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Discours de Fausta Simona Morganti, Capitaine Régent de Saint Marin

In rappresentanza della Repubblica di San Marino desideriamo sottolineare l’importanza di questo 3° vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d’Europa.

Ringraziamo pertanto il Governo della Polonia per l’ospitalità e il Presidente del Comitato dei Ministri Rotfeld per averne tenacemente perseguita la realizzazione.

Le occasioni di incontro a questo livello non sono frequenti e i processi di unità sembrano spesso avanzare senza una sufficiente consapevolezza istituzionale e politica, determinati più da avvenimenti esterni, di pressione economica o di fugace intermediazione fra gli Stati.

Noi crediamo invece che sia nella tradizione dell’Europa la capacità di elaborare politicamente il proprio peculiare cammino di democrazia.

La data, significativa, del 2005 evoca la necessità di rafforzare la partecipazione, di consolidare i fondamenti della democrazia in un continente sempre più piccolo, di fronte alla esplosione di nuove realtà economico – sociali e ai grandi insanabili mali della guerra, della fame, della malattia.

Nel cuore della sua capitale, proprio recentemente, la Germania ha saputo rendere omaggio alle vittime del più orribile dei crimini della nostra storia recente. La lezione della storia potrà essere di sostegno anche in altre parti dell’Europa, se i popoli europei si sentiranno tutti sostenuti da una volontà di crescere insieme e di dare risposte comuni alle sfide del nostro secolo.

Il vertice dell’”unità Europea”, così lo chiameremo anche noi, può costituire una svolta sia per quanto riguarda la consapevole conoscenza di una grande ricchezza di valori e di opportunità, che finalmente potrà essere reciprocamente fruibile, sia per il piano di azione di costruzione di una identità europea forte.

I diritti dell’uomo da sempre al centro della riflessione storica dei Paesi europei, lo stato di diritto, che ancora rappresenta una meta da raggiungere compiutamente e che muta costantemente i propri riferimenti; il pluralismo culturale, politico – istituzionale, di lingue, di ordinamenti costituiscono un inesauribile patrimonio di ricerca di nuovi approdi della nostra comune identità.

In questo senso consideriamo fondamentale il lavoro prodotto dal Comitato dei Ministri, dall’Assemblea Parlamentare, dal Segretario Generale, dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, dalle Commissioni intergovernative e dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa al fine di unire gli sforzi, per raccordare le molteplici iniziative, per dare coerente consistenza ed esiti alle deliberazioni che avvicinano i processi di integrazione, esaltano le differenze facendo in modo che queste non costituiscano un ostacolo, ma piuttosto una modalità di accesso ai diversi problemi.

Al centro di questo intenso lavoro è il ruolo insostituibile del Consiglio d’Europa per la possibilità di ascoltare, di comprendere i mutamenti continuamente presenti a livello politico negli Stati, di rielaborare e sintetizzare le politiche di sviluppo per interagire ai diversi livelli della partecipazione democratica e del dialogo costruttivo.

Questa specificità che l’Europa unita può vantare come bene proprio delle sue differenti culture, che può far evolvere e offrire al dialogo e alla comprensione con i popoli del mondo, rappresenta uno strumento formidabile di lotta al terrorismo ed ai fenomeni che lo generano.

La sfida del terrorismo è infatti soltanto la punta dell’iceberg dietro cui si nasconde l’indifferenza per la sofferenza e per la vita.

San Marino intende continuare a questo livello una collaborazione che permetta di assicurare la qualità della vita e della convivenza per tutti gli abitanti dell’Europa.

Altra sfida riguarda lo sviluppo compatibile e noi riteniamo che una profonda attenzione all’educazione e alla formazione dei giovani sarà lo strumento più adeguato per non incorrere più negli errori del passato e per ritrovare l’armonia fra l’uomo e il suo ambiente naturale.

La nostra peculiarità è radicata ed alimentata dalla capacità che sempre distingue il Consiglio d’Europa dalle altre organizzazioni di tenere nel mirino della propria attenzione il diritto delle persone prima della ragion di Stato, il diritto alla diversità contro l’omologazione, la priorità del confronto fra le differenti opzioni ideali piuttosto che la sovrapposizione di culture, siano esse economiche, sociali, politiche.

Questa nostra profonda convinzione ci induce a sostenere con determinazione il Consiglio d’Europa nella sua specifica funzione e nei rapporti che intrattiene con le organizzazioni europee per precisare e regolare i propri obiettivi.

San Marino ha fatto passi concreti in questo senso nella recente riforma della propria Dichiarazione dei Diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese e anche, pensiamo, con l’accelerazione che il nostro Parlamento, il Consiglio Grande e Generale ha dato alla ratifica delle Convenzioni internazionali e all’adesione agli strumenti giuridici più significativi.

In questa occasione il nostro Paese firmerà infatti il Protocollo n. 14 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che emenda il sistema di controllo della Convenzione. Vogliamo anche esprimere un concreto interesse del nostro Paese per una prossima adozione delle Convenzioni che in questo Vertice si aprono alla firma.

Questa attiva partecipazione ci porta a confidare che anche un piccolo Stato come San Marino, nella pluralità degli Stati, può contribuire con efficacia alla costruzione di nuovi valori e nuovi sbocchi di unità europea.

Per questo, accogliendo anche le sollecitazioni che si sono pervenute, vorremmo proporre proprio nell’ambito della stabilizzazione di un grande processo democratico e del consolidamento dei nostri obiettivi, una riflessione approfondita su una politica europea intergenerazionale, che ci sembra non trovare ancora spazio sufficiente nei documenti e nelle raccomandazioni.

Il futuro è innanzitutto memoria e, noi crediamo, capacità e opportunità di trasmettere di generazione in generazione i valori autentici di una convivenza e delle sue tracce di tolleranza, di dignità e di valorizzazione. Questo tema, se contestualizzato nel più grande progetto di definizione di una democrazia più avanzata e sempre più allargata, può diventare importante per il suo valore sociale e culturale.

Di questa ricchezza occorre fare il cemento principale dell’architettura europea, architettura che deve unire i Paesi e le culture in un palazzo ove gli stili rimangano autentici e visibili nelle varie sale, a testimonianza di una diversità che non divide ma è simbolo di arricchimento per tutti i popoli dell’Europa.

La Repubblica di San Marino non mancherà di offrire il proprio contributo affinché questa grande casa europea si realizzi compiutamente.

Siamo consapevoli della strada percorsa ma anche della strada che abbiamo ancora davanti a noi, siamo consapevoli delle nostre modeste dimensioni ma certi di poter offrire un contributo significativo, confortato dal percorso della storia e delle tradizioni e dall’originalità di uno dei più piccoli ma dei più antichi e pacifici Stati d’Europa.

Grazie.