine alla violenza contro le donne. Dobbiamo abolire le gerarchie di genere, la violenza e la discriminazione nei confronti delle donne, e ratificare e applicare senza indugio la Convenzione di Istanbul”.

Consultare anche:
8 marzo - Giornata internazionale della donna

Segretario generale e Vice Segretario generale Strasburgo 7 marzo 2015
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Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul)

Aperta alla firma nel maggio 2011, la Convenzione di Istanbul è il primo strumento giuridicamente vincolante in Europa volto a prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica. In termini di portata, è il trattato internazionale più ambizioso che combatte questa grave violazione dei diritti umani. La prevenzione della violenza, la tutela delle vittime e il perseguimento penale gli autori sono i principi fondamentali alla base della Convenzione, proprio come l'esigenza di coordinare queste misure attraverso politiche globali e integrate. La Convenzione si applica alle vittime a prescindere dall'età, la razza, la religione, l'origine sociale, lo status di migrante o l'orientamento sessuale.

La Convenzione di Istanbul è stata elaborata in Europa, ma è aperta anche ai paesi non europei. Qualsiasi Stato può aderirvi o usarla come modello per le legislazioni e le politiche nazionali e regionali. La Convenzione di Istanbul entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di 10 paesi. Un gruppo di esperti indipendenti (GREVIO) garantirà il monitoraggio dell'attuazione della Convenzione.

Giornata internazionale della donna: dichiarazione della Vice Segretario generale del Consiglio d’Europa Gabriella Battaini Dragoni

Strasburgo 07.03.2014 - In occasione della Giornata internazionale della donna, la Vice Segretario generale, Gabriella Battaini-Dragoni, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Le donne soffrono più degli uomini a causa degli effetti delle politiche di austerità: la parità uomo-donna rischia di essere rimessa in discussione e deve essere rafforzata in questi tempi di turbolenze economiche. Il diritto a una retribuzione equa, che riconosca il concetto di parità retributiva per un lavoro di pari valore, diritto sancito dall’articolo 4 della Carta sociale europea (riveduta),dovrebbe essere applicato e non considerato semplicemente come un principio. La presa in considerazione della dimensione uomo-donna è fondamentale per favorire le pari opportunità, combattere gli stereotipi ed evitare le discriminazioni che potrebbero condurre a una forma di violenza contro le donne».

Comunicato stampa

Edizione 2013


Jean-Claude Mignon: "La promessa di eliminare la violenza nei confronti delle donne è un impegno che deve essere onorato"

Strasburgo, 05.03.2013 – In vista della Giornata internazionale della donna, il Presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE), Jean-Claude Mignon, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"L'8 marzo rappresenta un appuntamento annuale per coloro che si impegnano a favore dei diritti delle donne. Quest'anno, il tema della Giornata internazionale è il seguente: ‘Una promessa è una promessa: è giunto il momento di passare all'azione per porre fine alla violenza nei confronti delle donne'.

Il Consiglio d’Europa offre uno strumento fondamentale, la Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica o Convenzione di Istanbul. Per la prima volta un testo vincolante prevede tutti gli elementi necessari: la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime, il perseguimento degli autori delle violenze e politiche integrate.

La promessa di eliminare la violenza contro le donne è un impegno che deve essere onorato. La Convenzione di Istanbul fornisce agli Stati i mezzi per agire in tal senso. In occasione dell’8 marzo, rivolgo un appello agli Stati membri del Consiglio d’Europa e ai paesi non membri affinché firmino e ratifichino, se non l’hanno ancora fatto, la Convenzione di Istanbul.

Porre fine alla violenza nei confronti delle donne è il tema principale della 57ª sessione della Commissione sulla condizione delle donne, che ha luogo a New York dal 4 al 15 marzo 2013. Nel corso di questo incontro, rappresenterò l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, assieme a molti altri membri. L’evento offrirà un’occasione per rinnovare questo appello a tutti gli Stati”.

La partecipazione delle donne a tutti i livelli della vita pubblica è un'esigenza democratica, dichiara il Presidente del Congresso, Herwig van Staa

"Per garantire una vera democrazia, dobbiamo promuovere e attuare l'uguaglianza tra uomini e donne a tutti i livelli della vita pubblica", ha dichiarato Herwig van Staa, Presidente del Congresso, in occasione della Giornata internazionale della donna, l'8 marzo 2013. "Questa esigenza è stata introdotta nella Carta del Congresso che stabilisce che la rappresentanza femminile in tutte le sue delegazioni nazionali deve essere pari almeno al 30%; oggi constatiamo che numerose delegazioni superano sensibilmente questa percentuale e ciò conferma la nostra convinzione che sia essenziale disporre di un quadro legislativo che garantisca la partecipazione delle donne", ha aggiunto, ricordando la risoluzione e la raccomandazione "Per una parità di genere sostenibile nella vita politica locale e regionale", in cui il Congresso incoraggia le donne a candidarsi e a presentarsi alle elezioni.


La Vice Segretario generale interviene dinanzi alla Commissione ONU sulla condizione delle donne a New York

In data 4 marzo, la Vice Segretario generale, Gabriella Battaini-Dragoni, è intervenuta dinanzia alla Commissione ONU sulla condizione dlele donne, promuovere la Convenzione di Istanbul. Questo trattato rappresenta uno strumento concreto ed efficace volto ad aiutare i governi a prevenire e combattere la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Redatta in Europa, la Convenzione è anche aperta agli Stati non europei. Qualsiasi paese può aderirvi o usarla come modello per le legislazioni e le politiche nazionali e regionali. Durante la visita a New York sono ugualmente previste riunioni bilaterali di alto livello.

Una manifestazione parallela, che porrà l’accento sul valore aggiunto della Convenzione, sarà organizzata dal Consiglio d’Europa e dalla Missione permanente della Francia presso le Nazioni Unite, con la partecipazione di: Gilbert Saboya Sunyé, Ministro andorrano degli Affari esteri e Presidente del Comitato dei Ministri, Jean-Claude Mignon, Presidente dell’Assemblea parlamentare, Najat Vallaud-Belkacem, Ministro per i diritti delle donne e Portavoce del Governo francese, e Lakshmi Puri, Vice Segretario generale dell'ONU e Vice direttrice esecutiva di UN-Women.


Il Consiglio d'Europa e la Missione permanente della Francia presso le Nazioni Unite organizzano una manifestazione parallela "Violenza contro le donne: la nostra preoccupazione, la nostra risposta"


È tempo di agire per porre fine alla violenza contro le donne

La violenza contro le donne è un problema che tocca tutti i paesi del mondo. Riguarda donne di tutti gli ambiti sociali, indipendentemente dal contesto culturale, religioso, socioeconomico o geografico.

È un fenomeno che si manifesta ovunque: nella "sicurezza" delle mura domestiche, al lavoro, nelle strade e nei media. Ogni giorno numerose donne sono perseguitate, molestate, violentate, mutilate, costrette al matrimonio forzato dalla propria famiglia, sterilizzate contro al loro volontà o ancora maltrattate psicologicamente o fisicamente. Gli esempi di violenza contro le donne sono infiniti, le sue vittime innumerevoli. Molte donne sono assalite dalla paura o provano vergogna nel chiedere aiuto, pagando spesso con la vita il proprio silenzio. Le voci di coloro che denunciano le aggressioni non sono sempre ascoltate. Con l'adozione della Convenzione di Istanbul nel 2011, i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa hanno compiuto un grande passo in avanti verso il riconoscimento delle proprie responsabilità nel risolvere tale problematica.

 

Edizione 2012

  • La parità di genere al centro delle società che dobbiamo costruire, afferma il Segretario generale

La difesa dell’uguaglianza tra donne e uomini deve essere al centro del nostro intero operato”, ha affermato il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland. “Non riusciremo a raggiungere la democrazia, né una pace duratura finché le donne non avranno ottenuto le stesse possibilità degli uomini di esercitare un’influenza sullo sviluppo a tutti i livelli della società”, ha dichiarato. (segue...)

  • Primavera araba: non esiste democrazia senza rispetto dei diritti delle donne, secondo il Presidente dell’APCE'

In una dichiarazione rilasciata in occasione della Giornata della donna, che viene celebrata l’8 marzo, il Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE), Jean-Claude Mignon, ha ricordato che non ci può essere democrazia senza rispetto dei diritti delle donne.

Ha in particolare lanciato un messaggio di sostegno e di incoraggiamento a tutte le donne delle democrazie emergenti sorte dalla Primavera araba. “Dopo essere state presenti in prima linea nelle lotte contro i regimi autoritari, le donne devono esserlo anche nella guida delle istituzioni pubbliche e nei processi decisionali politici, disponendo della possibilità di votare e di presentarsi alle elezioni”, ha dichiarato Jean-Claude Mignon. (segue...)

  • Intervista a Birgitta Ohlsson, Ministro svedese degli Affari europei (segue...)
  • Dialoghi di Strasburgo: "Le donne attrici della "Primavera araba"… e adesso?"

Con la partecipazione di Souhayr Belhassen, Presidente della Federazione internazionale per i diritti umani (segue...)

 

Edizione 2011

Dieci anni per porre fine alle disuguaglianze

  • "Dobbiamo approfittare del secondo decennio del 21° secolo per fare in modo che l’uguaglianza tra uomini e donne diventi una realtà”, ha affermato il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland (segue...)
  • Le donne sono sottopagate ovunque in Europa, afferma il Commissario per i diritti umani, Thomas Hammarberg (segue…)

 

Edizione 2010

  • Dichiarazioni

- La Presidente del Comitato dei Ministri e il Presidente dell’Assemblea lanciano un appello a favore di una maggiore partecipazione delle donne in politica (segue...)

- Il segretario generale Thorbjørn Jagland esorta gli Stati membri ad adoperarsi maggiormente per eliminare la discriminazione nei confronti delle donne (segue...)

- “L’obbligo di portare il burqa dovrebbe essere condannato ovunque ma impedire alle donne di indossarlo qui sarebbe sbagliato”, dichiara il commissario Hammarberg (segue...)

  • Focus

- In occasione della Giornata internazionale della donna 2010, the la Divisione Uguaglianza di genere del Consiglio d'Europa pubblica uno studio comparativo sulla partecipazione paritaria di uomini e donne alle funzioni decisionali a livello politico e pubblico. Studio ''Parity democracy - a far cry from reality'' (la democrazia fondata sulla parità – è lungi dall’essere una realtà)

- Per festeggiare il 60° anniversario della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, il Consiglio d’Europa mette l’accento sulla giurisprudenza sviluppata dalla Corte e sul suo impatto sull’evoluzione della legislazione in Europa, in occasione della Giornata internazionale della donna. Le principali sentenze della Corte europea dei Diritti dell’Uomo.

- Nell'ultima edizione del programma ''Viewpoint'' (Punto di vista), diverse personalità di numerosi paesi tra cui Birgitta Ohlsson, ministro svedese agli Affarie europei, discutono della carriera professionale delle donne, dell'impatto del femminismo e della lotta contro i privilegi riservati agli uomini.