“Se giudichi gli altri nello stesso modo in cui il sistema ha giudicato te, non sarai meglio di chi ti ha condannato a morte”.

Dwight Adanandus

In breve

In questa attività si utilizzano delle schede informative e si promuove il dibattito per approfondire temi quali:
• La protezione della società dai criminali
• I diritti umani dei criminali
• La pena di morte

Diritti correlati

• Il diritto alla vita
• Il diritto a non essere soggetti a tortura e trattamento degradante
• Il diritto all’uguaglianza in dignità

Obiettivi

• Esaminare i nostri pregiudizi relativamente ai criminali e riflettere su alcune delle implicazioni della pena di morte
• Sviluppare capacità di ascolto e pensiero critico sulle informazioni
• Promuovere un senso di dignità umana e giustizia

Materiali

• Copie della scheda “Quando verrà domani”; una per partecipante
• Un foglio di carta e matita per ogni membro del gruppo
• Una lavagna a fogli mobili o cartelloni e penne per riassumere i punti individuati in plenaria

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  • 10 OttobreGiornata Mondiale contro la pena di morte

Istruzioni

Fase 1.
1. Leggete la parte 1 di “Quando verrà domani” al gruppo. Alla fine date al gruppo circa 5 minuti per pensare ai punti principali e riscriverli con parole proprie. Chiedete poi di scambiare i fogli con il vicino, leggere gli appunti dell’altro e dare un feedback.
2. Invitate dei volontari a leggere i loro appunti. Discutete, quindi, delle differenze tra le versioni: alcuni hanno ricordato più dettagli di altri? Alcune persone hanno inventato dettagli che non sono stati citati nella storia originale?
3. Chiedete ai partecipanti quale reazione ha suscitato in loro la storia: chi pensano sia il narratore? Cosa è successo?
Fase 2.
4. Leggete l’articolo di giornale e la parte 2 del racconto di Dwight.
5. Date ai partecipanti 10-15 minuti per discutere, in coppia, le nuove informazioni. Distribuite delle copie di “Quando verrà domani” nel caso in cui vogliano fare riferimento a dei punti del testo letto in precedenza.
6. Chiedete loro di riflettere sui punti seguenti:
• Hanno cambiato la loro opinione su Dwight o Nanon da quando hanno saputo che erano nel Braccio della morte? Come? Perché?
• Cosa pensano che volesse dire Dwight con “se giudichi gli altri nello stesso modo in cui il sistema ha giudicato te, non sarai migliore di chi ti ha condannato a morte!”. Sei d’accordo con lui?
7. Aprite la discussione generale, raccogliendo i feedback sulle domande dalle varie coppie.Goto top

Debriefing e valutazione

Questa attività può essere usata per far emergere diversi argomenti importanti e interessanti o che possono costituire la base per ulteriori attività o discussioni. Si raccomanda comunque, nel debriefing, di attenersi strettamente agli argomenti che i gruppi hanno preso in considerazione piuttosto che introdurre nuovi temi (vedete sotto, alla voce suggerimenti per facilitatori).
• Questa attività vi ha insegnato qualcosa su voi stessi? Vi ha fatto riconsiderare alcune opinioni o credenze?
• Cosa pensate volesse far emergere questa attività? Ha raggiunto lo scopo, e se no, perché?
• Cosa vi ha insegnato l’attività rispetto al diritto alla vita? Ci sono stati altri temi che sono emersi nel corso della discussione?
Annotate quanto emerso su un grande foglio di carta o lavagna per utilizzarlo in futuro.

Linee guida per facilitatoriGoto top

Nella prima parte della discussione (dopo aver letto la parte 1) è importante non dare alle persone alcun indizio sulla situazione dei due uomini: cercate di far emergere dai partecipanti le impressioni sui personaggi, ma senza far capire qual è la ragione per cui lo state facendo. Lo scopo è di far esaminare al gruppo i punti di vista dei due uomini, non sapendo nulla delle circostanze o del loro passato.

Si chiede alle persone di scambiare le informazioni alla fine della fase 1 per dare loro un’idea dei modi diversi in cui le persone percepiscono e ricordano la stessa informazione. È importante sottolineare che non si tratta di un “test”, in modo da non intimidire le persone nel fare il proprio resoconto; ma che si tratta piuttosto di un modo per far emergere i diversi punti di vista. Cercate di chiedere commenti alle persone i cui resoconti sono completamente diversi da quelli dei loro vicini. Chiedete come mai ciò sia capitato – perché, per esempio, alcune persone ricordano certe informazioni, tralasciate da altri.

“11 canzoni che hanno scosso il mondo”
Adattate dalla rivista di Musica del Mondo Songlines, Marzo 2009

Free Nelson Mandela – Jerry Dammers and The Special AKA
From Little Things Big Things Grow – Kev Carmody and Paul Kelly
Get up, Stand up – Bob Marley
Gracias a la Vida – Mercedes Sosa
Al Atlal – Oum Kalthoum
Biko – Peter Gabriel
Didi – Khaled
Imagine – John Lennon
Zombie – Fela Kuti
Nkosi Sikelel' iAfrika –a
Methodist hymn, composta da Enoch Sontonga nel 1897
Djelem Djelem – Inno Rom, composto da Jarko Jovanovic su melodia tradizionale Rom.

L’attività stessa farà emergere, probabilmente, troppi argomenti per una singola sessione, perciò è necessario cercare di mantenere la discussione lungo le linee suggerite, piuttosto che permettere ai partecipanti di essere trascinati altrove dalla discussione – per esempio – sulla pena di morte. Cercate di mantenere la discussione sugli argomenti chiave:
1. Quanto noi, lo Stato, la gente comune, siamo portati a “giudicare” le persone sulla base di qualcosa che (crediamo) abbia fatto. Questo probabilmente è ciò che Dwight ha in mente quando parla di non “giudicare” gli altri come lo Stato ha giudicato lui (e Nanon). Lo Stato effettivamente li ha cancellati dallo status di esseri umani sulla base di qualcosa che (crede) abbiano fatto nel passato.
2. Anche i cosiddetti “criminali incalliti” hanno e mantengono caratteristiche umane innate – non solo “la premura e la compassione” di cui parla Dwight, ma anche “la frustrazione e la depressione”, che Nanon descrive come risultato della prigionia.

Quando discuterete del “diritto alla vita”, cercate di non dare spazio a commenti basati su argomentazioni pratiche dell’essere a favore o contro la pena di morte. Guidate la discussione sulla questione di poter affermare che queste due persone siano ancora in possesso del diritto alla vita – e se no, su come si può “perdere” tale diritto. Qualcuno, per esempio, ha l’autorità di sottrarre tale diritto agli altri soprattutto se hanno commesso un crimine?

Nota:

L’intero brano (Quando verrà
domani) si può reperire sul
sito del CCADP (Coalizione Canadese
contro la Pena di morte) http://www.ccadp.org.

Per continuare su questo temaGoto top

Le canzoni sono sempre state uno strumento potente nella lotta delle persone per i propri diritti. Il gruppo potrebbe ascoltare alcune canzoni per la libertà e la giustizia o scriverne di proprie.
Potreste anche mostrare un film. Vi suggeriamo:
• Dead Man Walking - di Tim Robbins Film americano che racconta la storia di Suor Elena che si è presa cura di un carcerato nel braccio della morte.
• Decalogue V: “Thou shalt not kill” - di Krzysztof Kieslowski 1988. Il personaggio principale è un giovane di 20 anni che ha commesso un omicidio terribile, ma non tanto quanto il modo barbaro con cui viene ucciso dallo Stato. Il dramma rivela che ogni vita deve essere rispettata e che nessuno deve essere ucciso.

Potreste anche voler leggere o rappresentare (il testo integrale o una parte) Gli esonerati - “The exonerated” di Jessica Blank and Erik Jensen  (theexonerated.com).La rappresentazione passa da monologhi in prima persona e scene in aule di tribunale e prigioni per raccontare le storie di sei persone coraggiose, accusate ingiustamente dal sistema penale americano e di come siano riuscite a sopravvivere.

Proseguite con gli argomenti emersi alla fine dell’attività. Organizzate un dibattito formale o usate il metodo della "Campagna elettorale". Tra gli argomenti ci potrebbero essere:
• La punizione: qual è lo scopo dell’imprigionare i criminali e/o di condannarli a morte? Si fa principalmente per proteggere la società, modificare il comportamento dei criminali, o si tratta di vendetta?
• La pena di morte: quali argomenti pro e quali contro la pena di morte?
• La sicurezza nazionale contro la sicurezza individuale: quali sono i limiti nei metodi con cui il Governo può trattare i suoi peggiori criminali e terroristi? Per esempio, può torturare un individuo giustificando questo trattamento sulla base della “sicurezza nazionale”?

Potreste sviluppare un progetto sulla pena di morte in relazione ai diritti dei bambini e delle bambine. In molti paesi i bambini sono condannati alla pena di morte e possono essere giustiziati. Digitate “Death Row Kids” nel vostro motore di ricerca per reperire maggiori informazioni, ed un video su youtube.com.

Per mettere in praticaGoto top

Visitate il sito web della Coalizione canadese contro la pena di morte (Canadian Coalition Against the Death Penalty – CCADP) e leggete altri scritti di prigionieri (http://ccadp.proboards.com). Quindi scrivete a qualcuno nel Braccio della morte (il sito web CCADP contiene informazioni su come diventare corrispondenti o contattare la sede locale di Amnesty International).

Aggiornamenti recenti su Nanon Williams possono essere trovati su www.nawisa.ch Potete decidere come sostenere questo caso.

Ulteriori informazioniGoto top

La pena di morte è proibita dalla Convenzione Europea dei Diritti Umani. Per il Consiglio d’Europa l’abolizione della pena di morte è un prerequisito per i suoi Membri. Come risultato, nessuna esecuzione è stata effettuata nel territorio degli Stati Membri dell’organizzazione dal 1997.
Il primo anno in cui non ci sono state esecuzioni in Europa è stato il 2009; ciononostante nel Marzo 2010 la Bielorussia ha giustiziato due persone.

Potete trovare maggiori informazioni su quali Paesi hanno ratificato i trattati internazionali sulla pena di morte sul sito di Amnesty International, www.amnesty.org.

Secondo il report di Amnesty International "Death Sentences and Executions 2014", almeno 2466 persone in 55 paese sono note per essere state condannate a morte nel 2014.

Ciò rappresenta un aumento del 28% rispetto al 2013, anno in cui furono registrate 1925 condanne capitali in 57 paesi. Questo aumento è stato principalmente dovuto ad alti picchi di condanne a morte in Egitto (dalle 109 del 2013 alle 509 del 2014) e in Nigeria (dalle 141 del 2013 alle 659 del 2014), entrambi paesi nei quali i tribunali hanno inflitto, in alcuni casi, sentenze di massa.

Si crede che almeno 19094 persone siano condannate a morte in tutto il mondo alla fine del 2014.

Executions Down, But Not For Juvenile Offenders di Human Rights Watch (1 Aprile 2015) afferma che il 2013 ha visto un aumento nell'uso della pena di morte per crimini commessi da bambini.

L'Iran è quasi sicuramente il leader mondiale nel condannare a morte i criminali giovani, mandandone a morte 14 nel 2014 e ben 77 negli ultimi 10 anni. L'Iran ha comunque continuato a imporre nuove sentenze capitali a giovani criminali l'anno scorso. In totale, almeno 160 giovani criminali sono in attesa dell'esecuzione nel paese.

Le condanne a morte emesse l'anno scorso contro giovani criminali sono state anche altrove: in Egitto e Sri Lanka. Mentre altri restano sotto sentenza di morte nelle Maldive, in Nigeria, in Pakistan, in Arabia Saudita e in Yemen.

Nel 2013, tre minorenni autori di reati sono stati  giustiziati in Arabia Saudita, con altre sentenze capitali probabilmente avvenute in Iran e in Yemen.

Nel marzo del 2014 il Pakistan ha giustiziato Muhammad Afzal, che era sedicenne quando fu condannato a morte, e la corte ha confermato la condanna a morte di Shafquat Hussain, che si ritiene avesse 14 o 15 anni quando fu giudicato nel 2004.

.Per vedere com sta "ancora sopravvivendo" seguite Nanon Williams su Facebook e su Twitter.

Il report di Amnesty “Bambini e pena di morte”: Esecuzioni mondiali dal 1990, pubblicato nel 2002, rivela che gli Stati Uniti sono i primi nella lista dei paesi che hanno giustiziato giovani uomini che nel momento dell’esecuzione del crimine avevano meno di 18 anni; gli Stati Uniti ne hanno giustiziati 18. Il Pakistan ha giustiziato un giovane che al momento del crimine aveva 13 anni.

Maggiori informazioni su Nanon Williams possono
essere trovate su http://murderpedia.org/male.W/w/williams-nanon.htm.

Human Rights Watch dice: Solamente Iran, Sudan, Cina e Pakistan sono noti per aver giustiziato giovani criminali dal 2004. Il Sudan ha eseguito due condanne a morte nel 2005, la Cina ha giustiziato un giovane criminale nel 2004 e il Pakistan ha giustiziato un giovane criminale nel 2006. Di contro, l’Iran è noto per aver giustiziato almeno 3 giovani criminali nel 2004, otto nel 2005, e quattro nel 2006. In totale, solo la Cina ha giustiziato più persone dell’Iran. Pro capite, l’Iran ha giustiziato più persone annualmente di ogni altro paese. (www.hrw.org Giugno 2007)

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Quando verrà domani, di Nanon Williams

Parte 1
Era il giorno dopo la morte di Dwight Adanandus quello in cui guardai la vita in modo completamente diverso da ciò che era, o dovrei dire, da ciò che desideravo fosse. Era l’inizio dell’inverno, e stavo sdraiato pensando all’amico che mi porgeva sempre un sorriso quando i giorni parevano tutti uguali. Mi sentivo tormentato. Poi mi spostai lentamente, per raccogliere il giornale da sotto la porta, il giornale raccontava la sua storia.
Leggendo la cronaca dei fatti e sapendo che non l’avrei mai più visto, sentii come se qualcuno mi stesse conficcando sempre più spilli nel cuore. A volte arrivava dondolando nel cortile della prigione e sbadigliando diceva “come va ragazzo?”. E guardandomi intorno, lo fissavo, dicendo, “uomo, chi stai chiamando ragazzo”, ed entrambi iniziavamo a ridere perché ero il più giovane del nostro blocco.
Bene, quando ora ripenso a quei momenti, mi rattristo profondamente, perché non vedrò più l’ora di andare nel cortile ed incontrare Dwight che gira intorno per strappare via l’espressione di rabbia che tempesta il mio viso. Con il passare degli anni sono cambiati anche i miei modi di trascorrere il tempo, ma mi piace pensare che questi nuovi espedienti, un giorno mi faranno diventare un uomo migliore, così come è successo a Dwight. Durante i miei momenti di debolezza, mi sono sempre chiesto cosa avrebbe fatto Dwight al mio posto. “Ricorda”, mi avrebbe detto, “il sistema può averti solo se glielo permetti. Fai la pace con chiunque sia il tuo Dio e inizia a vivere la vita migliore che puoi, apprezzandola”. Poi avrebbe continuato, “ragazzo, non so perché tu sia qui, ma so che non appartieni a questo posto…”.

Parte 2
“.....infatti, nessuno appartiene a questo luogo, al Braccio della morte. Ci sono rapinatori, sequestratori, ladri, molestatori di bambini e persone sadiche a cui non importa nulla di te. Ma ci sono anche persone premurose e compassionevoli che hanno fatto cose terribili, ma che hanno trovato il modo di cambiare e voglio che tu ti ricordi sempre di questo”, mi disse settimane prima della sua esecuzione, “ricorda questo e nulla più. Se giudichi gli altri nello stesso modo in cui il sistema ha giudicato te, non sarai migliore di chi ti ha condannato a morte!”, e quando ora queste parole risuonano nelle mie orecchie, mi chiedo perché mi ci è voluto tanto tempo per capire cosa intendesse dire. Ovviamente sentivo che ciò che diceva aveva un senso, ma capire il senso e afferrare pienamente il significato di tali parole sono due cose completamente diverse. Ho capito dopo che io ero un “ragazzo” come mi chiamava Dwight, ma la verità arriva quando ti prendi il tempo di vederla.
So che la prigionia è un’arma di tortura psicologica che dà frustrazione fino a quando non arriva la depressione, ma rimangono sempre un po’ di spirito e di volontà. Dwight, aveva spirito e non importa che cosa avesse fatto per arrivare nel Braccio della morte, e con tale spirito cambiò le vite degli altri che imputridivano come morti viventi nel cimitero del sistema: “So che non è facile, ragazzo,” diceva, “ma nessuno dice che la vita sia una cosa facile. Prendi ogni giorno per quello che è e non appena intravedi una luce alla fine della strada, lascia che si rafforzi e ti guidi”, erano le ultime parole che piangendo mi disse quando mi diede l’addio finale. Non oso spiegare cosa ciò significhi per me, perché credo che me l’abbia detto perché io trovassi la forza che mi ha sostenuto negli anni passati e che probabilmente mi sosterrà negli anni a venire. Non ho mai rinunciato ai miei principi o alle cose che per me hanno valore nella vita – come la mia famiglia, né al fatto che, quando il domani verrà veramente, io troverò l’amore e il paradiso.

Nanon Williams fu condannato a morte dallo Stato del Texas quando aveva 17 anni, con l’accusa di omicidio. Rifiutò l’accusa e trascorse 13 anni nel Braccio della morte prima che la sua condanna fosse commutata in ergastolo nel 2005 da Roper V. Simmons U.S. Corte Suprema per l’esecuzione di giovani criminali. Nel 2010, il caso Nanon è giunto di fronte alla Corte Federale con l’obiettivo di provare la sua innocenza.

Fonte:Canadian Coalition against the Death Penalty

Ritagli di giornale
Huntsville - 2 Ottobre 1997. Un ladro riconosciuto colpevole è stato giustiziato mercoledì notte per aver sparato ad un uomo d’affari di San Antonio che aveva cercato di bloccare la sua fuga da una banca, nove anni fa. Adanandus, 41 anni, era arrivato al Braccio della morte per l’omicidio di Vernon Hanan, ucciso con uno sparo al petto, il 28 gennaio 1988, in seguito ad una colluttazione con Adanandus nell’atrio di una banca nella zona nord di San Antonio.