Indietro Il Segretario generale Jagland afferma che la crisi in Catalogna deve essere risolta nel contesto della Costituzione spagnola

Il Segretario generale Jagland afferma che la crisi in Catalogna deve essere risolta nel contesto della Costituzione spagnola

Il Segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjørn Jagland, in risposta alle interrogazioni dei membri dell’APCE, ha sottolineato l’importanza di risolvere il conflitto in Catalogna sulla base della Costituzione spagnola esistente o una versione emendata della stessa. Ha respinto l’idea di una mediazione internazionale ma ha offerto assistenza attraverso l’esperienza del Consiglio d’Europa in ambito di diritto costituzionale.

In relazione alla nuova legge sui diritti linguistici delle minoranze nazionali in Ucraina, il Segretario generale ha sottolineato il fatto che proteggere i diritti delle minoranze è un aspetto chiave del “core business” del Consiglio d’Europa. Ha affermato di essere stato inizialmente preoccupato per la nuova legge in Ucraina e ha fatto riferimento a un recente incontro con il Ministro dell’Istruzione ucraino. Jagland ha affermato che la Commessione di Venezia era stata consultata in materia e che il dialogo con le autorità ucraine sarebbe stato portato avanti sulla base dell’imminente parere della Commissione.

In relazione all’arresto e all’attuale processo di attivisti di Amnesty International in Turchia, il Segretario generale ha affermato di aver sollevato la questione con il Primo Ministro turco e ha posto l’accento sul rispetto di chiare procedure giudiziarie in base alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. “Viviamo in un periodo molto difficile”, ha affermato, facendo riferimento al sistema della convenzione, e ha chiesto il rilascio di giornalisti, parlamentari e difensori dei diritti umani per consentire loro di difendersi senza essere in una condizione di detenzione.

In risposta a un’interrogazione riguardante il mancato pagamento di alcuni contributi da parte della Federazione russa, il Segretario generale ha dichiarato che “è inaccettabile che uno Stato membro non partecipi al finanziamento del bilancio”. Tuttavia, ha sottolineato che il problema dovrebbe essere visto da una prospettiva politica e di diritti umani più ampia e non solo come una questione finanziaria. Ha affermato che la questione fondamentale è se vogliamo un Consiglio d’Europa con o senza Russia, dato che il mandato dell’Organizzazione è proteggere i cittadini in tutti gli Stati membri, compresa la Russia. Tuttavia, ha lanciato l’avvertimento che il mancato pagamento protratto nel 2018 sfocerebbe in una situazione molto più grave che dovrebbe essere risolta dal Comitato dei Ministri.

Altre interrogazioni hanno riguardato il terrorismo, l’evoluzione della crisi dei rifugiati e le continue tensioni tra Armenia e Azerbaigian.

Sessione dell'Assemblea Parlamentare Strasburgo 10 ottobre 2017
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