"La legislazione che regola le attività delle ONG in Russia è complessa e l'eccessiva discrezione della sua applicazione potrebbe impedire il legittimo esercizio di due diritti umani fondamentali quali la libertà di espressione e di associazione. La legge e la sua applicazione dovrebbero essere semplificate e conformi agli standard internazionali" ha affermato quest'oggi Nils Muižnieks, Commissario europeo per i diritti umani, pubblicando un'Opinione sulla legislazione della Federazione russa sulle organizzazioni non-commerciali.

Evidenziando il ruolo centrale che le ONG svolgono in una società democratica, il Commissario ha altresì sottolineato che "le ONG dovrebbero essere capaci di portare avanti la loro funzione di controllori pubblici in un ambiente favorevole al loro lavoro, senza interferenze ingiustificate nel proprio funzionamento interno, a meno di ragioni obiettive. In molti casi, le ispezioni delle ONG non sono state condotte in questo modo ma in maniera non necessariamente intrusiva e sproporzionata". Ha inoltre ricordato che le basi per sciogliere una ONG dovrebbero essere strettamente limitate alle tre riconosciute dagli standard internazionali: bancarotta, lunga inattività, e cattiva condotta. "Le sanzioni dovrebbero essere applicate solo come ultima soluzione, dovrebbero essere proporzionate e rispondere a un bisogno sociale impellente".

Accogliendo con favore il recente annuncio rilasciato dal Presidente Putin che la "Legge sugli agenti stranieri" sarà modificata per meglio definire l'attività politica delle ONG, il Commissario auspica che tali cambiamenti riguarderanno anche la rimozione di altre clausole che interferiscono con il libero esercizio dei diritti alla libertà di associazione e di espressione. (segue...)

Consultare anche:
La Federazione russa e il Consiglio d'Europa