Mettila come vuoi ma cacciare le balene è un omicidio e ogni omicidio è sbagliato
 

Associazione per la conservazione della balena e del delfino

In breve

Questa attività prevede il lavoro di gruppo, il gioco di ruolo, discussione e costruzione del consenso relativamente alle seguenti tematiche:
• L’uso sostenibile delle risorse marine
• Il diritto dei popoli indigeni al proprio sviluppo economico, sociale e culturale

Diritti correlati

• Il diritto di partecipare alla vita culturale della propria comunità
• Il diritto al cibo e all’utilizzo delle risorse naturali
• Il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale

Obiettivi

• Indagare la conflittualità apparente fra la richiesta del proprio diritto a partecipare alla vita culturale e la protezione dell’ambiente
• Sviluppare capacità di pensiero critico per presentare argomentazioni e competenze per la costruzione del consenso
• Sviluppare atteggiamenti di apertura mentale verso le differenze culturali

Materials

Schede da distribiure
• Penne e fogli per i gruppi per annotare le proprie osservazioni

Preparazione
  • Leggere approfonditamente tutte le schede da distribuire per familiariz zare con la tematica e con le informazioni a riguardo. In questo modo sarete in grado di agire come persona-risorsa se fosse necessario
  • Fare le fotocopie delle schede di ruolo. Ogni partecipante deve avere la propria scheda di ruolo come riferimento.
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  • 9 AgostoGiornata Internazionale delle Popolazioni Indigene

Istruzioni

L’attività si svolge in due parti: la parte 1 (30 minuti) è un’introduzione all’attività e alle tematiche ambientali e culturali interessate, la parte 2 (90 minuti) è la simulazione di un incontro per cercare di trovare un accordo fra la tribù Makah e la lobby contro la caccia alla balena.

Parte 1. Introduzione alle tematiche ambientali e culturali. (30 minuti)
1. Spiegate che questa attività riguarda l’ambiente e i diritti legati alla cultura. È centrata sulla richiesta del popolo Makah di riaprire la caccia alle balene e sull’opposizione a questa legge e ripreso a cacciare le balene in modo illegale.
2. Parlate al gruppo dei Makah e spegate che il confronto è andato avanti per molti anni e i costi legali stanno salendo senza produrre riultati duraturi. I conservatori hanno utilizzato metodi sconsiderati che hanno pesso la loro vita e quella degli altri a rischio e alcuni membri della tribù Makah sono frustrati dal dover infrangere la legge e pescare di frodo le balene. La situazione è molto insoddisfacente per tutti e sembra essere giunto il momento in cui tutte le parti si incontrano per capire che cosa hanno in comune e trovare una soluzione.
3. Introducete alcune tematiche chiedendo ai partecipanti di indicare la loro risposta ai seguenti quesiti attraverso la tecnica “alto e basso”.(per usare questa tecnica vedere qui). Quindi leggete le seguenti dichiarazioni una alla volta:
• “ I costumi e le usanze dei popoli devono essere rispettate fin tanto che non sono in contrasto con i diritti umani”.
• “Noi dovremmo rispettare il diritto delle persone di essere libere di scegliere cosa mangiare, di essere vegane, vegetariane, o di mangiare carne”.
• “Il cibo che noi mangiamo dovrebbe essere prodotto utilizzando metodi che siano rispettosi dell’ambiente”.
• “L’allevamento animale non dovrebbe prevedere metodi crudeli come l’allevamento intensivo e la macellazione cruenta”.
• “Le tradizioni culturali sono molto importanti per le persone e dovrebbero essere rispettate”.
• “Le balene non dovrebbero essere cacciate, nemmeno per motivi culturali”.

Parte 2. Simulazione di un incontro per discutere la fase di impasse fra la tribù Makah e gli oppositori della caccia alla balena (90 minuti)
1. Ricordate al gruppo che battaglie violente, sia in senso letterale che legale, sono andate avanti per anni e adesso è giunto il momento di cercare di trovare una soluzione. Quest’attività è una simulazione di un incontro ospitato da un’organizzazione immaginaria denominata Crest (culture, rights, environment, sustainability, talk – cultura, diritti, ambiente, sostenibilità, dialogo). Crest è un’organizzazione indipendente che lavora per portare la prospettiva dei diritti umani nelle tematiche ambientali. L’organizzazione è impegnata nella promozione della comprensione attraverso il dialogo. La simulazione riguarda un incontro presieduto da Crest, fra quattro gruppi:
a. La tribù Makah che vuole riaprire la caccia alle balene;
b. L’Alta Alleanza Nordica (HNA), un cartello di organizzazioni che rappresenta i cacciatori e venditori di balene, che lavora per il futuro delle culture costiere e per la sostenibilità dell’accesso alle risorse mammifere marine. L’Alta Alleanza Nordica appoggia la tribù Makah;
c. Pastori del Mare, un’organizzazione che indaga e documenta le violazioni della legge internazionale, di regolamenti e trattati in materia di protezione della vita e dell’ambiente marino. Si oppongono alla richiesta dei Makah;
d. Greenpeace, attivisti del movimento ambientalista che si oppongono alla caccia alle balene.
2. Il ruolo del Crest è quello di facilitare la discussione che prenderà spunto da cinque quesiti:
• Perché le balene sono importanti?
• Le balene grigie sono una specie in via di estinzione?
• Perché i Makah dovrebbero smettere di mangiare la carne delle balene?
• Il rituale dei Makah nella caccia alla balena potrebbe essere modificato?
• Se si raggiungesse un qualunque tipo di accordo, quale sistema di monitoraggio dovrebbe essere messo in atto per assicurare che le balene siano protette?
3. Chiedete a quattro partecipanti di rappresentare il Crest e dividete il resto del gruppo in 4 piccoli gruppi delle stesse dimensioni. Distribuite le carte dei ruoli. I gruppi hanno 30 minuti per discutere le informazioni e prepararsi a difendere la loro posizione relativamente ai cinque quesiti.
4. Quando i gruppi sono pronti chiamateli in plenaria. Chiedete alle persone che rappresentano il Crest di di presiedere l’incontro. L’incontro dovrebbe durare circa 60 minuti.
5. Il Crest aprirà l’incontro con una breve dichiarazione sui diritti umani e sul quadro ambientale della discussione, riaffermando che l’obiettivo dell’incontro è quello di condividere informazioni e discutere le tematiche in linea con i cinque quesiti. La tribù Makah inizierà la discussione presentando il loro caso. Poi iniziate la discussione tra i gruppi.
6. Alla fine della discussione, il Crest farà una sintesi. Fate una breve pausa e in seguito procedete al debriefing e alla valutazione.

Debriefing e valutazioneGoto top

Iniziate chiedendo ai gruppi di riflettere sul processo di discussione e se poteva essere possibile raggiungere un consenso su un qualunque quesito, poi procedete con la discussione su tematiche di ordine generale.
• È stato difficile agire secondo i diversi ruoli?
• Qual è stata la cosa più interessante che avete imparato?
• Quali sono state le argomentazioni migliori? Gli appelli agli aspetti emotivi, razionali o logici?
• Quanto è stato difficile vedere le argomentazioni altrui e quanto è stato difficile accettarle? Quanti punti in comune c’erano per ognuno dei cinque quesiti?
• Nella vita reale quanto pensate sia difficile accettare le pratiche culturali di altri popoli che per voi sono indecenti, incomprensibili o non etiche?
• Quand’è che la differenza culturale diventa discriminazione?
• Pensate che la globalizzazione porti inevitabilmente ad una perdita culturale? Possiamo pensare che i cambiamenti culturali siano un processo positivo in un mondo che cambia?
• Quali diritti umani sono toccati in questa attività?
• Le rivendicazioni di diritti tra loro conflittuali sono di solito risolte presso corti giudiziarie. Secondo voi questo è un modo corretto per risolvere le questioni legate ai diritti?
• Che cosa dovrebbe avere priorità secondo voi: le rivendicazioni delle persone relativamente al cibo e alla vita o la protezione dell’ambiente e la conservazione di una specie animale?
 

Concludete la sessione facendo un altro “giro” del gioco “alto o basso”, per vedere se i partecipanti hanno cambiato il loro atteggiamento rispetto alla caccia alle balene. Ripetete le stesse domande che avete posto durante la prima parte del gioco.

Linee guida per i facilitatoriGoto top

La complessità degli aspetti trattati in questa attività ci fa pensare che è meglio rivolgerla ad un gruppo maturo con una buona capacità di discussione. Ci sono molte informazioni da assimilare e il testo delle schede dei ruoli presume un certo livello di conoscenza in materia di diritti umani e di terminologia ambientale. Potreste considerare di strutturare l’attività in due sessioni dando ai gruppi del tempo tra le due sessioni per leggere le schede dei ruoli e pensare alla tematica in questione.

Un obiettivo importante di questa attività è il confrontare i giovani con le limitazioni derivanti dalle proprie prospettive culturali e renderli in grado di riconsiderare i loro atteggiamenti verso un’utilizzazione consapevole e sostenibile dell’ambiente naturale.
La caccia alle balene è un argomento con forte coinvolgimento emotivo per molte persone ed uno di quegli argomenti rispetto al quale solitamente la gente ha idee forti. È questo che rende l’attività sull’argomento una sfida difficile. Potreste, per esempio, chiedere ai partecipanti come reagirebbero se venisse vietato loro di mangiare un cibo specifico, importante per la loro cultura, vita e tradizioni.
Un secondo obiettivo è quello di sviluppare competenze nella costruzione del consenso, è per questo che l’attività è stata pensata come la simulazione di un incontro mediato da un’organizzazione immaginaria, il Crest (cultura, diritti, ambiente, sostenibilità e dialogo). Prima di dedicarvi all’attività potreste considerare le informazioni sulla costruzione del consenso.

Nella seconda parte al punto 1 delle istruzioni potreste voler ampliare alcune domande:
• Perché le balene sono importanti? Considerate i motivi economici, storici, ambientali e spirituali?
• Le balene grigie sono una specie in via d’estinzione? Quale evidenza scientifica esiste?
• Perché i Makah dovrebbero smettere di mangiare la carne di balena? Considerate che gli ebrei ed i musulmani non mangiano maiale per motivi culturali, ma non proibiscono alle altre persone di mangiarne.
• Il rituale dei Makah nella caccia alla balena potrebbe essere adattato? Ricordate che le pratiche culturali possono e di fatto cambiano: per esempio, in risposta all’epidemia dell’AIDS, in tutte le culture del mondo parlare di sesso non è più un tabù e i rituali che coinvolgono il sesso, come “la purificazione delle vedove”, sono stati messi in discussione e cambiati.
• Se si potesse raggiungere un accordo, che tipo di monitoraggio sarebbe necessario perassicurare che le balene siano protette? Considerate l’accesso aperto alle informazioni, che potrebbe permettere di verificare se in un certo anno la specie delle balene era in buona salute e come prevenire l’imbroglio.

Controllate che i partecipanti capiscano a fondo il significato della terminologia e dei concetti presenti nelle schede dei ruoli. Per esempio:

Popolazioni indigene

Non ci sono veloci e chiare distinzioni che ci permettono senza ombra di dubbio di definire una popolazione indigena. In generale, si può dire che queste persone sono i discendenti di popolazioni che originariamente occupavano la terra prima che i colonizzatori arrivassero e prima che fossero fissati dei confini statali. Sono emarginati dai loro Stati e sono spesso organizzati in tribù. La Dichiarazione del 2007 sui diritti delle popolazioni indigene riconosce il loro diritto all’autodeterminazione, il loro diritto alla libera determinazione del proprio sviluppo economico, sociale e culturale, al loro diritto di dignità e diversità delle loro culture.

Sito dell’Alta Alleanza Nordica – High North Alliance: www.highnorth.no

I Pastori Internazionali del Mare – The Sea Sheperd International: www.seashepherd.com

La commissione internazionale sulla caccia alle balene – International whaling commission: www.iwcoffice.org

Il sito della nazione Makah: www.makah.com

Il sito di Greenpeace: www.greenpeace.org

Il principio precauzionale

Il principio precauzionale dice che “quando un’ attività minaccia di danneggiare la salute umana o l’ambiente, devono essere approntate misure precauzionali anche se la relazione causaeffetto non è del tutto scientificamente provata”. Comprende l’agire in situazione di incertezza; il richiedere prove a chi provoca il rischio; l’analizzare alternative alle attività potenzialmente danneggianti; e metodi decisionali partecipativi.

Sostenibilità

Nel 1989 la Commissione Mondiale sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite (WCED – UN World Commission on Environment and Development), anche conosciuta come il rapporto Brundtland, definì lo sviluppo sostenibile come “lo sviluppo che soddisfa i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di provvedere ai propri bisogni”. “Uso sostenibile” è un termine che è applicabile solo alle risorse rinnovabili; significa utilizzare le risorse nei limiti della loro capacità di rinnovamento. C’è un principio generalmente accettato di uso sostenibile delle risorse naturali mondiali, basato sulla evidenza scientifica e su dati oggettivi.

VariazioniGoto top

Se il gruppo è piccolo si può lavorare con 2 gruppi, la tribù Makah e l’Alta Alleanza Nordica da una parte e Greenpeace e i Pastori del Mare dall’altra.

Potreste considerare di condurre l’attività in due diverse occasioni, consentendo ai gruppi di fare una ricerca dei fatti e avere più tempo per riflettere sulle proprie posizioni.

Un’alternativa è una tavola rotonda con un rappresentante per ciascun gruppo: i Makah, l’Alta Alleanza Nordica, i Pastori del Mare e Greenpeace. Chiedete loro di presentare le loro posizioni e poi rivolgetevi al pubblico per le domande. Alla fine procedete con la votazione rispetto alle 4 domande. In questo modo i partecipanti considerano i diritti umani e gli aspetti culturali e ambientali della faccenda, ma si tralascia l’aspetto della decisione consensuale.

Per continuare su questo temaGoto top

Se il gruppo è interessato a esplorare l’idea del cambiamento culturale, allora potrebbe voler sperimentare l’attività "Presto fuori moda".

Per mettere in praticaGoto top

Sostenete le popolazioni indigene acquistando i loro prodotti. Molti prodotti di artigianato in vendita nelle botteghe eque e solidali sono realizzati da popolazioni indigene. Visitate uno di questi negozi la prossima volta che dovete fare un regalo a qualcuno.

Ulteriori informazioniGoto top

Per informazioni sui diritti delle popolazioni indigene, consultate anche il gruppo di lavoro internazionale per gli affari indigeni www.iwgia.org; per il testo complete della Dichiarazione del 2007 sui diritti delle popolazioni indigene, consultate www.un.org.

Maggiori informazioni sulla caccia alle balene e la nazione Makah possono essere reperite su:
www.historylink.org  (cercate “makah whaling”)

Makah Whale Hunt and Leviathan’s Death: Reinventing Tradition and Disputing Authenticity in the Age of Modernity. Rob van Ginkel, Università di Amsterdam. E’ disponibile su internet; inserite il titolo nel vostro motore di ricerca.

Maggiori informazioni sui diritti degli animali e l’idea che la gentilezza ed il rispetto sono dovuti a tutte le creature dotate di senso posso essere trovate su www.uncaged.co.uk.

Da fotocopiare e distribuireGoto top

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Informazioni generali per il facilitatore

La popolazione Makah (anche chiamati i Makah o la tribù Makah) vive in una riserva collocata nella punta più a nord ovest della penisola Olimpica dello Stato di Washington, negli Stati Uniti d’America. La riserva attualmente è di circa 27.000 acri. Nel luglio 1999 il censimento della popolazione riportava che la tribù Makah è costituita da 1.214 membri, anche se solo 1.079 vivono nella riserva. Il livello di disoccupazione medio nella riserva è del 51%. Almeno il 49% delle famiglie hanno entrate classificate sotto il livello federale di povertà e il 59% delle unità abitative sono considerate sotto lo standard.

Nonostante questa deprimente descrizione, le tradizioni sono molto forti e molti Makah che si laureano, tornano alla riserva e lavorano per la tribù nella clinica locale e nella scuola pubblica.
http://www.statemaster.com/encyclopedia/Makah

Una breve panoramica delle recenti controversie:
• Ottobre 1997: La commissione internazionale sulla caccia alla balena ha allocato quattro balene grigie all’anno per i Makah.
• 10 Maggio 1999: Ha luogo la prima caccia alla balena dopo oltre 70 anni. I dimostranti interrompono la caccia, mettendo le loro vite e quelle degli altri in pericolo.
• 17 Maggio 1999: Una balena è stata catturata.
• 9 Giugno 2000: Il tribunale distrettuale d’appello ha ordinato di cessare la caccia fino a nuova verifica ambientale.
• Luglio 2001: La nuova verifica è stata effettuata. La caccia è stata riaperta.
• 2002: La commissione internazionale sulla caccia alla balena ha approvato la richiesta dei Makah di rivedere il numero di balene assegnate annualmente e aumentarlo di cinque unità all’anno.
• Dicembre 2002: un comitato di tre giudici del nono distretto ha sospeso la caccia a tempo indeterminato fino a che non sarà elaborata una dichiarazione completa sull’impatto ambientale.
• Febbraio 2005: la tribù Makah ha presentato richiesta formale, al Servizio nazionale della pesca marittima, di rinuncia all’Atto di protezione dei mammiferi marini che permette loro di cacciare le balene.
• Settembre 2007: alcuni membri della tribù, frustrati dell’assenza di progresso, cacciano illegalmente una balena.
• Maggio 2008: il servizio della pesca pubblica una bozza della dichiarazione sull’impatto ambientale.
• Metà 2009: non c’è una dichiarazione finale sull’impatto ambientale o una decisione sulla richiesta di rinuncia.
Fonte: www.historylink.org (cercare “Makah Whaling”)

 

Scheda di ruolo del CREST

La vostra posizione sulla caccia alle balena è neutrale. Il vostro ruolo è quello di fornire informazioni sui diritti umani e la legislazione ambientale, di mediare tra i gruppi e fare sintesi alla fine. Il vostro compito come facilitatori dell’incontro è di assicurare che la discussione rimanga incentrata sui temi da affrontare e di chiarire concetti errati e fraintendimenti. Dovete aiutare i gruppi a spostarsi dalle loro differenze ed esplorare invece cosa hanno in comune per poter arrivare a un consenso sui seguenti punti:
• Perché la caccia alle balene è così importante?
• Le balene grigie sono una specie in via d’estinzione?
• Perché i Makah dovrebbero smettere di mangiare la carne di balena?
• Il rituale dei Makah nella caccia alla balena potrebbe essere modificato?
• Se si raggiungesse un qualunque tipo di accordo, quale sistema di monitoraggio dovrebbe essere messo in atto per assicurare che le balene siano protette?

Iniziate accogliendo tutti. Definite l’ambito della discussione. Prendete circa 2 minuti per introdurre la situazione facendo una presentazione sommaria dei diritti umani principali e degli aspetti ambientali del caso, citando, se volete, dal testo allegato. Dovete inoltre precisare l’obiettivo dell’incontro: discutere le tematiche e cercare di giungere ad una comprensione reciproca in modo da trovare una soluzione durevole al conflitto in corso.

Chiedete poi alla tribù Makah di spiegare le ragioni per le quali vogliono ripristinare la caccia alla balena. Dopo 50 minuti di discussione, iniziate a concludere e fate una lista dei punti salienti, venuti fuori da questa discussione e che dovranno essere ripresi nel prossimo incontro.

Alcune informazioni a supporto dei diritti umani, la cultura e l’ambiente

L’accordo internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights) all’articolo 1 recita:
1. Tutti i popoli hanno il diritto all’auto-determinazione. In virtù di questo diritto determinano liberamente il loro status politico e liberamente perseguono il loro sviluppo economico, sociale e culturale.
2. Tutti i popoli, per i loro fini, possono disporre delle ricchezze e risorse naturali senza pregiudizi verso obbligazioni derivanti da cooperazione economica internazionale, basata sul principio del beneficio reciproco e la legge internazionale. In ogni caso un popolo non può essere privato dei suoi mezzi di sussistenza.

Articolo 15
1. Gli stati parte del presente accordo riconoscono il diritto di ciascuno di:
(a) prender parte alla vita culturale;
(b) beneficiare dei progressi scientifici e delle loro applicazioni.

Il preambolo alla dichiarazione di Vienna del 1993 recita che “Tutti i diritti umani sono universali, indivisibili e inter-correlati. La comunità internazionale deve trattare i diritti umani nella loro globalità in modo equo, con lo stesso riguardo e la stessa enfasi … il significato delle specificità nazionali e regionali e i diversi trascorsi storici, religiosi e culturali devono essere tenuti a mente.”

Nel 1981 la Commissione Internazionale per la Caccia alla Balena decise di permettere la caccia alla balena come mezzo di sussistenza per gli aborigeni. È definito che “la caccia alla balena per fini di consumo locale degli aborigeni può essere effettuata da o per conto degli aborigeni, indigeni o popoli nativi che condividono un forte senso comunitario e che hanno legami familiari, sociali e culturali legati a una tradizione continua e dipendente dalla caccia alla balena e all’uso della stessa.”

La Convenzione sulla Legge del Mare delle Nazioni Unite recita che “uno dei principi generali è l’ideale utilizzo sostenibile delle risorse marine rinnovabili”.

Nel 1982, IWC fece una moratoria della pesca per il pericolo di scomparsa della balena grigia. Nel 1994 la popolazione fu stimata in 21.000 individui e fu quindi tolta dalla lista speciale delle specie in pericolo degli Stati Uniti d’America.

Scheda di ruolo della tribù Makah

Il vostro ruolo è di presentare il caso degli indiani Makah che vivono nella costa nord-occidentale del Nord America. La caccia alla balena è un’importante tradizione culturale per i Makah e voi volete solamente il diritto di cacciare cinque balene grigie ogni anno.

Dovete utilizzare le vostre conoscenze in materia di diritti umani e questioni ambientali aiutati dalle seguenti informazioni:
• Anche se sono passati 70 anni dall’ultima caccia alla balena, le cerimonie, i rituali, le canzoni e le leggende sono state tramandate e sono rimaste vive. L’intera struttura sociale era stata costruita attorno alla caccia.
• Oggigiorno alcuni indiani Makah vivono pescando salmoni e sable fish del Pacifico, che sono venduti a una ditta locale di trasformazione del pesce, ma il vecchio sistema di condivisione con la famiglia e gli amici è tuttora in uso.
• Sono state le operazioni industriali di caccia alla balena operate da europei e americani che hanno considerevolmente ridotto il numero delle balene. Adesso il numero delle balene è tornato ad essere al livello storico e la balena è stata tolta dall’elenco speciale delle specie in pericolo degli Stati Uniti.
• Tra i nostri giovani c’è un apprezzamento crescente del valore di una identità basata sulla propria cultura e storia. Far parte di una cultura che ha tradizioni lontane è un privilegio che non molti giovani negli Stati Uniti hanno.
• Noi non cacceremo le balene grigie per fini commerciali. Il nostro fine è rituale e per alimentazione/sussistenza.
• Abbiamo richiesto di poter cacciare fino a 5 balene grigie ma non è detto che le cacceremo tutte.
• Peschiamo utilizzando piccole imbarcazioni lungo la costa che comprendono il vecchio arpione manuale. Stiamo prendendo in considerazione la versione modificata con una granata sulla punta simile a quelle usate in Alaska per la caccia alla balena boreale.
• Saremo attori attivi nell’assicurare che la balena grigia non rientri nella lista delle specie a rischio di estinzione.

Scheda di ruolo dei Pastori del Mare e l’Associazione per la protezione della balena e del delfino

I Pastori del Mare è una associazione internazionale no-profit e non governativa (ONG) che si occupa di investigare e documentare le violazioni delle leggi internazionali, regolamenti e trattati che proteggono le specie marine selvatiche. L’Associazione per la conservazione della balena e del delfino è l’associazione mondiale più attiva impegnata nella conservazione e nel benessere delle balene, delfini e focene. Il vostro ruolo è di presentare il punto di vista delle popolazioni preoccupate della protezione della natura e della fauna e flora selvatica.

In questa attività dovete utilizzare le vostre conoscenze in materia di diritti umani e questioni ambientali aiutati dalle seguenti informazioni:
• “Pensala come vuoi – la caccia alla balena è un omicidio e un omicidio è una cosa sbagliata”
- Le balene non sono esseri umani ma non per questo contano meno degli umani. Il set mentale che accetta l’uccisione delle balene si sovrappone al set mentale che accetta il genocidio degli esseri umani “inferiori”.
- Con un senso profondo, le balene ed alcuni altri mammiferi dotati di senso hanno diritto se non ai diritti umani almeno a diritti “umanisti”.
• La vera ragione di questa iniziativa da parte dei Makah risiede nel fatto che sanno molto bene che la carne di balena è venduta a 80 USD al chilo in Giappone. Una balena vale circa un milione di dollari.
• Consentire ai Makah la caccia alla balena avrà implicazioni per migliaia di balene perché la Norvegia, il Giappone, la Russia e l’Islanda stanno seguendo il tutto molto attentamente per avere un precedente.
• Stiamo camminando su un filo sospeso cercando di rispettare i diritti storici di alcune popolazioni di continuare una modalità di procacciamento del cibo secondo una tradizione antica e allo stesso tempo di bilanciare gli interessi di conservazione e protezione delle balene
• Nel 1995 ci fu una critica alla caccia alla balena grigia in Russia, quando sembrò che la carne della balena non venisse mangiata dalle popolazioni indigene, ma fosse data invece a volpi in allevamenti di volpi da pelliccia.
• Cambiamenti culturali: Gli eschimesi nel Polo nord in Alaska sono oggi economicamente molto diversi dalla popolazione che cacciava la balena 100 anni fa. L’estrazione del petrolio ha portato inquinamento, confusione e nuove popolazioni in Alaska. Ha anche portato una quantità di soldi incredibile alle popolazioni locali. Ad un osservatore casuale, cacciare con moderne slitte ed elicotteri, vuol dire mettere a dura prova la definizione di cosa è aborigeno.
• Mentre la Commissione Internazionale della Caccia alla Balena continua a dibattere gli aspetti emotivi della ripresa della caccia alla balena per fini commerciali, centinaia di balene e i loro cugini, i piccoli delfini e le focene, muoiono ogni giorno, senza che se ne sappia niente, a causa della caccia operata dagli aborigeni.
• Nel contesto della fauna e flora selvatica, il principio precauzionale dovrebbe essere rispettato.

Scheda di ruolo dell’Alta Alleanza Nordica

L’Alta Alleanza Nordica è un insieme di organizzazioni rappresentanti cacciatori di balene e di foche del Canada, la Groenlandia, le isole Faroe, Islanda e Norvegia, così come diverse comunità locali. L’Alta Alleanza Nordica è impegnata per il futuro delle culture costiere e l’uso sostenibile delle risorse mammifere marine. In questa attività dovete utilizzare le vostre conoscenze in materia di diritti umani e questioni ambientali aiutati dalle seguenti dichiarazioni prese dal sito web dell’Alta Alleanza Nordica:

Dovreste utilizzare la vostra conoscenze in materia di diritti umani e questioni ambientali aiutati dalle seguenti informazioni:
• I Makah sono cacciatori di balene da 2000 anni fino a quando gli imperialisti bianchi arrivarono e si rivelarono impazienti di appropriarsi delle balene e distrussero le tradizioni dei Makah e il loro modo di vivere.
• Adesso le balene ci sono di nuovo, ma gli uomini bianchi vogliono bandire ogni utilizzo di questa risorsa e negarci i nostri diritti.
• Culture differenti non saranno mai in grado di stabilire quali animali sono speciali e quali altri sono meglio da mangiare. Nel nord della Norvegia le persone hanno una relazione speciale con l’edredone (una specie di anitra) sebbene in Danimarca tutti i venditori di pollame che si rispettino vendono il petto di edredone come una specialità. Quindi l’affermazione “per le balene è diverso” richiede la domanda: diverso per chi?
• La caccia alle balene, come alle foche, è permessa solo se portata avanti dai popoli indigeni e per fini non commerciali e solo per un utilizzo “tradizionale”. Questo è ingiusto perché:
-sembra che ci sia qualcuno di esterno che definisce cosa sia “tradizionale”.
-legare la caccia alla balena e alla foca a modalità di produzione non commerciali significa negare alle persone l’ovvio diritto di definire il proprio futuro.
• Nessuna cultura è statica, ma la politica contro i cacciatori di balene è di fatto un tentativo di congelare la situazione, di trasformare una cultura in evoluzione in un oggetto statico da museo.
• La commercializzazione in se stessa sembra essere considerata negativa dalla maggioranza dei Governi facenti parte della Convenzione per la Caccia alla Balena (l’ente che controlla la caccia alla balena). È ironico che questa dichiarazione sia stata fatta da Governi che di solito sono strenui sostenitori del libero commercio.
• La moratoria attuale, o politica ‘giù le mani dalle balene’ è difficile da difendere utilizzando argomentazioni logiche. Ci sono tante consuetudini in agricoltura, pesca e forestazione che sono chiaramente non sostenibili, ma non c’è nessun divieto assoluto su queste industrie.
• I mammiferi marini sono parte delle risorse viventi dell’ecosistema ‘oceano’. Devono essere protetti in caso di pericolo e solo cacciati quando si ha la certezza che il numero degli esemplari lo permetta. La caccia può inoltre essere necessaria per ridurre la sovra-popolazione e gli squilibri degli eco-sistemi marini (report sui mammiferi marini del Consiglio d’Europa 12 Luglio 1993).
• La caccia alla balena è un buon esempio di come la cooperazione internazionale può trasformare una situazione di ipersfruttamento in una situazione di utilizzo sostenibile. La cooperazione internazionale non è perfetta, ma può esserlo e questo è dimostrato.”

Scheda di ruolo di Greenpeace

I sostenitori di Greenpeace manifestano a livello mondiale per le loro visioni di come vivere in un mondo più sostenibile.

In questa attività dovete utilizzare le vostre conoscenze in materia di diritti umani e questioni ambientali aiutati dalle seguenti informazioni:
• Le persone appartenenti a diverse culture a livello mondiale considerano le balene sacre e reputano ogni specie come una nazione sovrana per sé, che ha diritto a ricevere rispetto e protezione.
• Le balene portano gioia a migliaia di “whale watchers”.
• Greenpeace non sostiene nessun tipo di caccia alla balena, ma non si oppone alla caccia alla balena per soli fini di sussistenza, purché non ci sia nessuna finalità commerciale.
• Le balene grigie migrano percorrendo lunghe distanze ogni anno e transitano brevemente attraverso le acque dei Makah.
• Se una proposta di autorizzare che cinque balene grigie siano cacciate da una tribù va avanti, allora molte altre tribù del Canada e dell’Alaska potrebbero dire “Bene, se loro possono cacciare, anche noi possiamo cacciare”.
• E’ estremamente difficile determinare in modo accurato l’attuale numero di balene appartenenti alle diverse popolazioni delle balene. La quantità della maggior parte delle popolazioni è conosciuta con un’approssimazione di circa il 50%. Dal momento che i cambiamenti avvengono molto lentamente, è impossibile dire se una popolazione cresce o diminuisce nel corso di uno studio di pochi anni. Comunque, non c’è dubbio che la diminuzione delle balene sia causata dalla caccia alla balena per fini commerciali.