Climi che cambiano: il Consiglio d'Europa e il vicinato meridionale

La Primavera Araba ha fallito?

Molti si pongono questo interrogativo, inclusa un'edizione di luglio 2013 dell'influente giornale The Economist. Mentre assistiamo a drammatici eventi in Egitto e a una persistente guerra civile in Siria, viene da pensare che la Primavera Araba abbia fallito.

Tuttavia come  The Economist, anche il Consiglio d'Europa risponde no.

Le sfide rimangono ancora ardue, ma stiamo assistendo a sviluppi promettenti.

Solo nel mese di luglio, gli esperti di diritto del Consiglio d'Europa, la Commissione di Venezia, hanno presentato 40 pagine di commenti sull'ultima bozza della Costituzione della Tunisia. 
Questi esperti hanno apprezzato la volontà dell'Assemblea Nazionale Costituente tunisina di presentare una bozza finale da rivedere come "risultato di lunghe negoziazioni e intense riflessioni giuridiche".

Nello speciale sulla Primavera Araba, The Economist ha sottolineato che la nuova costituzione della Tunisia "potrebbe servire come base per una democrazia degna e inclusiva".

Sempre a luglio, funzionari dell'UE e del Consiglio d'Europa hanno ribadito l'importanza centrale di un'iniziativa pluriannuale del Consiglio d'Europa finanziata dall'UE, il Programma Sud, per promuovere la democrazia in Tunisia, Marocco e in altri paesi del vicinato meridionale. In questo podcast con Giovanni-Battista Celiento, del Consiglio d'Europa, si possono ascoltare i progressi raggiunti finora e i piani per il futuro.

Tale cooperazione con i paesi del vicinato meridionale mostra un progresso per un cambiamento positivo. Per esempio, le delegazioni di Marocco, Tunisia, Algeria e Giordania hanno visitato Strasburgo all'inizio di luglio per partecipare a un seminario sulle convenzioni e gli accordi parziali.

Durante questi incontri, William Massolin, coordinatore nazionale del Consiglio d'Europa con base in Tunisia, ha espresso un giudizio sul lavoro del Consiglio d'Europa nel Mediterraneo meridionale in questo podcast, presentando la Primavera Araba come un'apertura cruciale per "la Strategia del vicinato" lanciata dal Segretario generale Thorbjørn Jagland.

Il Consiglio d'Europa ha "notevole esperienza non solo nell'ambito del diritto costituzionale ma anche nelle riforme della giustizia, dell'educazione alla democrazia e in tutti gli ambiti fondamentali per una democrazia che funzioni", ha affermato Massolin.

Inoltre, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha espresso soddisfazione nella "prima valutazione della propria partnership per la democrazia con il parlamento marocchino", due anni dopo avergli conferito questo status.

Durante la sessione plenaria di giugno 2013, l'Assemblea ha sottolineato l'importanza di continuare con le riforme, adottando le leggi costituzionali necessarie e stabilendo una governance pianificata e strutture per attuare appieno il potenziale democratico della nuova costituzione.

L'Assemblea presenterà una nuova valutazione della partnership nei prossimi due anni.

La Primavera araba: superare la violenza e difendere i diritti delle donne

Malgrado le violenze, tuttavia, proseguono nella regione gli sforzi per promuovere la democrazia, lo stato di diritto e i diritti umani. Come affermato al momento dell'assassinio da Jean-Claude Mignon, Presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, tale atto "non fermerà la volontà del popolo tunisino di continuare a consolidare la democrazia e lo stato di diritto".

Numerose iniziative del Consiglio d'Europa, basti pensare soltanto a quelle avviate nel mese di marzo di quest'anno, rispecchiano tale ferma determinazione.

Alcuni membri dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa si sono riuniti a Rabat per valutare il progredire delle riforme in Marocco. Nella stessa città, il Consiglio d'Europa ha tenuto la conferenza per il lancio di una nuova Scuola di Studi politici. Inoltre, sempre a Rabat, degli esperti del Consiglio d'Europa in materia di politiche antidroga hanno organizzato una tavola rotonda per sviluppare una strategia nazionale per prevenire l'abuso di droghe in Marocco. In effetti, certe sfide di natura societale, come le tossicodipendenze, possono aggravarsi in periodo di transizione.

Dei rappresentanti della Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa, organo di esperti giuridici indipendenti che si riuniscono nella città di Venezia in sessione plenaria quattro volte all'anno, hanno partecipato a Tunisi a un simposio sulla riforma del sistema giudiziario della Tunisia, ponendo l'accento sulla sua indipendenza. Dei membri dell'Assemblea costituente tunisina incontrano regolarmente dei rappresentanti della Commissione di Venezia per valutare i progressi compiuti nell'elaborazione della nuova Costituzione del paese. (segue...)

Il Consiglio d’Europa sostiene i diritti delle donne in Africa e in Medio Oriente

Il Consiglio d’Europa sostiene i diritti delle donne in Africa e in Medio Oriente

Le donne hanno svolto un ruolo cruciale nella Primavera Araba. Molte hanno nutrito la speranza di un cambiamento positivo nel momento in cui un'onda di insurrezioni democratiche ha sommerso la Tunisia, propagandosi poi in Egitto, Libia, Yemen, Siria e nei paesi del Golfo.

Le donne hanno preso una forte posizione a favore della società civile nella regione, e si sono battute per forgiare un nuovo sentimento di uguaglianza, a lungo soffocato da vecchi regimi patriarcali.

"Nell'offrire una piattaforma di difesa dei diritti delle donne, il Consiglio d'Europa contribuisce a mantenere viva l'attenzione sui diritti delle donne nei paesi della Primavera araba", ha affermato Souhayr Belhassen, autrice e giornalista, la quale è stata insignita quest'anno del Premio Nord-Sud del Consiglio d'Europa. Durante la visita a Strasburgo, il 12 marzo 2012, la Sig.ra Belhassen ha parlato di una petizione pubblicata in tutto il mondo e firmata da migliaia di persone –celebrità incluse– che esorta i paesi della Primavera araba a trattare le donne con dignità, uguaglianza e rispetto.

In occasione della Giornata delle donne, il Segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjørn Jagland, ha affermato l'importanza per noi tutti di riconoscere il ruolo svolto dalle donne, forze motrici del progresso e delle riforme, nonché la necessità di ascoltare la loro voce al momento dell'edificazione di nuove società arabe e nella lotta alla discriminazione e agli stereotipi. "Se le donne saranno ancora una volta tagliate fuori, la promettente Primavera araba potrebbe diventare un nuovo inverno", ha dichiarato Jagland.

© Antoine Walter / Tunisia, 15 gennaio 2011

Sostenere le riforme giudiziarie nei paesi del vicinato meridionale: cooperazione con la Tunisia

Nell'ambito del programma congiunto del Consiglio d'Europa e dell'Unione europea "Potenziare la riforma democratica nei paesi del vicinato meridionale", la cooperazione tra la Commissione europea per l'efficacia della giustizia (CEPEJ) e la Tunisia entra nella prima fase operativa.

Un gruppo di esperti della CEPEJ si è recato a Tunisi dal 19 al 21 novembre 2012 per incontrare funzionari del Ministero della Giustizia e rappresentanti del settore giudiziario. Un rapporto sul funzionamento del sistema giudiziario tunisino sarà presentato a gennaio 2013 e comprenderà una lista di attività di cooperazione da attuare nel quadro del programma per migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi giudiziari.

Uguaglianza dopo la Primavera araba – all’Assemblea parlamentare le donne esortano al cambiamento

In una risoluzione adottata oggi, l'APCE ha invitato i paesi in transizione democratica della sponda Sud del Mediterraneo, ad avviare riforme "per migliorare lo status della donna ed eliminare ogni forma di discriminazione nei suoi riguardi", nonché a promuovere la rappresentanza femminile negli organi pubblici eletti. Secondo l'Assemblea, questi paesi dovrebbero altresì rendere la legislazione in materia di status personale e diritto della famiglia conforme alle norme internazionali relative ai diritti umani, ed introdurre un quadro giuridico atto a prevenire e perseguire ogni forma di violenza sulle donne.

Como proposto dalla relatrice sulla questione, Fatiha Saïdi (Belgio, SOC), l'APCE ha inoltre invitato i paesi della regione "a considerare le prospettive di dialogo parlamentare offerte dallo status di partner per la democrazia", dato che il Parlamento del Marocco è stato il primo ad ottenere tale status nel giugno 2011.

Infine, l'Assemblea ha accolto con favore le iniziative intraprese dal Segretario generale e da altri organi del Consiglio dell'Europa, per avviare un dialogo più stretto con i paesi della regione, in particolare con il Marocco e la Tunisia. L'APCE ha esortato il Comitato dei Ministri a continuare su questa linea di azione tramite il dialogo politico e piani d'azione specifici per ogni paese – elaborati in consultazione con le autorità dei paesi interessati – assicurando al contempo che l'uguaglianza di genere ed il miglioramento della condizione della donna restino delle priorità.

- Audizione "Le donne nella Primavera araba" (video)
Discorso di Bassima Hakkaoui (video)
Testi adottati

Tunisia e Marocco

La Primavera araba ha un peso sempre maggiore nei Paesi vicini del Consiglio d'Europa. La Tunisia e il Marocco hanno infatti mostrato di voler rafforzare la collaborazione con l'Organizzazione definendo delle linee prioritarie di cooperazione e stabilendo un programma comune di attività.

Un progetto triennale del valore di 4,8 milioni di euro, conclusosi nel gennaio 2012 tra l'Unione europea e il Consiglio d'Europa, è volto a sostenere le priorità di cooperazione, essenzialmente con questi due paesi, in particolare per quanto riguarda l'indipendenza e l'efficienza del sistema giudiziario, la lotta alla corruzione e alla tratta degli esseri umani, nonché la promozione dei valori democratici.

Durante gli incontri con i rappresentanti di governo tenutisi a Rabat e Tunisi agli inizi di aprile 2012, Il Segretario generale Jagland ha esposto i principali elementi della nuova politica di vicinato del Consiglio d'Europa, che include anche le questioni relative ai diritti delle donne.

"I paesi della zona araba hanno chiesto il parere di esperti del Consiglio d'Europa in diversi campi, come la riforma costituzionale, giudiziaria e elettorale,e siamo pronti a fornire il nostro aiuto", ha sottolineato Jagland durante le visite.

Il Segretario generale Jagland in visita in Marocco e Tunisia

La Primavera araba all'ordine del giorno dell'Assemblea parlamentare

Durante la sessione di aprile, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa si concentrerà sul tema dei diritti delle donne e della Primavera araba attraverso due dibattiti chiave.

Sarà tenuta un'audizione sulle donne nella Primavera araba, a cui sarà presente il Presidente dell'Assemblea parlamentare Jean-Claude Mignon. Tra i partecipanti figurano:

Saad-Eddine El Othmani, Ministro degli Affari esteri del Marocco 
- Tina Acketoft (Svezia, ADLE), Presidente della Commissione Pari Opportunità
- Pietro Marcenaro (Italia, SOC), Presidente della Commissione politica
- Maud de Boer-Buquicchio, Vice Segretario generale del Consiglio d'Europa
- Gamila Ismail, attivista politica e giornalista (Egitto) 
- Sara Maziq, attivista, rappresentante dell'iniziativa Women4Libya e fondatrice della Libyan's Civil Society Organization (Libia) 
- Rima Flihan, attivista e scrittrice (Siria)
- Sarah Ahmed Jamal, cofondatrice di Support Yemen, attivista e ricercatrice (Yemen).

Saranno presenti anche: Fatiha Saïdi (Belgio, SOC), membro della Commissione sull'uguaglianza e la non discriminazione dell'Assemlea parlamentare, la quale ha effettuato delle missioni di inchiesta a Casablanca e Rabat (15-18 febbraio) e Tunisi (19-21 febbraio), in concomitanza con la preparazione del suo rapporto di aprile sulla "parità tra i sessi e lo status delle donne nei Paesi del vicinato meridionale del Consiglio d'Europa".

Il suo rapporto verrà discusso e sottoposto a votazione durante la sessione di aprile.

Siria: l’APCE si compiace dell’emergere di una posizione comune della comunità internazionale

Strasburgo, 26.04.2012 – A conclusione di un dibattito con procedura d'urgenza sulla situazione in Siria, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) ha fermamente condannato le gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze militari e di sicurezza siriane. Ha altresì deplorato le persistenti violazioni del cessate il fuoco previsto dal piano di pace di Kofi Annan e il crescente numero di vittime. L'APCE ha inoltre condannato le violazioni dei diritti umani da parte di alcuni gruppi armati che si oppongono al regime.

Al contempo, l'Assemblea ha espresso soddisfazione per "il progressivo emergere di una posizione comune" della comunità internazionale, con l'adozione all'unanimità di due risoluzioni delle Nazioni Unite, il 14 e 21 aprile 2012, che autorizzano il dispiegamento in Siria di una missione di osservatori non armati dell'ONU per monitorare il rispetto della totale cessazione della violenza armata.

I parlamentari hanno inoltre precisato che l'applicazione del piano di pace proposto da Kofi Annan e la totale cessazione delle violenze dovrebbero garantire nel tempo la trasformazione democratica in Siria, creare progressivamente le condizioni favorevoli per "la messa in opera di un processo politico, diretto dai siriani", e, nel breve periodo, condurre allo svolgimento di elezioni libere ed eque. (segue...)

Si consulti anche:
Siria: "Non possiamo rimanere in silenzio dinanzi a simili atrocità"
Il Segretario generale del Consiglio d'Europa esorta la Siria a rispettare il piano di pace

Il Re di Giordania incontra il Segretario generale

Durante la visita del re Abdullah II di Giordania al Consiglio d'Europa, lo scorso 18 aprile, il Segretario generale ha ribadito la prontezza dell'Organizzazione nell'assistere la Giordania nel processo di riforma lanciato da Sua Maestà e messo in atto dal governo giordano per una società inclusiva e democratica.

Una collaborazione nel campo della giustizia costituzionale e dell'assistenza elettorale è stata promossa dalla Commissione di Venezia al fine di sostenere la riforma del sistema giudiziario, agire a favore della libertà di espressione e della libertà dei media, promuovere la partecipazione dei giovani e sostenere l'emancipazione femminile e i diritti delle donne.

Il Segretario generale Jagland e il re Abdullah II si sono inoltre intrattenuti su numerose questioni riguardanti le relazioni internazionali con i paesi del vicinato meridionale dell'Organizzazione e sull'eventuale possibilità per il Consiglio d'Europa di servirsi degli strumenti in suo possesso per instaurare un clima di fiducia in suddetti paesi.  A fine maggio il Segretario generale si recherà in Giordania, Palestina e Israele.

Appello al rispetto dei diritti delle donne in Libano

In un discorso pronunciato nel mese di marzo 2012 in Libano, la Vice Segretario generale, Maud de Boer-Buquicchio, ha sostenuto l'appello dei rappresentanti della società civile che hanno espresso la loro preoccupazione circa il ruolo dei diversi tribunali e leggi confessionali presenti nel paese che, in molti casi, attuano una discriminazione nei confronti delle donne.

"Tutte le donne libanesi hanno il diritto di vivere lontano dalla violenza. Questo diritto non dovrebbe dipendere dal loro background sociale, culturale o religioso". Intervenendo in occasione di una conferenza organizzata dall'Ambasciata francese in Libano, la Vice Segretario generale, Maud de Boer-Buquicchio, ha sostenuto l'appello lanciato da rappresentanti della società civile, preoccupati per il ruolo ricoperto dalle diverse leggi e giurisdizioni confessionali nel paese, una situazione che ha condotto in numerosi casi a discriminare le donne.

La conferenza si è inserita nel contesto di un dibattito pubblico riguardante una legge relativa alla violenza domestica che deve essere esaminata prossimamente dal parlamento libanese. Nel suo scambio di opinioni con i membri della Commissione parlamentare che prepara il disegno di legge, la VSG si è rallegrata del recente ritiro dal codice penale della giustificazione dei cosiddetti "delitti d'onore" e dell'elaborazione di un piano d'azione nazionale nel settore dei diritti umani, che comprende la creazione di un'istituzione indipendente dei diritti umani. Maud de Boer-Buquicchio ha incoraggiato la Commissione ad ispirarsi alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Nel corso dei colloqui molto costruttivi che ha avuto con il Primo Ministro Nagib Mikati, il Ministro della Giustizia Chakib Cortwabi, e con il Consigliere del Presidente Elie Assaf, Maud de Boer-Buquicchio ha fatto riferimento anche ad altre questioni che suscitano preoccupazione riguardo ai diritti umani, tra cui la situazione dei rifugiati palestinesi e siriani, la pena di morte, la tortura e le condizioni di detenzione. La Vice Segretario generale ha incoraggiato le autorità libanesi ad applicare le norme internazionali e quelle del Consiglio d'Europa in una serie di settori.

Altre iniziative

Altre iniziative del Consiglio d'Europa si susseguono nei paesi della Primavera araba, compreso il lavoro della Commissione di Venezia, che ha recentemente accolto una delegazione di membri dell'Assemblea costituente tunisina. La Commissione di Venezia svolge un ruolo fondamentale nell'assistere la Tunisia nella stesura della sua nuova Costituzione. Essa offre consulenza al nuovo governo per le questioni relative alle garanzie costituzionali in materia di diritti umani – in particolare i diritti delle donne – e al potere giudiziario.

La Rete sulle politiche in materia di droga, nota anche come Gruppo Pompidou, sta supervisionando un nuovo progetto per l'assistenza delle donne tossicodipendenti in Egitto. La portata e la natura di questa dipendenza nelle donne non sono ancora state studiate nel dettaglio e non esiste in Egitto nessun servizio specializzato per la cura delle donne tossicodipendenti. La Rete sulle politiche in materia di droga, attraverso il programma MedNet , promuove la collaborazione e lo scambio di informazioni tra i paesi nordafricani e quelli europei. Consulenti esterni indipendenti, forniscono inoltre il loro contributo e la loro esperienza professionale.

testimonianza

Nel luglio del 2011, Olfa Belhassine, giornalista del quotidiano tunisino "La Presse", si è recata a Strasburgo per realizzare un reportage sul Consiglio d'Europa. "In una fase di transizione, le cose sono lungi dall'essere semplici", ha dichiarato. Ha inoltre sottolineato che la minaccia è costituita non solo dai fondamentalisti islamici, ma anche dai controrivoluzionari che sostengono l'ex Presidente Zine el Abidine Ben Ali, che ha governato la Tunisia per 21 anni. "Oggi più che mai, abbiamo bisogno di giornalisti competenti per informare il pubblico di quanto succede e ci rallegriamo del sostegno fornito dal Consiglio d'Europa alla libertà di stampa e alla democrazia".

Olfa Belhassine, nota giornalista insignita di numerosi premi, non è soltanto una grande cronista del quotidiano tunisino "La Presse", ma ha pubblicato quest'anno un certo numero di articoli sulla primavera araba in alcuni tra i più prestigiosi giornali francesi, tra cui "Le Monde" e "Libération".

Una troupe dell'emittente televisiva nazionale tunisina El Watania si è recata a Strasburgo nell'agosto 2011 per realizzare un servizio sul ruolo del Consiglio d'Europa a sostegno della transizione democratica della Tunisia.

Slaheddine Ben Mbarek, produttore; Hassen Godbane, regista, Mehdi Ben Ammar, cameramen; Mahjoub Hammami, ingegnere del suono, dell'emittente televisiva nazionale tunisina, fotografati accanto a Gaël Martin-Micallef della Commissione di Venezia, di fronte al Palais de l'Europe il 10 agosto.