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Quale lingua minoritaria è parlata nella seconda isola più grande del mare d’Irlanda?

  • Gaelico scozzese
  • Gallese
  • (1)Gaelico mannese

Il gaelico mannese è parlato nell’Isola di Man ed è tutelato dalle Parti II e III della Carta. La decisione adottata nel 2020 di applicare la Parte III al gaelico mannese rispecchia il successo della rinascita di questa lingua e ne rafforza la tutela e la promozione. Le autorità dell’Isola di  Man hanno assunto l’impegno di attuare 37 misure di promozione, tra cui, ad esempio, l’istruzione prescolare in gaelico mannese e la possibilità di presentare alle amministrazioni documenti e domande in tale lingua. Inoltre, il gaelico mannese sarà utilizzato nelle radiodiffusioni, la stampa, le attività culturali, la vita economica e sociale e la cooperazione transfrontaliera.

Quanti sono gli Stati Parti contraenti della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie?

  • 15
  • (1)25
  • 46

I seguenti 25 Stati hanno ratificato la Carta: Armenia, Austria, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Cipro, Danimarca, Finlandia, Germania, Liechtenstein, Lussemburgo, Montenegro, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Ungheria.

Quante sono le lingue regionali o minoritarie tradizionalmente parlate in Europa che sono tutelate dalla Carta?

  • Più di quaranta
  • Più di sessanta
  • (1)Più di ottanta

In Europa, oltre 80 lingue regionali o minoritarie usufruiscono attualmente della tutela della Carta. Il loro uso è promosso nel settore dell’insegnamento, della giustizia, della pubblica amministrazione e dei servizi, dei media, delle attività e strutture culturali, della vita economica e sociale e degli scambi transfrontalieri. Grazie alla Carta, alcune lingue a rischio di estinzione sono state rivitalizzate con successo. Il loro numero è in costante aumento. Dal 2020, alcuni Stati Parti hanno ugualmente convenuto di rivedere il loro livello di impegno per rispecchiare i progressi compiuti nella situazione delle lingue regionali o minoritarie tradizionalmente parlate sul loro territorio.

Una lingua regionale o minoritaria tutelata ai sensi della Carta:

  • Dovrebbe avere meno di 5.000 locutori
  • Non può essere la lingua ufficiale di nessuno Stato
  • (1)Deve essere tradizionalmente parlata nel territorio dello Stato Parte

L’Articolo 1 della Carta definisce le lingue regionali o minoritarie come lingue “tradizionalmente parlate nell’ambito di un territorio di uno Stato da cittadini di quello Stato che costituiscono un gruppo numericamente inferiore al resto della popolazione dello Stato e diverse dalla/e lingua/e ufficiale/i di quello Stato”. L’Articolo 1 indica ugualmente che le lingue regionali o minoritarie non comprendono i dialetti della/e lingua/e ufficiale/i dello Stato, né le lingue degli immigrati. Oltre a tale precisazione, non sono indicate condizioni legate al numero dei locutori delle lingue, o al loro status giuridico o alla loro presenza in altri Stati.

La Carta garantisce a un imputato il diritto di utilizzare una lingua regionale o minoritaria in tribunale

  • Se non parla la lingua ufficiale, o non la parla sufficientemente bene
  • (1)Se ne prova il bisogno, pur essendo in grado di parlare bene la lingua ufficiale
  • Se dimostra di avere un’assicurazione per la tutela legale che copra le spese di traduzione e l’assistenza di un interprete

La Carta promuove l’uso delle lingue regionali o minoritarie nella vita pubblica, per garantirne il mantenimento, lo sviluppo e la trasmissione. I loro locutori dovrebbero quindi essere in grado di utilizzarle in vari contesti, ivi compreso davanti ai tribunali, conformemente all’Articolo 9, anche se padroneggiano bene la lingua ufficiale dello Stato.

La Carta impone come obbligo

  • (1)Alle autorità di pubblicare i documenti ufficiali nelle relative lingue regionali o minoritarie
  • Ai consiglieri comunali di utilizzare alcune parole della lingua regionale o minoritaria durante le sessioni del consiglio comunale
  • Alle autorità di fornire assistenza ai locutori di una lingua regionale o minoritaria per compilare dei formulari amministrativi complicati nella lingua ufficiale.

L’Articolo 10 della Carta  prevede l’uso delle lingue regionali o minoritarie da parte delle autorità amministrative nazionali, locali e regionali e dei servizi pubblici. Questa disposizione copre, tra l’altro, l’uso delle lingue regionali o minoritarie nei documenti ufficiali. Le lingue regionali o minoritarie dovrebbero svolgere un ruolo a pieno titolo nell’amministrazione, insieme alla lingua ufficiale, e non avere soltanto un uso simbolico o una funzione di secondo piano.    

Sei un sindaco e nella tua città si parla una lingua regionale o minoritaria. Nella toponomastica comunale bilingue, ti accerti che:

  • (1)Le indicazioni nella lingua regionale o minoritaria non siano scritte in caratteri più piccoli rispetto a quelle nella lingua ufficiale  
  • Le indicazioni nella lingua regionale o minoritaria siano una traduzione esatta di quelle nella lingua ufficiale, per evitare confusioni
  • Soltanto le vie del centro storico abbiano nomi bilingui

L’uso delle lingue regionali o minoritarie nella toponomastica è una misura relativamente semplice di promozione per accrescere la visibilità e il prestigio di queste lingue. Pertanto, l’indicazione topografica nella lingua regionale o minoritaria dovrebbe essere almeno delle stesse dimensioni e nello stesso stile (cioè carattere tipografico e colore) di quella nella lingua ufficiale. Le denominazioni nelle lingue regionali o minoritarie d’altronde non sono necessariamente una traduzione delle indicazioni nella lingua ufficiale, bensì piuttosto il nome storico del luogo. Infine, le indicazioni bilingui non riguardano soltanto il nome della città o delle vie del centro storico, ma anche tutte le strade, come pure altre denominazioni topografiche (distretti, nomi di fiumi, di zone di campagna, ecc.) per le quali esistono i nomi in lingua regionale o minoritaria.

Quale delle seguenti lingue ha 14 vocali:

  • Russo
  • Rumeno
  • (1)Ungherese

Ci sono 14 vocali nella lingua ungherese. Il russo ne ha dieci e una semivocale, mentre il rumeno ha sette vocali e due (o quattro, le opinioni divergono) semivocali.

Quale dei seguenti alfabeti contiene segreti geometrici:

  • (1)Armeno
  • Arabo
  • Curdo

La prima lettera dell’alfabeto armeno è A «Ա» e rappresenta “Astvats” che significa Dio, mentre l’ultima è K «Ք» che significa “Kristos” ossia il Cristo. Se si dispone l’alfabeto armeno per formare un triangolo equilatero, le tre lettere ai vertici sono A, K e S che rappresentano la  Santissima Trinità, ossia Dio Padre (Astvats), Suo Figlio, Gesù (Kristos) e lo Spirito Santo  (Surb Hogin) della fede cristiana. Se le lettere dell’alfabeto armeno sono disposte nel quadrato di un ottagrammma, una stella a otto punte, leggendo in senso orario, le lettere ai vertici formano l’antico nome dell’Armenia “Hayk”.

Quando le persone che parlano sorabo dicono “K strowosći!”?

  • Quando si salutano
  • Quando si scusano
  • (1)Quando bevono insieme

Il basso e l’alto sorabo sono lingue minoritarie in Germania.

Quale tra queste lingue non si scrive in alfabeto cirillico?

  • (1)Lettone
  • Macedone
  • Bulgaro

L’alfabeto cirillico è utilizzato per le seguenti lingue europee: bielorusso, bosniaco, bulgaro, macedone, montenegrino, russo, ruteno, serbo e ucraino.

Se dici “Faleminderit” in che lingua stai ringraziando?

  • (1)Albanese
  • Lituano
  • Turco

L’albanese è tutelato dalla Carta in Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Romania e Serbia.

A parte la Svezia, lo svedese ha lo status di lingua ufficiale in quale dei seguenti paesi?

  • Danimarca
  • (1)Finlandia
  • Norvegia

La Finlandia ha due lingue ufficiali, il finnico e lo svedese. Circa l’87% della popolazione in Finlandia parla finnico come madrelingua. Circa il 5% dei finlandesi parla svedese come madrelingua. Lo svedese è parlato soprattutto sulla costa occidentale e meridionale della Finlandia.

Quante sono le lingue regionali o minoritarie tutelate dalla Carta in Romania?

  • 10
  • 16
  • (1)20

In Romania, sono tutelate dalla Carta le lingue seguenti: albanese, armeno, bulgaro, croato, ceco, tedesco, greco, italiano, macedone, polacco, romani, russo, ruteno, serbo, slovacco, tataro, turco, ucraino,  yiddish e ungherese.

Cosa significano i nomi  Bredle, Bredele, Bredala, Bredler, Bredalé o Brädalé?

  • Sono le varianti utilizzate regionalmente e localmente per la città di Breda nei Paesi Bassi
  • Sono varie tecniche del gioco della pelota basca
  • (1)Si tratta di deliziosi dolci artigianali della cucina alsaziana nel periodo dell’Avvento

Le varianti linguistiche sono quasi tanto numerose quanto i diversi sapori di questi deliziosi dolci alsaziani, la cui ricetta è stata tramandata da una generazione all’altra almeno da cinquecento anni. Il nome di questa tipica specialità regionale deriva etimologicamente dal diminutivo di “Brot” (pane in tedesco).

Chi ha detto: “I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”?

  • (1)Ludwig Wittgenstein
  • Jean-Paul Sartre
  • Søren Kierkegaard

Chi ha detto: “Non puoi mai capire una lingua sino a quando non ne capisci almeno due”?

  • (1)Geoffrey Willans
  • Oscar Wilde
  • La Regina Elisabetta II

La lingua romani è parlata dai Rom in numerosi Stati europei.  Quanti sono gli Stati che hanno riconosciuto questa lingua e la tutelano ai sensi della Carta:

  • 1
  • (1)16
  • 46

La lingua parlata da alcune comunità Rom e Sinti, che talvolta è anche chiamata ‘romaní’, o ‘romanes’ (nome nativo ‘r(r)omani ćhib’), è riconosciuta e tutelata in 16 Stati Parti contraenti della Carta: Austria, Bosnia-Erzegovina, Finlandia, Germania, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Serbia, Repubblica slovacca, Slovenia, Svezia, Ucraina e Ungheria.

Quando uno Stato ratifica la Carta, si impegna a tutelare e a promuovere le lingue regionali o minoritarie tradizionalmente parlate sul suo territorio. Il rispetto di tale impegno è:

  • Monitorato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo
  • (1)Monitorato da un Comitato di esperti indipendenti
  • Non è monitorato

L’attuazione della Carta da parte degli Stati Parti contraenti è monitorata dal Comitato di esperti, composto da 25 esperti indipendenti di riconosciuta competenza in materia di  tutela e promozione delle lingue regionali o minoritarie. Il Comitato è attualmente presieduto da Aleksandra Oszmiańska-Pagett, Polonia.

Quali Stati potrebbero diventare Parti della Carta?

  • Francia, Italia, Portogallo
  • Marocco, Kazakistan, Canada
  • (1)Tutti quelli qui sopra indicati

Qualsiasi Stato può diventare Parte della Carta, che sia o meno membro del Consiglio d’Europa. Gli Stati non membri, tuttavia, dovranno essere inviati ad aderire. La Francia, l’Italia e il Portogallo non sono soltanto membri del Consiglio d’Europa, ma hanno anche firmato la Carta.  

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