Indietro Criminalità informatica: verso un nuovo strumento giuridico sulle prove elettroniche

Thorbjørn Jagland

Thorbjørn Jagland

“Il 15esimo anniversario della Convenzione di Budapest sulla criminalità informatica rappresenta un punto di svolta poiché la Convenzione sta raggiungendo il cloud”, ha dichiarato il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, durante l’apertura della conferenza Octopus 2016.

I dati, e quindi le prove elettroniche, vengono archiviati sempre di più su server in giurisdizioni diverse, straniere e sconosciute. Pertanto, per le autorità di giustizia penale potrebbe essere estremamente difficile ottenere legittimamente tali prove. Inoltre, in assenza di queste prove, i criminali che operano nel cyberspazio non possono essere perseguiti.

Il Segretario generale ha accolto con favore, in quanto efficace risposta alla sfida del “cloud computing”, la serie di raccomandazioni adottate dal Comitato della Convenzione sulla criminalità informatica durante il suo incontro del 14 e del 15 novembre, in cui è incluso il negoziato per il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Budapest a partire dalla metà del 2017.

“La cooperazione tra gli Stati è migliorata notevolmente e questo grazie al lavoro del Comitato della Convenzione sulla criminalità informatica. Le Note orientative adottate dal Comitato hanno contribuito a garantire la pertinenza e l’aggiornamento della Convenzione, rafforzando la nostra capacità di combattere il terrorismo e di individuare furti o attacchi contro le infrastrutture critiche di informazione”, ha affermato il Segretario generale, che ha esortato i governi a potenziare la tutela dei diritti delle persone nel cyberspazio.

“Abbiamo sviluppato una sorta di ‘triangolo dinamico’ – Convenzione, Comitato e sviluppo di capacità – e, di conseguenza, oggi la Convenzione di Budapest continua a essere il più importante trattato internazionale sulla criminalità informatica e sulle prove elettroniche”, ha concluso.

In occasione della Conferenza, Andorra ha ratificato la Convenzione, in presenza di Eva Descarrega Garcia, Segretario di Stato andorrana per la Giustizia e gli Affari interni.

Sessantotto Stati hanno già aderito alla Convenzione di Budapest o si sono impegnati formalmente. Almeno altri settanta paesi si sono avvalsi della Convenzione come orientamento per la legislazione nazionale.

Segretario generale Strasburgo 16 novembre 2016
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