Edizione 2018
Consiglio d'Europa Strasburgo 9 ottobre 2018
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10 ottobre: Giornata europea contro la pena di morte

Il Consiglio d’Europa, che include 47 Stati membri, e l’Unione Europea, che ne conta 28, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta in occasione della Giornata europea e mondiale contro la pena di morte del 10 ottobre.

La dichiarazione afferma la forte opposizione delle due organizzazioni alla pena capitale in qualsiasi circostanza.

“La pena di morte è un affronto alla dignità umana. Essa rappresenta un atto crudele, disumano e degradante, contrario al diritto alla vita. La pena di morte non ha nessun effetto deterrente accertato e rende ogni errore giudiziario irreversibile.” – Thorbjørn Jagland, Segretario generale del Consiglio d’Europa e Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza.

In attesa dell’introduzione di una moratoria, la dichiarazione esorta i paesi che ancora ricorrono alla pena di morte – tra i quali troviamo soprattutto la Bielorussia l'unico paese nel continente europeo che ancora applica la pena di morte – a commutare le condanne a morte rimanenti in pene detentive.

La dichiarazione invita inoltre ogni Stato membro del Consiglio d’Europa e dell’Ue ad adottare misure efficaci per prevenire il proprio coinvolgimento nel ricorso alla pena capitale da parte di paesi terzi, per esempio prevenendo scambi di merci che potrebbero essere successivamente utilizzate per le esecuzioni.

Attraverso la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, il Consiglio d’Europa ha creato una zona libera dalla pena di morte che conta 47 paesi europei e oltre 820 milioni di persone.

Nessuna esecuzione ha avuto luogo in alcuno Stato membro del Consiglio d’Europa da oltre 20 anni.

 

Edizione 2017
Consiglio d'Europa Strasburgo 9 ottobre 2017
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L’Europa contro la pena di morte

Il Consiglio d’Europa, composto da 47 Paesi,  e l’Unione europea, che ne conta 28, hanno pubblicato un comunicato congiunto in occasione della Giornata europea e mondiale contro la pena di morte, il 10 ottobre.

La dichiarazione sottolinea la ferma opposizione di entrambe le organizzazioni alla pena capitale in ogni circostanza.

Invita, inoltre, tutti i paesi che ancora ricorrono a tale pratica a commutare le sentenze capitali esistenti e a introdurre una moratoria sulla pena di morte come primo passo verso l’abolizione.

Attraverso la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, il Consiglio d’Europa ha creato una zona libera dalla pena di morte che conta 47 paesi europei e oltre 820 milioni di persone.

Da oltre 20 anni, non è stata eseguita alcuna esecuzione in nessuno degli Stati membri del Consiglio d’Europa.

Edizione 2016
Consiglio d'Europa Strasburgo 10 ottobre 2016
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Giornata europea contro la pena di morte: il Consiglio d’Europa  e l’Ue ribadiscono la ferma opposizione alla pena capitale

Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, e l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta in occasione della Giornata europea e mondiale contro la pena di morte, il 10 ottobre.

La dichiarazione ribadisce la forte opposizione di entrambe le organizzazioni alla pena capitale in ogni circostanza e sottolinea l’incompatibilità tra pena di morte e dignità umana.

Si consulti anche:

“L'abolizione della pena di morte è una lotta costante dentro e fuori le nostre fronitere”, afferma il Presidente dell'Assemblea parlamentare
Dossier: Giornata europea contro la pena di morte

Edizione 2015
L’Europa sottolinea la sua ferma opposizione alla pena capitale
Consiglio d'Europa Strasburgo 9 ottobre 2015
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Giornata contro la pena di morte

Prima della Giornata mondiale ed europea contro la pena di morte (10 ottobre), il Consiglio d’Europa e le sue 47 nazioni e l’Unione europea di 28 membri hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che sottolinea la loro ferma opposizione alla pena capitale e chiede ai paesi di tutta Europa di procedere verso l’abolizione.

La dichiarazione del Segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjørn Jagland e dell’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’UE, Federica Mogherini, indica che nessuno Stato membro del Consiglio d’Europa o dell’UE ha condotto esecuzioni dal 1997.

Inoltre, chiede ai paesi europei che non l’hanno ancora fatto di ratificare due protocolli alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo volti ad abolire la pena di morte. (segue...)

Edizione 2014
  • Dichiarazione congiunta dell’Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza e del Segretario generale del Consiglio d’Europa

Strasburgo, 09.10.2014 - “Nella Giornata europea e mondiale contro la pena di morte, l’Unione europea e il Consiglio d’Europa ribadiscono la loro ferma e assoluta opposizione alla pena capitale, in qualsiasi caso e circostanza, e il loro impegno per la sua abolizione universale. Siamo profondamente preoccupati per i rallentamenti in alcuni paesi, come i recenti processi di massa che hanno portato a un elevato numero di condanne a morte, l’estensione nella legislazione nazionale dello scopo dell’utilizzo della pena di morte o la ripresa di esecuzioni dopo un periodo di diversi anni.

Negli ultimi 17 anni, nei nostri Stati membri non sono avvenute esecuzioni. L’Unione europea e il Consiglio d’Europa accolgono con favore il fatto che tutti gli Stati membri dell’Unione europea abbiano ratificato i Protocolli 6 e 13 alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo ed esortano tutti gli altri Stati europei che non lo avessero ancora fatto a firmare e ratificare questi strumenti volti ad abolire la pena di morte.

L’Unione europea e il Consiglio d’Europa sono profondamente turbati per le recenti esecuzioni condotte dalla Bielorussia, unico paese europeo ad applicare questo tipo di pena. Le due organizzazioni esortano vivamente la Bielorussia a commutare le sentenze delle altre due persone condannate a morte nel 2013 e a istituire una moratoria sulle esecuzioni come primo passo verso l’abolizione della pena di morte.

Entrambe le organizzazioni accolgono con favore i recenti passi intrapresi dall’Unione africana verso l’adozione di un Protocollo addizionale alla Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli sull’abolizione della pena di morte. Accolgono con favore il fatto che le recenti ratifiche del Secondo Protocollo facoltativo al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici del 15 dicembre 1989, volto ad abolire la pena di morte, abbiano portato il numero di Stati parti a ottantuno. Le due organizzazioni esortano tutti gli Stati che non lo avessero ancora fatto a ratificare questo protocollo in occasione del suo 25° anniversario nel 2014.

L’Unione europea e il Consiglio d’Europa chiedono a tutti i membri delle Nazioni Unite di sostenere la Risoluzione su una moratoria sull’utilizzo della pena di morte che sarà messa ai voti durante la 69° sessione dell’Assemblea generale dell’ONU a dicembre 2014”.

Edizione 2013
  • Dichiarazione congiunta Consiglio d'Europa-Ue

Strasburgo 09.10.2013 – Il Segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjørn Jagland e l'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Catherine Ashton, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in occasione del 7° anniversario della Giornata europea contro la pena di morte (10 ottobre).

Il Segretario generale Jagland e l'Alto Rappresentante Ashton ribadiscono la loro ferma opposizione alla pena capitale, sottolineandone la natura disumana e crudele e la sua inutilità nella prevenzione del crimine.
Pur incoraggiati dalla forte spinta dell'opinione pubblica schierata a favore dell'abolizione universale della pena di morte, affermano tuttavia che la ripresa delle esecuzioni in varie parti del mondo e le voci che ancora si alzano a sostegno di questa pena, anche in Europa, dimostrano la necessità di continuare a ribadire che è contraria al diritto alla vita e alla dignità umana.

Nell'apprezzare i recenti progressi verso l'abolizione della pena di morte in tutto il mondo, esortano tutti i paesi europei ad abolire per legge tale pena in qualunque circostanza e deplorano il continuo ricorso alla pena capitale in Bielorussia, unico paese europeo che ancora la applica.
 

Note

1. Nel settembre 2007, il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha proclamato il 10 ottobre "Giornata europea contro la pena di morte" in quanto contributo europeo alla Giornata mondiale contro la pena di morte, che ricorre ogni anno nella stessa data. La Giornata europea contro la pena di morte è co-sponsorizzata dall'Unione europea dal 2008.

2. Il Protocollo n. 6 alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo ha sancito il divieto della pena di morte in tempo di pace. È stato ratificato ad oggi da 46 dei 47 Stati membri del Consiglio d'Europa. La Russia, che ha attualmente imposto una moratoria sulle esecuzioni capitali, ha firmato il Protocollo nel 1997, ma non lo ha ancora ratificato.

3. Il Protocollo n. 13 alla Convenzione estende il divieto della pena di morte in qualsiasi circostanza, incluso in tempo di guerra. Tra i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa, soltanto l'Azerbaigian e la Russia non hanno ancora firmato il Protocollo. L'Armenia lo ha firmato nel 2006, senza ancora ratificarlo. La Polonia ha recentemente adottato una legge che ne consentirà la ratifica in un prossimo futuro.

4. Il diritto alla vita è sancito dall'Articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Una scheda informativa sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo al riguardo è disponibile su questo sito.

5. Il testo completo della dichiarazione congiunta di Thorbjørn Jagland e di Catherine Ashton per celebrare quest'anno la Giornata europea e mondiale contro la pena di morte è disponibile al seguente link.

Edizione 2012
  • Dichiarazione congiunta di Thorbjørn Jagland, Segretario generale del Consiglio d’Europa, e di Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza

“La pena di morte è inumana e inutile. L’esperienza ha dimostrato che non ha alcun effetto dissuasivo. Non esiste un sistema giudiziario infallibile; un errore della giustizia potrebbe avere tragiche conseguenze e provocare la perdita di una vita umana innocente.

L'abolizione della pena di morte ovunque in Europa e oltre i confini europei è un obiettivo comune a tutti i nostri Stati membri (1). Nel corso degli ultimi quindici anni, non si sono registrate esecuzioni nei nostri Stati membri.

L'Unione europea e il Consiglio d’Europa incoraggiano tutti gli Stati europei che non hanno ancora abolito nei loro ordinamenti la pena di morte in ogni circostanza a provvedere a farlo, ratificando i relativi Protocolli addizionali alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. (segue...)

  • Dichiarazione del Comitato dei Ministri

In occasione della Giornata europea e mondiale contro la pena di morte, il 10 ottobre 2012, il Comitato dei Ministri ha ribadito la piena opposizione alla pena capitale, ovunque e in ogni circostanza. Il Comitato ha espresso inoltre sostegno alla dichiarazione congiunta rilasciata da Thorbjørn Jagland, Segretario generale del Consiglio d’Europa, e da Catherine Ashton, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

Il Comitato dei Ministri si compiace del fatto che non si tengano più esecuzioni capitali sul territorio degli Stati membri del Consiglio d’Europa. Incoraggia i paesi che applicano ancora la pena di morte, inclusi quelli che beneficiano dello status di osservatore al Consiglio d’Europa, ad adottare quanto prima una moratoria sulle esecuzioni, quale primo passo verso l'abolizione della pena di morte.

Il Comitato dei Ministri esorta anche tutti i paesi d’Europa, e non solo, a sostenere la Risoluzione su una moratoria sul ricorso alla pena capitale, che sarà sottoposta a votazione durante la 67ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel mese di dicembre 2012.

La Dichiarazione è stata adottata dal Comitato dei Ministri il 10 ottobre 2012 in occasione della 1152ª riunione dei Delegati dei Ministri.