Presidenza del Comitato dei Ministri

L'Armenia passa la presidenza all'Austria

Strasburgo, 14.11.2013 – La presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa è passata oggi dall'Armenia all'Austria nel corso di una riunione che si è tenuta a Strasburgo, presso la sede dell'Organizzazione, alla presenza dei rappresentanti dei 47 Stati membri.


Prima di passare la presidenza al successore, il Presidente uscente Edward Nalbandian, ministro degli Affari esteri dell'Armenia, ha presentato al Comitato dei Ministri il bilancio della presidenza del suo paese.


Il nuovo Presidente del Comitato dei Ministri, Michael Spindelegger, ministro degli Affari esteri dell'Austria, ha in seguito presentato le priorità della presidenza austriaca all'avvio oggi per i prossimi sei mesi a venire.

Durante una breve cerimonia nel corso della riunione, il ministro Spindelegger ha consegnato al Segretario generale, Thorbjørn Jagland, lo strumento di ratifica da parte dell'Austria della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, detta "Convenzione di Istanbul" (STCE n° 210). L'Austria ha indicato che durante la propria presidenza "agirà in favore di un'entrata in vigore rapida" di questa convenzione che necessita dieci ratifiche.

 

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Indietro 03.09.2013 - 60˚ anniversario dell’entrata in vigore della Convenzione europea dei diritti dell’uomo

Sessant'anni fa, il 3 settembre 1953, è entrata in vigore la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, meglio nota come "Convenzione europea dei diritti dell'uomo". Questo trattato costituisce incontestabilmente la pietra miliare della protezione dei diritti umani in Europa. Da oltre sessant'anni, le persone soggette alla giurisdizione degli Stati membri del Consiglio d'Europa hanno potuto avvalersi di questo unico strumento giuridico per la tutela dei loro diritti. Numerose storiche sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, custode della Convenzione, hanno contribuito a rafforzare in modo significativo lo stato di diritto e la democrazia in tutto il continente europeo.

Come lo sottolineava oltre sessant'anni fa Pierre-Henri Teitgen, uno dei Padri fondatori della Convenzione europea, le democrazie non diventano dittature dall'oggi al domani, così come non si instaura in un solo giorno lo stato di diritto. La promozione dei diritti umani è un processo continuo ed è nostra comune responsabilità vigilare affinché la Convenzione europea continui a rivelarsi quell'efficace strumento dell'ordine pubblico europeo che ha dimostrato di essere nel corso degli anni.

Per questa ragione, la Presidenza armena del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa attribuisce una grande importanza alla recente adozione dei Protocolli n. 15 e n. 16 della Convenzione, che rafforzano la capacità della Corte di trattare i nuovi casi sottoposti al suo esame e migliorano l'applicazione della Convenzione a livello nazionale. Ben 22 Stati membri hanno firmato il Protocollo n. 15 dopo che è stato aperto alla firma, alla fine di giugno. Altra prossima tappa importante sarà l'apertura alla firma del Protocollo n. 16, il 2 ottobre.

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa continuerà ad adoperarsi per garantire che i diritti sanciti dalla Convenzione siano rispettati e tutelati in tutta l'Europa.