Retour Riflessioni, testimonianze e analisi: la Ministeriale sul tema della giustizia riparativa è terminata con la firma della Dichiarazione di Venezia

Riflessioni, testimonianze e analisi: la Ministeriale sul tema della giustizia riparativa è terminata con la firma della Dichiarazione di Venezia

Incoraggiare il ricorso alla giustizia riparativa, soprattutto quando i reati coinvolgono i minori, e considerarla parte essenziale della formazione degli operatori del diritto: sono questi due dei principali inviti rivolti al Consiglio d’Europa dai Ministri della Giustizia degli Stati membri dell’organizzazione intervenuti a Venezia il 13 e 14 dicembre per la Ministeriale sul tema della giustizia riparativa.

Organizzata nell’ambito del semestre di Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, la riunione “Criminalità e giustizia penale – il ruolo della giustizia riparativa in Europa” intensifica il programma di iniziative legate a una delle tre aree prioritarie della presidenza dell’Italia, ovvero la costruzione di un futuro a dimensione umana attraverso la promozione di un sistema giudiziario a misura di cittadino. In questo contesto rientra infatti il tema della giustizia riparativa quale riaffermazione della funzione della pena sia quale momento di riabilitazione del colpevole, che di riparazione per la vittima.

La due giorni Ministeriale si è conclusa con la firma della Dichiarazione di Venezia, documento congiunto che stimola politiche volte a una più ampia diffusione della giustizia riparativa, il cui accesso “dovrebbe essere un obiettivo delle autorità nazionali”. Due giorni di riflessioni, analisi e testimonianze sul tema, come quelle offerte dall’ex Giudice della Corte Costituzionale del Sud Africa Albie Sachs e dalla docente della Stellenbosh University Pumla Gobodo Madikizela, in collegamento digitalmente, che hanno raccontato il proprio percorso di riconciliazione vissuto nel Sud Africa dell’Apartheid.

In apertura e chiusura dei lavori, due interventi della Ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha definito quella riparativa come “una nuova forma di giustizia a beneficio delle vittime, degli autori del reato e per la società intera, che può ricostruire i legami sociali distrutti dal crimine. La giustizia riparativa – ha concluso – non è una utopia ma nasce dalle esperienze concrete già avvenute in molti Stati”

PRESIDENZA DEL COMITATO DEI MINISTRI Venezia 16 DICEMBRE 2021
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