Presidenza del Comitato dei Ministri

Presidenza del Comitato dei Ministri: l'Armenia succede a Andorra

La 123ª sessione del Comitato dei Ministri si è tenuta oggi a Strasburgo sotto la presidenza di Gilbert Saboya Sunyé, Ministro andorrano degli Affari esteri. Al termine della riunione la Presidenza di turno del Comitato dei Ministri è passata da Andorra all'Armenia.

Le discussioni dei Ministri hanno principalmente riguardato un rapporto del Segretario generale sul rafforzamento dell'impatto delle azioni intraprese dal Consiglio d'Europa in materia di democrazia, diritti umani e stato di diritto. I Ministri hanno altresì incoraggiato il Segretario generale a portare avanti gli sforzi volti a ottimizzare il funzionamento e il coordinamento dei meccanismi di monitoraggio dell'Organizzazione, garantendo un miglior utilizzo delle conclusioni tratte dalle azioni di monitoraggio. A tal fine, il Segretario generale è stato invitato a presentare regolarmente un rapporto sulla situazione della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto in Europa, basato sulle conclusioni dei meccanismi di monitoraggio e corredato da proposte d'azione concrete.

Tra gli altri argomenti all'ordine del giorno figurano la cooperazione con l'Unione europea e la politica del Consiglio d'Europa nei confronti delle regioni vicine.

Nel corso della sessione il Comitato dei Ministri ha adottato il Protocollo n° 15 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Il Protocollo sarà aperto alla firma degli Stati membri il 24 giugno 2013.

L'Armenia deterrà la Presidenza del Comitato dei Ministri per il prossimo semestre.
 

Indietro 12.04.2013 - L’Ambasciatore Dallerès partecipa al seminario su doping ed educazione

12.04.2013 - L’Ambasciatore di Andorra presso il Consiglio d’Europa ha partecipato a una riunione tematica del gruppo permanente di vigilanza della Convenzione del Consiglio d’Europa contro il doping. Ha spiegato che il modello costituito unicamente dalla triade “controllo, individuazione e sanzione” non è più sufficiente e che occorre educare i giovani atleti e i protagonisti del mondo dello sport, per aiutarli a lottare contro questa pratica illecita, che viola le più elementari regole della convivenza civile nelle nostre società.

L’evento, che si è svolto sotto gli auspici della presidenza andorrana, ha riunito una cinquantina di esperti degli Stati membri, rappresentanti dell’AMA, dell’UNESCO e di altre organizzazioni internazionali specializzate in questo campo, oltre che rappresentanti del mondo dello sport, del giornalismo e degli ambienti accademici.