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Dichiarazione finale

Secondo Vertice europeo della gioventù (Varsavia, 15-16 maggio 2005)

Noi, partecipanti al secondo Vertice europeo della gioventù, riuniti qui per rappresentare le organizzazioni e i network giovanili degli Stati membri della Convenzione Culturale europea, accogliamo con favore il terzo Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d’Europa e cogliamo l’opportunità per rilasciare la seguente dichiarazione.

Riconosciamo il ruolo di fondamentale importanza del Consiglio d’Europa all’interno dell’architettura europea, nella creazione e nel sostegno di un’Europa senza divisioni, basata sui valori comuni dei diritti dell’uomo, della democrazia e dello stato di diritto.

Richiamiamo la Dichiarazione finale del primo Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d’Europa, tenutosi nel 1993, che esprimeva la convinzione che la partecipazione dei giovani è essenziale per la creazione di un’Europa unita sebbene diversa.

Ricordiamo il notevole contributo apportato dalla Campagna della gioventù europea “Tutti diversi, tutti uguali” al lavoro del Consiglio d’Europa nell’ambito dei diritti dell’uomo, della lotta al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e all’intolleranza.

Sottolineiamo i successi del settore giovanile del Consiglio d’Europa, attraverso l’attuazione delle sue priorità nell’ambito della partecipazione e della cittadinanza democratica, dell’educazione ai diritti dell’uomo, della coesione sociale, del dialogo interculturale e della pace, dello sviluppo e della ricerca delle politiche giovanili, e riconosciamo l’ottimo lavoro svolto dai Centri giovanili europei e dalla Fondazione europea della gioventù nell’attuazione di queste priorità.

Sosteniamo i risultati dell’evento “Europa, gioventù e globalizzazione”, invitando la gioventù a promuovere la solidarietà globale e il Consiglio d’Europa a considerare i giovani non come complementari alle sue azioni ma come protagonisti fondamentali delle sue strategie globali.

Accogliamo favorevolmente l’approccio del Consiglio d’Europa nella promozione della diversità come elemento cruciale nella costruzione dell’unità europea.

Oggi, nonostante tutti gli sforzi compiuti per affermare i diritti dell’uomo e la democrazia in Europa, assicurare la pace, e costruire coesione sociale si basi di diversità, rimangono due grandi sfide, che rappresentano per il Consiglio d’Europa più di una ragion d’essere e giustificano la necessità di coinvolgere maggiormente i giovani.

Pertanto, invitiamo i Capi di Stato e di Governo a riconoscere il ruolo fondamentale del Consiglio d’Europa all’interno dell’architettura europea, nel sostenere la democrazia e nell’attuare il principio “tutti diversi, tutti uguali”, come base dei nostri valori comuni, e di riconoscere e sostenere il ruolo dei giovani e delle organizzazioni giovanili come protagonisti della costruzione europea.

In particolare, che la partecipazione giovanile venga riconosciuta come elemento chiave al sostegno e al funzionamento della democrazia. Ciò si rende necessario al fine di:

- riconoscere che “la partecipazione e la cittadinanaza attiva ha il diritto, gli strumenti, il luogo, l’opportunità, e laddove necessario il sostegno, per partecipare e influire sulle decisioni e prendere parte alle azioni e alle attività al fine di contribuire alla costruzione di una società migliore1” ;
Note - attuare la Carta europea rivista sulla partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale;

- valutare la possibilità di sviluppare una convenzione sulle politiche giovanili, ivi compresa la necessità di realizzare la partecipazione giovanile;
- promuovere lo sviluppo di politiche giovanili nazionali, sulla base della conoscenza acquisita dal Consiglio d’Europa e in cooperazione con i giovani, secondo il principio di cogestione stabilito dalla Direzione Gioventù e Sport del Consiglio d’Europa;
- promuovere un modello di cooperazione istituzionale capace di assicurare un approccio trasversale alle politiche giovanili, come contributo al consolidamento delle relazioni tra il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea;
- riconoscere il potenziale rappresentato dal lavoro delle Organizzazioni non governative giovanili e dal Forum europeo della gioventù e assicurarne la sostenibilità, per poter permettere loro di contribuire ulteriormente allo sviluppo della società civile;
- incrementare le risorse finanziarie e umane della Fondazione europea della gioventù;
- introdurre una prospettiva giovanile nell’ambito delle politiche del Consiglio d’Europa, nello stabilire gli obiettivi primari del Consiglio d’Europa per i prossimi anni.

Al fine di attuare il principio “tutti diversi, tutti uguali”, ricordiamo in particolare il crescente bisogno di promuovere i valori fondamentali dei diritti dell’uomo tra i giovani cittadini europei e un dialogo aperto tra i giovani europei e non europei. Ciò si rende necessario al fine di:

- riconoscere il valore aggiunto dell’educazione informale e del ruolo delle organizzazioni giovanili nel superamento del razzismo, della xenofobia, dell’antisemitismo, dell’islamofobia e di tutti le manifestazioni di non rispetto;
- consolidare e promuovere l’educazione ai diritti dell’uomo e la dimensione giovanile della protezione dei diritti dell’uomo all’interno del Consiglio d’Europa;
- creare un’Europa senza divisioni, promuovendo l’inclusione sociale e avviando un processo politico per il superamento degli ostacoli alla mobilità;
- consolidare il dialogo interculturale e interreligioso e sostenere i giovani impegnati nella promozione di questo dialogo e del rispetto per le differenze culturali;
- sostenere i giovani nella promozione della solidarietà globale;
- promuovere la diversità, come valore aggiunto per la costruzione di una società pacifica basata sul rispetto e sull’inclusione;
- sostenere le reti e le organizzazioni giovanili nel loro lavoro per l’uguaglianza e la coesione sociale e contro le discriminazioni per disabilità, stato di salute, orientamento sessuale, genere, etnia, lingua, motivi religiosi o culturali, motivi socioeconomici, stato di minoranza, cittadinanza o residenza in aree rurali o lontane.

Alla luce di tutto ciò, chiediamo ai capi di Stato e di Governo di riaffermare il loro impegno politico al fine di incoraggiare e di permettere ai giovani di partecipare alla costruzione di una società europea basata su valori comuni.

A tal fine, chiediamo in primo luogo ai capi di stato e di governo europei di intraprendere un’azione del Consiglio d’Europa ad ampio raggio, in cooperazione con l’Unione europea, secondo il principio di partecipazione, volta a consolidare la partecipazione democratica, intessendo relazioni migliori tra i giovani cittadini e le autorità pubbliche.

Quest’azione dovrebbe essere rappresentata da una Campagna europea giovanile volta a incoraggiare e a permettere ai giovani di partecipare nella costruzione di una società pacifica basata sulla diversità e sull’inclusione, in uno spirito di rispetto e comprensione reciproca.

L’incoraggiamento e il sostegno dei giovani in questi ambiti contribuirà al consolidamento della cooperazione trasversale tra il settore giovanile e altri settori del Consiglio d’Europa. Sottolineerà, inoltre, il contributo unico dei giovani all’azione del Consiglio d’Europa volta ad affrontare le sfide maggiori della nostra società: il funzionamento della democrazia e la realizzazione dell’unità sotto un’unica bandiera, il cui motto è “Tutti diversi – tutti uguali”.

Note 1 Preambolo della Carta europea rivista sulla partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale, adottata dal Congresso dei poteri locali e regionali nel maggio 2003.